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Autore: Maiko_chan    08/05/2014    12 recensioni
[Estratto]
Scosse la testa, confuso, cercando di spostare la sua attenzione su qualcosa che non la riguardasse. Il suo piccolo segreto lo stava distruggendo, i suoi occhi vagavano irrequieti per le strade, distogliendo immediatamente lo sguardo quando pensava d’intravedere qualcosa che potesse riportarlo in quel mondo popolato da ricordi. Ciò che Naruto non aveva calcolato in tutto questo, era la possibilità di aver dimenticato. Non avrebbe dovuto stupirsene, la sua memoria non gli era affatto d’aiuto in quel caso, lui non era propenso a memorizzare avvenimenti. Il suo sguardo si posò proprio su ciò che non avrebbe mai dovuto notare, annebbiandogli la vista -come in uno scompenso fisico-, riscoprendosi quasi trepidante, in attesa di ciò che di lì a poco sarebbe accaduto.
Non se ne accorse, ma finì risucchiato dal vortice dei suoi ricordi.

{NaruHina}
Partecipante al Couples Challenge, contest indetto su efp, che non ha ancora avuto risultati - e che mai ne avrà
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Nome autore: Naruhinafra
Pacchetto Scelto: Pacchetto Ametista
Titolo della Storia: Because [Naruto-kun] I Love You

Introduzione: Scosse la testa, confuso, cercando di spostare la sua attenzione su qualcosa che non la riguardasse. Il suo piccolo segreto lo stava distruggendo, i suoi occhi vagavano irrequieti per le strade, distogliendo immediatamente lo sguardo quando pensava d’intravedere qualcosa che potesse riportarlo in quel mondo popolato da ricordi. Ciò che Naruto non aveva calcolato in tutto questo, era la possibilità di aver dimenticato. Non avrebbe dovuto stupirsene, la sua memoria non gli era affatto d’aiuto in quel caso, lui non era propenso a memorizzare avvenimenti. Il suo sguardo si posò proprio su ciò che non avrebbe mai dovuto notare, annebbiandogli la vista -come in uno scompenso fisico-, riscoprendosi quasi trepidante, in attesa di ciò che di lì a poco sarebbe accaduto. 
Non se ne accorse, ma finì risucchiato dal vortice dei suoi ricordi.

Avvertimenti dell'autore: La storia è situata dopo la fine della Quarta Guerra Ninja e vede un Naruto confuso da sentimenti che prima non aveva mai affrontato.

 
Because [Naruto-kun] I Love You
 
There I was again tonight forcing laughter, faking smiles 
Same old tired, lonely place 
Walls of insincerity 
Shifting eyes and vacancy vanished when I saw your face 
All I can say is it was enchanting to meet you 


Primavera.

Konoha sboccia, proprio come un fiore, dopo aver subìto soprusi per tutto l’inverno. Un fulgido dono della Natura, pieno di vita, prepotente nell’uscire allo scoperto per manifestarsi in tutto il suo splendore dopo un periodo fatto di ristrettezze. La Quarta Guerra Ninja si è conclusa, le Cinque Terre ne sono uscite vincitrici, sigillando con un potente justu le anime dei loro più acerrimi nemici: Madara Uchiha e Obito Uchiha.
Konoha ricomincia a vivere, ricostruendo le proprie radici. C’è tanto da fare nel Villaggio della Foglia e tutti, sia civili che shinobi, danno una mano per riportare l’amato villaggio all’iniziale lustro e, perché no, anche apportare dei miglioramenti.
La Guerra ha portato novità, tante, alcune non troppo positive, e la popolazione sa che ormai apportare cambiamenti è importante perché ridà speranza a chi, forse, l’ha persa.
 
