Spero che tu ti senta felice, ora.
Vedo che non provi alcun dolore, così pare.
Vorrei sapere cosa stai facendo adesso,
vorrei sapere se ci pensi a me, almeno un po'.
Hai ancora gli stessi atteggiamenti, o quei modi speciali sono per qualcun altro?
Spero che tu ti senta felice, ora.
 

Ci ho provato, con tutte le mie forze. Ho stretto i denti, sono andata avanti nonostante avessi tutta la ciurma contro. Eppure io mi fidavo di te, di quella stupida testa verde, troppo orgogliosa per ammettere di aver torto. Zoro, dimmi, tu come fai ad andare avanti? Come riesci a guardare un'altra negli occhi, pretendendo di non ricordare ogni vivido attimo passato insieme? Dimmelo, perché io non ce la faccio. Ho sentito il Capitano, lo sai? La sua vivrecard mi ha riportata dritta da lui, quasi non ci speravo più. Mi ha confidato che con Robin va bene, e che sei felice. Non ero la tua mandarina? Non dicevi che nessun altro avrebbe potuto assaggiarmi? Sono tornata al mio villaggio natale. Ormai Rufy ha raggiunto il suo obiettivo, tutti noi lo abbiamo fatto. Qualcosa, tuttavia, è rimasta in sospeso. Ma non é importante, vero?

Solo perché ti senti bene, non significa che tu abbia ragione.
Stanotte ti voglio ancora qui.
Quella risata ti scopre ancora?
Vedo attraverso tutti i sorrisi, che sembrano così giusti.
Hai ancora gli stessi amici?
Per far evaporare i tuoi problemi e la tua vita.
In che modo ti ricordi di me?
Io, quella che ti faceva ridere fino alle lacrime.
Spero che tu ti senta felice, ora.
 

« Nami! »
Un sussulto di sorpresa e paura, due corpi intrecciati tra le candide lenzuola che Usopp si era premunito di lavare.
« Scusate, vi lascio soli. »
E poi, lacrime.

Era la fine del nostro viaggio, ma speravo di aver raggiunto una meta ben più ambiziosa di quella che mi ero prefissata all'inizio. E invece, quella notte, i capelli sparpagliati sul tuo cuscino erano neri come il buio. Insieme abbiamo riso, poi pianto, e prima di potermene accorgere, avevi in mano ogni singola parte di me. Sei stato attento con il mio corpo, ma il cuore lo hai rovinato. Seduta sulla cassapanca imbottita accanto alla finestra, regalo di Nojiko, guardo fuori. Il tempo si sente un po' come me. Il Sole fa fatica ad allontanarsi dalle nuvole, eppure loro continuano a seguirlo. Mi rendo conto di fare la stessa identica cosa. Tu invece ti sei arreso. Ma mi pensi ogni tanto, Zoro? Tra un sorriso e l'altro, ti vengo in mente? A me capita spesso. Non ne ho alcun diritto, eppure eccoti lì, a sfondare ogni barriera della mia mente. A proposito, Sanji pensa che tu sia un idiota. Nulla di nuovo, insomma.

Solo perché ti senti bene, non significa che tu abbia ragione.
Stanotte ti voglio ancora qui.

« Profumi di arance fresche, te l'ha mai detto nessuno? »
Un sorriso divertito per condire la frase. Sbuffo indispettita.
« Le arance sono aspre, Zoro. »
Cerco di farti capire che non l'ho preso come un complimento, e che se non dirai qualcosa per riparare il danno, stanotte avrai solo la tua mano a tenerti compagnia.
« Lo so. » mi canzoni, con quella voce strascicata che conosco bene. Ti diverti a farmi arrabbiare, vero? « Ma riescono ad essere buone lo stesso. » concludi, aprendoti in un sorrisetto tanto malizioso quanto insopportabile. Sei bravo a cavartela, vero? Dannata alga insopportabile.

Ricordi affollano la mia mente, cerco di respingerli, ma è del tutto inutile.
Nonostante tutto, mi manchi. E forse non mi è dato di competere con lei, forse ti eri stancato del mio carattere aggressivo e autoritario, però... però non posso fare a meno di amarti ancora. Cerco sempre di convincermi che si è trattato solo di un brutto incubo, che quel letto era vuoto e il tuo corpo si trovava ad aspettarmi in qualsiasi altro angolo della Sunny. La mia parte razionale crede che io sia una visionaria. Ha ragione, ma concedimi almeno questo.
« Nami? Smettila, ti torturi e basta così »
E' la voce carezzevole e preoccupata di mia sorella. Le rivolgo un mezzo sorriso non troppo convinto e sento il suo sospiro rassegnato raggiungermi.
« Passerà sorellina, vedrai. » mi sento di risponderle.
Si siede accanto a me, abbracciandomi come solo una di famiglia potrebbe fare.
« Forse hai ragione. Forse sarebbe ora di chiamare Rufy. Non mi faccio viva da mesi, ormai. » azzardo, incerta e con tono colpevole.
« E' una buona idea. » si illumina, vedendo finalmente un'ombra di reazione nei miei occhi. L'ho detto per farla sentire più tranquilla, ma la tattica sembra aver funzionato in ogni caso. Si allontana, lasciando la stanza poco dopo. Sospiro un po' sollevata, non è mai stata mia intenzione farla preoccupare.

« Non pensi che Yumi sia un bel nome? »
Affondata nel cuscino, mi sollevo appena, cercando un modo per non scoprire la schiena. Fa freddo e al momento il tuo corpo è l'unica cosa che mantiene la mia temperatura adeguata a quella di un essere umano. Ti guardo stranita, inarcando un sopracciglio.
« Cosa ti viene in mente, spadaccino? »
Il suono della tua risata è soffocato dalle coperte, ma arriva chiaro e mi fa irritare. Ti tiro uno scappellotto, che quasi subito vai a massaggiarti.
« Sei bella quando ti imbarazzi. »

Zoro? Lo so che sei felice adesso, ma io crollo a pezzi. Hai il cuore di venirli a raccogliere? Senza pretese. Solo, raggiungimi qui.
 

Solo perché ti senti bene, non significa che tu abbia ragione.
Stanotte ti voglio ancora qui.

 

END.