Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Light Rain    05/05/2014    5 recensioni
Derek vive per la musica, è al quarto anno di college e convive con i suoi migliori amici. E non gli serve altro, gli basta questo, la sua chitarra e il gruppo con cui suona. Tutto sembra andare per il verso giusto fino a quando una nuova band minaccia il suo posto di lavoro. Il rating potrebbe cambiare nei prossimi capitoli.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Beautiful War

Electrical Storm.



Il trillio della sveglia rimbomba nella stanza.
Derek allunga pigramente una mano sul comodino, dopo vari tentativi trova il pulsante che la spegne. Si stropiccia gli occhi ancora stanchi e affonza i piedi nelle pantofole, fa qualche passo, si sgranchisce le spalle e senza pensarci troppo infila nella doccia: lancia i boxer e la canotta all’angolo della stanza e apre l’acqua.
Un getto gelido lo travolge, i brividi lo percorrono dai capelli alla punta dei piedi.
Si insapona per bene e risciacqua velocemente con acqua calda, esce dopo pochi minuti e scivola nel suo accappatoio.
L’appartamento è silenzioso, e questo Derek lo adora.
Ama starsene per conto suo, senza troppi rumori attorno, solo lui e i suoi pensieri.
Si dirige in cucina seminando piccole goccie d’acqua sul pavimento, non gli importa, avrebbe pulito dopo, se ne avesse avuta voglia.
Apre a casaccio qualche cassetto, poi si ferma ad analizzare un piccolo post-it giallo attaccato al frigorifero.

Ho fatto la torta al cioccolato
Sprero vi piaccia
Isaac


E quando diavolo aveva avuto il tempo di farla una torta quel benedetto ragazzo, cucina di notte? Derek scuote il capo sapendo che, infondo, non sarebbe stato poi così strano.
Trova il vassoio sul mobile della cucina con attaccato un altro post-it, questo è di colore rosa.

La torta è buonissima!! Derek non la mangiare tutta!!
Ci sentiamo dopo <3
Erica


Un piccolo sorriso si fa largo sul suo volto.
La ragazza se la prende sempre con lui, quando si sa benissimo che è Boyd il vero divoratore della casa.
Oh, ma lei non oserebbe mai dire qualcosa a Boyd, il suo Boyd.
Ride Derek pensando a qualla strana accoppiata: quei due si rincorrono dal liceo e ancora non si sono decisi a mettersi insieme, di quasto passo sarebbero morti entrambi aspettando un qualche segnale dall’altro. Come se non ce ne fossero stati.
Derek ne taglia una fetta e si stravacca sulla sedia, inspita il vapore del latte caldo e ne stacca un morso.
Sì, è buona, molto.
In quella casa sarebbero tutti morti di fame senza Isaac, è instancabile quel ragazzo.
Lui cucina, Erica pulisce, Derek aggiusta e poi c’è Boyd che si assicura che nessuno spolpi il proprio budget mensile.
Formano una squadra ben assortita quai quattro e, nonostante gli anni, Derek ancora si domanda come possano quelle persone, così diverse e così complicate, funzionare bene insieme.
Il flusso dei pensieri di Derek viene bruscamente interrotto da Boyd.
Il ragazzo russa pesantemente nella stanza accanto, tra qualche minuto la sveglia avrebbe suonato anche per lui.
Derek ingoia l’ultimo boccone e si dirige in camera, afferra i primi vestiti che trova, si tampona i capelli ancora umidi con l’asciugamano, prende la tracolla stracolma di libri e infila le chiavi in tasca.
Prima di uscire prende il suo blocchetto dai post-it blu e scrive:

Isaac, quando diavolo l’hai fatta la torta?
Boyd il latte è ancora caldo, fatti trovare pronto alle cinque.
Derek


