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Autore: Iaiasdream    10/05/2014    1 recensioni
Come ogni normale essere mortale, anche il mio Lys ha i suoi lati storti. Oltre alla dimenticanza, la cosa che detesto è il suo amico del cuore: quell'arrogante, sbruffone, antipatico, play boy, scontroso di Castiel..... In quel momento, ho come un flebile barlume di lucidità. quel movimento, scatena in lui il sudore, che evapora sotto forma di profumo, innalzandosi e invadendo le mie nari, dandomi una sensazione strana, come un giramento di testa, ma non dipende dall’essenza, bensì da chi la indossa, e non è Lysandro.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Lysandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1° capitolo: GLI EFFETTI DEL BUIO
 



"Fra cinque minuti arrivo" e ne sono già passati venti. Mi chiedo che cavolo faccia nell'arco di questi minuti, ogni volta che dice così. Sicuramente avrà perso il suo affezionatissimo quaderno nero, per l'ennesima volta. Lysandro è sempre stato così, non c'è da meravigliarsi se si fosse dimenticato anche il nostro appuntamento. Rosalya è stata categorica: "la festa inizia alle otto, non azzardatevi a ritardare". Guardo innervosita il mio orologio. Mi dispiace mia cara, ma sono già le otto e mezza. Purtroppo non è colpa mia se hai un cognato sbadato e con una puntualità che dà molto a pensare.
Mentre impreco mi viene in mente il giorno che decidemmo di far fiorire il nostro amore. Fu due anni fa, avevamo entrambi sedici anni, e mi ricordo che quel giorno lui aveva nuovamente perso il suo quaderno. Per sua fortuna, l'avevo raccolto io. Ero nuova nell'ambiente scolastico, mi ero appena trasferita con mia sorella minore, per comodità lavorativa, dato che i nostri genitori ci hanno lasciate quattro anni fa, ho dovuto darmi da fare per mantenere me e Aisi che è più piccola di me di due anni, trovando lavoro in un libreria, e nel momento in cui gli restituii il quaderno, tutto di lui mi colpì: i suoi occhi così misteriosi, il suo stile così nobile e poi, il suo modo di trattare le donne. Lysandro è il raro uomo che riesce a far sentire la propria donna completa. Per non parlare di quando lo facemmo per la prima volta. Certo, è una cosa nuova per tutte, ma Lysandro, mi fece provare cose che fino ad oggi, penso che non potrei provare con nessun altro.
Sicuramente vi starete chiedendo se in mezzo a questa estrema perfezione, non ci sia uno spiraglio d'imperfezione. Purtroppo sì. Come ogni normale essere mortale, anche il mio Lys ha i suoi lati storti. Oltre alla dimenticanza, la cosa che detesto è il suo amico del cuore: quell'arrogante, sbruffone, antipatico, play boy,  scontroso di Castiel. Vi starete chiedendo che cosa c'entra questo con Lysandro? Beh, in poche parole: la sola cosa che Lysandro lo tratta da amico, mi sta sulla punta dell'esofago. Da cosa è dipeso questo astio? Basterebbe, dire che mi ha fatto passare tre anni di scuola da inferno? Già dal primo giorno che lo vidi, si poggiò sulle palle e non si fu più spostato. Prima di mettermi insieme a Lys, mi faceva proposte che sorpassavano lo sconcio. E dopo che mi fui fidanzata, non perdeva occasione per rubare tutto il mio tempo libero con il mio ragazzo, per portarselo sempre alle prove della loro band, e se mi autoinvitavo per sentirli suonare, lui lo convinceva a dissuadermi dal farlo. Qualche mese più tardi, ci fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mi fui quasi lasciata con Lysandro, perché, il dongiovanni da strapazzo, se lo trascinò in uno di quei locali, dove la parola pudore, non esisteva affatto. Li seguii insieme a Rosalya e quando li trovammo, litigai con il rosso gettando tutto il veleno che avevo conservato in corpo per lungo tempo, per rispetto nei confronti di Lys. Ma in quel momento me ne sbattei letteralmente gli attributi, perché quel maledetto aveva tagliato la linea che bilanciava la mia pazienza. E quel giorno ci dicemmo in faccia come stavano le cose e cioè che lui non mi sopportava e io non lo potevo digerire, che la sua sola presenza mi dava letteralmente il voltastomaco. È inutile dire i vari tentativi di Lys, nel farci riappacificare.
<< Diamine Lys, non ci può essere un rappacificamento fra persone che non si sono mai potute vedere! >> dissi sprezzante.
