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Autore: Aron_oele    04/05/2014    10 recensioni
Ma perché ogni volta devo scrivere le introduzioni? Non lo so fare! E se poi sbaglio? E se poi non vi incuriosisco e non entrate a leggere? Queste introduzioni sono inutili! Sappiate solo che è una Song-Fic, melensa come poche, davvero! Quindi ringrazio fin da ora chi, impavido, sfidando il diabete e le carie ai denti, si cimenterà nella lettura!
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non è facile per me
Dire una cosa proprio a te
Che mi conosci bene come la tua pelle"

No, io sono grande, in tutti i sensi. Non ho paura di ammetterlo, sai? 
Un grande artista marziale, per ora, più forte di molti di quelli che ho incontrato nel mio cammino e tu lo sai bene, visto che dopo ogni sfida ti riportavo a casa con me. Ma non è ancora abbastanza, ho anche una grande ambizione, un giorno vorrei diventare il più grande di tutti.
Ho un grande corpo, temprato e scolpito da anni di duro allenamento e lo so che ti piace, vedo come lo guardi.
Ho un grande orgoglio, un grande ego, una grande testardaggine.
No, io sono grande.
Ma se c'è una cosa che mi sa far sentire piccolo, quella sei tu. Ogni volta che ti vedo, ogni volta che litighiamo, ogni volta che ti salvo, ogni volta che ti sfioro, vorrei dirti tante cose. Ma, ogni volta, me le rimangio.
Non è facile, per me, dire una cosa, proprio a te.


"Questa mattina quando te
Sei uscita prima di me

Sono rimasto a letto a guardar le stelle
Disteso dalla parte tua
Con il tuo calore ancora lì
Terra di sogni che non so comprendere"

Tutte le mattine da sempre, tu mi svegli. 
Vieni in camera mia, ancora calda della mia notte e mi chiami. 
La prima volta dolcemente “Ranma...”
La seconda volta, convinta che io stia ancora dormendo, un po' più forte “Ranma!!”
La terza volta, del tutto spazientita, mi getti addosso un secchio di acqua fredda e te ne vai arrabbiata.
Una delle cose che non ti ho mai detto è che io ti sento dalla prima volta in cui la tua dolce vocina pronuncia il mio nome. Anzi, ti sento ancora prima. Il mio corpo sa che tu stai arrivando. Ma non mi alzo, resto nel mio futon, fra le coperte, sperando che prima o poi tu ti decida a toccarmi. Magari una carezza, sul braccio, o magari sul viso, per svegliarmi.
Ma questa mattina non avevo voglia di alzarmi, volevo restare da solo con i miei pensieri. Così ti ho detto di andare a scuola senza di me, che io non stavo bene.
Quando la casa è rimasta vuota mi sono alzato e sono venuto qui, in camera tua. Mi sono sdraiato nel tuo letto ancora sfatto, ancora caldo di te, della tua notte, dei tuoi sogni, che pagherei tutti gli yen del mondo per conoscere.
Fra le tue coperte gialle ho chiuso gli occhi.


"Io trattenevo il respiro
Per sentire il silenzio
Di una stanza quando non ci sei
Abbracciavo il cuscino
Per cercare il profumo
Di una notte dai capelli tuoi…"

Ho chiuso gli occhi e sono rimasto lì, in silenzio.
Senza mio padre che grida qualche insulto o fa sconnessi gesti da panda.
Senza tuo padre che piange o si trasforma in un oni spaventoso, come fa sempre quando crede che io ti abbia fatta soffrire. 
Senza Kasumi che cucina, senza il suo canticchiare dolcemente o il rumore delle pentole smosse dal suo sapiente tocco. 
Senza il “click” della macchina fotografica di Nabiki o lo sfrusciare delle sue banconote.
Senza di te, che mi gridi “baka”, o mi dai una martellata, o mi spedisci in orbita, senza che io abbia davvero fatto nulla.
Senza nessuno, solo con il silenzio e il tuo cuscino che ha ancora la forma della tua testolina, così piccola eppure così cocciuta, con quel bel caschetto nero che mi piace tanto.
Con quel profumo di fragola...
E prendo un po' di coraggio. Forse quando tornerai io.....

No.


"E non ci riuscirò mai…
A dirti quanto bella sei
Quanta vita mi dai…
E quello che tu sei per me… per me...."


"Sei l'altra parte della Luna"

Come quando, sdraiato sul tetto con le mani dietro la nuca, guardo il cielo stellato.
Con i venticello fresco delle sere giapponesi che mi muove i capelli e i vestiti, io guardo sopra di me, quell'infinito spettacolo che ha il potere di calmarmi. 
E fra tutte quelle stelle, belle sì, ma piccole e lontane, e forse poco importanti per me, scelgo sempre di guardare la Luna. Così bella, tonda, candida. Come te.
E che, come te, ha due lati.
E che, come me, ha due lati.
Il lato che mostra al mondo, spavaldo, sbruffone, forte, grande.
E l'altro lato, nascosto, che non va mostrato. Che nessuno vede ma che c'è, ed è enorme come l'altro, e risplende come l'altro e grida il tuo nome, come l'altro.


"Il fuoco che non si consuma"

Oh no, se c'è una cosa che tu non fai è consumarti.
È anche questo che amo di te. 
Tu lotti, graffi, combatti. E non ti arrendi mai. 
Che sia una sfida, magari con qualcuna delle mie fidanzate, che sia per la tua libertà, che sia per salvare me, tu non ti arrendi mai. 
E alla fine, fidati, tu vinci sempre.


