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Autore: psychoE    08/05/2014    3 recensioni
"I've tried so hard to tell myself that you're gone but though you're still with me, I've been alone all along."
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Huntington Beach
27th December, 2009
 
 
 
Non posso credere che siamo già al 27 di Dicembre.
Domani, andrò a fare l'ecografia accompagnata da Val.
Un mese, un fottutissimo mese per decidermi a prendere coraggio e un appuntamento dalla ginecologa.
Ovviamente, non ho ancora detto nulla a Jimmy...lui neanche lo immagina.
E' che sono spaventata da una sua possibile reazione, inoltre in questi giorni è talmente preso dalla sua band che non ho intenzione di aggiungergli dell'ansia.
“A cosa pensi, bimba?” mi chiede mentre mi bacia la tempia.
A noi.” rispondo semplicemente, intrecciando la sua mano alla mia.
Lui continua baciando il mio collo, adoro quando fa così, specialmente se siamo sdraiati a letto.
“E tu? Pensi mai a noi?” domando, vedendolo mentre si stacca di poco, giusto per guardarmi negli occhi.
Sempre.” afferma deciso.
“A cosa, di preciso?”
“Al nostro futuro. A quanto saremo sposati e avremo una famiglia tutta nostra...ma già come stiamo adesso, mi rende al massimo della felicità. Non potrei stare meglio.”
“Davvero?” dico con voce tremante, mentre lo guardo quasi commossa da ciò che ha appena detto.
“Mhmh...” mugugna stringendomi maggiormente a sé.
Mi accoccolo poggiando la testa sul suo petto nudo, iniziando a toccare quel tatuaggio che mi piace tanto, “FICTION”.
Ancora non ho ascoltato la canzone che si intitola così, ma non vedo veramente l'ora...l'ha registrata proprio oggi.
Brian mi ha già avvisata che mi farà piangere come una fontana, ma poco mi importa, Jimmy dice di adorarla.
Piccola, sai che ti amo, vero?” interrompe così i miei pensieri – non poteva farlo in modo migliore -.
“Sì, lo so.” affermo “E tu sai che ti amo anche io, giusto?” continuo, accarezzandogli il viso.
Ridacchia, per poi accorciare quella piccola distanza che rimane tra le nostre labbra, baciandomi.
Lo sento sorridere tra le mie labbra, questo è il gesto che mi rende più felice che mai.
“Adesso riposiamoci, domani sarà una giornata pesante. Tu cosa devi fare domattina?”
“Vado a...fare un giro con Valary. Tu?”
“Tutto il giorno in studio...buonanotte, scricciolo.
“Buonanotte, Jimbo.” concludo schioccandogli un ultimo bacio sulle labbra, per poi abbandonarmi ai miei sogni.
 














