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Autore: Fujiko_Matsui97    09/05/2014    4 recensioni
Butch si toccò il cuore: i battiti erano nulli,accompagnati dal suono confuso del silenzio di cui si era sempre circondato fino a quel momento.
Il progetto era terminato,un nuovo inizio aveva posto le sue radici in lui e i suoi fratelli.
L'unica cosa che lo legava al passato,oltre che alla sua discutibile e vigliacca debolezza,era lei.
Lei.
Doveva liberarsene ad ogni costo.
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Capitolo II-I

 

 

 

 

-Oh, Giulietta, se con indegna mano profano questa tua santa reliquia, queste mie labbra peccatrici sono pronte a render morbido quel tocco con un tenero bacio.-

-Orsù dunque, pellegrino, ditemi come possa un eco di tali dolci parole essere fonte di peccati?-

Momoko, elegante al centro del palco, arrossì quando Brick uscì fuori dall'ombra delle quinte, rivelandosi con un sorriso malizioso rivolto solo a lei, aggiustandosi con un inchino il cappello dell'epoca: -Mia signora, a lei è dovuta questa peccaminosità, poiché non posso fare a meno di bramarla nei miei sogni...nel dì e nella cruda notte.-

La ragazza, perdendosi nella sua forte presa sul suo fianco e nei suoi occhi color terra, si dimenticò per qualche secondo di essere in scena.

-Ehm...io...mmh..?-

Ci pensò Kaoru a ricordarglielo: -STOOOOOP!- alzò gli occhi al cielo, esausta: erano in prova da quella mattina e ancora erano bloccati al primo atto!

-Momoko, non imbambolarti o siamo fritti. E tu, Brick, piantala coi tuoi sorrisi maliziosi: devi sembrare un uomo disperatamente innamorato, non disperatamente...affamato!- affermò osservando l'orologio che segnava l'ora di pranzo: stava morendo letteralmente di fame.

-Appunto.- Momoko lo fulminò con lo sguardo: -E poi, puoi dire alle tue fan di smammare? Non riesco a concentrarmi!- indicò con impazienza la vetrata del teatro, dove al di fuori erano accalcate ragazze di ogni età (forse anche neonate varie, sì) in piena crisi di ormoni.

L'espressione perplessa di Brick si trasformò in una divertita: -Cosa ti distrae esattamente? Le mie ragazze...o me?-

Di fronte alle proteste di una Momoko dalla pelle scarlatta, Kaoru ebbe la tentazione di sbattere ripetutamente la testa contro il muro.

Ce l'avrebbero mai fatta a recitare degnamente? Tremava al solo pensiero del pubblico numeroso degli esterni del Maika.

-Oh cavolo!- esclamò all'improvviso, facendo voltare i due attori.

Grandioso”, pensò con sarcasmo. Nonostante l'agitazione, non poteva riposarsi quel giorno: dopo pranzo iniziava la sua prima settimana di detenzione con Mitch.

-Che succede, Ka..?-

-Devo scappare o farò tardi! Maledetta detenzione! Continuate voi.- fuggì, senza nemmeno lasciare finire la frase alla sua amica perplessa.

Una volta che la porta si richiuse dietro la Powerpuff verde senza delicatezza, la ragazza dagli occhi rosati sospirò, prendendo il copione in mano. Al momento di voltarsi, tuttavia, Brick non era lì vicino a lei.

-EEEHI! Dove credi di andare?! Dobbiamo provare, lo spettacolo è stasera!- gridò furiosa in direzione del ragazzo, già in procinto di raggiungere l'uscita.

Lui la liquidò con un gesto della mano: -Fà tu, io ho finito. Buon lavoro, leader dei miei stivali!- richiuse la porta con una risata di scherno, lasciandola furiosa in sala.

