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Autore: BlueSon    04/05/2014    3 recensioni
"Si,mamma,hai ragione, ma non capisco una cosa: se papà è un eroe perchè non lo vuoi bene più? Mi hai sempre insegnato che le persone sbagliano. Anche Trunks quando stiamo insieme per merenda mi ruba i biscotti, ma io alla fine lo perdono."
Rise. Se solo fossero i biscotti la causa del suo dolore!
La mia prima on shot in assoluto e una delle tante che vorrei dedicare alla coppia goku/chichi. Il loro amore riuscirà ancora una volta a superare il dolore e il tempo mancato o questa volta sarà davvero la fine? Buona lettura :D
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Goten | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amore Senza Fine


Non è vero che la lontananza rafforza gli affetti:il più delle volte li distrugge,li sparge come polvere sulle case. La lontananza può fortificare,ma allo stesso tempo indebolisce,danneggia,rompe,fa impazzire,fa morire… .A Chichi era successo tutto questo:era stata divisa a metà,era impazzita,era morta…l’amore che provava per Goku era stato ferito e lasciato morente in un angolo della sua anima e dell suo cuore. Come aveva potuto farle tutto questo?L’aveva abbandonata con due figlia da crescere,con una vita che non aveva più senso da mandare avanti. Era stato egoista,indifferente a lei per troppo tempo. Ma oramai se ne era fatta una ragione. Così Chichi aveva afferrato le redini che tenevano ferma la sua vita e aveva continuato a vivere stringendo i denti per molti anni. Poi Goku era tornato a casa dopo la sconfitta di Majin-Bu e lei si era sentita di nuovo mancare,di nuovo morire. Ma questa volta no, questa volta non gli avrebbe permesso di scusarsi. Questa volta no davvero!
Erano passate un paio di settimane dalla sconfitta del nuovo nemico e la pace finalmente regnava sulla Terra,ma non in casa Son. Goku non riusciva a parlare con lei. Quanto gli faceva male vederla a due cm di distanza e sentirla lontana Km. Chichi aveva ragione:lui aveva sbagliato. Aveva sbagliato perché si era preoccupato sempre di tutto. Tutto tranne che di lei e ora lei gli stava facendo pagare le Pene degli Inferi. Chichi gliene aveva dette davvero tante quel giorno. Aveva dovuto farlo per farsì che lui non infrangesse quella campana di vetro dove lei si era rinchiusa per proteggersi.
Quel giorno…un altro tentativo sbagliato per Goku,un altro pezzo di cuore trafitto e polverizzato. Certe volte l’amore non ha proprio senso:eterna contraddizione fra bene e male.
“Chichi,ti prego…” era cominciato quel nuovo tentativo.
“Tu mi preghi. Tu mi preghi?!?No,Goku sono io che ti imploro:lasciami in pace!”
“Non dire così..”
“E cosa dovrei dire?Bentornato,amore mio,mi sei mancato tanto?Mi dispiace,ma saprebbe di menzogna!”
Un altro colpo al cuore,un altro pugno allo stomaco…
“Mi fai male.”
“Anche tu mi hai fatto del male,ma te ne sei sempre fregato. Perché ora dovrei essere io a preoccuparmi?”    
Goku abbassò la testa.
“Hai ragione.” mugugnò soltanto prima di uscire sbattendo la porta.
Chichi rimase di sasso e quasi non si accorse delle lacrime che le stavano solcando il viso. Quello sguardo…perché il suo sguardo le faceva ancora quell’effetto?Si girò di spalle alla porta e continuò a rassettare la cucina. Dopo pochi secondi la porta di casa si aprì. Per un nano secondo pensò che fosse lui e invece…        
“Ciao,mammina,dov’è andato papà?” chiese Goten.
Chichi guardò il più piccolo della famiglia e si rese conto quanto fosse identico al padre.
“No lo so, tesoro.” rispose sparecchiando.
Il piccolo Son la guardò negli occhi gonfi e subito sbottò.
“Perché piangi,mamma?”                                                                                                                
Già, perché piangeva?
“Amore della mamma,quante volte ti ho detto che non si dicono le bugie?Mamma non sta  piangendo” disse dandogli subito le spalle e cercando di darsi una controllata.“Sei tu che dici le bugie!” urlò ancora più forte Goten.
“Non alzare la voce con me, signorino!”
“Sei cattiva,mamma” affermò con gli occhi lucidi e la voce rotta.