 
Apro gli occhi, la sveglia segna le 7.
James ancora dorme, così decido di non svegliarlo e andarmi a preparare: tra un'ora Val passerà a prendermi.
Mi faccio velocemente una doccia, uscendo e avvolgendo un asciugamano sul mio corpo.
Presto, due forti braccia mi cingono la vita e io non posso fare altro che sciogliermi al contatto tra la mia schiena semi-nuda e il torace di Jimmy.
“Piccola, devi proprio andare?” mugugna con voce roca.
Annuisco, sentendo le sue mani accarezzare...il mio ventre.
Mi volto di scatto, posando le mie braccia sul suo collo.
“Mi mancano le nostre giornate passate in spiaggia...” mormoro poggiando la mia fronte sulla sua.
“Allora ti prometto che stasera andremo a cena fuori e poi passeremo tutta la notte sulla spiaggia. Solo io e te.”
I miei occhi si illuminano a quelle parole.
“Davvero?” chiedo sognante.
“Oh sì, scricciolo.” ride lui, vista la mia faccia.
Purtroppo, ci stacchiamo e corro a vestirmi, quando sento il campanello suonare.
“Tesoro, Val è arrivata! A stasera!” gli grido dal piano di sotto.
“Aspetta!” risponde affacciandosi dalle scale.
Lo guardo interrogativa, quando lui sorride.
Ti amo.” fa, facendomi diventare gli occhi lucidi.
Corro verso di lui, buttandomi tra le sue braccia.
“Anche io ti amo, più di ogni altra cosa al mondo...” rispondo dopo averlo baciato.
“Vai, altrimenti la signora Sanders darà la colpa a me!”
Gli sorrido ancora, prima di uscire ed entrare in auto con Valary.
“Buongiorno, Rain! Pronta?” chiede mentre ci dirigiamo allo studio della ginecologa.
“Devo rispondere sinceramente?”
“Oh andiamo, non vedo dove starebbe il problema!”
“E se Jimmy la prende male?”
“Lui sarà più felice di te.”
“Mh, sarà...”
Il resto del tragitto lo passo pensando a stasera e a quanto ho voglia di passare un po' di tempo con lui.
Mi torturo le mani, l'ansia sta crescendo sempre di più.
Arriviamo finalmente al posto, scendo con le gambe che mi tremano e la mia amica mi prende sotto braccio per farmi forza.
Signorina Demon?” una voce, mentre sono seduta nella sala d'attesa, mi fa sobbalzare.
“Sì, sono io” rispondo tremando, alzandomi poi per entrare nello studio della dottoressa.
Mi fa accomodare sul lettino, mi alzo la maglia e sento un gel freddo bagnarmi il ventre.
“Ha già fatto un test di gravidanza?”
“No...non ne ho avuto il coraggio.” dico triste.
“Oh, non si preoccupi. E' normale...adesso vediamo un po' cosa ci aspetta.”
Poggia la sonda sulla mia pancia e presto si intravede qualcosa sullo schermo, come un fagiolino.
“Lo vede?” chiede la dottoressa indicandomelo.
Stringo la mano di Val e cerco con tutta me stessa di trattenere le lacrime.
“Io...sono...”
Incinta. E James sarà felice di saperlo!” finisce la frase la mia amica.
Solo una, e dico una, lacrima solca il mio viso. Tiro un forte sospiro mentre la dottoressa stampa i risultati e mi passa un fazzoletto per pulirmi il ventre.
“Non credo di essere pronta...”
“All'inizio è così, deve solo abituarsi all'idea. Ci risentiamo per le prossime ecografie, allora.”
Cerco di sorriderle e mi affretto ad uscire da quel posto, voglio assolutamente tornare a casa.
“Tesoro, calmati, andrà tutto bene.”
“Non...non lo so...” balbetto incerta, cercando le chiavi di casa nella mia borsa.
“Avanti, io sarò con te in qualunque caso.” le sorrisi, non trovando quei dannati pezzi di metallo.
“Merda, devo averle lasciate nell'altra borsa...”
Arrivate a casa, suono al citofono ma nessuno risponde, Jimmy deve essere già uscito.
Mi arriva improvvisamente una chiamata da parte di mio cugino, così rispondo.
Brian!
“Hey! Jimmy è con te?”
“No, pensavo fosse in studio...”
“Non è che si è addormentato?”
“Ma quando sono uscita era sveglio...Brian, mi stai facendo salire l'ansia...hai chiamato Barbara e Joe?”
“Sì, eppure neanche loro sanno nulla”
Le mani iniziano a tremarmi.
“Brian, ho lasciato le chiavi dentro! E se gli fosse successo qualcosa?”
“Che vuoi che gli sia successo? Avanti, arrivo e vediamo di aprire la porta.”
“Va bene”
Riattacco, sentendo Val parlare al telefono con Matt.
“Tranquilla, sarà andato da qualche parte e avrà lasciato il telefono a casa!” cerca di rassicurarmi, vedendomi preoccupata.
“Sì...sarà sicuramente così...”
Dieci minuti più tardi, arriva mio cugino assieme a Matthew.
“Alla buon ora!” esordisco, vedendoli andare verso la porta.
Iniziano con una forcina, una carta di credito, delle spallate ma nulla, quella non si vuole aprire.
Inizio ad avere un brutto presentimento.
“Chiamo i pompieri.”
“Ma che dici, magari-”
“Ho detto che chiamo i pompieri.” rispondo più acida che mai, componendo il numero e dando le informazioni all'interlocutore.
In pochi minuti, sento la sirena arrivare e degli uomini scendere.
“Fateci passare.”
Brian mi abbraccia, vedendomi nervosa.
Appena vedo la porta aprirsi, mi fiondo dentro casa, una morsa mi stringe al petto.
Spalanco la porta di camera, cacciando immediatamente dopo un urlo.
Ho davanti Jimmy, sdraiato a terra, con gli occhi chiusi.
“James! Amore, rispondimi!” grido con tutta la voce che ho, vedendo che lui non da segni di vita.
Mi accascio a terra tenendogli una mano, ma presto mi sento portare via da lui.
“No! Lasciatemi andare!” sono dei medici...veramente qualcuno ha già chiamato l'ambulanza?
JIMMY!
Non sento le voci degli uomini che gli stanno attorno, non sento più niente...solo terrore.
Solo adesso mi accorgo che è proprio mio cugino a tenermi ferma, quando mi volto per guardarlo vedo la paura nei suoi occhi.
No, non sta accadendo veramente, è tutta una finzione.
E' deceduto.
Il respiro mi si ferma per un attimo al suono di quelle parole.
Brian mi lascia andare, io cado a terra.
Neanche mi sono accorta che il mio viso è bagnato fradicio di lacrime.
“Jimmy...” sussurra Brian, ancora con lo sguardo perso nel vuoto.
Vorrei correre da lui, ma tutto diventa presto nero...


