Oxygen
Di certo,
incominciava a sospettare che il solo fatto di reintegrarlo nella società, il
solo fatto per il quale Naruto e tutti gli idioti del Gran Consiglio avessero
deciso di salvarlo, era per vederlo morire in atroci sofferenze…come quella.
Ovvio.
Erano sadici
e malati nel profondo, non aveva più dubbi.
Di certo
anche la sua adorata mogliettina (ricordando il modo con il quale l’avevano
condotto sull’altare, ovvero la bottiglia di sakè dell’Hokage che piombava sul
suo cervelletto per farlo svenire e rinsavire vestito di tutto punto e pronto a
borbottare un sì) gli avrebbe dovuto far sospettare qualcosa fin dall’inizio.
E si accorse
con orrore delle finestre chiuse, di quanto fosse stata idiozia pura il suo
voler aumentare le nascite di Konoha seguendo le orme di Shikamaru
prima, di Naruto poi. E la mente era già in balia di un atroce mal di testa per
degli strilli non umani, provenienti da una cosa così piccola, ma dall’altronde
sospettava già quanta cattiveria potesse racchiudere (visti i geni della madre…ehm).
Toccava a
lui.
Toccava a
lui farlo.
Perché anche
se si era ritrovato a spalancare tutte le finestre (cosa non nomale per uno
come lui) facendo entrare la luce ma soprattutto: l’OSSIGENO; l’odore era
sempre quello. E chissà perché quando chiami la gente, quando hai bisogno della gente… è irreperibile perfino al
cellulare.
Toccava a
lui. Non c’erano altre soluzioni, malgrado la tentazione di riprendere a
girovagare in nome di vendette era davvero grande.
Optò per la
maschera antigas e con serietà cercò i tappi di sughero che l’Haruno aveva per
forza conservato da qualche parte (conservava sempre tutto).
E dato che
le finestre erano aperte, dato che c’era corrente, dato aveva afferrato
all’inizio con nonchalance
poi con orrore la coscia del suo bambino... la sua carnagione per poco divenne
più pallida del solito, mentre il fagotto sotto di lui prendeva a ridere,
sfotteva di già il padre. E c’era davvero troppa corrente quel giorno e chissà
perché una mosca prese a ronzargli vicino al naso proprio nel bel mezzo
dell’operazione chirurgica. E le mani tremavano sganciando la spilla da balia
(siamo nel ventunesimo secolo e Sakura si ostina a usare ancora le spille da
balia) e quando il più era fatto, quando
aveva in mano la bomba chimica era assolutamente prevedibile, che il piede del
piccolo urtasse la carta e che quella si sganciasse sulla bella divisa del
proprietario.
Si
guardarono entrambi, padre dall’alto e neonato nella culla. Un tic, afferrò
l’adulto (dubbia è l’effettiva presenza di quest’ultimo); rendendosi conto che
avrebbe dovuto lavarlo. Si guardarono, assunsero forse la stessa smorfia
(tipica della famiglia). Ma di Sakura… cominciava a sospettare avesse già preso
il carattere…terribile.
Poi il
piccolo divenne rosso improvvisamente. Come Naruto mentre faceva le sue
maledettissime tecniche.
E la sganciò.
La piccola
puzza che fino ad allora era stata contenuta nel suo amabile (secondo la madre,
ovvio) deretano.
Sasuke lo
guardò dall’altro leggermente sconvolto. Il pannolino attaccato sulla sua
divisa.
“Tu. Hai
geni di Itachi, vero?”
Ideata per IL PANNOLINI!CHALLENGE! che trovate sul forum di efp! Non potevo non resistere dal desiderio di immortale
Sasuke in una simil occasione. Oh dolce pargoletto! Ed ecco il mio regalo in
ritardo per il sasukoccio, d’altronde che pretendeva?
Mica voleva un profumo per caso? XDXD
Nata così per ridere un po’
fatemi sapere che ne pensate!
Thanks alla mia Beta *__* nonchalance
è forse questo il segreto della vita?
p.s.: u.u Tex adesso ti costringo a
farne una non mi scappi!
p.p.s: TakaVa, sei stata uniCa!
Bye,
Sae