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Autore: lillixsana    05/05/2014    6 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
-Akane, avanti tesoro svegliati! Oggi è il gran giorno!-
La voce fin troppo eccitata della sorella maggiore, giunse all’orecchio della mora attraverso la porta leggermente ovattata. Per un momento, una specie di gigantesco punto interrogativo le attraversò la mente, ma poi, in un attimo di lucidità capì a cosa si riferiva Kasumi. Era quel gran giorno.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nabiki Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Note a fine capitolo)







2




Big Day!







 
 
Il palazzo di vetro era stracolmo di persone, perfino Nabiki era rimasta stupita dalla quantità di gente accorsa lì per la sua sfilata. Sbirciava attentamente da dietro le pesanti tende in rasone nere glitterate che aveva personalmente scelto e, per quanto potesse sembrare strano… anche la regina dell’insensibilità ora era in balia di un fastidioso senso d’ansia.


Il backstage delle sfilate non è un bel posto quando sei tu a dover tenere le redini della situazione, questo l’aveva capito da quando aveva messo piede nel palazzo più o meno mezz’ora prima. Due truccatori erano pochi e tre parrucchieri erano troppi, le modelle erano una massa di isteriche esaltate, i fotografi un branco d’incompetenti e soprattutto… Akane era sparita!


In un’altra situazione la ‘’scomparsa’’ della moretta non sarebbe stata di gran rilevanza ma considerando che aveva (dopo varie pressioni psicologiche) accettato di essere oltre al braccio destro anche la modella di sua sorella, il fatto che non ci fosse ne per un ruolo ne per l’altro era un bel problema.


Le modelle erano state truccate e acconciate in modo molto sobrio: smokey eyes, code di cavallo, chignon alti o laterali, onde… l’unica cosa che le accomunava spiccando su ognuna di loro era il colore del rossetto… rosso cremisi.  La teoria che recitava: ‘’la curva più bella di una donna è il sorriso’’. Non era pienamente condivisa da Nabiki, infatti per la sua collezione aveva creato vestiti che lasciavano davvero poco spazio all’immaginazione: scollature vertiginose e mini dress erano stati il suo pane quotidiano per tre mesi, anzi, lo erano da parecchi anni.


-Ren, che diavolo le hai fatto in testa?! Se le mettevi come cappello un gatto morto il risultato sarebbe stato lo stesso! Se non migliore!-


Decretava esasperata la mediana delle tendo controllando le proprie modelle.


-oh mio dio! Kai, trova un modo per non farla sembrare un panda!-


-ma… signorina Nabiki, è la forma dei suoi occhi a dare questo tipo di..- provò a replicare il povero
truccatore che però venne bruscamente interrotto.


-hai capito cosa ti ho chiesto, Kai?- un cenno d’assenso dell’altro la fece continuare…-trova un modo per sistemarla!-


Tutti erano come immobilizzati.


-ORA!-


Le modelle scattarono nuovamente a sedere nelle postazioni per trucco e parrucco. Ma prima che una nuova ondata del malumore della castana li colpisse, Akane entrò nella stanza.


-ah, ti sei decisa ad arrivare!-


-Nabiki scusami tanto ma ho dovuto aiutare Taro-


-Taro di qua, Taro di là! Ma non vi eravate lasciati voi due?!-


-ehi, ma che ti prende?! Si che ci siamo lasciati! Da dove ti esce tutto questo veleno?!-


Un cipiglio irritato era comparso sul volto della mora, che ora guardava di sbieco sua sorella.


-mi chiedi che mi prende? Mi hai detto tu di organizzare questa sfilata, e alla fine mi hai lasciato qui a fare tutto da sola!-


-Nabiki, sei qui da meno di un’ora! Non immaginavo che star qui da sola per quaranta minuti, sarebbe stato così traumatico per te!-


-e invece lo è! In più devi anche prepararti!-


Akane a quelle parole sussultò, aveva accettato di fare da modella a sua sorella, ma ora che si trovava sul posto… ogni certezza vacillava.


