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Autore: Malika    10/05/2014    3 recensioni
[Storia partecipante al Pagan Flash Contest indetto da Aleyiah]
Moira è una novizia del culto e si accinge a diventare una Sacerdotessa a tutti gli effetti. Questi sono i suoi pensieri prima del rito di passaggio.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note Ringrazio Aleyiah per aver indetto un contest così particolare, è stato davvero particolare scrivere questa storia!
Mi sono ispirata a Le Nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley.


Il Rito

Tutto era pronto. Sapeva che, se mancava qualcosa, ogni cosa sarebbe stata terribile: la Dea doveva unirsi al Dio nel più sacro degli atti, in modo che dalla loro unione la terra prosperasse e il popolo non fosse devastato da malattie o guerre.
Le erbe erano ordinatamente disposte, suddivise tra quelle da somministrare al Prescelto e quelle da somministrare alla Prescelta, che avrebbero dovuto essere nelle condizioni corrette affinché il rito fosse compiuto.
Moira sospirò, cercando di schiarirsi le idee. Quella luna non sarebbe stata importante solo per il sacro rito che si sarebbe svolto, ma anche perché era il suo rito di passaggio, a sancire che lei, Moira, era pronta per diventare a pieno titolo una sacerdotessa della Dea e a guidare altre giovani a fare altrettanto. La spaventava però il fatto che il suo passaggio avvenisse con un rito tanto importante.
Ricordava il momento in cui la Somma Sacerdotessa le aveva riferito che sarebbe stata lei a consegnare le erbe ai Prescelti e a prepararli, per quell’anno, in modo che anche la sua rinascita come serva della Dea avvenisse nel momento di maggiore prosperità. Doveva aver avuto una faccia angosciata, perché l’anziana donna aveva cercato di confortarla sostenendo che era sicura tutto sarebbe andato per il meglio, mentre le sue compagne si erano offerte di aiutarla.
A pochi minuti dall’arrivo dei Prescelti, ripensare ai momenti passati con le sue sorelle a raccogliere le erbe l’aiutavano a rilassarsi un poco; erano state ore di gioco e divertimento, nonostante il compito che stavano svolgendo. Era un peccato che poi avesse dovuto lavorare ogni erba da sola, per imprimere solo e soltanto la sua magia, così come volevano le prescrizioni.
Chiuse gli occhi piano piano, cercando di concentrarsi solo sulla sua forza vitale per potersi rilassarsi come le avevano insegnato durante i suoi primi giorni da novizia. Com’era innocente e ingenua, allora, e quanto era cambiata nel corso degli anni!
«Moira, stanno arrivando. È tutto pronto?» la voce della Somma Sacerdotessa la riscosse bruscamente. Alzò gli occhi sull’altra donna e annuì, tremante. «Oh, Moira,» aggiunse lei, mentre sorrideva dolcemente. «Andrà tutto bene, vedrai! Ti sei esercitata a lungo per questo momento e so che hai preparato le erbe alla perfezione! Non temere, rilassati: la Dea è con te!»
Moira annuì di nuovo, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime per l’ansia. Le asciugò rapidamente: «Non preoccupatevi. Officerò il rito alla perfezione!»

La mattina dopo arrivò in fretta, a Moira sembrò che la notte non fosse neanche arrivata. Quando la Somma Sacerdotessa arrivò nuovamente, la giovane sedeva tranquilla e in attesa, mentre sistemava quello che rimaneva delle erbe usate la notte prima per l’Esbat.
Ora che era tutto passato, era colma di due emozioni contrastanti: un po’ c’era del dispiacere, per essere stata impossibilitata a partecipare a una celebrazione con la sua famiglia. Ma dall’altra parte c’era anche la felicità per aver avuto una parte così importante nella celebrazione della Luna di Maggio e nel rinnovamento del potere della Dea.
   
 
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