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Autore: Hitsuki    09/05/2014    0 recensioni
{ MikiPiko; accenno finale ???/Len | real life (metro)!AU | romantico, sentimentale, fluff?, comico?, leggermente nonsense? }
Iridi di rubino. Iridi di fuoco. Iridi brucianti, che gli facevano avvampare le guance. Iridi che s'avvicinavano al suo sguardo stupito facendosi spazio fra la folla, mentre il treno pareva essersi fermato.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Piko Utatane, SF-A2 Miki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Batteria scarica ; Cuori che palpitano

 

 

Informazione;
Le note sono utilizzate a scopo di rendere un po' più comica la fanfiction, dandole una sfumatura leggermente nonsense che spero non renda fastidiosa la lettura.

 

 

 

"Dannazione". Piko osservò infastidito la luce rossa che gl'illuminava il volto proveniente dal cellulare, mentre delle parole del medesimo colore - ardente come i capelli della ragazza di qualche metro lontana da lui - intimavano beffarde che la batteria aveva deciso di evadere dal suo apparecchio elettronico.[1]
Fremeva dallo scaraventarlo violentemente al pavimento del treno in continuo movimento, ma la calma che lo caratterizzava - e l'imbarazzo di umiliarsi davanti a innumerevoli sguardi acidi e saccenti - gli permise di non fare azioni troppo azzardate. Si limitò quindi ad inspirare per poi espirare stufato, grattandosi il capo come a stimolarlo a trovare una soluzione nella sua mente contorta.[2]
«Come farò ad avvisare Len che non posso andare al cinema con lui?» si domandò immaginando poi l'amico solo soletto ad attendere una persona che mai sarebbe arrivata, per poi scacciare via il pensiero - sempre con le dita affusolate che affondavano nei bei capelli d'avorio. Il treno intanto continuava imperterrito a muoversi, guidato dalle rotaie che lo lambivano velocemente; ma Piko non riuscì a non notare delle iridi rosse fra la folla. Iridi di rubino. Iridi di fuoco. Iridi brucianti, che gli facevano avvampare le guance. Iridi che s'avvicinavano al suo sguardo stupito facendosi spazio fra la folla, mentre il treno pareva essersi fermato.
«Permesso!». Una parola, una dannatissima parola detta al vento con voce tanto melodiosa. Allora il treno era davvero fermo, semplicemente era arrivato ad una fermata - il filo fra la fantasia e la realtà è così sottile, ma altrettanto difficile da tagliare. E la ragazza doveva semplicemente uscire. Piko passò dal porpora al pallido, conscio di una ben magra figura, mentre il problema della batteria scarica era stata archiviata nella sua mente lasciando spazio alla figura che gli si parava davanti; capelli lunghi e lucenti, abiti colorati e spumeggianti, un sorriso vivace e un po' canzonatorio - il braccio invece che posava disinvolto su un fianco. E naturalmente occhi che stillavano energia rosso rubino, quel rosso che rimembra l'amore.  Biascicò anche lui delle parole trasportate da un filo di vento[3], balbettando e muovendosi - sotto lo sguardo attento e sempre più bruciante sulla sua pelle dell'altra, quasi lo ferisse penetrando fino al cuore, un sole mai stanco di illuminare - per lasciarla passare.
Piko si fece muto. Quando la vide andare non resistette dal non seguirla; doveva conoscerla, era sempre stato insicuro ma in quel momento non se lo sarebbe mai perdonato - codardo, avrebbe fatto la figura di un codardo. Al diavolo la folla e la loro aria di superiorità, al diavolo la vergogna e la paura di sbagliare - non si sarebbe voltato indietro, non un'altra volta. Scese mentre il treno ripartiva accelerando progressivamente e i pensieri e problemi che sempre l'avevano attanagliato - Len solo come un cane incluso[4] - venivano trasportati all'interno di esso, alla ricerca di una nuova mente da insediare. La sua mano si posò istintivamente sul braccio dell'altra, che si girò stupita e molto incuriosita. Ma Piko non aveva vergogna, non più.
«… Come ti chiami?». Sguardo serio.
La ragazza invece sorrise divertita, portando il dorso della mano vicino alle labbra e togliendosi le cuffie blu - la musica non era un ostacolo, ma lei voleva evitare di distrarsi.
«Miki» rispose ella, decisa - quella decisione che Piko aveva sempre sognato la notte insieme ad un sorriso radioso, ma che mai aveva raggiunto, adesso gli si parava tranquilla davanti. Silenzio tutt'attorno a loro, un'aura benevola che li proteggeva dalla crudeltà del mondo che li circondava.
«… E tu?».

