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Autore: AndersonL    08/05/2014    0 recensioni
Una canzone sconosciuta, due occhi, "Salvami". Il più famoso cioccolatiere del mondo ricorda solo questi pochi frammenti di un sogno che lo ossessiona da tempo; ma grazie all'aiuto di una macchina e di un inaspettato invito ad una festa di compleanno, Willy Wonka riuscirà a dare un'immagine definita a quella creatura evanescente che risiede nella sua mente.
E una volta incontrata, si spingerà oltre ogni limite per averla.
Ringrazio Riccardo Cocciante per aver scritto la canzone che fa da titolo alla mia storia. Lui e Vangelis alle tastiere fanno un'accoppiata geniale!
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Bucket, Nuovo personaggio, Willy Wonka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ti prego, non uscire fuori. Quei lupi vogliono portarti via da me.
-Lo so, ma non permetterò che questo accada. Io ti amo, e Aurora ama Charlie. Non ci arrenderemo facilmente.
-Fai come credi, io ti aspetterò di fronte al cancello.
Laura e Willy si avviarono all'uscita della fabbrica, dove la aspettavano giornalisti, Mariano e Waldo, nascosto dietro uno stabile, sarebbe uscito fuori al momento opportuno.
Lei, nel frattempo, aveva messo il foglio che aveva scritto a Los Angeles in tasca.
Uscì dai cancelli e andò verso Mariano, tenendosi a debita distanza. Aurora, Willy e Charlie la aspettavano davanti al cancello in ferro battuto.
Lei era stanca morta di sottostare al volere del padre. Era solo la sua bambola da esibire nei momenti di *nemmeno tanto* orgoglio. A che pro avere tra i piedi una che non sopporti? A che pro parlarne se la ritieni una sconfitta personale? A che pro tutto questo?
Mariano, dal canto suo, era sorpreso di vederla uscire dalla sede della Wonka Industries. Aveva sempre ritenuto sua figlia Laura una buona a nulla ma, con la sua intelligenza e il suo altruismo, aveva fatto perdere la testa all'uomo più importante del mondo. Aurora invece l'aveva fatta perdere all'amministratore delegato, suo braccio destro. Aveva sempre creduto che Laura valesse poco, che nessuno avrebbe mai voluto avere a che fare con lei. Ma l'aveva vista abbrancata a Willy Wonka, fotografata sui più importanti giornali di moda del Belpaese; qualcosa avrebbe voluto dire, no?
-Come ti sei permessa di sparire...?
-Mi sono permessa in quanto sono maggiorenne, ho abbastanza cervello per decidere per conto mio e ho abbastanza soldi per permettermi di cavarmela da sola. E mi sono stancata di te, e dei tuoi amichetti snob da quattro lire.
-Non in quel senso, volevo dire come ti sei permessa di sparire senza nemmeno avvertirmi? E ti sei portata dietro tua sorella! Potevate essere in pericolo!
-Sapevo che ti importasse della sorte di Aurora, ma non della mia. Cos'è quest'inversione di tendenza?
-Sono sempre tuo padre, signorinella!
-E TE NE ACCORGI DOPO 25 ANNI!!!
Mariano sospirò. Non immaginava di averla ferita tanto.
-Senti, mi dispiace. Mi dispiace per tutto quanto. Volevo solo il meglio dell'educazione, delle compagnie e della vita per te. Ma ho solo peggiorato le cose. Avrei dovuto lasciare le decisioni a te, limitandomi a qualche consiglio, ma sono stato troppo autoritario. E... no che fai? Non sfilarti il braccialetto! Sei pur sempre mia figlia! E, anche se ho sempre affermato il contrario, sono fiero di quello che sei diventata. Vorrei solo una seconda chance.
-...E sei venuto da Roma fino a qui solo per chiedermi... una seconda chance?
-Sì.
Laura ci pensò su.
-Beh... Ecco... Marian... ehm... Papà, so che volevi il meglio per me e per Aurora, e mi dispiace che le cose siano andate cone sono andate. Il fatto di venire fino a qui per chiedermi una seconda possibilità per il nostro rapporto ti fa molto onore, te la concederei volentieri ma...- Lei si voltò per guardare Willy, Charlie e sua sorella. -Io e Aurora non torniamo a casa. Qui abbiamo trovato persone davvero speciali. Che ci amano per quello che siamo dentro, non solo perchè siamo nobili e ricche. E noi a loro volta amiamo loro per lo stesso motivo. Per cui, voglio darti una seconda possibilità, ma noi non torneremo a Roma.
