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Autore: Yue_e_Yami    11/05/2014    1 recensioni
Alla prima distrazione si può creare un putiferio. Ma prima o poi, tutti i nodi vengono al pettine. Atobe x Fuji
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eiji Kikumaru, Fuji Shusuke, Tezuka Kunimitsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I Capitolo

** Fuji **
“Sono sicuro che era lui! Era Fuji-senpai!” mi fermo appena prima dell’angolo, sentendomi nominare ma capendo che non è il momento giusto per arrivare.
“Non dire sciocchezze, Momo! Figurati se credo alle tue visioni! Lo saprei, se Fuji avesse il ragazzo!” non posso fare a meno di sorridere, conscio di non essere visto e davvero curioso di sapere come si concluderà il dialogo tra i miei compagni di squadra.
È ancora Momo a proseguire, in risposta al mio migliore amico:
“Eiji-senpai, sono sicuro di quello che ho visto!”
“Ma, Momo..” interviene Taka-san, cercando di placare il fervore del ragazzo del secondo anno “.. L’hai detto tu stesso che pioveva e che lui era coperto.”
“Ma..” prosegue Inui e, dal suo tono di voce intuisco che non dà così per scontato che Momo abbia preso un abbaglio “.. Se quello che Momoshiro dice è vero, questo significa una cosa sola: Fuji frequenta qualcuno della Hyotei.” sospiro, abbassando la testa.
Avrei dovuto aspettarmelo. Prima o poi l’avrebbero scoperto, anche se non credevo in questo modo..
“E chi potrebbe essere?” domanda Oishi, sorprendendomi per la sua curiosità.
“Secondo me..” comincia Momo, immediatamente fermato dal mio migliore amico:
“Se Fujiko dovesse stare con qualcuno della Hyotei, quello sarebbe sicuramente Oshitari! È l’unico che può sperare di avere qualche possibilità di conquistarlo!”
“Eiji, ricordati che anche quel Jirou, da dopo il loro match, l’ha cercato spesso. Poi improvvisamente ha smesso.”
“Sciocchezze, Oishi! Fidati di me! Quello è troppo perso a dormire, come può pensare di interessarlo? Per Fuji serve qualcuno di intelligente, abile e magari anche bello!” guarda caso, esattamente le caratteristiche di Oshitari..
Sorrido, sebbene sappia che non dovrei stupirmi. È il mio migliore amico. E mi conosce bene. Da lui, cos’altro avrei potuto aspettarmi?
“E sveglio!” precisa poi il rossino, sempre più deciso, facendo cedere ogni tentativo di insistenza da parte del suo partner.
Non ho altri pretendenti e il discorso termina con la mia ufficiosa accoppiata al genio della squadra nostra rivale, dettaglio che mi lascia un po’ perplesso, ma soprattutto pensieroso.
Non pensavo di certo che qualcuno mi avrebbe visto e, ancor meno, che ne sarebbe nata una questione di tali dimensioni.
Sospiro interiormente.
Quando lo saprà, non ne sarà per niente contento..

”Tieni.” mormoro, porgendo la felpa della tuta al mio ragazzo “.. Grazie. Scusa se ti ho fatto aspettare per riaverla, ma l’ho voluta lavare, prima di restituirtela.”
“Non ce n’era bisogno.” ribatte, prendendola senza particolare indugio.
Lo guardo, senza trattenermi dal pensare che anche oggi è davvero bello e che il suo modo di vestirsi al di fuori della scuola lo risalta incredibilmente.
Da quando ci siamo messi insieme, abbiamo deciso di evitare di indossare qualsiasi cosa che richiamasse le rispettive scuole per non attirare l’attenzione, eppure non passa occasione in cui non pensi che, forse, lui darebbe meno nell’occhio con addosso la sua divisa..
“E scusa ancora per la volta scorsa..” riprendo, abbassando un pochino la voce “.. Ti ho voluto vedere all’improvviso da non darti neanche il tempo di cambiarti. E il risultato è stato solo quello di farti prendere la pioggia.” e che si togliesse la felpa per non farmi bagnare, con la conseguenza che qualcuno che ci conosce mi ha visto, scatenando quello che si è scatenato.
Perlomeno, nessuno mi ha chiesto niente e, per fortuna, nessuno ha pensato di pedinarmi!
“Non c’erano problemi, te l’avevo detto anche la volta scorsa.”
“Già..” però mi dispiace lo stesso.