Naruto ne è cosciente, mentre osserva il suo Villaggio riprendersi a poco a poco, passeggiando stancamente per le sue vie, salutando di tanto in tanto qualche concittadino riconoscente. È stato lui a sconfiggere definitivamente i due Uchiha, assieme a Sasuke, ritornato al villaggio a fine guerra. Sakura non l’avrebbe lasciato scappare -o almeno non avrebbe desistito dall’intento di tirargli un montante ben piazzato- per cui l’ultimo Uchiha si era lasciato convincere. Anche se non l’avrebbe mai ammesso, Naruto sapeva che in fondo le attenzioni di Sakura verso di lui non gli erano mai dispiaciute così tanto come Sasuke aveva fatto intendere a tutti. Questo, almeno in teoria, avrebbe dovuto farlo arrabbiare -come sempre succedeva quando la ragazza dai capelli rosa mostrava interesse per qualcun altro che non fosse lui- ma inaspettatamente non gli dava il benché minimo fastidio. Si era ormai rassegnato a quella verità, decretando di aver scambiato per amore il sentimento che lo legava all’Haruno: amicizia, amore fraterno.

Sorrise senza entusiasmo all’ennesimo concittadino adorante, dirigendosi verso le alture del Monte Eroe con passo non troppo svelto, segno che non si era ancora del tutto ripreso dallo scontro avuto un paio di mesi prima. A lui era comunque andata bene: Sasuke si trovava ancora in ospedale, medicato amorevolmente da Sakura. Non pensò più di tanto a come si sentisse l’amico, preferendo spostare la sua attenzione su qualcosa di più interessante anche se, pensandoci bene, tutto era nettamente più avvincente di un Sasuke “malato” e di una Sakura “infermiera”.

Naruto, però, camminando in quelle strade gremite di vita e incrociando persone conosciute che non facevano altro che ringraziarlo, sommergendolo di parole, senza mai chiedergli come stesse lui, si sentiva frustrato. Già, frustrato. Non gli era concesso far vedere ad altre persone come si sentisse veramente -era pur sempre Naruto, l’eterno ragazzo felice-, semplicemente non poteva. Sarebbero iniziate le domande scomode alle quali non avrebbe nemmeno saputo rispondere, fatte solo per cordialità e mai per un acceso interesse verso di lui. Un po’ li capiva: c’era davvero molto da fare al villaggio, forse era lui nel torto.

 
Your eyes whispered have we met? 
Across the room your silhouette starts to make it's way to me 
The playful conversation starts 
Counter all your quick remarks like passing notes in secrecy 
All I can say is it was enchanting to meet you 
Oh Taylor I was so enchanted to meet you too 
 
Ma, in fondo, cosa c’era di male a pensare un po’ a se stessi?
 
Nulla, non c’era nulla di male. Ma, Naruto, questo non riesce ad accettarlo. Ci doveva qualcosa di sbagliato nei suoi pensieri, quasi ossessivi, verso un persona in particolare, ovvero colei che stava mettendo fine alla sua tranquillità, colei che sognava tutte le notti, rivivendo momenti precisi della sua vita passati assieme. Alcune volte i ricordi lo prendevano alla sprovvista, come dei flashback, che scaturivano ogni volta che pensava di intravedere la sua figura o un luogo dove avevano parlato -anche se non è la parola giusta: lei balbettava sempre in sua presenza-. 

Scosse la testa, confuso, cercando di spostare la sua attenzione su qualcosa che non la riguardasse. Il suo piccolo segreto lo stava distruggendo, i suoi occhi vagavano irrequieti per le strade, distogliendo immediatamente lo sguardo quando pensava d’intravedere qualcosa che potesse riportarlo in quel mondo popolato da ricordi. Ciò che Naruto non aveva calcolato in tutto questo era la possibilità di aver dimenticato. Non avrebbe dovuto stupirsene, la sua memoria non gli era affatto d’aiuto in quel caso, lui non era propenso a memorizzare avvenimenti. Il suo sguardo si posò proprio su ciò che non avrebbe mai dovuto notare, annebbiandogli la vista -come in uno scompenso fisico-, riscoprendosi quasi trepidante, in attesa di ciò che di lì a poco sarebbe accaduto. 

Non se ne accorse, ma finì risucchiato dal vortice dei suoi ricordi.
 