Purtroppo non potevo vietare al mio ragazzo di trattarlo, anche perché questo andava contro il mio modo di essere, quindi, da quel giorno mi limitai soltanto a non calcolarlo.
<< Audrey? >> mi sento chiamare ad un tratto, mi alzo dalla panchina e allungo il capo, scuoto il braccio sollevato, per farmi vedere da Lysandro. Lui sempre molto composto, si avvicina a me con passo svelto.
<< Lys, sono le nove meno un quarto! >> esclamo sbattendo l'unghia dell'indice sullo schermo dell'orologio.
<< Scusami tanto, amore >> dice stampandomi un lieve bacio sulle labbra, e sento le sue fredde << ma Leigh all'ultimo minuto mi ha detto di essersi dimenticato della torta >>
È proprio un fattore ereditario. << Avanti, andiamo, o Rosa ci ucciderà >>.
<< Non ci scommetterei, al massimo avrà interrotto la festa fino a quando non ci presenteremo noi >> riprende lui afferrandomi la mano e stringendomela forte. Ci incamminiamo verso casa di Rosa.
Appena arrivati, mi rendo conto che aveva ragione. L’ambiente sembra un mortorio. La ragazza dai lunghi capelli argentati, ha interrotto la festa, proprio perché mancavamo Lys e io. Non appena mi vede piomba su di me, sgridandomi per il ritardo. Non rispondo vedendo subito il mio ragazzo allontanarsi da me per avvicinarsi al suo fastidiosissimo amico, che come c’era d’aspettarselo si è presentato alla festa. Fisso quest’ultimo, lanciandogli un'occhiata fulminante, che lui ricambia con una smorfia strafottente.
Maledetto bastardo! Se solo ne avessi avuto il coraggio gli avrei strappato quella faccia da bello e dannato, a mani nude. Lo detesto. Vedere Castiel è come stare a contatto con qualcosa di viscido e schifoso che ti fa rizzare la pelle al solo pensarlo, e pensare che quelle sciacquette a scuola gli sbavano dietro come gatte in calore. È una cosa davvero impensabile. Come diavolo fanno che cos’ha di tanto attraente? Sì, ammetto che è molto carino, ma cos’altro ha che lo distingue dagli altri ragazzi? È solo un cinico bastardo.
Faccio una smorfia sentendo il nervoso far ribollire i miei globuli rossi. Ho bisogno di bere qualcosa di forte, mi concentrerei su qualcos’altro, almeno fino a quando il mio Lys, non si decida di ricordarsi che oltre a un amico ha anche una fidanzata.
Parte subito la musica, Rosalya mi tira per un braccio trascinandomi sulla pista e incitandomi a ballare, dato che è la nostra canzone preferita, non posso dirle di no, e mettendo da parte la voglia matta di sentirmi la gola bruciare da qualche bevanda alcolica, inizio i miei movimenti, che combaciano a quelli di Rosa, dato che li abbiamo inventati insieme, la prima volta che sentimmo quella canzone.
Non mi muovo come dovrei, perché la mia minigonna a salopette me lo impedisce, sollevandosi ogni qualvolta cerco di fare movimenti sbilanciati. Mi giro verso Lysandro sicura che mi stia guardando. A lui piace il mio modo di ballare, e so che alla fine lo eccita. Un modo come un altro per distoglierlo dalle puttanate del rosso.
Come ho previsto, Lys mi sta guardando, e lo fa in modo malizioso. I suoi occhi eterocromatici brillano vogliosi di vedere la mia intera epidermide libera da quegli indumenti. Volgo lo sguardo verso il rosso, che invece sta spogliando con i suoi occhi Rosalya, che al contrario di me se ne sbatte eternamente di ciò che indossa, e si muove in maniera un po’ troppo libertina. Guardo di nuovo Lys e leggo il suo labiale << Sei bellissima >>, sorrido lanciandogli un bacio volante.
Termina la musica e Rosalya si precipita subito verso i ragazzi, pregandoli di suonare qualcosa. Io assetata, mi dirigo verso il tavolo del rinfresco e scelgo il mio preferito: il Punch. Ringrazio mentalmente Rosa, e mi verso un bicchiere. Bevo tutto d’un sorso, assaporando, resistente, quel miscuglio di ingredienti. Non mi basta, voglio subito un altro. Mi volto verso il gruppo e vedo Lys e Castiel intenti a preparare il loro piccolo spettacolo. Mi metto di spalle al tavolo appoggiando i glutei allo spigolo e con il bicchiere in mano osservo lo stile del mio ragazzo che ha iniziato a cantare con tutta l’eleganza possibile. Castiel si è tolto la giacca e ha preso fra le sue mani la chitarra, dando qualche strimpello alle corde. Sono migliori amici, ma hanno comunque la loro diversità. Invidio Lysandro, per il suo carattere, io non mi sarei mai trovata nel trattare una ragazza totalmente diversa da me.
