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Autore: Juunnin    26/07/2008    1 recensioni
Quando la Dea Martel decise di affidare una missione di vitale importanza, a quei dodici ragazzi, sicuramente lo fece perchè non aveva altra scelta. Altrimenti non avrebbe scelto dodici caratteri così differenti, obbligandoli a una convivenza forzata. Tra anelli dispersi chissà dove, armi leggendarie da trovare e spiriti da *impressionare*, i nostri eroi dovranno affrontare il loro più grande nemico, che invece sarebbe dovuto essere il loro più prezioso alleato...
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Muahah! Salve a tutti! ^^
Qualcuno si ricorda della RoundRobin non molto tempo fa comparsa su EFP dall’utente Fofolina? (che tra l’altro sarei io… xD)
Bene, poiché non sono stati trovati nuovi roundrobinisti del fandom fantasy, ma tutti sono “mie vecchie conoscenze” e autori con cui avevo sclerat… ehm, lavorato precedentemente, abbiamo deciso di unirci sotto un unico account, l’account Juunnin, appunto!
E iniziamo questa fic a… dieci mani xD
Per far raccapezzare voi eventuali lettori, sarà sempre scritto in alto il nome del personaggio parlante (i cap sono in prima persona), attribuito a ciascun autore ^^
La storia sta venendo su bene, si sono creati dei siparietti interessanti e sono contenta che l’idea ai miei colleghi sia piaciuta ^^
Mi auguro piaccia anche a voi lettori… lasciateci un commentino xD non vi costerà molta fatica, daiiii ‘w’
Vi lascio al mio pg, sperando che vi aggrada ^^
Un bacio!


LÀIN DEILOS.


 So che un frassino s'erge
Yggdrasill lo chiamano,
alto tronco lambito
d'acqua bianca di argilla.
Di là vengono le rugiade
che piovono nelle valli.
Sempre s'erge verde


È la strofa che preferisco della ninna nanna che cantava mia madre, e che adoro. Forse perché lei è mancata quando avevo tre anni, e quindi questa canzone è affettiva perché conserva un ricordo “speciale”, me la ricorda. Forse l’apprezzo perché non ho ricordi di lei come persona, se non questa canzone, e anche l’immagine del suo volto mi appare sfocata. In effetti è molto che manco da casa, e là vi erano quadri raffiguranti il suo bel viso a ricordarmela. Ma l’apprendistato per diventare Chierico è lungo!
Narrava della Leggenda che si snodava lungo l’esistenza dell’albero della Vita, Yggdrasill, presieduto dalla  Dea della Vita, Martel.
Pare che la fonte del Mana, l’energia magica che governa il pianeta e che ci permette di usare il potere degli elementi, provenga da quest’albero divino, il quale, con le sue immense radici, lo diffonderebbe in tutto il pianeta.
Ormai non si vedono più in giro, ma pare che gli Spiriti esistano ancora, e che è appunto grazie a Yggdrasill che riescono a sopravvivere, e con loro sopravviviamo noi.
Beh, l’esistenza di ognuno di noi si basa su di loro, in effetti, e sul concetto che la vita non può essere separata dal Mana stesso.
Quando una persona nasce, non importa che sia Umano, Elfo o Vampiro, nasce con un sigillo, un piccolo segno sul polso sinistro, sotto il palmo della mano.
Una sorta di tatuaggio, e, a seconda della forma e del colore, si capisce a quale spirito la propria esistenza venga consacrata.
Ahh, consacrata, che brutta parola. Okay che sono un Chierico, ma in effetti ogni tanto metto qualche termine da santerellino, proprio, e dopo un po’ mi dò sui nervi da solo. E no… non mi definisco un santarellino. E nemmeno una persona particolarmente intelligente.
Ah,ecco. Il mio unico neurone è ritornato sulla terra, lieto! Non mi sono presentato, e il suddetto si è finalmente degnato di farmelo notare.
Beh, meglio tardi che mai!
Mi chiamo Làin Deilos, ho ventidue anni ma ne dimostro sedici, sono un Malvolio che da un mese a questa parte vive…diciamo sotto copertura nella città di Toltus, tra gli umani e ho da poco completato il mio apprendistato di Chierico.
Ma, per pietà, non chiamatemi Chierico. Diciamo Guaritore.
Ecco,suona decisamente meglio, positivo e non mi fa sentire vecchio!
Ovviamente non vado a sbandierare ai quattro venti che io sono un Malvolio. Poiché di aspetto siamo identici agli umani, infiltrarsi e fingere di essere questi ultimi è decisamente più comodo!
Ho i capelli neri e gli occhi marrone-rossiccio, come ogni Malvolio che si rispetti, in effetti. Sono alto un metro e settanta, sono magro e sono molto veloce. Non mi ritengo una cima in quanto a intelligenza, ma ho una buona chiacchiera, quello sì.
E sono, vabeh, ci rimetto sta parola da santerellino che detesto, un consacrato ad Erebo, lo Spirito dell’Oscurità.
Sì, in effetti un Chierico consacrato a uno spirito Oscuro è un po’ ridicolo. Ma il mio sangue è curativo, e ritirarmi per l’apprendistato era l’unico modo per scappare da Lei quindi pazienza, e fatemi godere il mio stato Sacerdotale, che comunque mi permetterà ugualmente di sposarmi e di avere tre bambini, ovvio.
Dicevo, tutti nel mondo di Iselia nasciamo con un “tatuaggio” sul polso sinistro, con un disegno e un colore che rivela di quale tipo sei, e quindi che Mana usi.
In parole povere, prendiamo la mia persona come esempio.
Sotto il mio palmo sinistro ho una sorta di rombo, forse il disegno stilizzato di un brillio, nero e violaceo. È il simbolo di Erebo, quindi il mio Mana, la mia Essenza, i miei attacchi, sono di tipo Buio. Non posso ad esempio sputare fuoco come farebbe un consacrato ad Ifrit, lo spirito della fiamma, nemmeno se mi allenassi solo ed esclusivamente su quello per secoli.

