Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: slytherin ele    08/05/2014    2 recensioni
Dal testo:"La prima volta era successo tutto troppo in fretta, senza che Tetsuya riuscisse realmente a rendersene conto. Si trovava a casa di Kagami per i ripassi di routine di fine semestre, assieme al coach Riko e al senpai Hyuga, che si era offerto di aiutare la ragazza nel recupero di quell’idiota di Kagami: lui è la matematica non ne volevano proprio sapere di andare d’accordo. Kuroko si era offerto di dare una mano più per la paura della sfuriata che Riko avrebbe fatto anche a lui, nel caso di fallimento, che per altro."
Storia partecipante al "Scambio di citazioni" contest di S.Elric_
Storia partecipante al "Ispirandovi alle immagini" contest di AoKise92 e Sara-1994.
La mia prima storia su questo fandom, spero piaccia. ;)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The first time, I should remember…

 

La prima volta era successo tutto troppo in fretta, senza che Tetsuya riuscisse realmente a rendersene conto. Si trovava a casa di Kagami per i ripassi di routine di fine semestre, assieme al coach Riko e al senpai Hyuga, che si era offerto di aiutare la ragazza nel recupero di quell’idiota di Kagami: lui è la matematica non ne volevano proprio sapere di andare d’accordo. Kuroko si era offerto di dare una mano più per la paura della sfuriata che Riko avrebbe fatto anche a lui, nel caso di fallimento, che per altro.

Avevano studiato per tre ore di seguito i teoremi più assurdi e incomprensibili, fino a che la coach non aveva dichiarato che era l’ora del pranzo e Taiga e Tetsuya si erano detti disposti, all’unisono, a preparare il pasto, onde evitare la morte per ingestione di cibo potenzialmente letale. Si erano ritrovati da soli in cucina nel tentativo di trasformare le tre provviste rimaste nel frigorifero in qualcosa di commestibile. Kuroko si stava allungando verso la busta di riso che stava sulla mensola più alta e che sembrava volerlo prendere in giro per la sua piccola statura, quando due mani forti lo avevano preso per fianchi, tirandolo su, verso la meta tanto ambita. Una volta toccato terra, Kuroko si era girato verso Kagami, mormorando un grazie, un po’ stizzito dal fatto che il compagno di squadra l’avesse dovuto aiutare. Aveva tentato di raggiungere i fornelli ma Taiga non era parso dello stesso avviso; non si era mosso di un centimetro per farlo passare, anzi le sue mani avevano ripreso la posizione di prima sui suoi fianchi, lasciando Kuroko stranamente interdetto, non che si potesse capire dalla sua espressione sempre e totalmente indifferente, ma interiormente lo era. Il movimento seguente di Taiga non era stato semplicemente non previsto da Kuroko, ma del tutto inaspettato: lo aveva baciato, era stato un semplice sfiorarsi di labbra prima che la voce di Riko tuonasse violenta, quasi facendo tremare le mura della casa, ma c’era stato e Kuroko ci aveva pensato per tutto il giorno, senza poter chiedere, né ottenere alcuna spiegazione.

………

La seconda volta era stata ancora più strana, probabilmente perché Kuroko si era dimenticato dell’accaduto e, dopo aver rincontrato Aomine, si era sentito nuovamente attratto da lui, in quel modo strano, che accadeva soltanto con lui: era quasi come se ci fosse una forza estranea a spingerlo verso Daiki, quasi come se il suo essere così oscuro e spento come persona attraesse ancora di più la sua ombra rispetto a quanto non avesse fatto in passato.

Bisogna ammettere che la sensibilità e il tatto non erano mai state le qualità migliori di Kuroko, ma forse gli sarebbe bastato fermarsi a pensare un secondo di più per non causare a se stesso altri problemi.

“Kagami…” aveva iniziato il discorso, quando ormai tutti gli altri erano usciti e aveva sentito gli occhi rossi del compagno di squadra sondargli la schiena in un attimo, quasi a volergli leggere dentro l’anima. Aveva sospirato e poi si era fatto coraggio: prima l’avrebbe ammesso ad alta voce e prima il problema gli sarebbe sembrato meno insormontabile. “Credo di sentirmi attratto da Aomine.” Aveva detto neutro, tenendo gli occhi fissi sulla parete azzurra dello spogliatoio.

“Cosa?! E lo vieni a dire proprio a me?” aveva chiesto Kagami con un tono tra l’infuriato e lo scioccato, girandolo di botto. Kuroko aveva aperto la bocca per rispondere, ma il rosso non gliene aveva dato il tempo e aveva poggiato le labbra sulle sue, forzandolo ad approfondire il bacio. In quel momento, Kuroko si era ricordato di quel giorno a casa di Kagami e si era insultato interiormente; sapeva che avrebbe dovuto staccarsi, fare perno sul suo autocontrollo e sul fatto di non voler illudere Taiga, ma semplicemente il suo corpo aveva risposto per lui e si erano scambiati un bacio che di casto non aveva neanche l’apparenza e che nessuno dei due sembrava voler concludere.

 “Non dire mai più che ti piace un altro uomo” Aveva detto Kagami, staccandosi per primo e guardandolo furibondo.

“ … la seconda volta” Aveva risposto Kuroko, puntando lo sguardo azzurro nel suo con fare un po’ colpevole

“Cosa?”

 “Che mi baci!”

“In realtà la terza… ma ormai non è necessario che tu tenga il conto.” E poi Kagami aveva sorriso, lasciando il ragazzo dai capelli azzurri interdetto.

“No…” aveva sussurrato. “È la seconda!” aveva affermato nuovamente.

Taiga aveva mostrato un sorriso imbarazzato e aveva abbassato lo sguardo, quando si era sentito trafitto dallo sguardo arrabbiato di Kuroko.

“Beh… c’è stato quella volta alle terme, però eri giusto un po’ svenuto… forse non ti ricordi.”

Kuroko aveva scosso la testa e, in un attimo, il pensiero che ne avesse approfittato malignamente si era fatto strada in lui.

“Io ho pure pensato di essere stato indelicato quando ti ho detto di Aomine e poi anche di essere attratto da te, in un certo momento.” Aveva detto neutro, indifferente. Poi un sorriso crudele, che non era parte della sua persona aveva fatto capolino dalle sue labbra. “Credo che Daiki mi meriti molto più di te, credo andrò a riferirgli la verità…” poi era uscito dalla stanza  e aveva corso per alcuni metri, fermandosi davanti ai bagni.

Uno, due e tre! Aveva contato piano e poi si era girato.

“Kuroko!” aveva sentito urlare Kagami, agitato come non mai. “Mi dispiace, ok?” gli aveva detto poi, piantando i piedi un attimo prima di finirgli addosso. “Ma non andare da lui, Aomine no! Ti prego, preferirei Momoi o Kise o beh… chiunque altro, a dire il vero!” esclamò sincero, facendo nascere un piccolo sorriso sulle labbra di Tetsuya. Un attimo dopo l’ombra si era sporta verso la luce e aveva unito le labbra con essa. Kagami aveva perso il controllo del bacio nell’immediato, cingendo i fianchi di Kuroko.

“Questa è la quarta, quindi.” Aveva detto Kuroko, appena si erano separati.

“No, è la prima! Mi hai baciato tu!” aveva affermato Taiga sicuro.

“Baka!” Era stata l’unica risposta di Kuroko, prima di sorridergli.

   
 
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