Mariano sospirò, poi disse:
-Henf... D'accordo. Sono molto felice per chi avete trovato. Ma potrò venire a trovarvi, di tanto in tanto?
-Beh...- Laura si girò e, guardando Willy che teneva le braccia aperte con un sorriso amichevole, capì che aveva ottenuto il suo benestare. -Sì. Si può fare, perchè no!
Mariano aprì le braccia con un sorriso smagliante, e Laura gli corse incontro.
-De', papà, vieni dentro, che ti presento la brigata!!
-EH NO CARINA!! NON VAI PROPRIO DA NESSUNA PARTE, TRANNE CHE NEL MIO LETTO!!
-Eh, Waldo??? Dove sei???- disse Mariano.
-Qui dietro. Mollami la ragazza e non ti succederà nulla.
-Laura, corri da William.
Lei si avvicinò a Willy, ma Waldo alzò la pistola.
-Sandiego, che cavolo vuoi fare??
-Tranquillo, mi sto solo sbarazzando di un rivale.
Willy rimase atterrito.
"Cavolo, vuole uccidere William!!" pensò Laura, che dava la schiena al suo aguzzino. Ripensò a tutto quello che le correva per la mente a Los Angeles.
La loro prima notte d'amore.
Tirò un sospiro profondo e si girò.
Waldo, intanto, premette il grilletto.
Si sentì solo un tonfo sordo, poi il silenzio.
...
"Sono ancora vivo...! Ma dov'è Laura...?"
Guardandosi intorno, vide dei giornalisti con gli occhi sbarrati, Waldo che si disperava e Mariano che tremava come una foglia. Laura era lì, davanti a loro,
 statuaria.
-L-Laura...?
Lei si girò lentamente, barcollando. La mano, tinta di rosso, copriva un foro del diametro di un cavo per computer, all'altezza del cuore.
-Oh mio dio, no...!- Willy tremava come una foglia, piangeva e balbettava.
Laura alzò la testa, sorridendo.
-P...Perdonami...
Detto questo, si accasciò a terra. Poi il buio.
Il resto passò velocemente, come fosse stato un flash.
William che si stracciava la camicia per fermare l'emorragia.
Sandiego che si dimenava dalla presa dei poliziotti, urlando come un ossesso.
Aurora, che piangeva fra le braccia di Charlie e del padre.
La sirena dell'ambulanza. Il viaggio in ospedale. Camera 237. Come quella dell'hotel di Los Angeles.
...
-Non ci sono alternative, dobbiamo operare d'urgenza.- disse la dottoressa Brennan.
-La prego, mi dica che starà bene!!- disse Mariano, supplichevole.
-Stia tranquillo, signor Cenci. Il proiettile non ha trapassato punti vitali, come l'aorta o il miocardio. E, per fortuna, non avete tentato di estrarlo per conto vostro, e non avete pressato troppo il bendaggio temporaneo. Se la caverà, una bella anestesia totale a base di sevoflurano e passa la paura. Laura è in buone mani. Ah, prima che andiamo nella sala operatoria volevo darvi questo foglietto. Gliel'abbiamo trovato in tasca, è destinato a un certo William...!
-William sono io.- disse Wonka, ancora sconvolto.
-Allora prenda pure. Meglio cominciare ad operare. Infermieri, muovete la barella. Comunque sua figlia è stata fortunata, singor Cenci. Hanno arrestato quel Sandiego, e hanno scoperto che aveva ucciso altre 9 ragazze, con caratteristiche simili a quelle di Laura, ed erano tutte date per scomparse.
La dottoressa Brennan uscì dalla camera, e tutti i presenti rimasero di sasso.
...
Laura si alzò dal lettino della sala operatoria, vedendo i medici che stavano operando il suo corpo. Voltò le spalle alla barella e si librò nell'aria.
Dopo un lungo volo, raggiunse un bellissimo spiazzo di marmo, perennemente illuminato dal sole, dove una signora dall'aria distinta stava ballando.
Lei atterrò e si avvicinò a quella signora, con il cuore in gola.