Lo attacca vicino ai fornelli ed esce di casa.
I ragazzi avevano escogitato questo trucchetto perchè, nonostante abitassero insieme, nessuno riesce mai ad incontrarsi la mattina.
Isaac si alza alle prime luci dell’alba per andare a correre al parco, un tipo mattutino lui, se ha qualcosa da dire lascia un post-it giallo.
Erica solitamente è la seconda, le piace andare al bar la mattina presto quando ancora ci sono poche persone, per poter leggere in tranquillità, poi va al college, se deve far sapere qualcosa lascia un post-it rosa.
Per terzo si alza Derek, si prepara con calma per arrivare con tutta tranquillità a lezione, prima però passa sempre al negozio di dischi, per lui i post-it sono blu.
Prima che si alzi Boyd, Isaac fa addirittura in tempo a tornare a casa, cambiarsi, farsi una doccia veloce e andare alla fermata dell’autobus per andare al college.
Per ultimo, naturalmente, si alza Boyd, adora dormire fino all’ultimo secondo disponibile, anche perché la sera fa sempre tardi a studiare, medicina lo sta distruggendo, i suoi post-it sono verdi.
Un giorno di quasti Derek avrebbe dato fuoco a tutti quei foglietti colorati, ne è certo, ma i ragazzi si divertono un sacco e in fondo, anche se non lo avrebbe mai ammesso con nessuno, anche lui.
Entra veloce in macchina e istintivamente accende la radio, la prima stazione che trova trasmette la previsioni del tempo, con la seconda ha più fortuna.

“I say love
You don't need nothing
Left them something
Worth fighting for
It's a beautiful war”


