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Autore: ineedamikashug    12/05/2014    2 recensioni
Un'Inghilterra divisa in due.
A Nord, troviamo 'gli Altri', popolo con rigide regole e poco amichevole.
A Sud invece troviamo 'i Gatti', popolo guerriero.
Ma perchè questa distinzione?
Tutta colpa di un siero chiamato Septem che modifica il DNA aggiungendo ad una persona altre sei vite (per questo gatti, dato che hanno sette vite).
Lux cerca di portare a Sud la sua migliore amica che è riuscita a fuggire.
Ma è possibile che in un popolo con regole così rigide l'abbia lasciata vivere normalmente?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sentimmo una voce all'altoparlante che ci invitava a presentarci alle selezioni.
-Ascoltami passerotta, vado prima io. Cerca di ascoltare il più possibile chiaro?-
-Certo.-
-Dai vieni.-
Ci incamminammo verso un tavolo. Dietro il tavolo sedeva un signore sulla mezza età con un sorriso particolarmente irritabile.
Vidi altra gente che esultava per essere riuscita a passare e altra che se ne andava dispiaciuta.
Dovevo stare dietro ad una riga disegnata a terra, ma la superai di qualche centimetro.
Il signore tese la mano per stringerla a Joy, ma la non la strinse.
-Mi chiamo Joy Duster, ho 18 anni e sono A positivo.-
-Ma che fretta ha signorina? Volevo darle almeno il buongiorno.-
-Buongiorno, ecco, devo ripetere tutto?-
-Mi ridica il suo cognome.-
-Duster.-
-Duster..ho già sentito questo cognome, ti sei per caso già presentata?-
-L'anno scorso, possiamo andare avanti?-
-E' più carina quest'anno.-
-Lei invece è più stupido, rispetto all'anno scorso.-
Mi scappò una risata, poi mi pizzicai il braccio per farmi tornare alla realtà.
-Tornado a noi, perchè si è ripresentata signorina Duster?-
-Perchè sono più forte e voglio dimostrarlo.-
-Motivo non valido, mi dispiace.-
Rimasi a bocca aperta. Volevo correre dal tizio e tirargli un pugno sul naso.
-Vuole che le dimostro subito la mia forza?-
-Se ne vada per favore.-
Joy afferrò il tavolo e lo portò sopra le spalle.
-Allora, ha due scelte: o accetta il motivo o lei avrà mal di testa per un bel po' di tempo.-
-Motivo valido, la prego rimetta il tavolo al suo posto.-
-Ma certo.-
Posò il tavolo a terra con delicatezza.
-Benvenuta tra noi signorina Duster.-
-Grazie per la comprensione, a presto.-
Mi lanciò un'occhiata furtiva e, con un sorriso, se ne andò.
-Avanti.-
-Buongiorno signore.- Forse iniziando così avrei fatto una buona impressione.
-Buongiorno, mi servono i suoi dati.-
-Mi chiamo Lucy Barrett, ho 17 anni e sono 0 negativo.-
-0 negativo?-
-Si perchè?-
-E' rarissimo, sarà molto utile per le trasfusioni.-
Non ci voleva, dovevo inventarmi qualcosa, dovevo combattere.-
-I-io non posso donare sangue.-
-E perchè, sentiamo?-
-Sono allergica al fieno.-
Un'allergia, trovata perfetta. Non si può donare sangue se si è allergici.
-Allergia? E' un vero peccato.-
-Mi dispiace.-
-Allora dovrà combattere per forza, motivo valido per farlo?-
Non mi ero preparata un motivo e non ero molto fantasiosa.
-Io..io..voglio vedere se è vero che il Sud è meglio del Nord.-
Scoppiò in una risata fragorosa -Davvero credi che una guerra possa dimostrarlo? Ovvio che siamo meglio noi.-
-Si, mi dispiace.-
-Motivo valido ragazzina, vai.-
Salutai quel signore e andai avanti in cerca di Joy. La trovai in una stanzina assieme ad altre persone che avevano passato le selezioni.
-Allora sei passata?-
-Si Joy, sono passata.-
-Congratulazioni, ora sai che succede?-
-Ci sono gli allenamenti o roba del genere.-
-Si parte domani mattina, quindi si scaldano i muscoli, come si suol dire.- disse lei, mostrando i muscoli. Sembrava quasi più simpatica.
-Per caso ci guarderanno i capitani?-
-I capitani della spedizione dici? Si, certo.-
-Ah, che imbarazzo.-
Imbarazzo? Proprio quello mi era uscito dalla bocca? Ero tutto tranne che imbarazzata in quel momento. Ero nervosa, speravo di non incontrare Theo subito.
-Io vado ad allenarmi con la spada, tu?- disse Joy.
-Io proverò a fare qualcosa con il coltello.-
-Sai usare il coltello?-
-Me la cavo, e tu, sai usare la spada?-
-No, per niente. Io so difendermi con le mani, non con gli oggetti.- Sorrise.
-Ti capisco.-
-Ora vado, a più tardi.-
-A più tardi e..grazie ancora.-
Scosse la testa sorridendo e se ne andò.
Dovetti combattere con un ragazzo che avrà avuto la mia età o qualche anno in meno.
Era esile, chissà come aveva fatto a passare le selezioni.
Combattemmo un po', poi notai che lui era visibilmente affaticato e ci fermammo.
-Lucy!- disse Joy correndo verso di me.
-Ciao, hai già finito di allenarti?-
-Magari, non sono in grado!-
-Io invece sopravvalutavo le mie capacità di usare un coltello, sono incapace.-
-Dicono che stiano per arrivare i capitani.-
-Cosa?-
-Io non ne sopporto uno, è lui che mi ha fatto ritornare quest'anno, che odio.-
-Come si chiama?-
-Theo, se non mi sbaglio.-
Mio fratello. Dovevo dirglielo subito o andava a finire male. Ma come dirglielo?