Ciascuno viene marchiato dagli spiriti dalla nascita, e il suo Mana dipenderà solo dal proprio Padrone.

In effetti chiamare Padroni gli spiriti è un po’ una presa di giro, insomma. Diciamo che è solo grazie a loro che esistiamo e che questo mondo va avanti. Però gli Evocatori, ottenuti gli Antichi Anelli del Patto forgiati dai nani, se sufficientemente forti, possono piegare alla propria volontà gli spiriti e usare in battaglia il loro potere.
In parole povere, se un Evocatore del tipo Acqua ottenesse un patto con Ifrit, lo spirito del Fuoco, come dicevo prima, potrebbe, invece, sputare fiamme!
Anche se in maniera meno potente di un tipo Fuoco, ovvio. Lo spirito non dona certamente tutto il suo potere all’umano! Si tratta di una scintilla, di una stilla del suo potere che per noi esseri viventi non-divini è comunque fin troppo!
Vabeh, mi piacerebbe poter sputare fuoco, credo si sia capito. Insomma, almeno non perderei un sacco di tempo a cercare di accendere il fuoco quando mi accampo fuori. La Pietra Focaia resterà per sempre qualcosa di oscuro e misterioso, per me.
Gli Evocatori sono pochissimi. Anche perché ottenere gli Anelli è difficile.
Ve ne sono alcuni, anche doppioni, ma sono rari e ricercati.
Comunque non m’interessa diventare un Evocatore. MI limito a guardare il loro ruolo con una punta d’invidia ogni volta che mi ritrovo nelle mie consuete sfide di sguardi contro la Pietra Focaia (che, tra l’altro, è un oggetto inanimato) la sera. In effetti non ho così tanti soldi da potermi permettere sempre una calda nottata in una Locanda.
Ed è per quello che sto facendo quel-che-sto-facendo.
Non chiamiamola frode, suvvia. Diciamo una truffa a fin di bene. A fin del mio bene.
Ma in effetti, non conosco Chierico che, per sopravvivere, non faccia questo genere di cose.
Da quando il mio apprendistato per diventare Guaritore è terminato, l’Abbazia mi ha buttato fuori, come gli altri diplomati, e poiché non ne potevo più di quella vita segregato sono fuggito senza pensarci due volte.
Senza pensare nemmeno per un istante a quel che facevo.
In fondo, sapevo che non volevo stare nell’Abbazia (potevano indiziarti a dei lavori come Guaritore… ma la paga era misera e saresti stato chiuso in quattro mura!) e che non volevo tornare a casa. La fuga era l’unica via, una volta imparato ad arrangiarmi e a sopravvivere (alla meno peggio) in questo mondo.
Quindi, tiro a campare. E suvvia, anche un piccolo scherzetto è fin troppo lecito!
-Ditemi, Guaritore, è grave?- sussurra la donna, china sul figlio malato che sto visitando.
Fisso il bambino ricoperto di bolle rosse dall’aspetto mortale…
…che invece si trattano solo di una leggera irritazione dovuta al contatto con alcune bacche dall’aspetto innocuo ma dannose per la pelle, che non andrebbero mai ingerite, se non ci si vuole grattare per due giorni, possedere un po’ di febbre e avere… ehm, seri disturbi allo stomaco.
Vanno via da sole dopo due dì. Ma questo, i genitori del marmocchio che sto visitando non lo sanno.
Per la cronaca, le suddette bacche le ho fatte trovare io al moccioso, le avevo piazzate sulla tavola di casa sua dopo essermi intrufolato dentro sfruttando la velocità tipica della mia razza.
Non potevo certo aspettare che si ammalasse da solo, così, dal cielo, e io ho bisogno di soldi, e il mio piano geniale me li fornisce subito!
Insomma, mi improvviso Dea Bendata a mio favore!