«Ai tuoi occhi posso sembrare forte, ma faccio il duro solo perché mi pesano gli errori che commetto.»
Naruto tende a rabbuiarsi sempre di più mentre pronuncia quelle parole.
Non sa che cosa l’ha spinto a confessarsi a quella timida ragazza, ma in cuor suo sa che è giusto così.
«Non è vero. Anche quando sbagli conservi una grande dignità.»
Il ragazzo sgrana gli occhi, incredulo, mentre pende dalle labbra della ragazza che ha di fronte.
«Osservarti mi colpisce sempre, perché tu non sei perfetto, commetti degli errori ma ogni volta hai la forza di ripartire e io penso che sia quella la vera forza.»
La ragazza si interrompe un secondo, rifugiandosi dietro al palo che si staglia accanto a lei.
«Sei una persona molto forte, Naruto-kun…»
Restano in silenzio, lui per assimilare ciò che quella minuta ragazzina gli ha detto, lei per cercare di stabilizzare il suo cuore impazzito.
«Grazie, Hinata.»
Naruto si apre in un grande sorriso mentre ringrazia la Hyuga, alzando entrambi i pugni al cielo e declamando il ritorno del suo buon umore.
«Sai una cosa? Tu mi davi l’impressione di una persona strana, sempre timida e insicura.»
Il ragazzo non bada molto all’espressione abbattuta di Hinata, continuando ad esibire un luminoso sorriso.
«Però a me piacciono le persone come te!»
 
This night is sparkling, don't you let it go 
I'm wonderstruck, blushing all the way home 
I'll spend forever wondering if you knew 
I was enchanted to meet you too
 
Naruto strinse i pugni con forza, affondando le unghie nella carne.
Quel ricordo dolceamaro faceva vacillare le sue certezze, come un castello di carta spazzato via dal vento. Non una corrente violenta, ma una dolce brezza, che però lo faceva tremare: il castello sapeva che era in balia di quel alito e non avrebbe potuto cambiarlo.
 
Naruto si sentiva esattamente come quel castello.
 
Aveva ripreso a camminare, con lo sguardo perso nel vuoto, assuefatto da chissà quali pensieri, sconosciuti per chi non sapeva osservare. Girò l’angolo, ritrovandosi davanti ad un imponente albero, che con le sue foglie faceva ombra al terreno circostante, tracciando una complessa rete d’ombra. A Naruto sembrò delimitare il suo percorso: la sua vita era stata un’infelice conseguirsi di eventi, dove ogni volta che sembrava aver assunto una qualsiasi certezza, puntualmente essa veniva infranta, riportandolo al punto di partenza.  
 
Spostò lo sguardo, puntandolo davanti a sé, osservando distrattamente il lungo viale, uno dei pochi che non erano stati distrutti da Pain. Tremò impercettibilmente per l’aver riportato alla mente il doloroso ricordo che l’uomo gli aveva lasciato. Scosse il capo, stanco, sfinito da ricordi che non facevano altro che farlo soffrire.
 
Qualcosa aveva però catturato la sua attenzione, portandolo ad assottigliare gli occhi e facendolo muovere contro la sua volontà, la quale lo spingeva a tornare sui propri passi, a rifugiarsi dentro casa, fuggendo così dalla possibilità d’incontrare lei. Il suo corpo però non gli dava ascolto, portandolo sempre più vicino a quella traversa che aveva l’aria tremendamente familiare. 
 
«Hinata! Shut up and come with me!»
 
Naruto si irrigidì all’improvviso, mentre nella sua mente rimbombava in lontananza -come un eco, leggero e potente- la frase che lui stesso le aveva rivolto. Sorrise di riflesso, guardando se stesso -quello che lui era stato nel passato- con divertimento, ridacchiando appena.
 
Erano davvero cambiati da allora, sia lui che lei.
 
Riprese a camminare, stavolta imboccando quella traversa, per ritornare a casa. Si stava facendo tardi.
 
Non si accorse della persona che lo osservava con occhi innamorati da lontano, sorridendo amaramente. Anche dopo tutti i suoi sforzi, non riusciva ad avvicinarsi davvero a lui. Sospirò, sconfitta, tornando sui suoi passi, lontano da lui. Non seppe mai perché Naruto avesse guardato con occhi pieni di malinconia quell'albero.
 
The lingering question kept me up 
2AM, who do you love? 
I wondered till I'm wide awake 
Now I'm pacing back and forth, wishing you were at my door 
I'd open up and you would say, 
Hey it was enchanting to meet you 
Oh Taylor I was so enchanted to meet you too 
 
Naruto quel giorno si è svegliato presto, troppo presto.
 
