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Autore: Ixumy    09/05/2014    0 recensioni
In questa raccolta di OneShot ho voluto parlare di un anno particolarmente movimentato passato in una delle peggiori scuole superiori della regione.
Tra insegnanti incapaci, compagni viziati e snob, bidelli con manie di protagonismo o ossessivi compulsivi e la consapevolezza di non poter passare l'anno, come si può sopravvivere un anno intero con due amici contati se non facendo casino?
Queste sono storie vere. Ho cambiato solo i nomi per la privaci (e perché sul sito viaggia anche mia madre. Vista la sfiga che ho potrebbe anche leggere. Insomma, io sono Ixumy anche in queste storie.)
Genere: Demenziale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la fine della terza media ho avuto non poca sfortuna, non che io abbia mai avuto la fortuna dalla mia parte...
Appena uscita dalle medie non sapevo che scuola scegliere. Purtroppo ero nell’anno della riforma, quindi non avevamo il libretto d’orientamento con scritte tutte le scuole della regione. A sostituirlo c’era un foglio con su scritte cinque scuole prese a caso: un geometrico, un liceo scientifico, un tecnico professionale e altre due che nemmeno ricordo.
 Sotto consiglio dei miei genitori ho scelto il tecnico commerciale, aveva la fama di essere difficile praticamente come un liceo. Ahimè, decisione più sbagliata non potevo fare… Non credevo potesse essere così difficile andare avanti, dopo tutto mi dicevo che in matematica me la cavavo… Almeno pensavo.
Consiglio spassionato per chi tra poco inizia le superiori: NON dite mai di essere bravi in matematica perché NON E’ VERO!! Mai! (E ve lo dico io che avevo quasi sempre il massimo in matematica ai tempi delle medie, ora me la cavo con un 6 e mezzo in un professionale). Finirete col mettervi da soli in situazioni che vi bloccheranno per un anno intero in una scuola orribile dove l’unica via d’uscita è farvi bocciare in maniera talmente brutale da fargli decidere di cacciarvi fuori dall’istituto a calci nel sedere.
In fatti, indovinate come ho fatto a cambiare scuola ;)
Chiusa questa piccola parentesi, sono finita in questa scuola che ho scoperto essere la peggiore dell’intera città: insegnanti che andavano lì senza neanche saper parlare o insegnare (se ne salvavano due, non scherzo), bidelli che ti tiravano dietro il mondo se ti cadeva qualcosa per terra o se lasciavi una macchia sul banco, studenti che non ti calcolavano se non vestivi firmato da capo a piedi, mutande comprese (io indosso quasi solo cose del mercato e dei cinesi, per farvi intendere la mia situazione) e un preside che arrivava direttamente da una scuola elementare.
Senza contare l’edificio stesso: metà del terzo piano era inaccessibile perchè il soffitto era pericolante, non c’era un mobile intero a pagarlo oro, le macchinette non funzionavano mai e tutte le pareti erano zeppe di foto di gente dalle facce inquietantissime o magliette con sopra il logo della scuola.
Un altro punto sicuramente a sfavore era l’organizzazione della scuola: erano capaci di arrivare un giorno a dire alla classe “Ragazzi, tra una settimana andiamo in gita. Domani dovete portarci 328 euro.”. Io mi chiedo ancora come si potesse, secondo loro, tirare fuori trecento e fischia euro dal giorno alla notte.
La palestra era gigantesca, questo è vero, ma non c’era quasi nulla per fare ginnastica. Ho perso il conto delle volte che abbiamo dovuto dividere in tre turni gli esercizi per mancanza di palloni, corde, racchette...
L’unica cosa che si salvava era la biblioteca. Quella biblioteca era veramente stupenda. Alta quanto due piani, mobili antichissimi tenuti alla perfezione (parer mio: quel posto non era parte della scuola.), c’erano decine di libri di tutti i generi... Anche vecchissimi con le pagine mangiate dagli anni che avevo paura anche solo a sfiorarli.
Per il resto non c’era una cosa buona in tutta la scuola.
Lo schifo più schifo dell’Italia.
Uscire da quel posto è stata una benedizione.
Rendermi conto che non avrei passato l’anno neanche una volta è stata una maledizione.
Non per me.
Per i prof.

-----Angolo autrice----
Per questa raccolta ho cambiato un po' modo di scrivere. Questa non è una storia inventata o vista da un punto di vista diverso... Questa sono io, i miei pensieri e i miei bei casini.
Non vorrei aver demoralizzato o offeso qualcuno con la storia del "non dite mai di essere bravi in matematica", è ovvio che di gente veramente brava ce n'è. E' solo che alle medie è facile sentirsi bravi. Anche io credevo di essere la "Dea dei calcoli", poi alle superiori o al liceo ci si rende conto che quello fatto prima è solo la base della base di ciò che si studierà nei prossimi cinque anni. E' così, non ci si può fare nulla.
Il primo capitolo lo pubblico subito, per non lasciarvi solo il prologo perchè mi sembra una cosa un po' bruttina.. (nel senso che nessuno legge solo il prologo di un libro, finisce almeno il primo capitolo). Poi inizierò a mettere un capitolo più o meno ogni settimana.
Che dire, spero che vi piaccia =)
  
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