Ancora
ipnotizzata da quella
vista mozzafiato mi diressi, affondando con i piedi nella sabbia, verso
quel
scintillante tappeto blu.
Mi
misi a sedere di botto sulla
sabbia umida e mi voltai verso Edward che ne frattempo mi osservava in
modo
ambiguo da lontano.
-Che
c'è?- Chiesi alzando un sopracciglio,
scettica.
-Nulla...-
Non diedi peso a
questo suo comportamento e lasciai correre lo sguardo
all’orizzonte.
Sentii
un fruscio alle mie spalle
e mi sentii avvolgere il corpo da due braccia fredde e delicate.
Sentii
il sangue imporporarmi le
guance e, dopo qualche attimo di disorientamento, mi appoggiai a lui
senza
guardarlo in volto.
-E’
perfetto- Disse dopo alcuni
istanti.
-Cosa?-
Chiesi curiosa voltandomi
leggermente per scorgere la sua espressione, che in quel momento era
una
maschera di beatitudine.
-Questo
momento: è perfetto…-
Disse sorridendo -…Tu sei perfetta- Aggiunse in seguito
facendosi più audace.
Restammo
così, nel silenzio più
totale interrotto solo dallo sfrangersi delle onde sugli scogli, occhi
negli
occhi.
Sentivo
il suo respiro freddo
sulle mie labbra che ad ogni minuto reclamavano sempre di
più le sue.
E
tutto successe, naturalmente.
Sussurrando
il mio nome si
avvicinò velocemente al mio volto sbalordito catturando
finalmente le mie
labbra fra le sue.
All’inizio
si mossero morbide e
dolci sulle mie, fino a diventare sempre più avide. Aprii le
mie delicatamente
per lasciarlo entrare e fui avvolta improvvisamente da un vortice di
passione
incontrollabile.
Ci
ritrovammo così stesi a terra
lui sopra ed io sotto. Sentii le sue mani gelide farsi strada sotto la
mia
maglietta e alzarla lentamente ed io feci altrettanto ma con meno
convinzione,
ero sempre stata piuttosto timida e quella era una situazione nuova ed
estremamente imbarazzante per me.
-Bella-
Ansimava fra un bacio e
l’altro – Bella, ti voglio, ora.-
E
così dicendo intravidi la mia
maglietta volare via, chissà dove… Ma in quel
momento non me ne importava un
fico secco, sarebbe potuta scoppiare la terza guerra mondiale che io me
ne
sarei bellamente infischiata.
Improvvisamente
però lo vidi
staccarsi da me ed alzare il capo a scrutare attentamente il campo
dietro la
mia testa.
-Edward
ma cosa..-
-Shh-
Mi zitti lui e sempre
concentrato aggiunse – Arriva qualcuno-
“Ma
che cavolo!” pensai infuriata
“Ce l’hai con noi? E? Ti abbiamo fatto qualche cosa
di male??” Imprecai
mentalmente riferendomi ad un soggetto astratto.
-Rimettiti
questa- E così dicendo
mi passò la mia maglia tutta stropicciata –
Sbrigati- Mi riproverò lui
scorgendo la mia espressione sbigottita.
Sospirando
me la infilai e
alzandomi da terra mi tolsi di dosso la sabbia, che mi si era
incastrata fra i capelli,
con gesti veloci.
Un
altro sospiro e mi voltai
anche io a guardare nella sua stessa direzione.
Uno.
Due. Tre. Quattro…
Contavo.
…Centotre.
Centoquattro. Centocinque..
Contavo
e non succedeva nulla.
..Mille
e due. Mille e tre. Mille
e quattro…
E
in tanto aspettavo qualcuno che
neppure io sapevo di stare aspettando.
Finche
ad un tratto..
-Bella-
…Dall’oscurità comparve
l’ultima
persona che pensavo potesse comparire: Mio padre.
No
aspettate, non solo mio padre,
dietro di lui potevo scorgere mia madre e Cristy e tutte le guardie del
palazzo
e lui, Lucius che si fece strada fino ad allinearsi perfettamente a mio
padre
con uno sguardo che andava oltre l’odio puro.