 
 
“Rain...Rain!” è la voce di Zacky.
Apro gli occhi, sentendomi la testa pesante.
Mi trovo sul mio divano, Zacky, Johnny, Matt e Val sono attorno a me.
Che fosse stato un incubo?
“James...dov'è James?” chiedo cercando di mettermi seduta.
Tutti abbassano lo sguardo, vedo i ragazzi iniziare a tremare.
Non può essere vero.
“Dov'è?!” urlo sentendo il cuore impazzire.
Nessuno intende rispondermi, così mi alzo di scatto e inizio a correre per tutta la casa, cercandolo in ogni stanza presente...ma lui non c'è.
“Jimmy! Jimmy, dove sei?!” grido.
Finisco di nuovo in camera, sento il suo profumo inebriarmi per l'ennesima volta.
“No, no, no! Porca puttana, no!”
Ho paura, lui non può essersene andato via, non può avermi lasciata sola.
Mi avvicino all'uscita della casa, ma appena arrivo davanti alla porta sento un dolore lancinante al ventre che mi porta ad accasciarmi a terra.
Mi rannicchio su me stessa e mi porto le mani al viso, sentendo le lacrime uscire a quantità elevate.
Stringo forte la collana che ho al collo, me l'ha regalata lui al nostro primo vero appuntamento.
Mi sento improvvisamente sollevare da terra, appena apro gli occhi capisco che la persona che mi sta portando a sedere è Matt.
Mi scosta dei capelli dal viso, puntando i suoi occhi sui miei.
“Lui...” inizia, cercando di reprimere le lacrime “non avrebbe voluto che tu piangessi così, lo sai...”
“Non ce la farò senza Jimmy, non andrò avanti ancora a lungo...”
“Non dirlo neanche per scherzo. Ci siamo noi con te...e tu dovrai essere con noi. Come sempre.”
“Matt...” cerco di parlare ma le lacrime mi bloccano.
“Rain, per favore...”
I suoi occhi si fanno lucidi e non posso fare altro che cercare con tutta me stessa di non piangere.
Ma ciò non succede, non riesco a controllarmi, dannazione.
Il ventre continua a dolermi, è come se avessi tanti aghi conficcati dentro la pancia e lo stomaco.
Delle lacrime iniziano a rigare anche il viso di lui, quasi mi fa effetto vederlo piangere...
Matt è sempre stato quello grande e grosso, mai in vita mia l'ho visto versare una lacrima.
I dolori si fanno sempre più forti, tanto che tiro un urlo dal male e Shadows mi guarda terrorizzato.
“Che...che ti succede?” chiede preoccupato.
Senza ascoltarlo, mi alzo tenendomi una mano sul ventre e, reggendomi al muro, raggiungo Valary.
“Val...aiutami, ti prego...” sibilo vedendola sbarrare gli occhi appena sbuco in salotto.
Subito si alza, correndo verso di me e facendomi immediatamente sdraiare.
“Dove ti fa male?” chiede con la voce ancora tremante dalle lacrime che deve aver versato.
“La pancia, qui” le indico un punto esatto, mentre continuo a piangere.
Lei, inizialmente non sapendo cosa fare, cerca di massaggiare ma alla fine torna con una borsa dell'acqua calda, posandomela sopra.
“Adesso però devi calmarti...” mi sussurra accarezzandomi la fronte.
“Ho bisogno di lui, fatelo tornare qui, vi prego” singhiozzo sentendomi quasi mancare il respiro in quelle parole.
“Più fai così e più peggiori le cose, tesoro...devi farlo per Jimmy e soprattutto per il vostro bambino.”
Così, cerco di calmarmi e sembro esserci riuscita con dei lunghi respiri, ma non so quanto possa durare.
“B-Bambino?” sento Zacky venire verso di noi.
Abbasso lo sguardo, guardando il vuoto e non avendo la forza per rispondere.
Si avvicinano anche Johnny e Matt, guardandomi perplessi.
“Io...stamattina sono andata a fare un'ecografia e...ho scoperto di essere incinta” decido finalmente di parlare.
“Oh mio dio. E Jimmy...”
“Non sapeva nulla, né del mio dubbio né del ritardo degli ultimi due mesi... e adesso, non lo saprà mai.” concludo sentendo un colpo al cuore.
Trattengo il respiro per qualche attimo, appoggiando la testa sul divano e la mano sulla pancia.
Sospiro, sentendo le lacrime pronte a tornare.
“Un piccolo Sullivan, sarà fantastico...” mormora Zacky provocando un sorriso a tutti.
C'è qualche minuto di silenzio finché non lo interrompo.
“Ma...Brian dov'è?”
“A casa sua, Michelle dice che non riesce a farlo uscire dalla camera, continua a bere senza fine.” mi risponde Johnny.
Essendo passato il dolore, decido di alzarmi per dirigermi a casa di mio cugino.
“Dove stai andando?” mi blocca Val.
“Da lui, devo aiutarlo.”
“Ti accompagno, non puoi andare da sola in queste condizioni.” afferma decisa.
Annuisco, uscendo di casa a testa bassa.
Prima di entrare in macchina, sento il campanile della chiesa segnare le otto in punto.
Salgo, non badando al fatto che sia già sera e sentendo l'auto partire.
 