Chichi si voltò ancora e gli fu dinanzi. Goten si mise dritto come un manico di scopa e strinse i pugni.            
"Sei arrabbiata con papà e te la prendi con me. Se lui è cattivo con te allora io sarò cattivo con lui. Non gli vorrò bene più perché ti fa piangere. Lui non è un eroe!”
Chichi gli accarezzò i capelli birichini e gli sorrise.
“Ascoltami, bambino mio:fra me e tuo padre la situazione è diversa. Ma lui è un eroe per davvero. Tutte le storie che ti ho raccontato su di lui sono vere. Lo devi amare sai perché?”
Il piccolo scosse la testa.
“Tu sei venuto al mondo anche grazie a lui e poi lui è tuo padre e ti ha sempre voluto bene e te ne vorrà sempre. Si è sempre sacrificato per il bene degli altri e per questo è un eroe,capito?”
Quelle parole le risultavano così lontane. Non credeva di poter pensare queste cose dopo quello che aveva detto a suo marito solo qualche minuto prima. Intanto Goten sembrò pensarci su e subito il sorriso ricomparve sul suo volto.
"Si,mamma,hai ragione, ma non capisco una cosa: se papà è un eroe perchè non lo vuoi bene più? Mi hai sempre insegnato che le persone sbagliano. Anche Trunks quando stiamo insieme per merenda mi ruba i biscotti, ma io alla fine lo perdono."
Rise. Se solo fossero i biscotti la causa del suo dolore!
“Hai ragione.” disse alla fine per evitare di turbarlo ulteriormente.
“Allora mi prometti che perdonerai papà?Almeno dagli una possibilità!”
Come se non ne avesse avute già in abbondanza!
“Ciproverò,piccolo.”
“Che belloooooo!”
Chichi sorrise. Era solo per non turbare Goten ripeteva a se stessa senza sapere che il vetro della campana si era infranto da un lato e il suo cuore era già pronto a battere ancora…per amore! Ed è l’amore che sposta le montagne e fa muovere il mondo: figurarsi se non riesce a frantumare una campana!
E quella stessa notte,in casa Son,Chichi aveva appena messo a letto il più piccolo della famiglia per farlo addormentare,ma…
“Chichi, vuoi venire un attimo?” le chiese suo marito appoggiato alla porta della cameretta.
Il cuore di lei fece una serie di capriole.
“Dove?” riuscì a chiedere.
“Per una passeggiata.”
“Devo mettere a letto Goten e…”
“Mamma,non preoccuparti. Faccio da solo o mal che vada disturbo Gohan.”
Goku fece l’occhiolino alla piccola peste che ricambiò sorridente. Ciò non le sfuggì.
“Cosa state confabulando voi due?
“Nulla,mammina. Vai e ricordati della promessa che mi hai fatto.”
Suo figlio era proprio una peste e suo marito non era da meno. Non potette dire di no e dopo aver dato un bacio al piccolo seguì Goku a due passi di distanza. In fondo l’amore vero non ammette repliche!

Goku la portò verso il bosco.
”Stiamo andando a valle?” le aveva chiesto sua moglie.
“Sì” aveva risposto lui.
Furono le uniche parole che si scambiarono. Ma questo non gli importava: era troppo felice della sua presenza. Voleva solo stare bene con lei e giurarle in ginocchio quell’amore che faceva sempre fatica ad ammettere. Questa volta però avrebbe preso il coraggio a due mani e se fosse servito glielo avrebbe sussurrato per tutti i giorni della sua vita.
"Siamo arrivati.” disse fermandosi.
Chichi lo superò.La vallata si apriva dinanzi ai suoi occhi in tutto il suo splendore notturno:il prato fiorito,il lago poco lontano. Sarebbero dovuti scendere per raggiungere quel paradiso ma la vista le aveva mozzato il fiato e bloccato i piedi. Goku la guardò estasiato. L’amore era l’unica sentimento che riusciva a mandarlo in confusione. Sul campo di battaglia il senso del dovere lo rendeva impeccabile,ma l’amore faceva di lui una marionetta.
“E pensare che se sei qui è solo merito di mio figlio” disse amareggiato.
Chichi si girò.
“Sapevo che stavate tramando qualcosa.”
Goku continuò a guardarla e lo fece sempre più intensamente. Con lo sguardo le baciò le palpebre e le accarezzò le guance. Solo un secondo avrebbe voluto tenerla fra le sue braccia. 