-si, certo… dove mi metto?-


Un orgoglio più grande di lei era l’unica cosa che la mandava avanti su quella strada, la parola data, la promessa fatta, solo quello!


Le mani esperte del truccatore si posarono sul suo viso ma non riuscendo a vedere il riflesso nello specchio, non sapeva cosa le stesse facendo. Ma per un attimo comprese come si sentiva una tela sotto le mani di un pittore, ebbe come il sentore di essere diventata un arcobaleno. Però quando il ragazzo si spostò per darle modo di guardarsi rimase di sasso, c’era una ragazza nello specchio, una ragazza simile a lei, ma più bella!


Mentre formulava questi pensieri, altre mani si posarono su di lei, cominciando a sistemarle i capelli, che pur essendo di una media lunghezza vennero tirati in una composta coda di cavallo e coperti poi da un toupet corvino liscissimo, che sarà stato come minimo di cento centimetri.


-stai davvero bene sorellina!-


Le disse la mezzana sorridendole, ora, molto più tranquilla.


-si, direi che non c’è male!-


Scherzò l’altra.


Intanto dall’entrata del palazzo continuava a sgorgare gente, Soun aveva preparato uno striscione gigante con scritti a lettere cubitali incoraggiamenti per le sue ‘’bambine’’. E correva a destra e a manca sventolandolo.


Molte persone avevano preso posto sulle sedie disposte attorno alla passerella, ed ora attendevano curiosi l’inizio della sfilata che da mesi era stata definita come l’evento del mese.


-Ranma tesoro mio, andiamo a sederci lì! Ci sono ancora dei posti in prima fila!-


A dire quelle parole, fu una bella ragazza dal fisico prestante e i capelli neri come la pece che, trascinando il proprio ragazzo per un braccio si dirigeva a passo di marcia verso alcuni degli ultimi posti rimasti in prima fila.


-Kodachi non tirarmi così, sai quanto mi da fastidio- esordì l’altro divincolandosi dalla presa della ragazza che ora lo guardava con occhi di fuoco.


-potresti almeno far finta di essere felice di passare la giornata con me!-


Disse acida.


-si, potrei. Se tu non mi avessi costretto a venire a questa stupida sfilata!-


Il tono con cui parlò risultò paurosamente alto, tanto da fargli guadagnare parecchie occhiatacce.


-ma tesoro mio, io volevo solo passare un po’ di tempo con te… condividere le mie passioni con te!-


-purtroppo quelle che tu chiami passioni, per me sono lavori! Non puoi trascinare uno che di mestiere fa il modello ad una sfilata durante il suo giorno libero! Accidenti a te!-


Le fece notare lui, accomodandosi poi in modo poco aggraziato sulla sedia.


L’altra era ammutolita, certo, lui non aveva tutti i torti… ma tanto, conoscendolo, sapeva che avrebbe trovato il modo giusto per mortificarla anche se gli avesse proposto un altro tipo di piano giornaliero. Tanto valeva fare ciò che le piaceva allora.


Ranma, dal canto suo si chiedeva perché fosse ancora fidanzato con quella pazza, erano due mesi che stavano insieme, ma già dalla seconda settimana le cose non andavano, lei troppo appiccicosa e maniaca del controllo, lui troppo libertino… e con troppe donne intorno.


L’unica parte che accettava di lei (a tratti) era la sua ninfomania. Sapeva come divertirsi la ragazza! Ma ora, anche quello era diventato una sorta di peso.


La voce degli altoparlanti, comunicò ai presenti che la sfilata sarebbe iniziata a minuti, così il ragazzo abbandonò i suoi pensieri. Le luci si stavano abbassando, lasciando spazio ai riflettori puntati sulla passerella, a calcare per prima il tappeto rosso fu colei che era protagonista dell’evento.


Fasciata da un lungo abito color magenta e oro, Nabiki aveva fatto il suo ingresso, scatenando un applauso generale.