-Joy! Non dirmi che sei tu!-
Lei si girò di scatto. -Invece si, sono tornata.-
Una voce che conoscevo, ma che in quel momento non riuscivo a ricordare. O, forse, non volevo ricordare.
-E ti hanno accettata?-
-Quest'anno vedo che avete accettato tutti.- Si girò verso di me, facendomi una pernacchia. -Ti presento Lucy.-
Theo mi guardò, sconvolto.
-Lucy..-
-Si Theo, ti spaventa una ragazzina?- bofonchiò Joy.
-La ragazzina in questione è mia sorella e non dovrebbe essere qui.- Si avvicinò a me.
-Tua...cosa?- Lei mi guardò, quasi delusa.
-Lucy che ci fai qui?- disse lui.
-Lo sai che ci faccio qui!- risposi io.
-Sapevo che non dovevo fidarmi di te, idiota!- disse Joy, spingendo Theo via da me.
-Joy, aspetta, lasciami spiegare.- dissi provando a difendermi.
Theo la spinse via e la fermò al muro come era solito fare con me.
-Senti ragazzina, come non ti ho accettata a combattere l'anno scorso, posso tranquillamente farlo anche quest'anno. E non permetterti più a chiamarla idiota.-
-Mollami.- disse senza provare a divincolarsi.
Lui la mollò, senza fare questioni.
Joy fece qualche passo e lui la bloccò con delle parole -Vai ad allenarti alla difesa, così sarai preparata la prossima volta.-
Lei fece una smorfia e se ne andò.
-Allora, che ci fai qua?-
-Ti ho detto che lo sai già.-
-Non riuscirai a riportarla indietro.-
-Ce la devo fare.-
Mi guardò profondamente negli occhi -Come devo dirtelo? Se l'hanno scoperta probabilmente sarà morta.-
Mi bloccai e iniziai a gridare -Lei non è morta!- Poi piansi.
-Vieni qui.- Mi abbracciò, accarezzandomi i capelli. -Asciugati gli occhi e vieni, devo tenere un discorso a tutti quelli che sono passati.-
-Vengo subito.- Mi asciugai gli occhi con la manica della maglia e respirai profondamente, cercando di non ricominciare a piangere.
-Ciao.- disse una voce.
Mi girai lentamente e la salutai -Ciao Joy.-
-Mi dispiace per prima, davvero, è che non me lo aspettavo.-
-Non volevo lo scoprissi così.-
-Cercherò di rendermelo simpatico, se ti può risollevare il morale.-
-Non serve. Ti fidi ancora di me?-
-Si, certo, non dovevo dirlo.-
-Mio fratello ha detto che terrà un discorso tra poco, credo che dovremmo andare.-
-Andiamo dai spero duri poco, odio i discorsi.-
-Non ha molta fantasia e i discorsi sono personali, quindi starà molto poco.- sorrido.
Mentre ci incamminavamo verso il palco notai che tutti erano molto robusti e alti, avevano proprio l'aspetto dei guerrieri, cosa che io non avevo.
Mio fratello e altri due capitani entrarono e la folla che prima urlava, si zittì in pochi secondi.
-Salve selezionati dell'anno 3020, benvenuti.- esordì mio fratello, accompagnato dalle grida di alcuni ragazzi -Anche quest'anno, dimostreremo che la forza non è data dal numero di vite che si possiede, ma dalla capacità fisica e mentale. Sopporteremo assieme il freddo e insieme vinceremo. Ricordo che siete volontari e che..- mi guardò con gli occhi lucidi e lentamente disse -Non è detto che tutti torneranno a casa, anche se vinceremo.-
Un nodo alla gola non mi permetteva di respirare e questo mio fratello lo aveva capito. Annuii con la testa e deglutii. Lui riprese il suo discorso.
-Mi chiamo Theo Barrett, voi potete chiamarmi Capitano Barrett. Ora lascio la parola al mio superiore, buona serata.-
Non potendo reggere tutta quella tristezza, corsi nella stanza degli allenamenti e inizia a tirare pugni al sacco.
Dopo poco arrivò Joy -Te ne sei scappata via subito, non me ne ero neanche accorta. Hai sentito il discorso di tuo fratello?-
La guardai -Secondo te perchè sono qui?- poi ripresi a tirare pugni.
Lei si sedette per terra e iniziò a parlare -Ci hanno separati quando avevo otto anni. Vivevo al Nord e non ero felice, mio zio mi portò qui.-
-Non eri felice?-
-Non tutti hanno una famiglia come la tua dove ti trattano da principessa indifesa.-
-Mi dispiace.- la guardai un secondo, poi ripresi.
-Gli avevo promesso che sarei andato a prenderlo al più presto possibile e io mantengo le promesse.-
-E ora sei qui.-
-Già, ora sono qui.-
-Devo sopravvivere il più possibile per raggiungerla, sarà difficile.-
-Facciamo un patto?- disse Joy
-Va bene.-
-L'obiettivo di ciascuna dev'essere far sopravvivere l'altra.-
-Intendi prendersene cura?-
-Intendo difenderla fino alla morte.-
-Io..io non posso farlo, sono debole.-
-Stai zitta e colpisci quel sacco come se fosse una persona che odi.-
-Io non...-
-Passerotta, se non odi nessuno allora fa finta di picchiare me!-
Sorrisi e iniziai a colpire il sacco di tela fino a far uscire tutto il mais all'interno
  
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