Mi lancio una breve occhiata nei dintorni e, accorgendomi di quanta poca gente ci sia per strada, rifletto solo un istante su come porgli la mia domanda ma, non appena trovo il coraggio per aprire bocca, mi anticipa, prendendomi per mano con un semplice:
“Andiamo.” ci metto qualche istante a riprendermi dal mio momento di smarrimento e a seguirlo, senza nascondere un sorrisino.
Anche questa volta, mi ha anticipato.
Lo affianco immediatamente, camminando al suo fianco e notando come la maggior parte della gente che passa, si volti a guardarlo.
E non lo fanno solo le ragazze..
“Anche oggi attiri l’attenzione.” commento, a voce bassa, nascondendo quello che realmente provo dietro un tono divertito.
Non replica, se non con:
“Tks.” che, per me, vale più di ogni altra cosa.
Lo so che a lui non interessa essere guardato da chi passa. Però a me dà veramente fastidio pensare che qualcuno lo guardi, o peggio, fantastichi su di lui.
E, per sottolineare il fatto che lui stia con me, approfitto del fatto che camminiamo vicini per appoggiarmi di tanto in tanto a lui, che non protesta e mi lascia fare.
Arriviamo alla gelateria nostra meta, andando a sederci al nostro solito tavolino in un angolo e, immediatamente, controllo fuori dalla vetrina che non passi nessuno che conosco.
O meglio, nessuno del club di tennis della mia scuola.
È vero che non mi hanno chiesto niente e che nemmeno Eiji mi ha avvisato di qualcosa, però.. Non si sa mai, anch’io li conosco bene e non vorrei subire certi tiri mancini!
Come l’essere pedinato per scoprire se è vero o meno che sto con Oshitari.
“Che c’è?” sobbalzo, tornando a guardare il mio ragazzo, al momento appoggiato indietro contro il divanetto, con un braccio sullo schienale.
Accenno ad un sorriso, ma prima che possa rispondere:
“Niente!” mi anticipa, precisando:
“E non dirmi ‘niente’, perchè lo vedo che non è vero.” sorrido, ammettendo la sconfitta.
Non che io sottovaluti la sua intelligenza, ma quando è così attento mi colpisce sempre di più.
“Controllavo che non passasse nessuno.”
“Perchè?” ne rimango sorpreso e, di conseguenza, gli ricordo:
“Lo faccio sempre.”
“Non a quel modo.” ribatte, immediatamente, lasciandomi interdetto.
Cedo praticamente subito e, lasciandomi andare ad un sospiro, gli spiego:
“L’altro giorno, quando mi hai prestato la felpa.. Nel tornare a casa, Momo mi ha visto e.. Lo ha raccontato agli altri, quindi adesso temo che vogliano sapere chi frequento.” resta in silenzio qualche attimo, prima di corrucciarsi leggermente e commentare:
“Ma alla tua scuola non sapete farvi gli affari vostri?” mi metto leggermente a ridere, senza poter negare l’evidenza.
“Stai tranquillo.” lo rassicuro “.. Eiji mi ha coperto bene!” mi guarda poco convinto e, in difesa del mio migliore amico, proseguo:
“Guarda che non è così stupidotto come tu credi.” al contrario, quando vuole sa essere molto acuto!
“Se lo dici tu.” sorrido nuovamente, senza proseguire.
Ordiniamo e, nell’attesa, riprendiamo a parlare, evitando accuratamente il discorso “scuola” o “tennis”, fino a quando arrivano i nostri gelati, momento in cui mi perdo qualche secondo a guardare il mio.
“Atobe..” comincio, ma non appena sollevo gli occhi per tornare a guardarlo, tutto ciò che vedo è lui che si sporge nella mia direzione, arrivando alle mie labbra per baciarle per qualche attimo.
Ci rimango di sasso e non posso fare a meno di arrossire e, quando torna seduto come se nulla fosse, l’unica cosa che riesco a balbettare è solo un:
“C-Che.. Cosa..?” dal momento che mai si è sognato di baciarmi in pubblico.
Scrolla appena le spalle, replicando come se fosse normale:
“Ti stavano guardando.” e la cosa gli dava così fastidio? Senza contare che..
Mi corruccio leggermente, nel fargli notare:
“E come fai a sapere che guardavano proprio me?” visto che, di solito, è lui che ha sempre tutti gli sguardi?
Si acciglia leggermente, sibilando:
“Guarda che, a differenza tua, di certe cose *io* me ne accorgo. E non sto sempre a pensare che la gente guardi *me*.” non riesco a controbattere, dandogli mentalmente ragione.