La canzone aleggia nell’abitacolo.
Beautifiul War. Bella guerra.
Come fa una guerra ad essere anche solo minimamente bella?
Questo lui non se lo spiega.
Perché Derek di guerre ne ha combattute e nessuna, nemmeno lontanamente, assomiglia alla bellezza.
Nessuna.
Svicola veloce tra le vie affollate, dopo un quarto d’ora di viaggio parcheggia difianco al negozio di dischi, “The Alpha Pack” recita l’insegna.
Derek si affaccia all’entrata.
-Niente di nuovo?- chiede al proprietario.
-La prossima settimana arriva un pacco dall’inghilterra- risponde prontamente Deucalion.
-Informazioni sul contenuto?- domanda lui curioso.
-Pink Floyd- sorride l’uomo.
-Tienimi da parte i pezzi migliori!- ride Derek.
-Farò del mio meglio- annuisce il proprietario.
Sì, lo avrebbe fatto. Lo fa tutte le volte.
Derek cammina allegro fino al campus, la giornata era iniziata bene, magnificamente.
E lui adora quando lo fanno, perchè se partono bene possono solo andare meglio.
Le lezioni sono più leggere del solito tanto che si ritrova all’ora di pranzo senza neanche accorgersene, svicola tra i corridoi e fa un salto al bar per comprare un panino, si ferma nei giardini davanti al college per pranzare in tranquillità.
Un piccolo raggio di sole gli riscalda il volto.
E’ caldo, la primavera è alle porte ormai.
Ed è una bella giornata ancora una volta, e Derek lo adora.
Finisce il panino e si incammina lento fino alla macchina, mette in moto e guida rilassato fino alla biblioteca, sta per parcheggiare quando una Jeep blu gli ruba il posto.
-Ma stiamo scherzando?- righia tra i denti lui.
Prende un bel respiro e ripercorre nuovamente l’isolato per trovarne un altro.
Non si sarebbe fatto rovinare la giornata, non oggi.
Entra in biblioteca e si siede al suo solito posto, terzo scaffale vicino alla finestra, soleggiato e lontano da occhi indiscreti.
Tira fuori i libri dalla tracolla e inizia a ripassare le lezioni di oggi.
Quarto anno di Lettere e Filosofia, un vero massacro.
All’inizio gli era sembrata un’ottima decisione, ma già al primo anno l’idea di lasciar perdere tutto gli aveva accarezzato la mente. Aveva tenuto duro ma il secondo si era dimostrato essere il peggiore, tutti dicono che dopo quello vada meglio e col terzo, in effetti, aveva avuto un rapporto migliore: aveva trovato i giusti ritmi e le giuste leve.
Ed ora che è finalmente arrivato all’ultimo anno tutto sembra andare per il verso giusto.
E Derek lo adora.
Sono le quatto e mezzo quando chiude l’ultimo libro e si mette nuovamente alla guida della sua macchina.
-Boyd sei pronto?- chiede bussando alla porta di casa.
-Un attimo!- sente urlare da fuori.
Dopo qualche secondo Erica apre la porta.
-Buon pomeriggio Hale, hai avuto una bella giornata?- chiede lei sorridendo.
-Magnifica- risponde lui entrando nell’appartamento.
Lancia la tracolla sul divano e poi si dirige pigramente in cucina, apre il frigo e tira fuori una birra.
-Boyd?- domanda Derek alla ragazza.
-E’ ha smontare la sua bambina- sorride lei.
-Ancora!- sbuffa lui sorseggiando la bibita ghiacciata.
Ridono entrambi, perchè per  Boyd non c’è niente di più prezioso della sua “bambina”.
-Hai sentito per caso Isaac?- chiede Erika.
-E’ andato a fare la spesa, dovrebbe tornare a minuti- risponde lui.
-Ok, sono pronto!- annuncia Boyd entrando in cucina.
-Era ora!- sbuffa Derek.
Il più giovane ha smontato e impacchettato accuratamente la sua batteria, non sia mai che si graffi durante il tragitto.
Derek e Boyd la caricano in macchina pezzo dopo pezzo diretti al “The Emissary”.
Tutti i fine settimana è sempre la stessa storia: viaggi avanti e indietro dall’appartamento al locale del signor Deaton.
Ma almeno hanno un lavoro, e ammettiamolo, neanche troppo impegnativo.
Dopotutto per loro suonare è una cosa naturale.
Boyd con la sua “bambina”, inseparabili da anni ormai, probabilmente era nato con le bacchette in mano.
Isaac e il suo basso mezzo scassato che non ha mai pensato, neanche per un attimo, di cambiare.
Erica e la sua chitarra nuova di zecca, comprata dopo che la prima si è praticamente spezzata a metà durante uno spettacolo, è la ragazza la voce del gruppo.
E poi c’è Derek, il vero chitarrista di quella improbabile band.
Si erano ritrovati insieme, quasi per caso, tre anni fa quando Derek aveva cercato qualcuno con cui suonare per potersi pagare l’affitto, quei tre liceali avevano risposto all’annuncio.
Per un anno avevano strimpellato qua e là senza troppe pretese, raccimolando ciò che trovavano poi, quando anche loro avevano iniziato il college, avevano affittato un appartamento insieme, si dividevano le spese di tutto e avevano trovato un posto fisso al locale di Deaton: due serate settimanali per un compenso, tutto sommato, accettabile.
