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Autore: DawnRose    12/05/2014    4 recensioni
"Caro Babbo Natale, vorrei..." ehm, no. Non è questa la lettera di cui parla questa storia. "Murtagh: sei licenziato! By Galba" no, non è neanche questa. Pensate a una lettera scomoda, scomodissima (proprio come un paio di scarpe) che più la vuoi mantenere segreta e più finisce pubblicata su una rivista di gossip... Eccola: la nostra protagonista! Riuscira il bel tenebroso Cavaliere Murtagh (si, è proprio lui l'autore di questo pasticcio) a tenerla con sé o il "foglio volante" finirà nelle mani sbagliate? (si, in quelle della premiata ditta Eragon&Roran)
Scopritelo su A Letter. (si col punto, proprio come i Fun. Punto.)
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eragon, Galbatorix, Murtagh, Nuovo Personaggio, Roran
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO NOVE: THA M’INTINN RAOIR 

Una festa a sorpresa! 
Eragon era rimasto a bocca aperta... Avevano pensato a lui! Erano stati così gentili… 
Una festa… e lui era il festeggiato! 
Rivolse uno sguardo adorante a Marya, che gli sorrise. 
-Non te l'aspettavi, vero?-
"Come avrei potuto... Io sono in missione, non avrei tempo per le feste a sorpresa... Anche se... Forse io... È da quando sono partito da Ellesméra che non ho più partecipato a una festa... A dir il vero, non è che sia stato dell'umore adatto, specialmente dopo quello che è successo nelle Pianure Ardenti. E una festa a sorpresa... Non ne vedo da quando sono partito da Carvahall! Katrina può aspettare... Lo ha fatto fino ad ora!" 
I suoi pensieri confusi si tradussero in un breve ma entusiasta –No-
-Allora andiamo!- la ragazza lo prese sotto braccio e lo condusse verso il centro della grande sala nella quale era stata allestita la festa. 
Un nutrito gruppo di Varden gli venne incontro. Entrambi reggevano al gioco creato da Evan nel caso qualche sostenitore di Galbatorix si fosse imbucato alla festa. 
-È un onore conoscervi, Eraldo- gli disse una donna, ma nel suo sguardo si leggeva tutta la sua eccitazione, perché il ragazzo con cui aveva parlato non era un "Eraldo" qualsiasi, ma Eragon l'Ammazzaspettri in persona. 
-Il piacere è tutto mio- rispose molto imbarazzato. 
Eragon non era capace di affrontare una folla di sostenitori in vena di adorazione. Non ci riusciva... Il suo viso si tingeva di rosso e cominciava a balbettare risposte senza senso. 
Se solo Galbatorix lo avesse saputo... 
Era il suo peggior punto debole, ne era a conoscenza, ma ancora non aveva trovato la maniera adeguata di risolvere la faccenda. 
Decise di riderci su: era capace di affrontare soldati, maghi e draghi, ma tenere testa ad una folla di adoratori che avrebbero dato qualsiasi cosa per scambiare anche solo una parola con lui... Era troppo anche per il Cavaliere! 
-Che la festa cominci!- esclamò Seselya, reggendo uno strumento musicale che il Cavaliere non aveva mai visto in vita sua, almeno non tra gli esseri umani. 
Aveva una forma particolare, arcuata, ed era costruito interamente in legno. Nell'altra mano la giovane teneva un archetto. 
Assomigliava in maniera impressionante a quegli strumenti elfici che aveva sentito suonare all'Agaeti Blodhren. Che lui ricordasse, il loro suono allegro e vivace faceva venir voglia di mettersi a ballare. 
Seselya si mise in un angolo della sala. Poggiò l'archetto sulle corde dello strumento e... 
La nota emessa richiamò l'attenzione di tutti, che si voltarono vero la ragazza. Allora lei fece un segno a Marya, che cominciò a intonare una canzone... 

