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Autore: biberon    07/05/2014    2 recensioni
"Sapeva che avrebbe vinto anche questa volta.
Sapeva che l’avrebbe lasciata sola, a piangere.
O forse no.
Forse sarebbe rimasto lì a guardarla soffrire.
In fondo, a lui piaceva.
In fondo, lei non poteva farne a meno."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sadie
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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Sadie prese un grosso respiro.

Non voleva farlo.
Non voleva entrare in quel cazzo di bagno.
Non voleva vederlo.
Non di nuovo.

Respirò ancora e premette delicatamente la maniglia dorata.

Si avvicinò alla vasca da bagno cercando di non guardalo, mentre si toglieva la maglietta, pantaloni e reggiseno.

Eppure lui era lì.

La fissava, gelido, vuoto. Scrutava la sua nudità e si beveva ogni singolo suo pezzo di pelle chiara con gli occhi. Le avrebbe fatto ancora del male, lei lo sapeva. E anche lui.
La osservava. Spietato. La sfidava a disubbidirgli. La sfidava a non guardarlo. La sfidava a resistergli.


Pochi secondi dopo la ragazza si liberò degli slip sformati con un gesto meccanico e rimase in piedi, ferma, nella sua nudità più totale.

“Non guardarlo”, si disse, “NON GUARDARLO.”

Aprì il rubinetto e guardò l’acqua scorrere lungo i bordi bianchi e lucidi della vasca.
Aspettò finché non fu piena, e resistette ancora all’impulso di voltarsi a guardarlo.

Ma lui era lì, e lei lo sapeva.
Rimase ancora ferma, di spalle. Cosa avrebbe fatto?

Si voltò di poco, giusto quel tanto che bastava per vederlo appena. Non si era mosso. Era sempre lì, rigido sull’attenti. La guardava. La sfidava.

“Coraggio”, sembrava dire, “Coraggio, guardami. Affrontami, ancora una volta. Soffri, per me.”
La verità era che Sadie non poteva farne a meno.

Sapeva che avrebbe vinto anche questa volta. Sapeva che l’avrebbe lasciata sola, a piangere. O forse no. Forse sarebbe rimasto lì a guardarla soffrire. In fondo, a lui piaceva. In fondo, lei non poteva farne a meno.

Così, un attimo prima d’infilarsi nell’acqua bollente, gli lanciò un’occhiata fulminea.


Un’occhiata, quanto bastava per vedere un corpo imperfetto, sformato, orribile. Quel naso enorme, quelle labbra sottili, quella pelle troppo chiara e quelle schifose pieghe di grasso ovunque.

Un corpo orribile, deformato dal tempo e dall’odio che aveva per se stesso.

Un corpo coperto di sottili linee rosse, sottili, per coprire tutti gli errori.

Linee inutili, che non avevano coperto un bel niente.



Quel corpo così orrendo e imperfetto, il suo corpo.

Sadie guardò ancora una volta lo specchio, sbattendo le palpebre velocemente, mentre la vista le si offuscava.


Si lasciò sfuggire un singhiozzo e si voltò di scatto.
Lui l’aveva torturata abbastanza per quel giorno.


Non si immerse nella vasca, invece, si piegò in avanti verso il water e s’infilò in un colpo solo due dita nell’umida gola.

Ormai ci era abituata, e mentre la colazione di quella mattina le gocciolava fuori dalle labbra, una lacrima le scese sulla guancia tonda e bianca.
 
   
 
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