"Il tuono che precede il lampo"

Tu sei esattamente come un tuono.
Un rumore assordante che ti avverte che sta per arrivare qualcosa di pericoloso, un lampo il più delle volte, un pugno, un calcio o qualcosa di estremamente doloroso, nel tuo caso.


"La cassaforte del mio tempo"

La mia cassaforte. Colei che custodisce ogni minima parte di me, forse senza saperlo o forse senza conoscere la combinazione.



"Io ti amo.. e mi vergogno anche un po'
Come un bambino io continuo a dirtelo"

Alla fine l'ho detto. Ti amo.
E quanto ti amo.
E mi vergogno tantissimo, di non avertelo mai detto, ma mi vergognerei anche di dirtelo e mi vergogno che, ora che l'ho ammesso, non riesco a smettere di pensarlo, e ripeterlo, e sognarlo.

Ti amo, ti amo, ti amo....



"E non ci riuscirò mai
A dirti quanto bella sei
Quanta vita mi dai…
E quello che tu sei per me… per me...."



"Fedele non sarò mai
Ma non ti tradirò mai
Sai che fedele io non sono a niente.
Io non lo sono con me
Io non lo sono con te
Neanche con Dio, nemmeno con la gente"

Non sono mai stato fedele in vita mia. Non ho mai avuto un punto fisso. Una casa, un cagnolino, una madre, un vero letto.
Non ho mai avuto niente e adesso ho tutto, anche troppo.
Quattro splendide ragazze che vogliono me, me! Quello che non ha neanche una cosa che può dire “sua”, nemmeno un corpo.
E non arrabbiarti se non le mando via che forse, una cosa, io ce l'ho.


"Non ti amerò come vuoi
Perché non so dire noi
Però lo sai che posso darti il Sole"

Ti amo, ormai lo sai, l'ho ripetuto un'infinità di volte. Forse i muri se ne saranno impregnati.

Ti amo ma non nel mondo in cui tu vorresti. Io non sono Ryoga o Kuno o Shinnosuke. Io non andrò in giro ad urlare il mio amore ai quattro venti, probabilmente non lo dirò nemmeno a te. 
Ma tu lo sai, lo devi sapere.

Ti amo perché ti sopporto.
Ti amo perché mi sopporti.
Ti amo perché ti salvo, sempre.
Ti amo perché mi salvi, sempre.
Ti amo perché non sono come gli altri.
Ti amo perché non sei come le altre.

Ti amo e basta.



"È solo insieme a te
Che io ho capito perché
È così bella la parola amore"


Ma....



"E non ci riuscirò mai
A dirti quanto bella sei
Quanta vita mi dai…
E quello che tu sei per me… per me...."



"Tu sei la cima dell'Olimpo"

La mia sfida più difficile

"La pioggia che ravviva il campo"

Tu sei per me una manna dal cielo, Akane.
Ogni volta che mi guardi, ogni volta che mi sorridi, ogni volta che sei gelosa, ogni volta.
Ogni volta sei come quando la pioggiarellina estiva, quella leggera e fresca, cade sul mio corpo sudato dopo un allenamento particolarmente duro. 
Tu mi scorri dappertutto e mi curi, mi fai risposare, rilassare.


"La madre che non mi somiglia"

Lo sai che io una madre non l'ho mai avuta.
Le attenzioni, le cure, l'amore di una madre.
Nessuno mi ha mai curato, se mi sbucciavo un ginocchio. Nessuno ha mai asciugato le mie lacrime. Nessuno ha mai cucinato per me. 
Finché non sei arrivata tu. 
Tu, che sei un uragano. 
Tu che sei goffa e tremendamente maldestra. Tu che ogni volta che vuoi mettermi un cerotto, mi fai ancora più male. Tu che non sai proprio cucinare.

Però lo fai.

Per me.

"Il battito delle mie ciglia"

Ci hai mai fatto caso che a volte facciamo le cose nello stesso momento?
Ci giriamo, sorridiamo, ci guardiamo.
Respiriamo, mangiamo, dormiamo, camminiamo, guardiamo.
A volte io e te facciamo le cose nello stesso, identico, momento.
Come sbattere le ciglia, io sul blu, tu sul nero.

Oppure amare.



"La notte dove addormentarmi
E l'ala dove ripararmi"

Te l'ho già detto, io sono grande e forte. Non ho bisogno di farmi proteggere, ci penso da solo.
Ma se dovessi scegliere un posto, uno solo, nel quale addormentarmi e sentirmi, per una volta, protetto, quel posto saresti tu.
Sempre tu.
Ecco perché, alla fine, torno sempre da te.


"Tu sei il pericolo costante
La mia miniera di diamante"

Non serve aggiungere altro Akane, vero?



"Ma, Non ci riuscirò mai
A dirti quanto bella sei
E quanta vita mi dai
E quello che tu sei per me."


O forse un giorno, chissà...

***

Buongiorno a tutti!

Sì, sono ancora io, salve!

Questa song fic mi girava in testa da un po'.

Di solito, come qualcuno di voi sa, non sento musica italiana, ma questa canzone ha un significato particolare per me...

E' venuta di getto, davvero, invece di studiare ho acceso il pc e ho scritto, quindi perdonate eventuali errori, perdonate tutto e spero vivamente che vi piaccia.

Come al solito, grazie a chi leggerà e a chi recensirà.

Vi abbraccio tutti :)


Scusate l'idiozia! Non mi sono accorta di non avervi detto che canzone è! Perdono! La canzone è "Per me" di Jovanotti. Sentitela che è bellissima!
  
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