Castiel è rozzo. Lys è nobile. Castiel è un bastardo. Lys è un gentiluomo. Castiel è insensibile. Lys è romantico. Non so davvero come facciano ad essere amici.
A un tratto il mio ragazzo mi guarda, e cantando una frase d’amore mi indica facendomi l’occhiolino, io ricambio con un sorriso e con un bacio sulle dita. Volgo istintivamente lo sguardo verso Castiel che mi fa una smorfia. Lo ricambio immediatamente alzandogli  il dito medio della mano che pochi secondi fa ha attuato un gesto affettuoso verso il mio amore. Mi giro al tavolo e irritata, mi verso un altro bicchiere di Punch.
<< Audrey, ammetto che l’ho fatto per te, ma non esagerare >> esclama Rosalya avvicinandosi.
<< Non esagero, non ti preoccupare, voglio solo calmare la mia irritazione >> rispondo indifferente.
<< Fa come vuoi. Ma poi non dire che non ti ho avvisata >> conclude allontanandosi.
Non me ne frega una mazza! Fino a quando non mi sazierò tra le braccia e le coccole di Lysandro, non mi sentirò affatto tranquilla. Mi dico inghiottendo tutto in un colpo la forte bevanda. Stringo gli occhi sospirando a bocca aperta, poi appoggio il bicchiere sul tavolo e mi giro verso la pista. La musica è quasi finita. A un tratto, sento il bisogno urgente di andare al bagno. Mi faccio largo tra la folla e non appena passo davanti il mio cantante, lui mi guarda con aria interrogativa. Uso il labiale, dicendo che vado in bagno. Lui annuisce e ricomincia a cantare.
Arrivata nel corridoio ho un po’ di capogiro, mi appoggio al termosifone e sbatto velocemente le palpebre, scuotendo il capo, vedendomi tutto attorno girare. Quando la visuale ritorna normale, mi rimetto dritta, e mi dirigo verso il bagno. Non appena mi sono seduta sulla tazza del water, sento il sonno prendere il sopravvento sulla mia lucidità. Caspita, ho solo bevuto tre bicchieri di punch, non mi era mai capitato prima d’ora. Poi ricordo di aver preso gli antistaminici, questa mattina, e il bello è fatto. Mi rialzo barcollante cercando di mantenermi ancora lucida, per non rischiare di addormentarmi sul sanitario. Mi dirigo verso il lavandino, e girando la valvola dell’acqua fredda me la getto in faccia speranzosa che questa mi ridia la lucidità. mi accontenta un po’, mi guardo allo specchio e dò un’aggiustatina ai mie lunghi capelli color cioccolato. Dato che con Rosalya ci dividiamo tutto, posso permettermi di rovistare nel suo beauty-case, prendendo il necessario per rifarmi il trucco.
Esco dopo dieci minuti. Ritorno nel salone, dove la musica del mio ragazzo ha dato il posto a una lenta e romantica, da ballare in coppia. Cerco subito Lysandro per ballare, ma non lo vedo. Mi avvicino a Rosalya chiedendo se per caso l’ha visto.
<< So che ti cercava, dev’essere andato da quella parte >> dice indicando la via con un dito. La ringrazio e mi incammino. Hanno spento le luci per dare più intimità alla situazione, e avendo la visuale già annebbiata di per sé, cerco di orientarmi con le mani. << Lys, amore, sei qui? >>. A un tratto mi sento afferrare per un polso e tirare a un lato. Se l’oscurità fino a qualche momento, permetteva a un barlume di luce di sostare in essa, adesso non vedo proprio niente. Sento una porta chiudersi, poi qualcuno mi spinge verso una parete e la mia schiena tocca qualcosa di morbido, che fruscia sotto il mio tocco. Devono essere dei giubbini. Mi sento un po’ frastornata per l’alcool, ma le mani che iniziano a insinuarsi sul mio corpo le sento benissimo.