“Goku,smettila!” disse lei mentre sentiva il corpo pervaso da mille brividi.
“Cosa?” fece eco lui.
Lo sorpassò allontanandosi dalla vista per avvicinarsi ad un albero poco lontano. 
“Perché mi hai portata qui?”
“Perché mi piace la vallata.”                                                                                                
“Non riuscirai a farti perdonare,già te l’ho detto…”
“Ed io ti ho detto che tutto questo mi fa male,ma sopporterò perché non ho intenzioni di perderti.”
Chichi rise ironicamente voltandosi verso di lui.
“Tu mi hai già persa,Goku!”
“Dimentichi la mia possibilità,la mia occ…”
“Di occasioni te ne ho date tante e tu le hai bruciate tutte. Non te ne darò nemmeno una.”
Goku sentiva il cuore contorcersi sotto quei pugni duri e profondi,ma non demordeva. Tante volte lui e Chichi erano stati separati,eppure avevano superato sempre tutto. Ci sarebbero riusciti anche ora. Non aveva importanza il tempo,perché non c’è spazio,non c’è ora,non c’è mese o anno capace di danneggiare l’amore eterno. Affievolirlo sì, distruggerlo MAI! 
“A cosa pensi?” chiese Chichi.Lei voleva andarsene. Sapeva che il suo cuore non avrebbe retto a lungo. I suoi piedi sembravano incollati all’erba fresca di primavera. 
“Sto pensando a quanto TI AMO” disse tutto di un fiato.Ma Chichi lo sentì forte e chiaro come se le fosse stato urlato nelle orecchie a squarciagola. Eppure non se la sentì di dirgli la verità.
“Goku,io non posso amarti. Non più,almeno.”
“Non puoi o non vuoi?”
A quel punto sbottò:
”Non posso,non voglio e non devo amarti,Goku. E sai perché? Perchè tu te ne andrai ancora chissà per quanto altro tempo e io soffrirò di nuovo. Per questo non posso amarti. Fallo significherebbe andare contro a tutto quello che mi sono ripromessa durante questi anni. Non avrei più sofferto per te,Goku. Tu non lo meriti. Non merito il mio amore e nemmeno quello dei tuoi figli che hai fatto crescere senza un padre. Anche se per loro sei un eroe tu per me non esisti più.”
Goku non si era mai sentito così stanco. Tutti i combattimenti affrontati non lo avevano mai indebolito in tal modo. L’amore era sempre stato più forte,il miglior nemico che aveva dovuto fronteggiare.
“È davvero questo quello che provi?”
Chichi abbassò lo sguardo tramortita dalle sue stesse parole.
“No,Chichi,dimmelo in faccia”
La raggiunse ad ampie falcate. Gliene bastarono due per trovarsi a due cm da lei e per essere invaso dal suo dolce profumo. Era davvero disperato ma la costrinse ad indietreggiare e a far aderire la sua schiena contro la corteccia
“Dimmi che mi odi,dimmelo se ti fa sentire meglio!Me lo merito,no?Allora forza,coraggio!Sono un mostro,giusto?Sono un egoista crudele. Dimmi che mi odi e facciamola finita.”
Chichi lo guardò allibita. Il suo cuore si stava sgretolando. Si rese conto che quei sette anni di dolore e sofferenza si erano annullati nel momento in cui aveva letto in quegli occhi da bambino la disperazione di un uomo che non ha più nulla da perdere. Davvero l’amava così intensamente?Goku aveva davvero perso le staffe. Ma lui l’amava. Oh, quanto l’amava! Solo quando riprese un po’ il controllo si accorse dei suoi occhi lucidi.
“Stai dando la colpa a me.” mormorò a singhiozzi “sei crudele,Goku…” 
Gli si gettò fra le braccia prendendoli a pugni sul petto.Lui rimase alquanto sorpreso. Ma l’amore è sempre una continua sorpresa…
“Ti odio,Goku,hai capito?Ti odio!” urlava lei a ogni pugno “perché non sei tornato,perché mi hai lasciato?Sì,sei cattivo. Sei il mostro che mi ha imprigionato il cuore,il diavolo che ha preso la mia anima. Ti odio,Goku.Ti odio!”
E Goku avrebbe voluto scuoterla dolcemente,avrebbe voluto urlarle contro per spiegarle quanto le era mancata,quanto era costato anche a lui. Invece la strinse forte e lei non osò più colpirlo. Inizialmente sorpresa fece poi forza contro quell’ampio e bellissimo petto per liberarsi da quella stretta.