Facciamo Dio Bendato, eh?
Schiocco la lingua. Non sopporto i bambini, mi danno sui nervi, e il mio paziente deve avere circa cinque anni. E sta frignando in maniera pietosa, manco gli avessero amputato un braccio!
-Signora- sussurro, prendendole le mani con enfasi –Ringraziate la Dea Martel che sempre veglia su di noi che vi ha portato sulla mia strada- comincio teatralmente -Vostro figlio ha ingerito delle bacche tremendamente dannose per il fisico, che lo logorerebbero fino a fargli avere grandi problemi alla salute…
La vedo portarsi una mano alla bocca, mentre le lacrime iniziano a spuntare dagli occhi. Ecco il bello del ceto ignorante! Non possono sapere cose e nozioni al contrario di chi, come me, ha una cultura notevole, specialmente in campo medico.
Il padre stringe forte la spalla della donna, bianco in volto.
Sorrido.
-Ma non temete. Io posso curarlo, e migliorare le sue condizioni.
Li vedo illuminarsi di gioia davanti alle mie parole.
Tiro fuori delle piccole pasticche. Sono semplici vitamine che doneranno un po’ di colore e forza al ragazzo, attualmente indebolito.
-Queste dategliele dopo i pasti. Una la mattina, una al pranzo e una la sera. Non deve mangiare assolutamente frutta o verdura, o i problemi allo stomaco peggiorerebbero. Guarirà fra due giorni, se assumerà le pillole con acqua come vi ho detto...
-Gua…Guarirà?- boccheggia la donna.
Annuisco.
-Certo. Anche se evitate di farlo sforzare troppo, potrà riprendere ciò che preferisce fare tra tre giorni…
Poso una mano sul ventre scoperto del ragazzo, che mi fissa preoccupato.
-Non temere- lo rassicuro. Lo vedo fissarmi non troppo convinto, ma si abbandona sul cuscino chiudendo gli occhi.
L’altra mano la porto in atteggiamento di preghiera, e il simbolo di Erebo posto sul mio polso non esita un istante a splendere, segno che sto effettuando un Incanto. Chiericale, in questo caso.
Un Incanto di Cura che eliminerà le bolle sulla sua pelle. Una sciocchezza, ma che fa scena, e probabilmente aumenterà la mia parcella, decisamente.
Con lentezza, la pelle inizia a sgonfiarsi, il rossore a diminuire, le bolle a sparire. Lentamente, con calma, mentre il palmo poggiato sulla pancia del ragazzo inizia a splendere di una luce violacea.
Beh, la luce tradisce il mio potere Oscuro. In effetti farebbe più scena una pura e splendida luce bianca e cristallina. Pazienza, luce chiara o scura, il risultato, dopo tanti studi e impegni, è positivo.
Infatti ben presto la pelle si fa liscia e chiara, e parrebbe guarito, se non fosse per le guance arrossate e la febbre.
-Il potere della Dea Martel non può curare le malattie, e quindi la febbre se ne andrà solo se assumerà le pillole- spiego ai genitori che abbracciano il figlio –Comunque, guarirà e non dovrà più grattarsi in continuazione!- rido.
Il padre s’inchina.
-Vi ringrazio moltissimo, non so come avremmo fatto senza di Lei- esclama, ancora chino.
Aww, mi piacciono i convenevoli quando sono a me riferiti. Però non posso accettarli… devo piacere alla gente perché si rivolgano a me, devono parlar bene del mio servizio!
-Datemi pure del Tu, messere, sono ancora giovane!- rido.
Anche l’uomo sorride, e sembra quasi tranquillizzarsi.
-Già…quanti anni hai?
-Sedici- rispondo, mentendo. In realtà ne ho ventidue suonati, ma ne dimostro sì e no sedici. Noi Malvoli viviamo più a lungo… non crescerò per un bel pezzo, temo.
Ritorno serio.
