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Autore: Keyra96    05/05/2014    2 recensioni
Come ogni mattina inizio a pensarti, cerco il modo di apparire al meglio per far sì che tu mi guardi.
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Sei bello, dannatamente bello. Ti passo d’avanti abbassando la testa, pronta ad essere ignorata. Invece tu, come sempre mi sorprendi.
- Ciao! – dici. Mi volto a fissarti per essere certa che stessi parlando con me. Mi sorridi come a confermare i miei pensieri.
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Ti appoggi alle porte del pullman tendendole aperte.
- Volevo dirti che ti amo! – dici, sorridendo.
Anch’io! penso e ti sorrido. Fai lo stesso e alzi una mano in segno di saluto.
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Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Il telefono comincia a suonare e le note di “This is what it feels like”, si diffondo nella stanza, facendomi svegliare. Spengo la sveglia del telefono e mi tiro a sedere sul letto stiracchiandomi un po’, prima di alzarmi ed affrontare una nuova giornata di scuola. Entro in cucina venendo accolta dalle feste del mio cane, gli do da mangiare e poi preparo la colazione per me. Verso il latte in un bicchiere e poi ci aggiungo il caffè e lo zucchero, non lo riscaldo. Immergo i cereali nel bicchiere e mi volto a fissare il calendario, non mi siedo, questa mattina non ne ho voglia. Continuo a fissare il calendario, facendo a mente il conto dei giorni che mancano al ritorno di mio padre e alla nascita della mia nipotina. Finita la colazione vado in bagno a prepararmi e come ogni mattina inizio a pensarti, cerco il modo di apparire al meglio per far sì che tu mi guardi. Mi pettino con cura, scelgo bene i vestiti, anche se so che non li vedrai per via del trench che indosso. Metto un filo di matita sugli occhi, e spruzzo un po’ di profumo. Mi fisso allo specchio, vedendo riflessa negli occhi, quella malinconia che mi accompagna ogni giorno. Forzo un sorriso, convincendomi che la giornata andrà bene, ma sono sicura che ci sarà qualcosa che andrà storto. Un brutto voto a scuola, una litigata con mia madre o qualcos’altro. Mi aggiusto gli occhiali sul viso e dopo aver controllato lo zaino, saluto il cane e predo le cuffie. Faccio partire la riproduzione casuale, mentre scendo le scale di casa e vado a dare un bacio a mia nonna. Apro il portoncino e una leggera brezza mi scompiglia i capelli. Sospiro fissando il cielo cupo. Chiudo la porta di casa e mi avvio alla fermata del pullman dove sono certa, ti troverò a ridere e scherzare con i tuoi amici. La fermata non è distante da casa mia e in pochi minuti sono lì che a testa bassa svolto l’angolo, l’alzo solo per vederti e mi accorgo che sei solo. Il primo pullman deve essere già passato! Penso mentre continuo ad avanzare verso di te, ti scruto facendo attenzione a non farmi vedere, tieni la testa china e aspiri lentamente la tua sigaretta. Sei bello, dannatamente bello. Ti passo d’avanti abbassando la testa, pronta ad essere ignorata. Invece tu, come sempre mi sorprendi.
- Ciao! – dici. Mi volto a fissarti per essere certa che stessi parlando con me. Mi sorridi come a confermare i miei pensieri. Sorrido flebilmente facendo un segno con la mano, perché so che se provassi a parlarti, la voce mi tremerebbe e farei la figura della stupida. Tu ti volti d’altro lato, buttando la sigaretta a terra e spegnendola. Intanto io continuo a pensare al tuo saluto. Sono poche le volte che lo fai, di solito preferisci girarti dall’altro lato facendo finta di non avermi vista, anzi che salutarmi. Il pullman arriva e si ferma d’avanti a noi, le porte si aprono e saliamo insieme, quattro posti sono liberi e sono due di fronte agli altri. Ci sediamo senza guardarci, io occupo il posto alla mia migliore amica, tu alla tua ragazza. Le porte si chiudono e il pullman parte, mi volto a fissare, apparentemente il paesaggio fuori dal finestrino, quando in realtà scruto il tuo riflesso nel vetro. Sei pensieroso, mentre fissi il tuo telefono, sembri anche piuttosto nervoso.  