-Andiamo Boyd muovi il culo!- urla Derek entrando nel locale -buon pomeriggio- fa un cenno solare al proprietario.
-E voi che ci fate qui?- chiede sorpreso Deaton.
-Portiamo la batteria, come sempre- risponde Derek.
L’uomo lo guarda confuso.
-Ma mi avevate detto che non ce l’avreste fatta neanche questo fine settimana- dice l’uomo perplesso.
-Sì, ma Erica ha recuperato la voce quindi facciamo la nostra serata- interviene Boyd trasportando la grancassa.
Derek si siede pigramente al balcone.
-Scusami ma dovresti essere felice, no?- gli fa notare lui.
Deaton scuote leggermente il capo.
-Ragazzi, io non so come dirvelo ma mi sono già organizzato diversamente- ammette poi.
-Cosa?- sbraita Derek.
-Mi avevate detto che avreste saltato due settimane ed allora io ho trovato qualcunaltro- confessa il proprietario.
-Cosa?- urla ancora Derek.
E  lo fa talmente forte che Boyd quasi fa cadere i suoi adorati piatti.
-Il cantante ha fatto il barista qui per un paio d’anni, è un bravo ragazzo e lui e il suo gruppo suonano bene- continua l’uomo.
-Mi stai prendendo per il culo Deaton?- chiede Derek furioso.
Boyd si siede sfinito difianco all’amico.
-Senti Derek, mi avevate detto che non potevate e io ho agito di conseguenza- si giustifica il proprietario.
-Due anni, sono due anni che i Black Wolves suonano in questo locale!- gli fa notatre lui.
-Appunto, c’era bisogno d’aria fresca- dice semplicemente l’uomo.
-Aria fresca? E noi che siamo, spazzatura?- chiede il ragazzo sconcertato.
-No Derek, certo che no. Ma il locale ha proprio bisogno di un rinnovamento- ammette il proprietario.
-E quindi ci licenzi così, come niente fosse!- sbraita lui.
-Ma no Derek- sorride Deaton -d’ora in poi farete i turni- conclude raggiante.
Derek ringhia furioso.
-Quindi, fammi capire bene- inizia lui prendendo un bel respiro -dobbiamo dividere le serate con questi qui?- chiede cercando di rimanere il più calmo possibile.
-E lo stipendio- gli fa notare l’uomo.
Derek si alza in piendi furioso, probabilmente gli avrebbe spaccato la faccia se Boyd non lo avesse fermato
-Oh andiamo ragazzi lo avreste fatto anche voi- continua l’uomo -sono bravi e la gente si diverte, e lo sapete vero cosa succede quando la gente si diverte?- chiede sorridente ai ragazzi.
I due alzano gli occhi al cielo, perché sanno cosa sta per arrivare, nel corso degli anni avranno sentito quel discorso almeno un centinaio di volte.
-Più la gente si diverte- comincia Deaton -più gente resta, e più gente resta più io ci guadagno- conclude allegro.
Derek sale nuovamente in macchina, Boyd smonta nuovamentela batteria.
Ecco fatto, la sua magnifica giornata andata allegramente a farsi fottere.
-Ci hanno fregato il lavoro- annuncia il chitarrista rientrando a casa.
-Cosa?- urla Erica.
-E’ quello che ho detto anch’io!- esclama lui.
-In realtà ce l’abbiamo ancora un lavoro, solo che dobbiamo dividerlo con un altro gruppo- precisa Boyd.
-Cosa?- urla ancora la ragazza.
-Già- sbuffa Derek stravaccandosi su una sedia.
La porta di casa si apre nuovamente, Isaac entra trascinando a fatica tre borse della spesa.
-Qualcuno mi da una mano?- chiede lui.
Nessuno lo degna neanche di uno sguardo.
-Due anni! Sono due anni!- sbraita la ragazza.
-Gli serviva una ventata d’aria fresca- fa Derek scimmiottando Deaton.
Isaac trascina le buste fino in cucina, Boyd ne approffitta per rubare un pacchetto di crackers.
-E noi cosa siamo? Spazzatura?- urla ancora lei.
-No Erika certo che no- prosegue Derek -ma il locale ha bisogno di un rinnovamento- conclude in una posa improponibile.
-Rinnovamento un cazzo!- esclama battendo la mano sul tavolo.
-Comunque grazie dell’aiuto- sorride beffardo Isaac.
-Crakers?- propone Boyd offrendogliene uno.
Il ragazzo fa spallucce e accetta senza pensarci troppo.
-Che mi sono perso?- chiede poi.
-Ti sei perso che stasera non suoniamo perché dobbiamo dividere le serate con un altro gruppo!- urla Erica.
Isaac la guarda pensieroso.
-Noleggiamo un film?- propone.
Nessuno risponde.
-Ma come può Deaton averci voltato le spalle in questo modo?- sbraita la ragazza ignorandolo completamente.
-Ma infatti!- ribatte Derek.
-Saltiamo una settimana perché sono senza voce e questo già ci sostituisce!- urla Erica indignata.
-Niente film per me, devo studiare per un esame- afferma Boyd dispiaciuto.
-E non si è degnato neanche di farci una chiamata!- prosegue lei camminando istericamente avanti e indietro per l’appartamento.