“Lasciami” gli disse cercando di staccarsi.
“No,Chichi,ora devi essere tu ad ascoltare.”
“No!”
Goku la tenne bloccata.
“Non ti sto dicendo di amarmi. Ti sto chiedendo solo di ascoltarmi. Dammi tre minuti,giusto il tempo per dirti che mi sono dannato come un pazzo dall’aldilà quando vedevo te piangere,i ragazzi crescere.”
“Bugiardo!” urlò.
“No,amore mio. Più andavo avanti più soffrivo anch’io ma sapevo che in questo modo vi proteggevo,è stato terribile anche per me. E vederti respingermi,sentirti così lontana da me mi fa un male cane,ma tu hai ragione,non puoi capirmi. Perdonami,amore mio,perdonami se non posso fare a meno di proteggerti…”
Chichi chiuse la mani a pugno e non provò più a lottare e Goku annusò il suo profumo baciandole la tempia sinistra. Lei si sentì così stupida:l’amore non si può cancellare. Non basterebbero tutte le acque del pianeta ad abbatterlo!
“Goku…”
“Odiami se vuoi,prendimi a pugni se ti fa sentire meglio,ma ti prego,non respingermi, non allontanarti da me.”
Lei tornò a piangere ma Goku facendole alzare il viso le baciò la fronte quasi tremante. Entrambi chiusero gli occhi per amplificare quel dolcissimo contatto. Goku scese sulle palpebre chiuse e sulle guance cancellando con le sue labbra le lacrime. Chichi dischiuse i pugni in leggere carezze,appigli per non crollare sotto il peso di quell’amore che stavo tornando dentro di lei più forte di prima. Mai avrebbe permesso che si indebolisse ancora. Le loro labbra erano più che vicine.
“Perdonami.” le sussurrò Goku.
Chichi aprì gli occhi.
“Anche tu.” disse.
Finalmente bacio!Bacio d’amore e di perdono,un bacio carico di passione,un bacio che purifica,che pulisce lo sporco del dolore. Goku le circondò il viso con le mani e si strinse a lei in modo che i loro corpi riprovassero il calore di quando erano uniti. Chichi si strinse alle sue forti braccia mentre sentiva la bocca di suo marito depositare piccoli baci sul collo e sul petto. Lo lasciò fare mentre le sue mani oramai esperte lo liberavano della sua tuta. Quanto le era mancato tutto questo!Capì che mai avrebbe vinto contro l’amore che provava per il suo Goku,perché era un amore autentico,quello che non ha copie né originali. L’Amore Vero,quello senza logica,senza senso e senza fine! I due amanti si persero in carezze continue come se le loro mani,le loro bocche desiderassero nient’altro che quello,come se i loro respiri,dimentichi dell’ossigeno,si rinnovassero l’uno con l’altro. Goku le accarezzò le gambe sode e scostò con dolcezza la veste che Chichi indossava per la notte.
“Goku…” sussurrò lei in un rantolo di piacere mentre sentiva la mano di lui perlustrare il suo interno coscia.
L’uomo le rispose baciandole la bocca e dopo poco portò quella stessa mano su un suo seno,denudandolo e poi accarezzandolo. Fu un’esplosione di sensi quando Chichi sentì la lingua di lui lambirle i capezzoli e prima che potesse fare qualcosa il suo eroe la prese di peso,stringendola contro l’ampia quercia. Brividi le si sparsero sul corpo mentre si aggrappava a lui e ripeteva il suo nome come una preghiera. Goku la tenne stretta baciandola e sussurrandole il suo amore.
“Goku,sono stata una stu…” provò a dire lei tra i gemiti.
“Shh..non parlare!” la interruppe con dolcezza.
No,non si parla,ma l’amore scoppia e li porta entrambi al di là di ogni inibizione. Entrambi avevano dimenticato il piacere che si provava nel fare l’amore,ma nessuno dei due avrebbe mai potuto dimenticare l’altro. Si amarono lì contro quell’albero senza più paura del domani e di quello che sarebbe potuto succedere. Il piacere arrivò carico come una nuvola zeppa d’acqua e dopo l’acquazzone si stesero lì vicino mentre i loro corpi provavano gli ultimi brividi.
“Ti amo,Chichi. Ti amerò fino alla fine.” disse lui guardandola negli occhi.
Chichi lo guardò e baciandolo si accoccolò a lui.



 
  
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