Ha gli occhi fissi sul soffitto, mentre sbadiglia assonnato, perso nei suoi pensieri. Non gli era mai capitato di svegliarsi alle due di notte, ma in quel periodo non è poi così insolito.
Si sente osservato, anche se è consapevole che in casa sua non c’è nessuno. Sente gli occhi di Hinata sulla pelle -dolci e spettrali, intensi e timidi-, che lo scrutano, quasi con rimprovero.
 
Incurva le labbra in una smorfia, serrando gli occhi, cercando di togliersi dalla testa l’immagine di un'Hinata che lo guarda con risentimento. Si tira su a sedere, affondando il capo tra le ginocchia, come da bambino, quando si svegliava nel cuore della notte, agitato e triste, non sentendosi accettato.
Adesso il motivo è un altro, una domanda che lo tortura da quando la guerra è finita, non riuscendo a trovare la risposta.
 
Hinata mi ama ancora?
 
Non capisce perché questo gli stia così a cuore, non è mai stato una cima in queste cose. Vorrebbe qualcuno con cui confidarsi, ora che Jiraya l’ha lasciato, non sa a chi rivolgersi: l’uomo era stato uno dei suoi punti di riferimento in tutti quegli anni.
 
Sasuke è fuori discussione, non ha mai avuto problemi con le donne. Forse Sakura è l’unica che potrà dargli del filo da torcere. Naruto non riesce proprio ad immaginarsi un Sasuke comprensivo e disponibile, né una Sakura che non lo picchierà appena scoprirà ciò che tiene nascosto.
 
I suoi pensieri vengono bruscamente interrotti dal campanello della porta di casa, che trilla, fastidioso. Naruto volge lo sguardo verso la sveglia e nota interdetto che la mattina è già arrivata: ha trascorso la notte in bianco senza accorgersene. Si alza di malavoglia dal letto, sbadigliando, schivando i vari oggetti sparsi per il pavimento, fino ad arrivare alla porta di casa.
 
Spera stupidamente che forse alla sua porta poteva esserci Hinata, pronta ad abbracciarlo e rassicurarlo, togliendolo da quell’assurda situazione, rinnovando la sua confessione d’amore. Assume un'espressione trasognata e spalanca la porta, pronto ad accogliere la ragazza, convito che sia davvero lei a suonare il campanello.
 
Kakashi non saprà mai quale delusione ha avuto il suo allievo trovandolo alla sua porta al posto della sospirata Hinata. 
 
This night is sparkling, don't you let it go 
I'm wonderstruck, blushing all the way home 
I'll spend forever wondering if you knew 
I was enchanted to meet you too 
 
Naruto guarda accigliato Kakashi, ma l’uomo non sembra curarsene. In mano ha il suo libro preferito, l’occhio che scorre veloce le righe della pagina, assorbito dall’appassionante lettura del suo manoscritto, anche se quella dev’essere la centesima volta che legge quel brano.
 
«Ciao, Naruto. Come va?»
 
Il ninja copia non alza gli occhi dal libro, salutandolo anche con un cenno della mano. L’uomo resta lì, immobile, mentre Naruto si chiede che diavolo è venuto a fare a casa sua se poi non lo degna di uno sguardo.
Esibisce uno dei suoi sorrisi entusiastici -finti, tremendamente falsi-, portando una mano sulla nuca e ridendo rozzamente in faccia al suo sensei.
«Come dovrebbe andare, Kakashi-sensei? Va tutto alla grande! La guerra è finita, Sasuke è tornato e il Villaggio si sta riprendendo in fretta, cosa mai potrebbe and-»

«Naruto.» lo interrompe bruscamente Kakashi, scollando finalmente gli occhi dal suo amato volume «Ieri ti ho visto passeggiare per il Villaggio. Non avevi un’aria molto felice.»
 
