Il tempo. Una delle cose che odio di più in vita mia. E' nella lista delle più odiate. E' nella lista delle mie paure."Hai paura del tempo? Ma non sei mica il Bian Coniglio!" Ah beh, quasi. Credo di non essere l'unica che organizzi la sua vita come si organizzano gli impegni di un noto avvocato. Sono una di quelle adolescenti che si da dei limiti, che proibisce a se stessa di fare qualcosa. A volte mi faccio ridere da sola, mi critico, mi odio, e quale adolescente non lo farebbe? Il problema è che siamo tutti schiavi del tempo. Schiavi dei genitori? Schiavi della scuola? Schiavi degli insegnanti? Ma no, il tempo è il padrone più spietato di tutti. E vorrei vivere la mia vita, concentrarmi sulla realizzazione di me stessa, ma non posso, troppo impegnata a guardare le lancette di un orologio che mi rende schiava. Improbabile, stiamo diventando schiavi di oggetti creati da noi stessi. Sono schiava di qualcosa che non esiste, qualcosa che non si può toccare, qualcosa di astratto, qualcosa impossibile da definire. Cos'è il tempo? La nostra vita, è il tempo. Gli anni, i mesi, le settimane, i giorni, le ore, i minuti, i secondi che passano. Senza che ce ne rendiamo conto.  Passiamo le ore cercando di resistere a questa vita che ci distrugge, che ci mette alla prova. E alla fine? Il tempo vince, ci ha vinti, siamo stati sconfitti. Game is over. Nessuno vive, in questo mondo, nessuno vive. Qui tutti sopravvivono, perché non hanno il tempo per vivere. E proprio io, una comune adolescente, che dovrebbe vivere questi anni, più che mai, sopravvive. Sopravvivo alla scuola, sopravvivo ai compiti, sopravvivo ai professori, sopravvivo ai miei genitori, sopravvivo, e basta. E quell'adrenalina che tutti sognano, che tutti vogliono, che tutti desiderano provare, dov'è? Non c'è tempo per quella, ovvio. Vorrei ribellarmi ma non ho tempo, non ho tempo nemmeno per pensarci, non ho tempo per me. Per i miei amici, per scrivere, per vivere. E su questa terra gli unici che hanno tempo sono i pazzi.