 

 

 

_____________________

 

 

 

Kaoru aveva appena comprato un panino con la speranza di poter mangiare quando, nella corsa, s'imbattè nel petto robusto di Butch:

-Sempre in mezzo tu, eh?!- sbuffò lui, afferrandola per un polso in modo da evitarle una caduta all'indietro. Lei divenne rossa dalla rabbia:

-Levati di mezzo, Rowdyruff. Per colpa tua e del tuo scherzetto del cavolo ho detenzione con Mitch tutti i giorni!-

-Chi è Mitch?- aggrottò perplesso la fronte, sibilando. Parte delle sue iridi smeraldo sembrarono dipingersi per un istante di un nero acquerello:

-E a te che importa?! Meno male che c'è lui: renderà questa punizione quasi gradevole!-

Corse via spintonandolo, e Butch provò un leggero dolore nel petto nel vedere come Kaoru aveva sorriso all'ultimo, persa nei pensieri su quel ragazzo, la causa del leggero rossore che aveva invaso le sue guance per una frazione di secondo.

Strinse i pugni, cercando di capire cosa diamine gli stava succedendo.

Sentiva risvegliarsi sotto la pelle la vecchia ferita di un tempo.

-Oh, Butch.- Miyako sorrise imbarazzata entrando nella sala, notando che erano soli lì: -Ti cercavo. Il preside vuole che tu e Kaoru vi vestiate eleganti, posso prenderti le misure per la giacca?-

Butch allargò le braccia per permettere alle dita delicate della ragazza di misurare la larghezza del torace: -Grazie.-

Dopo qualche secondo di silenzio, rotto solo dal frusciare del metro, il ragazzo rispose: -Chi è Mitch?-

La Powerpuff sbattè un paio di volte le ciglia per la sorpresa di fronte a quella strana domanda, poi adocchiò il suo viso:

-È nostro amico fin da quando siamo in questa scuola, ma è particolarmente legato a Kaoru, che conosce fin da quando era piccola.- scrollò le spalle, sorridente: -Gran bravo ragazzo, farebbe qualunque cosa per lei.-

Mentre Butch rimaneva in silenzio, Miyako, nel prendere le misure, aveva poggiato per poco i palmi all'altezza del suo cuore. Dopo aver sgranato gli occhi, balzò all'indietro, lasciando il ragazzo in uno stato di perplessità.

-Ecco...io...d...devo proprio andare ora! Ci...ci vediamo stasera...- camminando in fretta e tremante, uscì dalla sala sbattendo la porta.

Dopo il sordo rumore, si appoggiò sudando freddo contro il legno della porta, pietrificata.

Nessun battito...nessun fruscìo avvertito al contatto con la sua pelle.

Era possibile che il cuore dei Rowdyruffs semplicemente non battesse più?

 

 

 

__________________________

 

 

 

 

-Sei in ritardo.- la osservò severamente da dietro le spesse lenti, ma non ottenne l'effetto sperato, dato che lei si limitò ad un sorriso malizioso: -E tu non porti gli occhiali, Mitch Yamamoto.-

-Lo so ma...non sembro figo? Il preside deve averli dimenticati.- rise lui rigirando fra le dita la montatura.

-Mitch...accidenti. Non hai pulito nulla finora!-

-Ho fatto cose più importanti- affermò sostenuto, prima che lei alzasse gli occhi al cielo: -Tipo pensare come lasciare a me tutto il lavoro..? Ti comunico che ci sei riuscito!-

Mitch afferrò la scopa, capendo che non era il momento di scherzare: -Ok, ok, ti aiuto. Tutto per la mia Kaoru.-

La ragazza sorrise con noncuranza prima di iniziare a sistemare i libri negli scaffali: era pensierosa, ma l'amico non pareva demordere.

-Dì un po', come sta andando con quel tale?-

-Chi?- rivolse i suoi occhi verdi verso di lui, accigliata:

-Ma sì, lo sai...quel tipo che è stato votato con te, Takashi. Ogni volta che si trova una lettera d'amore a terra stà sicura che è per quello, anche se speri sia per te!- rise di gusto al pensiero: -Sembra molto ambito dalle ragazze!-

-Bhe, allora le ragazze sono più stupide di quanto credessi.- sostenne infastidita Kaoru posando l'ennesimo libro sul legno levigato:

-È davvero un idiota, un codardo e pensa solo a rivolgere sorrisi maliziosi ed insulsi qua e là!- pronunciò con più enfasi di quanto volesse mostrare, e Mitch la osservò perplesso per qualche secondo, ridendo imbarazzato:

-Wow...sembra che lo conosci meglio di quanto pensassi!-

Si strinse nelle spalle, evitando il suo sguardo: -Prime impressioni.-

-Ad ogni modo...- le arruffò i capelli, già per natura scombinati: -Verrai alla festa di Candice Soga questo fine settimana? Andrà tutta la scuola, ed io ho bisogno di una dama!-

-Devo.- sospirò lei con una smorfia: -Ha convinto tutta la sua cerchia di amici a votarmi, è il minimo che io possa fare per sdebitarmi.-

-Uhm...quindi...- le rivolse un'aria tenera: -Sarai la mia accompagnatrice?-

-Perchè no!- battè divertita sulle sue nocche col pugno, come prevedeva il loro saluto; s'interruppe, tuttavia, non appena il ragazzo le rivolse un sorriso tremendamente...dolce.