-M-mamma...?
La signora si girò, stupita.
-Oh! Piccola mia, ma non è un po' troppo presto per venire qui??
-Come "troppo presto"? Non è un sogno?
-Vieni qui, piccola, devi raccontarmi tante cose!

"Probabilmente, se starai leggendo questo foglio, è perchè i miei più oscuri presentimenti si sono realizzati.
Nessuno dovrà torcerti un capello, nemmeno per sbaglio, almeno finchè avrò fiato per respirare.
Finchè avrò forza per reagire, nessuna calunnia potrà scalfirti; nessuna lacrima deve solcare il tuo volto.
Ti amo, e so che faresti lo stesso per me; ma nulla mi rende più felice del saperti vivo e vitale, come sei sempre.
Per cui, se mai dovessi beccarmi una pallottola nel petto, perdonami. Ma sappi che lo faccio per te.
Farei di tutto per te, anche morire.
Ti amo, William.
Laura."

Avrebbe comsumato quel foglietto, a furia di leggerlo.
Una pallottola piantata a ridosso del cuore, e ancora respirava. Una voglia di vivere senza precedenti. Uno spirito di sacrificio encomiabile. Una voglia d'amare che non poteva essere quantificata.
Lei aveva la forza di una Guerra Mondiale in corpo. E l'aveva spesa tutta per lui. Come sua mamma quando lo diede alla luce.
"Mamma... Eri per caso bella come Laura?? Se la vedi, ti prego, dille di tornare. Ho un bisogno disperato di lei, di sentirla vicina..."
L'operazione era ormai giunta al termine. il sevoflurano aveva fatto il suo dovere, addormentando il corpo di Laura. I medici operarono con tranquillità, estraendo un proiettile inciso d'argento dal suo petto. Il cuore e altri punti vitali erano rimasti intoccati. Lei ce l'aveva fatta.
Un uomo alto dall'aria elegante e distinta, accompagnato da un altro che aveva l'aria da rocker, un rocker 70enne, si avvicinarono a Willy.
-Mi dispiace per quanto è successo, figliolo.
-Ehi ragazzo mio, fatti forza, lei è uscita dalla sala operatoria. Aspetta solo te al tuo risveglio.
Lui alzò il viso segnato dal pianto.
-Papà... Nonno Phil... Sono felice che siate venuti...

Due giorni dopo...
-Bene, i parametri vitali sono stabili. Dobbiamo solo aspettare che si risvegli.
-Ma il sevoflurano non aveva tempi rapidi di smaltimento?- chiese Wilbur Wonka. Anche se era odontoiatra, aveva comunque abbastanza conoscenze per dire che il sevoflurano, uno degli anestetici più leggeri, aveva tempi abbastanza rapidi di smaltimento. E Laura dormiva da due giorni.
-Beh, lo smaltimento del sevoflurano è abbastanza soggettivo, lei magari ci mette di più perchè gli epatociti sono appesantiti da qualco...!
-DOTTORESSA BRENNAN!!- si avvicinò un infermiere dall'aria trafelata. -è SUCCESSO UN GUAIO ALLUCINANTE!
-Parla pure, Gregory.
-IL SEVOFLURANO... ERA UNA PARTITA GUASTA!!
Wilbur si alzò dalla sedia, allarmato.
-Papà, cosa è successo??
-Calmo, Willy. Ora ci faremo spiegare tutto.
-Non mi intendo di medicina,- disse Phil. Aveva un viso conosciuto. -ma mi sa che non è nulla di buono.
-Infatti è così.- disse il giovane infermiere, più rilassato ma allarmato come prima. -Le molecole di Fluorometossipropano sono decadute, senza influire sull'azione anestetizzante certamente, ma allungando i tempi di depressione del sistema motorio. Credo che lei sia tutt'ora cosciente, ma i suoi muscoli volontari sono paralizzati.
-Oh cavolo no...- disse Wilbur. -La "sindrome locked-in"...
-Papà,- disse Willy, sull'orlo della disperazione. -Laura si risveglierà, vero?- Lui prese la mano di Laura, stringendola. -Lei è forte come una roccia, non cadrà in stato vegetativo, vero?
-Non so, figliolo... Dobbiamo solo sperare che si risvegli.
  
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