"Se sei triste vieni da me ok?" disse premuroso il ragazzo fissandola nei suoi occhi lucidi.
"Non ho bisogno di una spalla su cui piangere, sono abbastanza forte per andare avanti da sola, ancora." Lei abbassò lo sguardo, le lacrime le correvano giù per le guance imbrattandole di trucco nero.
"Io ci sono per te. Ho capito che tipo sei. Basta un 'sto bene' e un sorriso falso per nasconderti dietro essi. I tuoi occhi urlano e gli altri sono troppo egoisti e sordi per ascoltarli, e intanto crolli dentro." Lei fissò un attimo il ragazzo e l'abbracciò. Lui ricambiò stringendola, facendola sentire al sicuro.
"Io ci sento bene." Concluse lui dandoli un dolce bacio sulla guancia.
[parte di un capitolo]
"La perfezione potrebbe mai innamorarsi di un errore? Kan potrebbe mai smettere di cercare l'amore tra le barbie e puntare su un giocattolo difettoso?"