Il ragazzo boccheggia un paio di volte, preso in contropiede, arrossendo appena. Si sarebbe dovuto aspettare questa reazione dal suo maestro, dopotutto è una delle persone che gli sono state più vicine, sempre. Sposta lo sguardo verso il terreno, dimentico di tutta l’energia che aveva usato per mentire, qualche secondo prima. Fa un cenno a Kakashi, il quale ripone con cura il libriccino nella giubba da jonin e lo segue in silenzio dentro al suo appartamento. Nota che il monolocale è ancora più sporco del solito e inarca leggermente un sopracciglio, non troppo però, prendendo atto che Naruto sta decisamente male. Non c’è nessuna scatola di ramen sul pavimento e questo è decisamente un cattivo presagio. Segue il ragazzo fin dentro alla sua camera da letto -se così si può chiamare quell’angusta stanzina-, appoggiandosi poi sul cornicione della porta. Resta in silenzio, aspettando con calma che il ragazzo inizi a parlare.
 
«Io… Kakashi-sensei, non so più cosa pensare.»
 
Naruto si accascia sul suo letto, sedendosi, mentre si passa nervosamente una mano fra i capelli. Kakashi lo guarda stupito, chiedendosi cosa mai potrebbe essere ciò per cui Naruto si sta torturando in quel modo.
“E se fosse per lei?” pensa, osservando con crescente curiosità il ragazzo, che sta gonfiando le guance come un bambino, arrossendo sempre di più.
 
«Come faccio a capire se mi sono innamorato?»
 
“Bingo.”
 
Kakashi sorride enigmatico da sotto la maschera, tirando fuori il suo amato libro e riprendendo a leggerlo, tutto sotto gli occhi increduli di Naruto. Il ragazzo osserva in tralice l’uomo, mentre scorre interessato le pagine di quello stupido libro. Kakashi si muove verso la finestra, spalancandola. Si gira un'ultima volta verso l’allievo, che lo guarda, imbronciato.
 
«Tu sai già la risposta, Naruto.»
 
Non fece in tempo a chiedere spiegazioni che Kakashi era già sparito.
 
This is me praying that this was the very first page 
Not where the story line ends 
My thoughts will echo your name until I see you again 
These are the words I held back as I was leaving too soon 
I was enchanted to meet you too 
 
«I won’t let go hurt Naruto-kun anymore!»
«What are you doing?! Get out of here! Your no match for him!»
 
Naruto osserva con sguardo assente Konoha: dall’alto del Monte Eroe il suo Villaggio -anche se mezzo distrutto- gli sembra più bello del solito. È seduto sulla testa del Quarto Hokage -suo padre-, solo lì riesce a rimettere in ordine i numerosi pensieri che affollano la sua mente. Sbadiglia, insonnolito. Inizia a sentire gli effetti prodotti da quella notte passata in bianco.
 
«Your smile saved me! That’s why… »
 
Sobbalza appena, confuso, quasi certo di aver sentito la voce di Hinata, sicura come lo era stata quel giorno. È troppo stanco per riuscire a capire ciò che gli sta succedendo, le palpebre diventano più pesanti ogni momento che passa. Punta lo sguardo assonnato verso il sole che ormai si sta tingendo d’arancione, rendendo tutta la valle incantevole, suggestiva.    
 
«I’m not afraid to die! If it means I can protect you!»
 
Il vento soffia sbarazzino, portando con sé Naruto, trascinandolo nell’oblio dei suoi ricordi.
 
«Because I love you.»
 
 
Naruto osserva atterrito la scena che si sta formando davanti ai suoi occhi.
Non riesce a credere a ciò che sta assistendo, impotente, impossibilitato al movimento.
Hinata sta cercando con tutte le sue forze di liberarlo dagli spuntoni conficcati nella sua carne ma la ragazza, dopo aver reciso due di essi, viene sbalzata in aria da Pain per poi essere sbattuta violentemente sul duro terreno.
«Hinata!»
Urla il suo nome, mentre viene fatta cadere al suolo.
Lei però non molla, si rialza ancora.
Abbassa lo sguardo, Naruto, per non assistere a quella scena.
 
«Non facevo altro che piangere e arrendermi di continuo…»
 
Hinata arriva vicino a lui, trascinandosi.
Appoggia le mani sul paletto conficcatogli da Pain nelle mani e si tira su, in ginocchio.
Trema, Hinata.
«Non capisco… perché una persona nelle tue condizioni non si vuole arrendere. Perché ti batti contro di me pur sapendo di non avere possibilità?»
 