 
 
 
 
 
Allora ti prometto che stasera andremo a cena fuori e poi passeremo tutta la notte sulla spiaggia. Solo io e te.”
Davvero?”
Oh sì, scricciolo.”
 
 
 
 
 
Scricciolo...quanto mi mancherà sentirmi chiamare così.
A quest'ora, probabilmente saremo stati in uno dei nostri ristoranti isolati da tutto e da tutti e gli avrei detto che tra sette mesi sarebbe nato un mini Sevenfold.
E invece...lui è all'obitorio.
Dannazione, non avrei dovuto pensarci, adesso siamo al punto di partenza. Anzi, il mio pianto si fa sempre più isterico.
Val, ormai, non mi dice più nulla, penso abbia capito che quello che mi serve è soltanto sfogarmi e che sarebbe difficile cercare di contenermi ogni volta.
Si limita ad accarezzarmi la schiena, mentre mi sono poggiata sulle mie stesse gambe iniziando a bagnare le maniche della mia maglia posate sul mio viso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Hey...siamo arrivati.” mormora lei, facendomi notare che siamo davanti a casa di Brian.
Mi faccio coraggio e mi asciugo le lacrime, facendo un bel respiro: mio cugino ha bisogno di me.
Corro verso la porta, bussando con forza; ad aprirmi c'è Michelle.
“Rain...è in camera sua, ma stai attenta, non lo riconosco più...” mi sussurra con lo sguardo perso nel vuoto, dev'essere scioccata anche lei.
Senza rispondere, salgo le scale e mi dirigo verso la sua stanza, aprendo cautamente la porta.
Lo vedo.
E' sdraiato a pancia in su sul letto, una bottiglia di vodka da una parte e delle foto di lui e Jimmy dall'altra.
In terra è tutto spaccato o rovesciato, faccio fatica a raggiungere il letto.
Vattene via.” dice con voce roca, deve aver urlato molto per essersi ridotto così...ma come biasimarlo?
Mi avvicino sempre di più, non ascoltandolo.
“Rain, esci da questa fottuta stanza prima che ti faccia del male, voglio restare solo!” mi grida, ma non mi scompongo, saltandogli al collo per abbracciarlo.
Ed è un abbraccio che lui non rifiuta, so che ne ha bisogno ma è troppo orgoglioso per ammetterlo.
Mi stringe forte, scoppiando a piangere sulla mia spalla.
“Non se ne doveva andare, non senza dirmi addio!” singhiozza mentre io caccio la testa nell'incavo del suo collo e gli accarezzo delicatamente quei capelli ormai rovinati.
“Non l'ha voluto lui...lo sai.”
“Ma non è giusto, non doveva succedere a lui!”
“Non possiamo risolvere nulla facendo così...calmati.”
“Fanculo” sibila abbracciandomi con ancora più forza, come facemmo da piccoli quando morì nostra nonna.
Dopo dei lunghi minuti di lacrime, lo sento calmarsi, così ci sdraiamo insieme.
“Perché sta succedendo?” chiede fissandomi.
“Perché la vita è ingiusta, Brian, lo sai benissimo. Ma dobbiamo combattere per lui...”
“Non ce la farò mai senza di lui.”
Proprio quello che ho detto io, effettivamente mi sto sentendo poco coerente.
“Insieme possiamo farcela. Ricordi quando anche la nonna se n'è andata? Successe proprio come adesso e come vedi, siamo andati avanti. Ci sarò io con te e tu sarai con me, come sempre, vero?”
Lo vedo asciugarsi le lacrime e forzare un sorriso.
“Devi sapere che James non ha lasciato solo un grande vuoto qui...ha lasciato anche una grande gioia.”
Lui mi guarda interrogativo, così gli prendo una mano e la poggio sulla mia pancia ancora troppo poco rigonfia per rendere l'idea, ma dalla sua faccia sembra aver capito.
“S-Sei incinta?” chiede strabuzzando gli occhi.
“Già, l'ho scoperto stamattina”
Fa qualche minuto di pausa, forse per realizzare il tutto.
“Jimmy ne sarebbe stato felice.” afferma, strappandomi un mezzo sorriso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Rimaniamo così per probabilmente due ore, finché non si alza improvvisamente.
Inizia a frugare nei cassetti e nella roba a terra, finché non fa un gesto di vittoria.
“Eccolo!” esclama, voltandosi e mostrandomi una piccola scatolina blu.
“Voleva dartelo stasera, spero che immaginerai da sola il motivo...è giusto che tu lo riceva ugualmente.”
Incuriosita, apro la piccola scatola e vi trovo al suo interno un anello con un diamante.
Le mani iniziano a tremarmi, sento il mondo cadermi per l'ennesima volta addosso.
Lo prendo, iniziando ad esaminarlo, quasi non grido quando leggo cosa vi è inciso.
 
You had my heart, at least for the most part”
 