Tutto quel calore la commosse, però non lo diede a vedere, dopo parecchi sorrisi e qualche inchino si decise a parlare.


-santo cielo, tutti questi applausi prima della sfilata mi mettono un’ansia!- rise  -Spero davvero di non deludervi!... Innanzitutto vorrei ringraziarvi, per essere qui, per me è una grande soddisfazione vedere così tante persone ad un evento come questo… una piccola sfilata, con pochi capi, e poche modelle. Ma, vi assicuro che dietro c’è tanto impegno, tanto lavoro e soprattutto tanto amore per questo mestiere! Il ringraziamento più grande va alla mia famiglia, che mi ha sempre appoggiato. Ricordo quando da piccola mi divertivo a disegnare cartamodelli ovunque, ogni foglio che trovavo per casa era buono per disegnare un figurino o un qualsiasi accessorio di moda. Non avrei mai immaginato di avere un giorno come questo, è un po’ come quando fai un bel sogno… e oggi è grazie a voi che posso sognare. Buon proseguimento!-


Nabiki fece un leggero inchino e poi con grazia si voltò, dando le spalle al pubblico e dirigendosi nuovamente dietro le quinte. Le luci si spensero di nuovo, segno che di lì a poco la sfilata sarebbe iniziata.


La castana fece cenno al Dj di far partire la musica, in un attimo una melodia di violino riempì l’aria.


Proprio come si poteva immaginare, era stato organizzato tutto in modo particolare. Quel giorno, era stato organizzato per lasciare un segno.


Due riflettori si accesero, illuminando il pesante tessuto delle tende, e con un gesto scenico spalancandole con le esili braccia, la prima modella fece la sua comparsa. Coda bassa, labbra rosse come ciliegie, tacchi vertiginosi e un abito a balze dei colori del cielo d’estate.


La modella iniziò a calcare la passerella, ad ogni passo che faceva, un riflettore in più veniva acceso.


La seconda e la terza modella uscirono una da destra e l’altra da sinistra, fermandosi però ad aspettare l’altra che una volta tornata indietro si posizionò tra le due e fece una giravolta, defilandosi poi, nello stesso modo in cui era entrata.


Ogni vestito che veniva presentato era carico di sensualità, e che i tessuti erano stati scelti con accuratezza e meticolosità, si poteva notare lontano un miglio.


Nabiki sbirciava le reazioni dei presenti torturandosi le mani, ciò che vedeva la rendeva felice, sembravano tutti estasiati. Akane aveva avuto proprio una bella idea, a far sfilare le modelle in maniera coreografica. 


Senza rendersene nemmeno conto, si voltò a guardare la sua sorellina, bellissima nell’abito verde smeraldo, che sarebbe stato il pezzo di chiusura della collezione. Si guardava allo specchio stranita, e anche leggermente terrorizzata. Ancora quattro abiti e sarebbe stato il suo turno.
 

Avvicinandosi le poggiò una mano sulla spalla.


-ehi-
 

-ehi-
 

Disse l’altra guardandola dallo specchio.

 
-come stai?-

 
-questo dovrei chiederlo io a te in realtà…-
 

-non importa! Allora?-
 

-i…io… bene!-
 

Decretò Akane puntando gli occhi nello specchio cercando di autoconvincersi.
 

-bene… la prossima sei tu!-
 

-andiamo allora!-

 
Le disse sorridendo. Poggiò un piede tremolante a terra, e scese dall’alta sedia del truccatore che gli aveva dato gli ultimi ritocchi. Sarebbe entrata allo stesso modo della prima modella, non poteva, anzi… non doveva sbagliare.


Sbirciò dalla fessura delle pesanti tende, attenta a non farsi vedere. Le modelle stavano tornando indietro.