Tha M'Intinn Raoir, a nochd' sa raior 
Is fad na h'oidhche bho'-raior 
Tha m'intinn raior, a nochd' sa raoir 
Aig ceann tigh Choinnich Dhomhaill 


Era impressionante sentirla cantare. La sua voce era melodiosa, cristallina… Era così limpida da poter essere paragonata a quella degli elfi, non c’era dubbio. Non era gracchiante come quella della maggior parte degli umani, no di certo… 

Ged a sheol mi fada bhuaip 
Air long nan crannaibh caola 
Tha mo chridhe'n Grabhair 
Aig Anna Choinnich Dhomhaill 


La canzone era cantata in uno strano linguaggio, non quello degli umani, musicale e cristallino… Una lingua che lui sentiva di conoscere… Non era possibile… era proprio l’Antica Lingua! Come faceva Marya a conoscerla? E a saperla così bene! Le parole scorrevano veloci l’una sull’altra, come un fiume in piena di suoni e musica, e il senso della canzone si perdeva nell’adorata dolcezza della melodia… 
Eragon si fermò, ormai non si muoveva… Era perso in quel turbine, e ogni nota, ogni parola era miele per le sue orecchie… 

Sioban na mara 
Tha dol seachad air gach taobh dhiom 
Iomhaigh mo leannain ann 
Anna Choinnich Dhomhaill 


La ragazza ripeté il ritornello un’altra volta, poi tacque. Seselya prese fiato, poi posò di nuovo l’archetto sullo strumento… 
Una musica travolgente invase la sala in tutti i suoi colori, in tutta la sua dinamica. Eragon, che prima era assorto nelle parole della canzone, sentì l’incontrollabile impulso di mettersi a ballare… Non gliene importava del fatto che non avesse la minima idea di come muoversi né che fosse consapevole del fatto che la sua grazia era pari a quella di un drago ubriaco, doveva mettersi a ballare. 
Prese Marya sotto braccio e la trascinò in mezzo alla sala. 
… 
Il violino cambiò il tema principale. Marya si dileguò come un’ombra, ma Eragon non riusciva a fermarsi. Non voleva fermarsi. Vide Roran che si dava alla pazza gioia circondato da un folto gruppo di ragazzi e, soprattutto, ragazze. In mezzo alla musica gli chiese -E Katrina?-
Lui ridacchiò… la sua risposta si perse tra le note… 
-Katrina chi?-
… 
Eragon continuava a volteggiare. Da solo, in coppia, in gruppo… non riusciva a smettere di ballare. Ad un certo punto gli si approcciò un ragazzo sorridente dai capelli ricci e dagli occhi marroni, che gli strinse la mano con forza, deciso a non mollargliela più. 
-Io sono Herik!- gli disse. 
-E io sono Eraldo- rispose il Cavaliere. 
-Certo Eragon, e io sono Herik! Piacere!- 
… 
Il violino cambiò ancora la melodia principale, e il Cavaliere si ritrovò di nuovo coinvolto in un ballo sfrenato... 
Il ragazzo continuava a tenergli la mano. Il suo -Sono Herik...-, ripetuto mille e più volte con l'eccitazione di un bambino, si confuse con la melodia, in turbinio di note e parole... 
… 
Ballò per tutta la notte, finché, sfiancato e stanco, non sentì la fatica premergli sulle gambe e la milza provocargli dolore ad ogni passo. 
Si ritirò in camera sua, mentre Roran era intento a sgolarsi due boccali di birra. 