La nostra canzone, quella che aveva scritto pensando a me, anni fa.
Un brivido mi percorre la schiena, facendomi tornare in mente tutti i momenti passati con lui.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ray, devo dirti una cosa...non riesco più a tenere tutto dentro.” mi dice il mio migliore amico continuando a camminare nervosamente davanti a me.
Jimmy, mi stai facendo preoccupare...” mormoro sentendo i nervi che stanno per cedere.
Si inginocchia per arrivare alla mia altezza, dato che sono seduta sul divano.
Abbassa lo sguardo, si passa una mano tra i capelli e sospira.
Io...oh, dannazione!” impreca.
Gli prendo le mani, vedendolo sobbalzare al mio tocco.
Allora?” lo incito a continuare.
...Scusami per quello che sto per fare.” sibila puntando i suoi occhi blu sui miei.
Non mi da neanche il tempo di ragionare che preme le sue labbra sulle mie, facendo esplodere il mio cuore.
Istintivamente, schiudo la bocca e mi lascio baciare, dando la possibilità alle nostre lingue di iniziare a giocare.
So benissimo di aver sempre desiderato questo momento...eppure non riesco a capacitarmi che adesso io abbia voglia di fare l'amore con il mio migliore amico.
Ed è proprio mentre lo facciamo che capisco una cosa...inconsciamente, sono sempre stata innamorata di lui.
Sai...” inizia mentre rimango accoccolata a lui “la tua canzone preferita del nostro ultimo album l'ho scritta pensando a te.” ammette accarezzandomi il viso.
Stai scherzando? Veramente parli di A little piece of heaven?” chiedo incredula.
“La scrissi basandomi su quello che ho sempre provato per te. Poi, l'alcool ha degenerato tutto ed è diventata quel che è diventata.”
Mi sento una stupida solo per aver pensato che fosse dedicata a Leana.
Invece, l'ha scritta per me. Dannazione, come ho fatto a non accorgermene?
Una lacrima di gioia mi riga il viso, poi tante altre la seguono e ciò mi fa stringere ancora di più a lui.
But baby don't cry...” mi sussurra accorciando la distanza che rimane tra le nostre labbra.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Comincio a fare respiri profondi per cercare di reprimere quelle dannatissime lacrime che sono sempre pronte ad uscire.
Brian mi abbraccia da dietro, stringendomi il più forte possibile.
Prende l'anello e lo avvicina al mio anulare sinistro, mentre le mie mani iniziano a tremare nervosamente.
Chiudo gli occhi, sentendo ormai il mio viso bagnarsi per l'ennesima volta.
Rain Elise Demon, con questo anello, vuoi giurare a James Owen Sullivan amore eterno?” sussurra al mio orecchio, mentre il mio pianto si fa più intenso.
Sì, lo voglio...” mormoro debole.
In un attimo, mio cugino mi mette l'anello al dito, così sono libera di portarmi entrambe le mani sul viso per cercare di fermare le lacrime.
Mi sento prendere cautamente e sdraiare, mentre continuiamo a rimanere abbracciati.

 
 
 
 
 
 
 
 
 











