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Autore: MaryElizabethVictoria    01/05/2014    4 recensioni
Sakura fa uno strano incontro nel bosco. L'ultimo incontro della sua vita.
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Naruto Shippuuden
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La foresta che Sakura stava attraversando non le piaceva per niente.

Dalle fitte fronde che ricoprivano il sentiero filtrava pochissima luce ed era anche facile perdere la strada visto quanto il terreno fosse accidentato. In quel punto in particolare la via maestra era stata deviata da ammassi sparsi di pietre scure, lucide quasi come tombe... e forse era proprio di questo che si trattava.  Ora le sovveniva che molto tempo prima una grande battaglia era stata combattuta proprio da quelle parti, molti erano stati i morti di entrambe le fazioni e date le circostanze della guerra, che lasciano sempre troppo poco tempo per rendere onore ai compagni caduti, erano state frettolosamente scavate delle fosse comuni. Le grandi pietre prive di incisione erano servite per coprire con solenne indifferenza lo sfregio di un passato insanguinato.

Quanti erano morti quel lontano giorno? Quanti ne sarebbero morti ancora alla prossima guerra insensata tra nazioni? Che fosse per una disputa sul territorio o per uno stupido capriccio dei loro governanti avrebbero combattuto ancora, e ancora...dopotutto a che cos'altro servivano i ninja se non a  combattere?

Era il loro compito, il loro dovere. Il loro destino.

Questo Sakura lo sapeva e lo aveva sempre saputo dal momento che aveva deciso di percorrere quella via, o almeno era quello che aveva sempre ripetuto a sè stessa. Si era allenata, aveva lavorato duro, aveva faticato per raggiungere un buon livello di preparazione e aveva combattuto... aveva perfino ucciso o contribuito all'uccisione degli avversari.

Erano nemici, certo, se lo meritavano.

Questo si sforzava di pensare senza riuscire a  convincersene del tutto. Lei , così fragile e infinitamente inferiore ai suoi compagni perfino sotto quell'aspetto, non riusciva a sopportare il pensiero di aver contribuito a spegnere delle vite con le stesse mani che avrebbero dovuto solo curare e proteggere. Non riusciva a liberarsi della sua compassione, cosa che un giorno era certa le si sarebbe ritorta contro.

Suvvia, che pensiero lugubre, sarà a causa di quel posto, non l'aveva convinta fin dall'inizio, sembrava davvero... stregato. Esatto, era certamente colpa di quel posto se le venivano certi pensieri tetri.

 Arrivata a questa conclusione Sakura stava per gettarsi alle spalle ogni suo sciocco rimpianto e proseguire per la sua via... fu allora che la vide.

Una  figura esile , chinata su una delle tombe. Non un fantasma per fortuna, anche se avrebbe potuto facilmente passare per uno spettro tanto era pallida e malnutrita, ma  una ragazzina  minuta dai lunghi capelli rossi, inginocchiata sulla lastra scura... con in grembo una bambola di ceramica grande quasi quanto lei.

Malgrado le notevoli dimensioni sembrava realizzata con stracci e altri materiali di fortuna, aveva il  volto tutto rigato e le labbra cucite. Gli erano occhi due biglie scure e sbarrate. Qualsiasi bambino avrebbe avuto paura anche solo di avvicinarsi ad un oggetto tanto grottesco.

Invece quella strana ragazzina la stringeva quasi con tenerezza. Questo la rendeva una combinazione ancora più  inquietante.

-Ciao... io mi chiamo Sakura.

Lei alzò lentamente il capo , rivelando un paio di occhi violacei e stranamente tendenti al rosso. Non poteva avere più di dieci anni, ma  quegli occhi profondi le conferivano un'aria molto più adulta.

-Va tutto bene?- domandò ancora Sakura - Hai bisogno di aiuto? Sei per caso ferita?

Lo domandò perchè la ragazzina  non aveva un bell'aspetto. Il  logoro abito che indossava, che un tempo doveva essere stato di un bianco candido, ora  sporco e imbrattato di terra e tracce vermiglie come le piccole mani, le fasciava a malapena il corpo troppo esile . Inoltre il suo sguardo era vuoto, quasi perso in un altro mondo mentre accarezzava lentamente i capelli scuri della bambola.

- Shiori - si presentò a sua volta dopo una lunga pausa di riflessione, come se avesse tutto il tempo del mondo.

-Sei sola?

-Oh no- rispose lei candidamente - Sunako è sempre con me. E' mia amica.

Dunque quell'orrore aveva un nome.

A Sakura ci volle qualche istante per realizzare che si stava riferendo alla bambola che stava sistemando con la massima cura in una posizione seduta che rispecchiasse perfettamente la propria. Come due amiche che si siedono ad un tavolo a prendere il tè.

-Intendevo se altre persone sono qui con te...- specificò, sorvolando sul fatto che sembrava un po' troppo cresciuta per dare una risposta così infantile. La stava forse prendendo in giro?

Ancora una volta Shiori non le rispose subito. Non ne sentiva proprio il bisogno, continuando a rivolgere la sua attenzione a Sunako più che alle domande di Sakura.

-Nessun altro a parte me e mio padre viene mai qui- disse dopo un po' con un'aria quasi trasognata - e lui non si fa vedere da molto tempo.