Ora si sarebbero spenti i riflettori… non doveva far altro che contare fino a dieci. Poi sarebbe uscita…

1

2

3

4

5

6

7

8

9


C’era!... era in passerella, ma le luci ancora non si erano riaccese… lo sapeva che quel tizio era un incompetente. Diede un veloce sguardo in giro, per quanto fosse possibile, e sentì le gambe cedere. Le due modelle erano ancora al suo fianco, poi ebbe un lampo di genio!
 

-da qua!-

 
Disse, sfilando sgraziatamente dalla modella alla sua sinistra il cerchietto nero con la veletta, lo mise velocemente in testa sistemando poi il velo sul viso. La ragazza stava per protestare ma non fece in tempo, i riflettori si riaccesero. Illuminando l’ultima entrata, Akane prese un bel respiro e cominciò a camminare a passo deciso sul tappeto rosso, sembrava quasi fluttuare. Un passo dopo l’altro, il vestito ondeggiava mettendo in risalto la figura perfetta della ragazza. Aveva una carica di sensualità inaudita, tutti i presenti erano incantati.


Mentre tutti erano rimasti folgorati dalla bellezza del vestito, e della modella insieme. Il soggetto in questione non faceva altro che ripetersi mentalmente: non cadere, non ti sbilanciare, non inciampare. Beh, a quanto pare però, stava funzionando! Arrivata alla fine della passerella fece un giro su se stessa, facendo allargare la parte a sirena del bellissimo abito, una volta tornata di nuovo di fronte, ondeggiò leggermente i fianchi poggiando le delicate mani su di essi, esibendo pose  degne di una professionista.


Improvvisamente però la sua sicurezza vacillò, sembrava come se qualcuno la stesse trafiggendo con gli occhi. Si guardò intorno leggermente spaesata, cercando di restare calma, non capiva chi potesse essere.


Alla fine si voltò e, sempre sensualmente tornò indietro. Arrivata di nuovo di fronte alla pesante tenda, tirò un leggero sospiro, accennando un sorrisetto. E i riflettori si spensero. Lentamente aprì le tende e vi si fiondò all’interno poggiandosi una mano sul cuore che sembrava volerle uscire dal petto, tanta era la forza con cui le batteva.


Ci fu un secondo di silenzio e poi… un boato di applausi squarciò l’aria. C’era un tale caos, che sembrava fossero presenti migliaia  di persone. Nabiki corse ad abbracciare Akane, che la strinse, doveva essere un grande soddisfazione per lei.
 

-va, è il tuo momento!-


Le disse, poi, dandole una spintarella alla schiena le fece trapassare le tende, così da farla apparire davanti ad un ammiratissimo pubblico. Al SUO ammiratissimo pubblico.


Nabiki si guardò intorno in lacrime, rimpiombò un esasperante silenzio nell’ambiente, e quando la ragazza mise una mano sulla bocca per evitare di singhiozzare tutti ricominciarono a battere le mani, se possibile ancor più forte di prima.


Era quello ciò che si provava? Quella era la sensazione che provavano le persone vincenti? Forse, ci si poteva abituare!


-tesoruccio! Batti le mani anche tu! Non puoi dire che non ti è piaciuta questa sfilata, è completamente diversa da quelle che fai tu! Se dici che ti sei annoiato ti uccido!-
 

-no, no… era... bellissima-
 

Disse il ragazzo tenendo gli occhi bassi, come in trans.
 

Un altro applauso riempì l’aria.
 

Per interminabili minuti, non si sentì nulla fuorchè mani che battevano tra loro… poi, piano… i rumori si affievolirono. Akane intanto aveva procurato un microfono e ora lo stava facendo portare a sua sorella, che ancora emozionatissima piangeva come una fontana. Le dispiaceva non essere sul palco accanto a lei, ma aveva acconsentito di farle da modella solo se la modella in questione sarebbe finita con la sfilata stessa.

 
Una volta ricevuto il microfono la castana prese parola:

 
-emh, io…- esalò con voce tremante, portandosi una mano alla gola.