-Allora, avventura o romantico?- chiede ancora Isaac.
-Chissà quando l’avremmo scoperto se non foste andati lì! Probabilmete stasera saremo arrivati al locale e ci avrebbero suonato in faccia!- continua lei.
-Avventura- risponde poi Boyd sgranocchiando i crackers.
-L’avresti dovuto vedere, tutto contento e soddisfatto- dice il più grande.
-E’ un bene che non l’abbia visto Derek, è un bene- sospira rabbiosa la ragazza.
-Cosa preparo per cena?- chiede Isaac.
-Il cantante ha fatto il barista qui per un paio d’anni- prosegue Derek facendo il verso a Deaton.
-E’ un raccomandato allora!- esclama Erica.
-Sono così bravi ragazzi- continua il chitarrista.
-Ordiniamo il messicano- propone Boyd.
-Io adoro il messicano!- sorride raggiante Isaac.
-Suonano così bene- insiste Derek.
-Ma poi chi diavolo sono questi qui?- chiede la cantante al ragazzo.
-Non ne ho la più pallida idea- alza le mani al cielo lui.
-E allora andiamo a scoprirlo!- propone lei.
I due si guardano per qualche istante poi Derek scatta in piedi.
-Bene, è deciso! Stasera andiamo tutti al locale a scoprire chi sono questi bastardi!- annuncia febbricitante.
Erica sorride compiaciuta.
-Niente film allora?- chiede abbattuto Isaac.
-Niente film- risponde deciso Derek.
-E il messicano?- domanda con i suoi occhioni da cucciolo.
-Quello lo prendiamo- annuncia Derek.
Isaac sorride soddisfatto.
E anche Erika sorride quando arrivano finalmente al locale.
I quattro svicolano tra le gente e si si siedono pigramente al balcone.
-Ragazzi cosa ci fate qui?- chiede sorpreso Deaton.
-Ci divertiamo un po’, sai com’è, visto che non dobbiamo lavorare- risponde prontamente Erika.
-Sù, sù andiamo. Non portatemi rancore- scherza lui divertito.
In risposta ottiene solo lo sguardo accigliato di Derek.
-Guardate, sono già qui- fa notare Isaac al gruppo.
I loro occhi si fiondano immediatamente sul palco.
Un ragazzo dai capelli nocciola è già seduto alla batteria, viso da fotomodello e sguardo altezzoso, difianco al lui una giovane dai liniamenti asiatici impugna saldamente una chitarra e pochi passi più in là, ai mergini del palco, un ragazzo palliduccio dalla felpa rossa strimpella con il suo basso.
-Niente di speciale- sbuffa Erica.
-Ma se non li abbiamo neanche sentiti suonare- interviene Boyd.
-Lo capisci a pelle- ribatte lei.
-Hanno anche il gruppo di incoraggiamento- fa notare Derek beffardo indicando sotto il palco.
Una manciata di quelli che sembrano essere loro amici li sta caricando per la serata: due giovani, una mora ed una rossa, due gemelli e un altro ragazzo.
-Dilettanti- sputa acida Erica.
Il gruppo si perde per qualche altro istante ad osservarli.
-Offre la casa- dice Deaton poggiando quattro birre sul balcone.
-Sarà bene- risponde Erika.
La bibita è geleta e non è neanche delle migliori, ma almeno distende i nervi.
-Derek!- urla una voce familiare.
Il ragazzo si volta immediatamente per incrociare un volto conosciuto.
-Scott!- si alza lui per andargli incontro -amico quanto tempo!- esclama.
I due si abbracciano calorosamente, saranno almeno un paio d’anni che non si vedono.
-Che ci fai da queste parti?- gli domanda Derek.
-Lavoro- risponde il giovane -e te?- chiede poi.
-Una serata tra amici, niente di che- alza le spalle lui.
-Ti trovo davvero bene- constata Scott.
-Anche tu sei in forma- sorride di rimando.
-Passi spesso da queste parti?- gli domanda il ragazzo.
-Praticamente vivo qui- ammette Derek.
-Allora una sera di queste dobbiamo assolutamente vederci- propone il giovane.
-Ci puoi contare- sorride lui.
-Scusami, vorrei veramente rimanere di più, ma devo assolutamente scappare- dice dispiaciuto Scott.
-Non ti preoccupare amico, avremmo occasione di rifarci- risponde Derek.
-Goditi lo spettacolo!- gli dice il più giovane prima di sparire tra la folla.
Derek riprende il suo posto al balcone.
-Chi era?- chiede Boyd.
-Scott McHall, un bravo ragazzo- ammette lui -al liceo gli ho dato qualche lezione di chitarra- dice agli altri.
-Devi essere davvero un bravo insegnate Derek, visto che adesso ci sta fregando il lavoro- interviene Erica facendo un leggero cenno col capo.
Lui si volta confuso verso il palco, dove incrocia lo sguardo di Scott mentre si fa scivolare addosso una chitarra.
-Figlio di...- sputa Derek.
-Salve a tutti! Siamo i Moon’s Effect e stasera suoneremo per voi- annuncia Scott aggiustandosi il microfono.
Non riesce a crederci, quel ragazzino dai capelli arruffati aveva preso il posto che spetta a lui.
-”Moon’s Effect”, che nome banale- sentenzia Erica.
-E’ romantico- bisbiglia Boyd appena prima che la chitarra inizi a suonare. 