Questo spiegava molte cose e rendeva la situazione ancora più triste.

-Da quanto tempo?- accennò Sakura, leggermente in apprensione - Lo stai aspettando vero? Lo capisco, ma dovresti riguardarti anche tu nel frattempo, c'è un  villaggio non molto lontano da qui... puoi arrivarci seguendo il sentiero. Ti daranno da mangiare e abiti puliti...

- Non mi piacciono i villaggi- la interruppe Shiori  fissandola con i grandi occhi di quel colore inquietante- non mi piacciono le persone. Preferisco stare con Sunako.

-Perchè non è... una persona?!- azzardò Sakura, un po' in imbarazzo, ma anche incerta sul vero motivo dietro a quella conversazione insensata.

Stava scherzando vero? Quella ragazzina voleva prenderla in giro o credeva veramente che quella sua inquietante bambola potesse valere quanto la compagnia di persone in carne ed ossa che si potessero prendere cura di lei? Purtroppo quello che le disse subito dopo valse a fugare ogni suo dubbio.

-Esatto! - la sua voce lasciava trasparire una convinzione cieca-Le bambole sono molto migliori  delle persone,sai,  loro non mentono. Non ingannano e non possono mai abbandonarti.

Forse era il dolore per la perdita del genitore a farla parlare così e per questo Sakura la compativa infinitamente, ma c'era qualcos'altro. L'istinto le diceva che non poteva abbassare così la guardia, non poteva lasciarsi impietosire al punto di ignorare quella strana sensazione che le faceva presagire un pericolo. Eppure cosa poteva fare? Proseguire per la sua strada come se niente fosse... e abbandonarla a sè stessa e alla sua follia? Era chiaro che Shiori non si sarebbe mossa dal cimitero di sua iniziativa e Sakura non avrebbe avuto sulla coscienza il peso di un'altra vita spenta così miseramente.

Si sentiva responsabile. Doveva fare qualcosa. Doveva aiutarla.

-Devi venire con me Shiori - decise -  Non puoi restare qui da sola ad aspettare tuo padre...

-Sbagli di nuovo Sakura. So perfettamente che lui non tornerà.

-Ma allora perchè...

-Lui non mi farebbe mai aspettare...se non è ancora arrivato vuol dire che non può farlo, no?- proseguì Shiori con aria trasognata- E tu dovresti saperlo... Sakura Haruno.

La conosceva. Dunque non poteva trattarsi di una coincidenza... la stava aspettando, realizzò.

Era stata davvero una stupida a sottovalutarla solo perchè sembrava una ragazzina indifesa e a prendersela così a cuore. No, decisamente era stata una pessima ninja a lasciarsi ingannare così miseramente...E, sempre a causa della sua mancanza di giudizio, non si era nemmeno accorta prima di quella fatale somiglianza.

Sakura indietreggiò istintivamente ma le fu fatale. Fece scattare la trappola e si ritrovò così imprigionata a terra,senza più possibilità di muoversi.

-Aspetta...Perchè lo stai facendo?

-Non puoi calpestare uno scorpione e pretendere che questo non ti si rivolti contro- si degnò di spiegare la  ragazzina esibendosi in un sorriso assai inquietante nella sua semplicità.

Sakura abbassò il capo,sconfitta e risentita.

-Immagino che adesso tu voglia uccidermi...

-Io non uccido le persone- Shiori senza smettere di sorridere cominciò con cura a disporre i suoi attrezzi da lavoro accanto al corpo inerme della ragazza, che non potè fare altro che dimenarsi inutilmente- Io le rendo migliori. Vedrai... non sarai mai più debole. Non ti sentirai mai più sola o triste. E potrai restare per sempre insieme a me , come Sunako -  aggiunse in tono allegro.

Già, come quella orrenda e inquietante bambola i cui occhi morti fissavano il mondo indifferenti. Sakura non riusciva a immaginare un destino peggiore di quello che l'attendeva... non riusciva a immaginare che fosse giunto il suo momento, senza neppure aver potuto dire addio a quelli che amava. Eppure non aveva alcun potere di fermare quello che stava accadendo...

Era il suo destino.

Finalmente Shiori scelse una lama per cominciare ad incidere la carne fresca. Come era tenera... Decisamente meglio quello che i cadaveri che aveva dovuto dissotterrare fino ad allora per riparare le sue precedenti creazioni.

Sakura urlò per ore , ma in quel cimitero sperduto non c'era anima viva che le potesse venire in soccorso.

Alla fine Shiori si fermò, inclinò leggermente la testa intenta ad osservare il suo lavoro con sguardo critico ...no, non era affatto soddisfatta. Suo padre avrebbe saputo fare molto di meglio. Ma lei era ancora inesperta e bisognosa di affinare la sua tecnica... dopotutto Sakura era solo il suo quinto tentativo di realizzare una bambola umana.

Da dove ricominciare quindi? Non c'era un minuto da perdere!! Se voleva realizzare un lavoro accurato , degno degli insegnamenti che aveva ricevuto, doveva assolutamente finire prima che il rigor mortis intaccasse giunture e articolazioni... eppure odiava che le si mettesse fretta quando stava creando.

 

 

 

  
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