«Stavo quasi per prendere la strada sbagliata… ma tu mi hai mostrato la strada giusta.»
 
«Quando do la mia parola, sono pronta a tutto pur di mantenerla.»
Naruto rialza gli occhi, specchiandosi in quelli perlacei di lei, velati dalle lacrime.
«Perché questo è il mio modo di essere ninja.»
 
«Volevo solo camminare assieme a te… volevo stare insieme a te.»
 
Hinata viene sollevata in aria da Pain, che la porta sempre più in alto. Troppo in alto.
Con un gesto secco fa cadere la ragazza, creando una fossa per l’impatto col terreno.
 
«Tu sei riuscito a cambiarmi!»
 
Alza un braccio, impugnando un altro dei suoi paletti.
 
Sangue.
 
«I miei genitori sono stati uccisi sotto ai miei occhi da alcuni ninja di Konoha. Dal loro sacrificio è scaturito il mio odio per voi ma, soprattutto, ho cominciato a conoscere il vero dolore.»
 
Dolore.
 
«Proprio come quello che stai provando tu.»
 
«Perché io ti amo.»
 
Poi più nulla.
Solo il Rosso più cupo.
 
Please don't be in love with someone else 
Please don't have somebody waiting on you 
Please don't be in love with someone else 
Please don't have somebody waiting on you 
 
Cacciò un urlo, svegliandosi di soprassalto.
Si mise a sedere, tremando, appoggiandosi una mano sulla fronte. Era madido di sudore.
 
Fece scendere la mano sulla sua guancia, scoprendo la scia lasciata da una singola lacrima di dolore.
Alzò lo sguardo verso l’orizzonte, scoprendo con stupore che il sole non era ancora tramontato.
 
Nella sua mente balenò una pazza, meravigliosa, idea. Si alzò di scatto, lanciandosi dalla testa di marmo del genitore, precipitando nel vuoto. Rasentando l’imponente parete rocciosa, si diede una spinta, utilizzando il suo chakra per poter riuscire ad atterrare incolume -o quasi- su uno degli alberi che costeggiavano il Monte Eroe.
 
Arrivato a terra, iniziò a correre, euforico, scansando i concittadini che tornavano stancamente alla propria abitazione. Continuò a correre, sempre più veloce, cercando con gli occhi la persona che in tutti quei giorni aveva disperatamente cercato di non incontrare.
 
Passò in rassegna ogni strada, ogni locale, ogni possibile posto dove lei potesse essersi recata, continuando però a collezionare solo clamorosi buchi nell'acqua.
 
E se lei non mi volesse più?
 
Scosse vigorosamente il capo, cercando di scacciare i suoi insistenti dubbi.
Svoltò l’angolo, quasi inciampando sui propri piedi, scampando però alla caduta.
 
Iniziò a sentirsi affaticato -non era al massimo della forma-, cominciando a respirare affannosamente. Volse gli occhi al cielo, appurando con agitazione che il sole era sempre più basso. Non aveva molto tempo per trovarla.
 
Se avesse trovato qualcun altro?
 
Ingoiò a vuoto, temendo questa possibilità, ricominciando a correre. Si spinse fino ai boschi che circondavano Konoha e lì rimase, troppo stanco per riprendere subito la sua ricerca.
 
Avanzò ancora di qualche passo, arrivando in prossimità di un piccolo ruscello.  Sospirò, ma non si diede per vinto. L’avrebbe trovata, in un modo o nell’altro.
 
«Naruto-kun?»
 
This night is sparkling, don't you let it go 
I'm wonderstruck, blushing all the way home 
I'll spend forever wondering if you knew 
This night is flawless, don't you let it go 
I'm wonderstruck, dancing around all alone 
Taylor I'll spend my whole life wondering if you knew 
I was enchanted to meet you too 


Naruto si irrigidì, non appena sentì la sua voce pronunciare il suo nome.
Si girò verso colei che aveva parlato, trovandosi di fonte a lei: Hinata. Arrossì impercettibilmente, ringraziando mentalmente i Kami per l’oscurità che gli stava offrendo la foresta.
 