<< Lys che fai? Siamo nello sgabuzzino >>
<< Sssh! >> risponde, spingendo il suo bacino sul mio, attaccandomi di più al muro. La sua mano destra, delinea tutto il fianco, arriva sulla coscia, l’afferra come un artiglio e me la solleva per accogliere metà del suo corpo.
Sento fra le gambe la sua presenza, e travolta dall’eccitazione, non riesco più a fermarmi. È diverso dal solito, sembra più impetuoso, ma non m'importa. L’unica cosa che voglio è raggiungere il sublime con lui. Porto le mani verso i suoi pantaloni e glieli inizio a sbottonare, mentre lui mi bacia veemente il petto e il centro dei due seni. Me li sento afferrare e stringere al centro, dandomi un nuovo senso di piacere. Poi insinua le sue mani, e trovando un po’ di difficoltà nel farlo, lo aiuto io, sbottonando le bretelle della salopette. Gli afferro la mano e la ripoggio sul mio seno. Si spinge su di me, facendomi sentire sulla parte interna della coscia sinistra il suo essere nudo. Vogliosa di accoglierlo, allargo quella gamba mentre con l’altra, avvinghiata alla sua, tento di avvicinarlo a me, lui non si oppone e mi spinge ancora verso il muro. Gemo, mentre sento un giubbotto cadere. Con la sua mano mi accarezza la coscia, facendo salire la gonna, per liberare la sua via. Poi si allontana con il bacino e insinua le sue dita sotto il mio indumento intimo, spostandolo a un lato. Si riavvicina, e inizia a penetrarmi, lo sento gemere appresso a me, e adesso mi sento frastornata anche dal piacere. Non riesco più a concepire quello che sta succedendo. La mia mente è tutta annebbiata da quel senso estasiante. Sento la sua parte virile dentro di me, farsi padrone della mia intimità. I suoi baci sono insaziabili, e mi sento troppo ubriaca di emozioni per capire che sembra tutto nuovo. Raggiungo subito l’estasi più profonda e lui sentendomi gemere, mi tappa la bocca con un bacio presuntuoso, continuando a spingere per raggiungere anche lui ciò che bramavamo insieme.
In quel momento, ho come un flebile barlume di lucidità. Quel movimento, scatena in lui il sudore, che evapora sotto forma di profumo, innalzandosi e invadendo le mie nari, dandomi una sensazione strana, come un giramento di testa, ma non dipende dall’essenza, bensì da chi la indossa, e non è Lysandro.
A darmi la conferma, è la voce del mio ragazzo che risuona da dietro la porta dello sgabuzzino, intento a chiamarmi.
In un baleno, la mia sbronza mi abbandona, lasciandomi un’ansia tramutata ad angoscia. Lentamente rilasso il muscolo della gamba destra, facendola scivolare giù.
La presenza con cui ho appena fatto quello che non dovevo assolutamente fare, ansima con la fronte appoggiata sulla mia spalla. Mi sento una schifosa, mentre cerco di capire con chi l’ho fatto. Ma cosa mi può importare? Ho appena, inconsapevolmente tradito il mio ragazzo, e mi preoccupo di sapere con chi? Non riesco a muovermi, e sento il bisogno di distaccare dalla mia spalla quella testa.
<< C-chi sei? >> sibilo balbettando. Lui non risponde e a farmi capire tutto, è Rosalya che da dietro la porta dello sgabuzzino, si avvicina a Lysandro dicendo:
<< Lys, non l’ho vista… ma dov’è andata?... ha anche alzato un po’ il gomito con il punch!... ah, maledizione! Sembra la notte di Halloween, invece di una festa di diciotto anni! Per giunta è scomparso anche Castiel! >>
Nell’udire quel nome, il mio corpo si sblocca. Istintivamente spingo lontano la presenza a me sconosciuta fino a qualche momento fa, e afferrando velocemente e nervosamente il mio cellulare dalla tasca della salopette lo accendo facendo luce e illuminando il suo volto.
Oddio! No! Non può essere!! Morte, ti prego, prelevami in quest’istante!!
Illuminato da quella fioca luce, il sorriso di Castiel contrasta il buio della stanza.


NOTE: Ciao a tutti, eccomi qui con una nuova storia. Mi è venuta in mente e poi l'ho scritta dopo aver ascoltato una canzone di Mina ( E poi, e poi ). non so per quale motivo... Boh! Comunque, spero vi piaccia, e spero di avere anche qualche recensione. Bella o brutta che sia... certo che se ricevo le brutte, cancello automaticamente la storia. Ciaooo!
   
 
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