(x)


“The sea it swells like a sore head 
And the night it is aching 
Two lovers lie with no sheets on their bed 
And the day it is breaking”


Canta delicato Scott.

“On rainy days, we'd go swimming out 
On rainy days, swimming in the sound 
On rainy days, we'd go swimming out”


Leggere grida si levano verso il palco.

“You're in my mind all of the time 
I know that's not enough 
If the sky can crack, there must be some way back 
For love and only love”


-Sono bravi no? Che vi ho detto!- sorride il signor Deaton.
E lo erano, per quanto Derek lo detestasse, lo erano.
-Sono tutti bravi con gli U2!- urla di rimando. 

“Car alarm won't let ya back to sleep 
You're kept awake dreaming someone else's dream 
Coffee is cold, but it'll get you through 
Compromise, that's nothing new to you”


-Il bassista- fa Boyd -è bravo sul serio- conclude in tono sorpreso.

“Let's see colors that have never been seen 
Let's go to places no one else has been”


-Io lo conosco- interviene Erica -un certo Stiliski, facciamo gli stessi corsi- sospira osservando il ragazzo dalla felpa rossa.

“You're in my mind all of the time 
I know that's not enough 
Well if the sky can crack, there must be some way back 
To love and only love”


-Allora, che facciamo Derek?- chiede Isaac.

“Electrical Storm 
Electrical Storm 
Electrical Storm 
Baby don't cry”


Canta ancora Scott mentre un sorriso gli riempie il volto.
Derek si perde per qualche istante tra le dita del cantante, mentre pizzicano perfette le corde della sua chitarra.
Canta ancora.
Lo guarda e una fitta lo travolge nel bel mezzo del petto.
Lo guarda e vede tutto ciò che è suo.
-E’ guerra- dice semplicemente.
La canzone riempie il locale.
E’ guerra.















Angolo Autrice.
Salve a tutti! E grazie mille per aver letto questo mio primo capitolo, spero davvero che vi sia piacito, perchè questa storia mi sta letteralmente mandando fuori di testa.
In senso buono naturalmente ;)
Allora la canzone che Derek ascolta alla radio è “Beautiful War” dei Kings of Leon, vi avverto, vi perseguiterà per tutta la storia.
Quella che canta Scott è “Electrical Storm” degli U2, potete trovare il link nel testo.
Ancora grazie e se vi va lasciatemi un piccolo perere, tanto per capire se questo mio sclero è sensato.
Alla prossima <3
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Light Rain