Rise, come era solito fare quando era in imbarazzo, passandosi una mano dietro al collo.
 
«Hinata! C-che ci fai qui?»
 
Si morse la lingua, cercando di mostrarsi spensierato come sempre. Un tentativo inutile, visto che con lei davanti agli occhi era tutto molto più difficile.
Hinata lo guardò, confusa, piegando leggermente il capo da una parte. Lui si incantò a guardarla: la penombra che li circondava la faceva risplendere.
 
«Ero andata ad allenarmi, Naruto-kun.»
 
Il ragazzo annuì di riflesso, mentre nella sua mente si faceva spazio un grande dubbio. Lei non arrossiva più.
Strinse i pugni con forza, puntando i suoi occhi nelle chiare iridi di lei.
 
«Ti va di allenarti un po’ con me?»
 
Hinata sgranò leggermente gli occhi, non rompendo però quel contatto. Posò a terra la piccola sacca di kunai che teneva con sé, mentre -lo vedeva- gli chiedeva con lo sguardo il perché di questa sua richiesta. Non le rispose.
 
Naruto prese immediatamente posizione, imitato da Hinata, che adottò lo stile Hyuga. Si scambiarono qualche colpo, senza metterci il dovuto impegno.
 
Digrignò i denti con rabbia, frustrato da quella situazione. Cosa doveva fare?
 
«Tu sai già la risposta, Naruto.»
 
Le parole di Kakashi rimbombarono nella sua mente, mentre lui prendeva la sua decisione. Non avrebbe più giocato con Hinata. Sorrise.
 
«Hinata.»
 
Lei lo guardò con sorpresa, riprendendo una normale postura e giungendo le mani sul grembo.
 
«Mi dispiace.»
 
Naruto si morse le labbra nervoso, quando vide che lei aveva capito a ciò che si stava riferendo. 
 
«Non avrei mai dovuto far passare così tanto tempo da quel giorno.»
 
Hinata iniziò a tremare, sgranando gli occhi, che mai smisero di guardare i suoi.
 
«Non sono mai stato bravo con le parole, lo sai, no?»
 
Si avvicinò repentinamente a lei, trascinandola fino a farle toccare la corteccia di un albero. Aveva il suo respiro sul collo, il suo cuore -lo sentiva- batteva all’impazzata nel petto. Sorrise, la conosceva troppo bene per non sapere quanto si sentisse in imbarazzo tra le sue braccia.
 
Alzò lo sguardo sul suo viso, incatenando il suo sguardo con quello liquido di lei. Si avvicinò alle sue labbra, fino a raggiungere la distanza di un soffio.
 
«Ti amo» mormorò, prima di sfiorarle le labbra con delicatezza.
 
La sentì irrigidirsi, ma non la lasciò andare. Il suo sapore lo inebriava. Riprese a baciarla, con decisione. Sorrise sulle sue labbra quando la sentì ricambiare il bacio con passione, aggrappandosi alla sua maglia.
 
Si baciarono finché la mancanza d’aria non li costrinse a dividersi.
 
Hinata lo guardò, con gli occhi lucidi, iniziando poi a ridere piano, affondando la testa sul suo petto. Lui si fece trascinare dalle sue risa, stringendola forte a sé.
 
«Ti amo anch’io, Naruto
 
Sorrise, ancora, alzando gli occhi verso il cielo. Era notte.
 
«Scusami se ci ho messo così tanto.»
 
I was never in love with someone else 
I never had somebody waiting on me 
'Cause you were all of my dreams come true 
And I just wish you knew 
Taylor I was so in love with you.
 
 
Because [Naruto-kun] I Love You 


 
Salve! *-*
Eccomi qui, con questa storia stritta per un contest che -forse- non avrà mai dei risultati xD 
Mi sono divertita tanto a scriverla, soprattuto per il fatto di dover attenermi ad un video (
https://www.youtube.com/watch?v=DH6S0Jj60EA)
Sper tantissimo che vi sia piaciuta e che qualche anima pia mi lasci una recensione ;D

Alla prossima! :3
Un bacione, <3

Naruhinafra
   
 
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