-Mitch..?- sibilò, con una risatina imbarazzata.

-Grazie, Kaoru.-

-E...e per cosa? Io...- si ammutolì quando lui avvolse il suo viso con le mani: -Come posso fare per piacerti almeno un po'...?Mi piaci tanto...mia piccola guerriera.-

Kaoru spalancò gli occhi,la bocca semi aperta:

Queste parole...da chi le ho già sentite?

 

 

*flashback*

 

-Brick! Fa qualcosa! Ma da dove hanno preso quelle dannate tute?!-

-Quel professore del cavolo che le ha create deve averle aiutate ancora!-

-Ragazzi ci stanno raggiungendo!- Boomer spalancò gli occhi di fronte alla velocità sovrannaturale che quei nuovi costumi avevano donato alle Powerpuffs, e pregò che la nube oscura che vedeva lontana nel cielo arrivasse presto, in modo da escogitare una scappatoia last-minute.

 

 

Blossom, a differenza di Boomer, non aveva granchè tempo per ammirare il cielo limpido di quella mattina, dato che quegli idioti dei Rowdyruff Boys avevano rubato i loro vestiti dai superpoteri, fingendosi loro sulla rete nazionale!

Incitando le ragazze, fu rincuorata nel vedere presentarsi la rabbia di Buttercup in un crescendo ammirevole: -VI FAREMO PENTIRE DI ESSERE NATI, MALEDETTI BASTARDI!!!-

-Ma...Buttercup! Questo linguaggio?!- la Powerpuff blu aggrottò la fronte con dispiacere, prima di notare la sua amica alzare gli occhi al cielo: -Stanno stropicciando la tua preziosa gonna, Bubbles.-

-PRENDIAMOLIII!-

 

 

-Uh-oh!- Boomer ebbe il tempo di esclamare, prima che fossero affiancati dalle superoine: -Arrendetevi, Rowdyruffs! Avete perso ormai!-

-Mai, pidocchiose!-

-Butch, ridammi il mio vestito! Anche se devo ammettere che preferisco la tuta...odio le gonne!-

Il ragazzo adocchiò per un istante la vicina nube oscura, prima di rivolgere un sorriso malizioso a Buttercup: -E se non..?-

-Allora preparati ad essere la mia cena!!!-

Il ragazzo ghignò divertito: -Mi piaci, piccola guerriera.-

Lei aggrottò perplessa la fronte, con disappunto. Ma, prima che potesse rispondergli per le rime, la voce di Butch echeggiò in una risata: -Ma magari facciamo un'altra volta, eh?-

Lasciandola inerme e furiosa, aumentò la potenza del razzo, scomparendo, in una risata, nella nube in tempesta.

 

 

*fine flashback*

 

 

Quando Kaoru sbattè le palpebre per abbandonare il ricordo ed accogliere in sé la realtà, ebbe appena il tempo di realizzare dove fosse che notò con stupore Mitch il quale, dopo qualche secondo di immobilità, iniziava inesorabilmente e ad occhi chiusi a cercare le sue labbra.

 

 

______________________

 

 

 

-Miyako! Ma che ti succede?!- Momoko scosse per le spalle l'amica in lacrime, che singhiozzò: -L-loro...non sono più umani...sono invincibili...il loro cuore...dobbiamo avvisare Kaoru!-

 

 

_____________________

 

 

 

Butch osservò la scuola ancora chiusa, dalle luci spente.

Il riflesso di quelle luci deboli al neon la faceva sembrare più che altro una prigione abbandonata, osservò, e con la memoria ripercorse i suoi, dei giorni passati in prigione: tutte quelle guardie sacrificate per dipingere di rosso sangue le celle...un vero peccato.