Il pullman si ferma ancora. Mi volto a guardare le porte, per vedere Imma salire e, in quel breve istante i nostri occhi s’incontrano. Imma prende posto accanto a me, e lei accanto a te. Sei freddo nei suoi confronti, l’ho notato da un po’. Vi scambiate un bacio fugace e poi ognuno per i fatti suoi. Lei prende un libro e comincia a ripetere qualche lezione, tu ti metti le cuffie e come me, ti perdi nel mondo della musica. Scambio qualche parola con Imma e poi, anche noi ognuno per se. Mi rivolto verso il finestrino di nuovo, e alterno lo sguardo da fuori, al tuo riflesso. Mi viene da ridere perché mi sento un po’ una stalker. Abbasso per un attimo lo sguardo sul telefono e quando lo rialzo ti scopro a fissarmi. Distogli lo sguardo immediatamente, voltandoti per un attimo verso di lei. Faccio finta di niente e torno ai miei pensieri. Fantastico su noi, penso che se fossi la tua ragazza non t’ignorerei come fa lei, ma starei tutto il tempo ad ascoltarti parlare, a ridere, a scherzare, a baciarti. Oh quanto vorrei baciarti! Ti sorprendo di nuovo a fissarmi, questa volta però non distogli lo sguardo, anzi, lo sostieni e mi accenni un sorriso. Continuo a pensare a noi e al tuo comportamento strano, penso ad una possibilità di piacerti. Penso, penso e nel frattempo e arrivato il momento per me, per la mia amica e per la tua ragazza di scendere. Come se non bastasse io e lei andiamo nella stessa scuola e non poche volte ci incontriamo nei corridoi e quando accade, il pensiero di te si fa più forte nella mia mente. Mi alzo in piedi prenotando la fermata e attendendo che il pullman si fermi, tu mi guardi e nei tuoi occhi scuri scruto qualcosa di diverso, incertezza e malinconia. Lei ti chiama per salutarti e come quando è salita sul pullman, vi scambiate un bacio fugace e un ‘ci sentiamo per messaggi’. Scendiamo dal pullman e mi volto a guardati un’ultima volta, come fa lei, siamo vicine e tu, guardi nella nostra direzione e prima che le porte si chiudano ti alzi in fretta e ti avvicini a noi, fissandoci. Ma il punto è, chi stai fissando, me o lei? Non voglio illudermi, ma ho come la sensazione che tu stia fissando me. Ti appoggi alle porte del pullman tendendole aperte.
- Volevo dirti che ti amo! – dici, sorridendo.
- Anch’io – ti risponde lei, ma inaspettatamente tu non le sorridi sposti leggermente gli occhi nella mia direzione, e accenni un sorriso.  Mi guardi come a farmi capire che quel ti amo era per me. Il cuore parte all’impazzata e il respiro mi si mozza. L’autista ti urla di allontanarti dalle porte, tu ubbidisci facendo qualche passo indietro, continuando a fissarmi. Lei si volta verso le sue amiche, tu continui a guardarmi serio e mimi di nuovo quelle due parole e adesso sono sicura che sono per me. Anch’io! penso e ti sorrido. Fai lo stesso e alzi una mano in segno di saluto. Il pullman parte e tu vai via portandoti anche quel barlume di felicità che per un momento mi aveva invasa. Ritorno alla realtà, certa che domani sarebbe stata la solita storia di sempre, noi due che ci ignoriamo ma che con sguardi fugaci ci osserviamo e ci sorridiamo. Sorrido amaramente e attraverso la strada per andare a scuola consapevole che mio non sarai mai!

Angolo autrice
Salve questa è la mia prima one shot che non è una fanfiction, non ho molto da dire, solo spero che vi piaccia e se vi piace come scrivo potete anche passare dalle altre storie, mi farebbe piacere, scappo, scusate per questo schifoso angolo autrice :(

 
  
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