 
Sono passati due giorni e la situazione non è cambiata.
Passo le intere giornate sul nostro letto, sentendo il suo profumo ancora impregnato nel suo cuscino.
Proprio ieri sono arrivati i risultati dell'autopsia.
A quanto pare, Jimmy aveva una malattia al cuore di cui nessuno sapeva nulla e per colpa dell'alcool e di alcune medicine che prendeva, è finita così.
Oggi ci sarà il funerale...
Mi guardo allo specchio, quello davanti a cui pochi giorni fa lui mi accarezzò la pancia.
I miei occhi sono gonfi e rossi, infatti ho deciso di indossare un paio di occhiali da sole che non facciano vedere quanto ho pianto negli ultimi giorni.
Non perché io mi vergogni, ma perché sto cercando con tutta me stessa di aiutare i ragazzi ad andare avanti e non voglio che mi vedano così.
Rain, tesoro, dobbiamo andare...” la voce calda di Joe mi fa sobbalzare.
Annuisco e mi faccio prendere a braccetto, dirigendomi verso la sua auto.
Barbara è già dentro che mi accoglie a braccia aperte, stringendomi forte mentre piange.
“Piccola mia, ricordati sempre che tu hai reso mio figlio più felice di quanto noi siamo riusciti a fare...” mormora accarezzandomi un braccio.
“Grazie...” rispondo con voce flebile, rimanendo muta per il resto del tragitto verso il cimitero.
All'entrata vedo i ragazzi venirmi incontro.
“Sei pronta?” mi chiede Johnny accarezzandomi la guancia.
Tentenno qualche attimo, guardandomi poi il ventre.
Siamo pronti.” affermo, incamminandomi verso il luogo in cui sarà sepolto James.
Ci sediamo nella prima fila, sono tra Brian e Zacky.
Vedo il parroco arrivare e subito dopo...la bara.
“Non devo piangere...non...devo...”
Mandando a fare in culo me e la mia determinazione, le lacrime iniziano a scorrere sulle mie guance.
Il prete inizia a parlare, ma io neanche lo ascolto, come non noto la disperazione delle persone vicino a me.
Il mio sguardo resta su quella cassa nera, su quella maledettissima cassa nera...
E arriva il momento in cui Joe e Barbara si avvicinano per dire un ultima cosa a loro figlio.
I minuti sembrano ore, finché non vedo lei prendermi per mano, incitandomi ad alzarmi per raggiungere la bara.
Mi lascio trasportare e mi piazzo davanti a quella cassa di legno, inizialmente non sapendo cosa fare.
Ma poi, tutte le forze sembrano abbandonarmi e cado sulle mie stesse ginocchia, poggiandoci una mano sopra.
Jimmy...” inizio tremando.
Voglio ringraziarti per tutto ciò che hai fatto per me. Tremo al solo pensiero che qui dentro ci sia l'uomo che mi ha salvato la vita, regalandomi i momenti più felici che io potessi mai desiderare e soprattutto, l'amore. Perché è così, senza di te sarei stata persa...e con me, probabilmente la maggior parte delle persone che sono qui. So benissimo che non vorresti vedermi in queste condizioni, ma ti prometto che tra qualche settimana starò meglio. Lo farò per te e nostro figlio. Sono anche sicura che sia un lui. Si chiamerà Owen, sai che ho sempre amato il tuo secondo nome...
Il mio pianto inizia a farsi lentamente più intenso.
Giuro che ti amerò per sempre, non smetterò mai di farlo...e rimarrò per sempre il tuo scricciolo.