Decise di tornare a casa con noncuranza e prepararsi prima di vedere lo spettacolo, al quale non era granchè interessato: era solo contento di aver potuto aiutare Brick.

Una volta aperto il portone d'ingresso, avvertì sul viso la piacevole aria presente al crepuscolo quotidiano: decise di chiamare Boomer per farsi dare uno strappo a casa quando, dopo aver composto il numero e ascoltato i primi squilli a vuoto, i suoi occhi verdi furono catturati dall'unica luce accesa che dalla strada si intravedeva all'interno dell'edificio.

Con un sopracciglio sollevato, notò due figure vicine, riconoscendo il profilo di Kaoru: i suoi occhi si assottigliarono a quella scoperta;

-E quell'altro di fronte a lei deve essere Mitch...- grugnì con disgusto.

Ma l'adrenalina nelle sue vene salì alle stelle, al pari della rabbia, quando scoprì che nei loro movimenti erano vicini...troppo vicini.

-Butch, ma dove cazzo sei finito?- gracchiò Boomer al telefono, ma nel mentre gli occhi di Butch si dilatarono, rivelando molteplici e filamentosi capillari che correvano spigolosi attorno alla pupilla nera come la pece.

Poteva vedere tutto chiaramente ora, i loro profili erano perfettamente visibili e incastrati perfettamente.

Quello era un bacio. E non si apprestava a terminare.

-Butch?Ehi, ma ci sei?!-

-Ti richiamo.- sussurrò Butch, gettando l'affare nell'erba.

Stringendo i pugni, provò a combattere contro gli spasmi, ma gli occhi erano fissi nel vuoto e le ombre dall'inferno di Him erano accorse per deriderlo. Ruotando attorno alla figura ed entrando ed uscendo dal suo corpo, calcavano maggiormente sulla parola 'dolore' che il ragazzo fin troppo bene conosceva: Butch si afferrò con le mani la testa in un urlo demoniaco e strinse più che poteva gli occhi, o la distruzione avrebbe preso il sopravvento sulla sua persona.

Non vi riuscì.

Più probabilmente non trovava una ragione abbastanza valida per chiamare a sé la forza in suo potere: l'oblio dei sensi è assai più dolce di quello della mente.

Con un sorriso soddisfatto e gli occhi ormai invasi di luci verdi e neri vorticose, aprì il palmo per rigettarlo sul terreno, distruggendolo: -PADRE, GUIDAMI FINO AL TUO REGNO! HO SETE DI SANGUE UMANO!-

Dopo l'urlo straziante in preghiera, si fece buio su tutta la terra, e Butch sorrise nel venire avvolto dalle tenebre.

 

 

_______________________

 

 

 

-M...Mitch, aspetta...- la ragazza voltò il viso, dibattendosi: era tutto così improvviso e strano, che non era nemmeno stata capace di essere aggressiva come suo solito.

-Perchè dovrei..?- le carezzò il viso, le pupille attraversate per un attimo da desiderio puro. Mi piaci così tanto, da sempre. Oh, Kaoru...-

Quest'ultima si scostò ancora: -Io non so se...Mitch ascolta, io ti voglio bene ma non penso di poter...-

-Allora non pensare, solo permettimi di amarti. Ti prego.-

Kaoru stava per replicare affranta, quando il suo cellulare iniziò a squillare con insistenza: -Momoko?-

-Kaoru.- il tono di voce, pur se gracchiante, trasudava ansia e paura da tutti i pori: -D...devi venire da me subito. Miyako si è chiusa nel bagno esterno, dice che si sono ombre strane...non vuole saperne di uscire!-

-Cosa?! Ma perch..?-

-I Rowdyruff, Kaoru-san! Non hanno più cuore...sono...sono mostri!- pur se la voce dal bagno era flebile attraverso il cellulare, la Powerpuff verde riuscì comunque a comprendere e a dilatare le pupille:

-Ok...io...state ferme, intesi? Arrivo subito.- chiuse il telefono, massaggiandosi le tempie: -Devo andare Mitch, scusami...ma io non provo quello che provi tu.-

Uscì dall'aula, in tempo per non sentire la risposta dell'amico.

Corse per i corridoi, il cuore in gola, osservando come le luci al neon si accendevano e spegnevano, il rimbombo dei primi tuoni che faceva da sfondo nel suo cervello.