 

notes ;

[1] per chiari motivi di copyright non sono autorizzata ad indicarne la marca. 
[2] così contorta che il suo cervello aveva la forma dell'intestino crasso e l'intestino crasso quella del cervello - il suo metodo di ragionamento e il modo in cui riesca a digerire è del tutto sconosciuto. 
[3] forse era così imbarazzato che sentiva caldo e quel vento se l'era semplicemente immaginato. 
[4] anche se una nuova conoscenza avrebbe donato a Len una compagnia ancora più piacevole… 

 

 


.*・。 Il cantuccio di una tizia che aveva voglia di scrivere una MikiPiko .*・。 {no, ma si capisce il senso della seconda nota ("[2]") /indica sopra/? UHM.}
mikipikoSono la Hitsu, tehe! ~ Ho semplicemente cambiato nick, come qualcuno già sa.
… Scusate, ma in un modo o nell'altro avrei pur dovuto iniziare, eh.  Escludendo ciò che ho scritto sopra (e il fatto che i videogames di Mogeko siano la mia fissa nonché droga attuale, o che finalmente il mondo comincia a shippare Hans con Elsa //Frozen// E IO NON CI SPERAVO/PENSAVO PROPRIO UHHH CHE BELLO but details), avevo davvero tanta voglia di scrivere una MikiPiko senza pretese, fatta in tipo… uno-due giorni? Sì, sì. Semplicemente volevo scriverci su qualcosa senza scervellarmi troppo, ed ecco uscire fuori 'sta fanfiction qui - che in fondo mi piace benché non sia uno dei miei scritti migliori, perché un minimo d'autostima ce l'ho. INSOMMA, CIOÈ. MA GUARDATELI, PLIS. ♥
Quanto alla storia: AMO la vita quotidiana e scrivere sulla routine. Insomma, è palesemente realistico e capita tutti i giorni //di incontrare una ragazza ed avere un colpo di fulmine? non credo// di andare a scuola, dormire fINO A TARDI NEL MIO CASO PERCHÉ OGGI CHE ERA DAVVERO TARDI SUL SERIO NON SO COME ABBIA FATTO AD ENTRARE A SCUOLA PRIMA DELLA CAMPANELLA E PRIMA ANCORA DEL PROFFF WHOOO PER UNA VOLTA LA FORTUNA MI AMAAA ignoratemi. C'mon, siamo alla fine, resistete—!! Ce la possiamo fare, ja. Btw. Andiamo avanti. Piko e Len sono dei besttt, è il mio headcanon - figuratevi, li shippo pure. E a voi l'immaginazione della certa "nuova conoscenza" avvenuta al nostro baldo gemello Kagamine! Sinceramente io m'immagino Miku, perché //LenMiku=seconda OTP nel fandom// Rin - sempre a mio parere - nella vita quotidiana è la sua gemellina. Indi, sarebbe un po' strano che l'avrebbe conosciuta solo in quel momento (quando era forever alone, poi ((SO CHE NON SEMBRA MA LENNO È PARTE CONSISTENTE DELLA MIA VITA SOLO È UN PUZZONE e boh lo amo insieme a Piko))), a meno che non li abbiano separati dalla nascita X°D Oppure, potete pensare ( ͡° ͜ʖ ͡°) che quella persona sia io :^)
E poi uhh, passando alla batteria scarica, m'è venuta in mente pensando alla… coda? di Piko et voilà: ficchiamolo in una metro con quella stra-gnocca-figa di Miki e altre settordicimila persone che lo soffocano e l'incontro shipposo è fatto. Che poi Miki è un angelo, in tutto, come si può non amarla. Comunque! Ce lo vedo bene Piko a farsi coraggio per la sua amata (?), benché la sua la trovo solo una simpatia per Miki… mi spiego meglio: sono molto, molto, scettica quando si parla di colpi di fulmine e quindi quello di Piko è solo un piccolo sintomo (?). Solo dopo il loro amore - conoscendosi e passando del tempo insieme - verrà a radicarsi ulteriormente, diventando qualcosa di davvero profondo. In fondo tratta, come già scritto, proprio della realtà e un amore cieco che supera le barriere ci sta, ma fino a un certo punto. Potete picchiarmi, sì. È solo che non mi so spiegare bene perché credo proprio di aver fatto un papiro… inoltre io nell'angolo autrice m'ero ripromessa di scrivere poco… //ehm// Sorvolando. Vi auguro davvero di cuore di passare delle settimane tranquille - sia a scuola che all'esterno dell'ambito scolastico - e che le vacanze arrivino presto. Davvero, ci tengo, vi voglio vivi e vegeti al mio funerale! (??)
In conclusione, ho scritto questa fanfiction per inaugurare l'estate (sebbene preferisca l'inverno e l'autunno, perché I kind of hate summer [cit.] ma who cares) e farci forza di fronte alla nostra vita crudele (?).
… Nothing as always, uit lov un abbraccio gusto ice scream / prosciutto. (l'ho scritto, io, che sono fissata con i videogames di Mogeko.) 
Hitsuki / Stregatta (Tòh)

  
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