-non riesco nemmeno a parlare… santo cielo…- prese un respiro -io vi ringrazio!... Non avrei mai pensato che sarebbe andata così, avevo… avevo aspettative medio alte per questa sfilata, ma voi… mi avete fatto sentire davvero importantissima! Sapete, la mia famiglia, mi ha sempre dato tutto ciò che desideravo… i migliori corsi, le migliori macchine, le stoffe.. tutto! Ma per questo progetto ho voluto fare tutto da me, mi sono messa alla prova, ho usato tutto il mio vero “talento”… avere la cosiddetta pappa pronta spesso aiuta, ma non ti da le stesse soddisfazioni che ricevi lavorando veramente sodo… questa è stata la vittoria più grande della mia vita… grazie… grazie davvero!
 

Ancora altri applausi, Nabiki s’inchinò un ultima volta e poi sparì dietro la quinte.


-Siamo state fenomenali!!!-
 

Esclamò euforica, appigliandosi al collo della sorella minore.

 
-non parlare al plurale! Tu, lo sei stata!-

 
-ma cosa dici Akane! Non hai visto come ti guardavano? Li hai conquistati!-
 

-solo perché indosso una tua creazione!-
 

Le disse la moretta, facendole un occhiolino e poi una giravolta su se stessa.
 

-falla finita, non sei mica cenerentola!-
 

-e invece si, l’incantesimo sta per finire…-
 

-Akane, sei sicura di non voler mettere il tuo nome tra le modelle della collezione?-
 

-assolutamente no!-
 

-e va bene-
 

Sospirò la castana.

 
-permettimi almeno di regalarti il vestito, credo che a nessuna starà mai bene come a te-
 

-lo accetto di buon grado sorellina!-
 

-senti un po’, dovremmo parlare anche di quella veletta! Non ti bastava il trucco fatto in modo da modificare i tuoi lineamenti a coprire la tua identità?-
 

-zitta, e pensa a goderti gli applausi!-

 
Le disse la mora facendole una tenera linguaccia.
 

Dietro le quinte era festa, lo spumante era stato stappato e ora finalmente era il momento di rilassarsi, la giornata era finalmente giunta al termine.
 
 
 


-ehi Ranma, amore… per caso conoscevi l’ultima modella?-
 

Il ragazzo si voltò scattando come una molla e deglutì rumorosamente.
 

-n…no perché me lo chiedi?-
 

-perché mi sembra di non aveva mai vista… ed è strano… dev’essere parecchio famosa, ha sfilato in modo incantevole…-
 
 
-ah… ecco. Si, in effetti è davvero brava… peccato che non ho la più pallida idea di chi possa essere…-
 

Sospirò
 


…chi sei?... si chiese nuovamente, prima di alzarsi dalla sedia e lasciare l’edificio con un enorme punto di domanda in testa.









Saaaaaaaaaalve ^^ come state? Sono tornata, scusate il ritardissimo!

Aaaaaaallora, son successe un pò di cosucce in questo capitolo. Ora, cibatevene! Ahahahah
Spero con tutto il cuore che possa piacervi, ciò messo il cuore a scriverlo... quiiiindi ringrazio chi mi segue, chi recensisce... e anche chi legge e basta^^

p.s.

Per qualsiasi dubbio....(so che a volte scrivo in modo davvero confusionario) non esitate a chiedere! :D Sarà felice di chiarire ogni incomprensione.



Adesso vi lascio... il link della pagina di questa fic ^^ in cui posterò i disegni della collezione di Nabiki:

https://www.facebook.com/pages/Behind-the-appearances-EFP-Fic/654380754640870

Cercherò di caricare i disegni entro sta sera, comunque... riposterò il link anche nel prossimo capitolo, così anche chi non li avrà visti potrà farlo:D

e qui:

https://www.youtube.com/watch?v=qqCHbYkNZmI&hd=1

la ''colonna sonora'' della sfilata :)

baci quasi a tutti, LillixSana!
  
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