Svoltò più volte dalla parte sbagliata a causa di alcune porte blindate dalle bidelle: e mancava anche poco più di tre ore all'inizio dello spettacolo!

Una volta arrivata fuori ne fu sollevata: si appoggiò i palmi delle mani sulle ginocchia, esausta e ansimante.

Quando le sue orecchie non furono più in grado di sentire solo i suoni provenienti da lei stessa, iniziò a prestare attenzione anche all'ambiente circostante.

Non aveva paura, lei non ne aveva mai: tuttavia, era la prima volta che il cortile le emanava tanta inquietudine; sarà stato per il troppo buio invernale, per i cancelli cigolanti a causa del vento o per il semplice fatto che l'unico rumore udente nel raggio di chilometri (escludendo quelli legati alla natura) era un cane che, solitario, abbaiava lontano nell'ombra.

Stava girando gli occhi in ogni direzione sperando di visualizzare Momoko e Miyako, quando fu costretta, come paralizzata, a ritornare con lo sguardo dilatato su una scena con lentezza disarmante.

-Ti stavo aspettando, Buttercup.-

Due occhi dai tratti cinesi la osservavano, nascosti nell'oscurità.

Kaoru indietreggiò appena, essendo accecata da quel bianco latte semi argenteo a causa della luce lunare che, permettendo alle pupille nero pece annegare in tutto quel chiaro, lasciava poco spazio alla fantasia.

Deglutendo per la bocca ormai secca, frugò alla ricerca della sua cintura: -Chi c'è lì?!Avanti, esci fuori, tutto questo non è affatto divertente!-

Rabbrividì di fronte alla breve, calda e beffarda risata: -Ma come, superoina...- la figura si stagliò fra il vento e la pallida luce del lampione, prima che quest'ultimo scoppiasse con frastuono, rendendo il fastidioso ronzio elettrico più che udibile -...non mi riconosci più?-

-Butch!Ma cosa..?!- incrociò le braccia con disappunto: -Dove sono i tuoi fratelli?-

Il ragazzo passò in una frazione di secondo ad un'espressione seria e poi ringhiò, spaventandola con i suoi occhi pieni di sfumature. Rivolse le mani al terreno, che iniziò a rimbombare in un moto sempre più rapido e aggressivo:

-Questa è una questione fra me e te, Buttercup.-

In un attimo fu davanti a lei, e Kaoru lo vide. Era diverso, come posseduto: la pelle incredibilmente più pallida del solito, quasi violacea, i muscoli così gonfi da scoppiare...e poi gli occhi. Più ristretti del solito, erano come infuocati, e le sue iridi verde smeraldo erano sparite per fare posto ad un nero totale assieme alle pupille, che come delle ombrose nuvole rischiavano di inquinare anche la lattea cornea.

Balzò all'indietro, evitando il suo attacco: -POWERED...BUTTERCUP!-

Nemmeno la pura luce verde della Powerpuff riuscì a scalfire il suo 'buonumore': -Fai sul serio, eh piccola? D'accordo, allora, l'hai voluta tu...-

Si guardò per un attimo le mani elettriche, prima di urtare fra loro i pugni con forza. Buttercup dovette piantare il manico del suo possente martello nel terreno per afferrarsi ad esso e non essere spazzata via dal vortice. Il vento, tuttavia, non era l'unico problema: riuscì ad aprire gli occhi abbastanza per scorgere, nonostante la polvere, una luce scura e piena di venature che si apprestava a raggiungerla.

Spalancando la bocca in un muto urlo, si staccò dall'arma, correndo via: avvertiva però i suoi movimenti disperati inspiegabilmente rallentati e pesanti, e notò che invece Butch dietro di lei quasi levitava.