Murtagh prese il boccale di birra e ne ingurgitò il contenuto. 
Faceva schifo. 
Era arrivato in quella città con l’intenzione di ritrovare in fretta la lettera e di andarsene il prima possibile. Ma la notte, e la fame, lo avevano sorpreso all’improvviso ed era stato costretto ad entrare nell’unica locanda del villaggio, un antico edificio completamente in legno. Si era guardato intorno e si era seduto al bancone senza proferir parola. Intanto nella sala accanto era in atto una festa. Una canzone risuonava nell’aria. 
Si rese conto di conoscerla… 
Era una ballata elfica… ne era sicuro. “Tha M’Intinn Raoir”, quello era il titolo. Si chiese, allora, come era possibile che in quel villaggio sperduto la conoscessero? Forse era famosa anche lì: lui l’aveva sentita per la prima volta alla corte di Galbatorix. I giullari la cantavano nella lingua degli umani, ma il re la conosceva nel suo splendore originale e qualche volta, la intonava pure. 
Affermava spesso che gli ricordava i tempi della Caduta dei Cavalieri… quando gli elfi li intonavano per le loro compagne. 
Una storia d’amore, un marinaio e la sua donna, divisi dal mare… 
Si mise a canticchiarla, ma le parole ormai, mutavano da sole e non fu più la storia di due amanti qualsiasi, ma la storia di Murtagh, Cavaliere dei Draghi e del suo amore contrastato per Lady Nasuada figli di Ahjiad. 

La mia mente stanotte e la notte scorsa 
E tutte le notti prima… 
La mia mente stanotte e la notte scorsa 
È in una cella del Farthen Dûr 


Le parole cambiavano, e la musica non fu più una ballata struggente scritta da un elfo orecchie-a-punta per la sua amata tanti anni prima… 
Divenne qualcosa di intimo, personale. Qualcosa di speciale. 
Dedicato a lei, dedicato solo a lei. 

Anche se navigai lontano da lei 
sulle ali di un drago color rubino 
Il mio cuore è a Feinster 
con Lady Nasuada 


La musica è fatta così… ti conquista e ti fa suo, mentre lei, piano piano, entra nel tuo cuore. 

Il vento al mio passaggio 
Soffia ad ogni lato 
Ha l’immagine del mio tesoro… 
Lady Nasuada figlia di Ajhiad. 


Chiese un altro boccale di birra, sperando che nessuno lo avesse sentito cantare. 
Sfortunatamente non era stato così: il proprietario del locale, un uomo dalla lunga chioma candida e dagli occhi verdi, doveva avere ascoltato tutta la sua personale “versione” della canzone. 
-Non te l’hanno mai detto che hai una splendida voce?- 
-Beh, io, veramente…-
Imbarazzato, si alzò in fretta e furia. 
Gli lasciò due monete d’oro sul bancone e se ne andò. Passando per la sala dove si stava svolgendo la festa, notò un ebete che, non seguendo per nulla il ritmo della musica, si agitava quasi avesse le convulsioni da un lato all’altro della stanza. 
Rise. 
Non sapeva perché, ma quel ragazzo gli ricordava proprio suo fratello Eragon. 

Irwin entrò nella locanda. Galbatorix gli aveva confidato che la lettera doveva trovarsi proprio lì. 
“Come fa a saperlo, mio signore?” gli aveva chiesto. 
“Io so tutto mio caro Irwin” gli aveva risposto il re “Nulla mi è nascosto, nulla si può opporre a me e nulla resiste alla mia forza.” 
Il giovane mago guardò la targa appesa alla porta del locale. 
“Locanda del Drago” 
Aprì la porta, e la musica lo investì in tutta la sua potenza. Stavano festeggiando… 
“Ancora meglio” pensò e, con molta prudenza, si intrufolò all’interno della locanda. “Vi renderò felice, maestà” disse tra sé e sé “Troverò quella lettera e ve la porterò. Solo la morte mi potrà impedire di portare a termine i vostri comandi!” 

Nota1: la canzone esiste veramente. Si intitola come il capitolo, ovvero Tha m'Intinn Raoir ed è del gruppo folk irlandese Cherish the Ladies. La parte di Murtagh corrisponde a una traduzione "modificata" della canzone. Considerate questa nota come un disclaimer.
Nota2: L'Herik che appare è il personaggio di un'altra mia storia (qui non pubblicata) grande ammiratore di Eragon. Era un suo cameo, e ho preferito non tagliare questa parte.
Alla prossima,

Dawn

 
  
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