La famiglia gestisce una Locanda, quindi non sono esattamente dei poveracci. Dovrebbero avere sufficienti monete da permettersi il prezzo (fasullo) che ho affisso io alle pillole senza spolparli all’osso. Anzi, gliele farò scontate in cambio di un po’ di ospitalità!
Per una sera sono io il vincitore contro la Pietra Focaia! Dormirò al calduccio!
-Le pillole, però, costano…- inizio –Sono disposto a farvi uno sconto, ovviamente. Curare è il mio mestiere, e il benessere degli altri la mia prima missione…- recito, da copione.
Recito…anche perché la mia prima missione è il mio di benessere!
La donna mi sorride.
-Ma devi anche sopravvivere, e devi mettere da parte qualche soldino- dice, comprensiva e felice per la salute del figlio.
Mi fingo imbarazzato, quando in realtà la signora ha detto proprio ciò che volevo.
-Io… mi spiace moltissimo…- dico –Però sarei lieto di scontarvele in cambio di una nottata di ospitalità, mi fareste un enorme favore…
-Ma certo!- esclama la donna, alzandosi in piedi e prendendo in braccio il figlio e portandolo nelle sue stanza –Saremo felicissimi di averti come ospite, Guaritore, vi offriremo cena e colazione!
 Grazie mia Dea! È fatta!
-Siete troppo gentile- dico –Vi ringrazio, e chiamatemi semplicemente Làin!
Il padre si avvicina, pagandomi le ventitre Rubie che avevo richiesto, con le quali tirerò a campare ancora un po’ finché il bisogno non mi obbligherà di nuovo a fregare qualcuno.
Anche se di sicuro non mi posso permettere un pernottamento serio in una Locanda per un po’ di tempo… i miei averi attualmente sono sessantadue Rubie, più i miei vestiti di ricambio e la ferula per curare a distanza nel caso di combattimenti.
Raggiungo la camera e mi butto sul letto. È abbastanza duro, e le coperte sono soffici. Più che altro è caldo, e fuori, nonostante siamo in primavera, fa abbastanza freddo. Dormire all’aperto mi sarebbe davvero costata una gran fatica… considerando che sono anche freddoloso!
Scalcio i piedi lanciando sul muro i miei stivaletti di cuoio morbido e bianco, che rimbalzano facendo un lieve rumore.
Non mi piace sentirmi in balia del destino. Preferisco essere padrone di me stesso.
In questo momento invece mi sento decisamente in bilico!
La vita che sto conducendo ora, il “vivere alla giornata”, non è sicuro. Sto tirando a campare e lo so bene… così come so che non camperò molto continuando a questo modo.
Le mie giornate sono un susseguirsi di dormire, mangiare, cantare e suonare l’arpa chiedendo l’elemosina, guarire, cercare un rifugio per la notte, e poi ancora dormire, mangiare…
Di una monotonia devastante!
Durante l’apprendistato me la passavo meglio… c’era Rodrigo e c’erano gli altri ragazzi... ma dopo di questi l’alternativa era ritornare Suo o ingabbiato.
Alzo le spalle,avvicinandomi alla specchiera.
In fondo questa vita me la sono cercata…
…e ora posso dirmi definitivamente libero.
Làin Deilos non si farà mai più rinchiudere in una gabbia, per quanto dorata questa sia!
Ammicco al mio riflesso nello specchio.
No,mai!


…E, diamine… non sapevo quanto mi sbagliavo…!



***
Ringrazio gli autori partecipanti all’account Juunnin!

Ovvero, oltre a me, la creatrice di questo progetto:

Lady Chocolate

Dark Lu

Ricklee

Inuzuka Rukia

Vodia

Targul

Edheldur

SuperEllen

WinryRockbelltheQueen


Grazie ancora a tutti! ^^

..Fofolina..
  
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