Cado, poi, in un mare di lacrime, così Brian si affretta a farmi rialzare per tornare seduti.
Anche lui e poi tutti i componenti della sua band, vanno uno ad uno a dire qualcosa a Jimmy.
Ma è quando vedo degli uomini sollevarla per metterla in quella fossa, che non resisto più.
“NO!” grido in preda al panico, venendo velocemente abbracciata da Zacky che mi fa rimanere ferma.
“Non posso lasciarlo andare!” continuo mentre mi stringo sempre di più alla sua giacca.
Jimbo...non te ne andare...resta con me...” mormoro infine, senza neanche più una forza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
"Sicura di volerla sentire?"
"Dopo So far Away e Fiction, credo di poter ascoltare di tutto. L'ha scritta Brian, vero?" Sbircio nei fogli che contengono il testo di 'St. James', ritrovandomi dopo anni con gli occhi lucidi.
Ah, mio cugino riesce sempre a ricordarlo con la musica. Lo adoro per questo.
"Mama!" esclama mio figlio, in braccio a Brian.
"Scricciolo, ti diverti a dare fastidio allo zio Bri?" dico, prendendolo tra le mie braccia e sentendolo ridere. 
"Allora? Quando inizia?"
Matt mi sorride e clicca sul display, dei cori iniziano a risuonare per la stanza.
"Mama piange!"
La voce del piccolo Owen riesce a calmarmi dalle lacrime che mi stanno soffocando dopo aver ascoltato quella canzone. Mi sembra di aver rivissuto tutto di nuovo.
"Scricciolo..." mormoro spostando gli un ciuffetto ribelle dal viso, mentre lui poggia le sue manine sul mio come se volesse asciugarmi le lacrime.
"Allora, che ne pensi?"
"La adoro...è veramente la sua storia."
"Sono felice che ti piaccia, il tuo parere è il più importante qui."
"Oh, Brian..."
Mi lascio abbracciare con in braccio il piccolo Owen che sorride ignaro di tutto.
St. James ancora risuona nella sala registrazioni e lui batte le mani.
"Papa! James! Papa James!"
Non riuscendo più a contenermi, lascio Owen tra le braccia di mio cugino e scappo fuori per sfogarmi.
"Oh, dannazione, Jimmy. Mi manchi. Ora più che mai. Ma tu ci sei, lo so. Vorrei vederti, anche solo per un'ultima volta...chiedo forse troppo?"
Immersa nelle mie lacrime, sento una ventata calda che le ferma, lasciandomi senza respiro per una frazione di secondo. E se fosse lui? Mi piace pensarlo. Sarebbe capace di farlo, pur di farmi smettere di piangere...
Non è la prima che ho sentito.
Sono sempre presenti quando divento debole, da 4 anni ormai.
È ciò che mi fa andare avanti.
Sapere che lui è qui...e lo sarà per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 



"I've tried so hard to tell myself that you're gone but though you're still with me, I've been alone all along."
Evanescence – My Immortal


















 
Angolo dell'autrice:

Beh, se siete arrivati fin qui, vi ringrazio. Ho iniziato a scrivere questa OS verso novembre scorso, ho sognato tutto ciò e ho cercato di metterlo per iscritto. Ho interrotto la scrittura qualche mese fa, finché lo scorso weekend, di notte, ho voluto finire di scriverla.
Non so neanche se possa piacere, ma ho voluto pubblicarla comunque. Grazie per l'attenzione.
  
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