La dimensione in cui ora, a causa della luce che l'aveva avvolta con sé, era intrappolata assieme a lui sembrava collocata nell'infinito: mani scheletriche e senza apparente forma spuntavano dall'oblio per stritolare la sua pelle nella loro morsa, bloccando i suoi movimenti. Disperata e caduta nel gelo del vuoto, adocchiò rapida il martello ma, quasi come se avesse intuito ogni sua mossa, una frustata di luce di Butch lo spinse lontano dalla sua presa:

-Non così presto, Buttercup. Stai ancora un po' in mia compagnia, ti va..?-

Butch sorrise psicopatico, mentre in uno schiocco di dita si ritrovò accomodato su un regale trono in fiamme, una lucente corona sul capo e un ricco scettro fra le mani. Si portò una mano al viso con aria ipocritamente pensosa:

-Mmmh. Vediamo un po': ti trovi nella mia dimensione personale, senza armi con cui reagire, sofferente...stesa e bloccata seminuda davanti ai miei occhi. Si! Penso proprio che sia il mio compleanno!- convenne con un sorriso malsano sul volto, mentre Buttercup arrossiva dinanzi alla sua situazione: quelle mani che le laceravano la pelle la trascinavano sempre più verso il trono, ferendole la pelle in quanto a contatto con superfici invisibili ma ruvide e sollevando sempre di più la sua gonna.

Quando giunse dinanzi a Butch la sua parte inferiore era ormai in intimo, ma badò più che altro agli sguardi infuocati di passione che il moro le rivolse. Lottando all'estremo, riuscì almeno a sedersi con le ginocchia a terra, anche se poteva sembrare maliziosamente un inchino: -Brutto idiota...- ruggì, tentando di calciarlo senza esito -Non ti lascerò fare quello che vuoi!-

Butch sollevò un sopracciglio a quella visione, per poi scoppiare (lasciando una Kaoru più perplessa che furiosa) a ridere. Non riusciva proprio a fermarsi, sembrava davvero divertito e, cosa peggiore, era perfettamente a suo agio in tutta quella cattiveria.

Kaoru, però, si aspettava tutto tranne che lui si sporgesse verso di lei, stropicciandole affettuosamente i capelli corti, e che le rivolgesse un sorriso tanto intenerito: -Ma io non sto affatto facendo quello che voglio, mia piccola teppista...- il suo sguardo mutò all'improvviso in uno tanto serio quanto famelico -Se stessi facendo quello che voglio davvero, ora ti avrei già spogliato anche della pelle, saresti stata mia urlando il mio nome così tanto da perdere la voce e poi avrei lucidato le mie lame nel tuo sangue.-

Si leccò le labbra, mentre si udiva il rimbombo talmente rapido del cuore di Buttercup (che per la paura sembrava scoppiare) echeggiare fra le pareti di quel nulla, ma la felicità di Butch non durò a lungo.

Kaoru gridò furibonda, strappando una volta per tutte le sue mani da quelle innumerevoli prese. Con passi potenti da gigante afferrò il suo martello, mentre il ragazzo faceva svanire il trono, preparandosi all'attacco: ma non fu questa la sorpresa migliore, bensì quella in cui, tramite voci e colpi ovattati dall'esterno, uno spiraglio di luce riuscì a penetrare in quell'oscurità, prima che si vedesse la dimensione del Rowdyruff dissolversi per le mille crepe.

Lo yo-yo di Blossom lo immobilizzò, lasciando a Buttercup il tempo di ghignare felice: le sue amiche stavano bene.

-Lascia stare in pace la nostra amica, intesi?!- quasi urlò Bubbles, acquisito un po' di coraggio. Butch rise, prima che dai suoi guanti uscissero delle affilate lame che ruppero i fili dell'arma della Powerpuff rosa: -Divertente...vediamo chi muore prima!-

Fece per colpirle e inondarle di luce, ma Kaoru in un urlo colpì il terreno davanti a loro con il suo martello, facendolo crollare attorno alle due: -Non le toccherai, mostro!-

-Mi sta bene.- Butch fece spallucce, divertito: -Non è una di loro due, quella che mi interessa.-

-Kaoru!- la richiamarono, braccate: -Permettici di raggiungerti, crea un passaggio!-

-NO!- non tolse gli occhi ardenti dalla figura del ragazzo: -È una questione fra me e lui! Non riuscirà a battermi!-

-Questo lo dici tu.- sibilò, sfidato -STRONG BUTCH!-

Buttercup strinse i denti, schivando il pugno del ragazzo, ormai con una nuova arma.

Adocchiò l'albero a pochi metri di distanza, prima di correre con tutte le sue forze e saltare sulla corteccia, le ali ai piedi mentre si preparava a colpire.