Ma che ci posso fare?
Guardo alle sue spalle e, non notando nessuno che ci sta guardando ad eccezione della cameriera che sta cercando una scusa per venire a parlare con lui, sorrido, prendendogli una mano tra le mie per informarlo:
“Chiunque fosse, ha smesso.”
“Tks. Gli conveniva.” sorrido divertito, davanti all’ennesima prova della sua gelosia.
Tuttavia, riprende quasi subito la sua espressione normale, perdendo quella corrucciata di poco prima e invitandomi a proseguire con il discorso di prima:
“Dicevi?” torno serio, prendendomi qualche secondo per accarezzare la sua mano e poi dare attenzione al mio gelato, riprendendo, facendo apparire la cosa come se non mi preoccupasse poi molto:
“Mi chiedevo solo se alla tua scuola qualcuno si stesse chiedendo qualcosa.” ci pensa qualche attimo, poi sospira e, portandosi alle labbra la sua tazza di tè, ammette:
“Jirou e Mukahi.” beve un sorso, poi la riappoggia al suo posto e precisa:
“Ma a differenza della tua squadra, sono solo loro che rompono le scatole. E non tutto il gruppo.” nascondo un sorriso dietro un cucchiaio di gelato.
“E..?” domando, sperando che prosegua a raccontarmi cosa accade.
“E niente. Io sono stufo di zittirli perchè non si fanno gli affari loro, quindi a volte ci pensa Shishido.” mi metto leggermente a ridere.
“Non vuol sentir parlare di te!”
“La cosa ha i suoi vantaggi!” ribatte, con una scrollata di spalle “.. Ma non andranno avanti a lungo. Oshitari li sta convincendo che, se dovessi per forza mettermi qualcuno, quel qualcuno sarebbe solo lui.” sospira, appoggiando la testa alla mano con fare sconsolato, lasciandomi sorpreso.
Oshitari..?
“Gli altri gli credono davvero e non so se sia un bene o un male.” lui e Oshitari..
Non posso fare a meno di ripensare alle parole con cui Eiji ha convinto i nostri compagni di squadra e questo mi porta ad un sorriso tirato.
Se ne accorge immediatamente e, perplesso, domanda:
“Cosa c’è?” so di non potergli nè mentire nè nascondere come stanno le cose e, infatti, mi faccio forza e rispondo:
“A.. A dire il vero.. Anche la mia squadra pensa questo.” assume un’espressione interrogativa, chiedendo:
“Che io sto con Oshitari?” scuoto la testa, correggendolo:
“Che io, sto con Oshitari..” noto immediatamente come si irrigidisce, prima che i suoi occhi si riducano a due fessure quando sibila:
“Perfetto. E immagino anche di sapere di chi è stata quest’idea.”
“A-Atobe..” non dare la colpa a Eiji! “.. È stato il modo migliore per depistarli..”
“Sì, certo.” sbuffa, borbottando:
“Se adesso pensa davvero che glielo permetta, può benissimo smettere di illudersi.”
“Permettergli.. Cosa?” sbuffa ancora, parlando tra sè e sè qualche secondo, prima di mettermi al corrente di cosa gli frulla per la testa:
“Quel maledetto.. Mi ha detto che ci sta a coprirmi a patto che *tu* gli faccia da partner per i suoi allenamenti. Tks! Assurdo!” io?
“Perchè proprio io?” perchè non direttamente Atobe?
“Perchè *io* non gli vado bene, perchè non è alla mia altezza! Ma tu..! Sei il genio, saresti il partner perfetto!” fare da partner a Oshitari..
“Come idea, non sembra malvagia.” mi pento immediatamente di aver parlato quando mi fulmina, ribattendo senza possibilità di difesa:
“Non se ne parla neanche.” mi metto leggermente a ridere, non potendo fare nulla davanti alla sua gelosia se non arrendermi e fare come vuole.
Riprendo ad accarezzare la sua mano, almeno fino a quando è lui a stringere la mia, fermandomi e tenendola per tutto il tempo in cui passiamo nel locale.
Quando usciamo, mi sorprende di nuovo, facendo passare un braccio intorno alle mie spalle per stringermi a sè. Non mi tiro indietro, approfittando della poca gente che ancora è in giro per circondargli a mia volta la vita.
Per oggi, va bene se ci lasciamo andare..
Una volta ogni tanto, possiamo anche permettercelo..

Continua..
  
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