-MORTAL HAMMER!- al momento di colpire, però, Butch si teletrasportò, ricomparendo pochi secondi dietro la ragazza, rivolgendo le sue affilate lame al suo collo delicato: -Sei troppo lenta, dolcezza...-

Kaoru ghignò di dolore di fronte al sangue che scendeva copioso fino al suo petto, ma non osò urlare: non doveva dargli soddisfazione.

Osservò il luccichio omicida che si era acceso per una frazione di secondo negli occhi del Rowdyruff e il suo sorriso soddisfatto, e si dispiacque davvero di non essere riuscita ad ucciderlo tempo prima.

Con un ruggito furibondo afferò il suo martello correndo battagliera verso la sua controparte, ferendogli il braccio ma non riuscendo ad allontanarlo del tutto da lei: lui la afferrò per la spalla, trascinandola con sé dove lei l'aveva spedito col suo attacco.

Buttercup sentì solo un forte colpo al diaframma che le smorzò il fiato, prima di scorgere il viso di Butch a pochi millimetri dal suo e i graffi che si era procurato in seguito al veloce contatto con la corteccia: si meravigliò, data la sporcizia della ferita, di come lui riuscisse a non mostrare dolore.

-Lasciami.- sibilò, spingendosi via dal ragazzo, che nel frattempo era rimasto immobile con un braccio attorno alle sue spalle.

Buttercup, ormai a distanza di sicurezza, ansimò dalla fatica, mentre le prime gocce di pioggia scivolavano lungo la sua pelle nuda.

Butch le rivolse un'occhiata mentre si sfilava dall'avambraccio bruciante un pezzo di legno, e mentre si apprestava a raggiungerla, lentamente.

-Questo è il meglio che sai fare, superoina?- calcò con sarcasmo sull'ultima parola, permettendo a Buttercup di fulminarlo con lo sguardo:

-Eppure sembri stanco..!-

La sua voce tremò leggermente dinanzi all'evidenza: era lei che probabilmente non era in grado di combattere, il collo le pulsava dolorosamente e le varie sbucciature sulla pelle di certo non miglioravano la situazione.

Butch probabilmente se ne accorse, poiché iniziò a sorridere maliziosamente, a ridacchiare e poi proprio a ridere di gusto di fronte alla sua sfacciataggine: -Potrei continuare per sempre.-

La attirò a sé, e il cuore di Buttercup perse un battito nell'incontro dei suoi occhi verdi con quelli smeraldo del ragazzo.

Ghignò imbarazzata mentre, nel cercare di liberarsi dalla sua morsa velenosa, le mani di Butch salivano da sotto la sua gonna al suo viso, stringendole le guance per baciarle e mordere con passione le labbra, per poi proseguire, impetuoso, sul suo collo.

Buttercup quasi urlò di dolore quando lui aveva seguito con la lingua il percorso del sangue, raggiungendo il cuore della ferita: la saliva calda generava quasi un incendio sotto la sua pelle lesa.

Butch stava gustando il sapore metallico e delizioso di lei, quando decise di staccarsi: sentiva il bisogno di guardare negli occhi la sua vittima, di ammirarla nel suo coraggio. Senza l'ombra di alcun sorriso, la osservò mentre si dibatteva ancora fra le sue braccia, non urlando dal dolore per orgoglio ma limitandosi, non riuscendo a tacere, a emettere versi brevi dal suono roco.

Aveva appena sollevato la mano libera per trasformarla in una carezza sulle guance di pesca, quando, quasi in uno scherzo del destino, Buttercup posò una mano all'altezza del suo cuore col fine di allontanarsi, ma invece quel contatto le servì per realizzare ben altro.

Butch si allontanò da lei con un balzo, ma non servì a nulla: -T...tu...perchè..?-

Notando le luci dell'istituto accendersi, probabilmente per l'inizio delle prove, e delle voci allarmate che giungevano sempre più vicine, il ragazzo le rivolse un ultimo, freddo sguardo prima di teletrasportarsi via.

La Powerpuff verde si lasciò cadere con le ginocchia al suolo e, mentre per la paura riusciva ad udire tutto ovattato e ridotto a pochi, concisi ronzii, ringraziò il cielo che le sue amiche fossero riuscita a portarla lontano prima i primi alunni giungessero nel cortile.

   
 
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