Fanfic su artisti musicali > All Time Low
Ricorda la storia  |      
Autore: ginger_bones    12/05/2014    1 recensioni
"Ma sì che mi importa, lo sai...Ti amo, non piangere..."
"Non sto piangendo"
Sarebbe morta pur di non mostrarsi debole davanti a lui.
"Hai ragione" sorrise Alex accanto al suo orecchio "Sei una donna forte, le donne forti non piangono. Quando saremo famosi scriverò un mucchio di canzoni per te"
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lisa camminava nervosamente per la casa.

Salotto, camera, bagno. Alex era in ritardo, sarebbe dovuto arrivare più o meno mezz'ora prima.

 

-Dove sei?- digitò velocemente sui tasti del telefono. Le era venuto un dubbio: era lui che doveva andare a prenderla o il contrario? Come si erano accordati, alla fine?

Per ammazzare il tempo aprì il frigo e prese la bottiglia dello yogurt da bere, svitandone il tappo e portandosela alla bocca. Fragola e banana.

“Buono” pensò leccandosi delicatamente le labbra sottili. Sorrise al pensiero di ciò che avrebbe detto sua madre, se solo avesse saputo che beveva direttamente dalla bottiglia: << Quel ragazzo ha una cattiva influenza su di te, non ti riconosco più! >>

Lei avrebbe scosso la testa: << Non è un ragazzo qualsiasi, mamma: è Alex >>

Si perse a pensare al suo sorriso, ai suoi capelli troppo lunghi, alle mani che stringevano le sue, alle loro labbra che spesso e volentieri si incontravano, ai loro corpi che si sfioravano...i suoi pensieri vennero interrotti sul più bello dalla vibrazione del cellulare, abbandonato sul ripiano del bancone.

-Non posso venire, scusa-

Lisa sbuffò stizzita, lasciando cadere il telefono sul ripiano di legno scuro. Ecco, di nuovo. Ci aveva messo un'ora per prepararsi; si era lisciata i capelli, aveva cercato un bel vestito, aveva perfino tentato di abbinarci uno smalto.

“Fanculo, Gaskarth” pensò arrabbiata “Sei uno stronzo”

Ma in realtà non era colpa di Alex, giusto? Era lei l'idiota che continuava ad illudersi, sperando ogni volta in un finale diverso.

Sentì le lacrime agli occhi e non si preoccupò minimamente di asciugarle.

Il telefono vibrò di nuovo.

-Se vuoi passo dopo le prove, tra un paio d'ore ho finito...Davvero, mi dimenticato che dovevo incontrare gli altri-

-Sì, te ne dimentichi sempre. Divertiti.- scrisse furiosamente.

Risalì in camera sua sbattendo la porta; si buttò sul letto, calciando via le scarpe. Accese lo stereo sperando che la musica potesse aiutarla a sfogare la rabbia, ma la canzone che partì non fece altro che peggiorare la situazione.

 

Think about it 'till anticipation make you shake and we both lose control” cantò la voce di Alex “Put the pedal on the floor, lay the seat back, lock the doors...”

 

<< Stronzo >> mormorò << Stronzo, stronzo, stronzo... >>

Lo odiava. Odiava Alex, odiava la band, odiava quella stupida canzone che l'aveva fatta diventare lo zimbello della scuola qualche mese prima. Si era pentita quasi subito dell'aver dato ai ragazzi il permesso di includerla nell'album; quando i suoi genitori l'avevano sentita alla radio locale si erano arrabbiati tantissimo: la loro piccola Lisa, il loro angioletto con gli occhi chiari, la ragazzina bionda che tanto adoravano, scopava nell'auto del suo ragazzo che poi scriveva canzoni a riguardo. Inutile dire che l'avevano messa in castigo per un bel po'.

Si coprì la testa con il lenzuolo verde, lasciando che le lacrime scorressero libere sul cuscino che ben presto si macchiò di mascara.

<< Oh, cos'è tutto questo baccano? >>

Sua madre aprì la porta di colpo, facendole quasi fare un infarto. << Ti pare il caso? Abbassa il volume! >>

<< Sì >> ribatté lei << Sì, mi pare proprio il caso >>

<< Cos'è successo stavolta? >>

<< Niente. Va' via. >>

<< Che hai fatto ai capelli? >>

<< Li ho piastrati, dovevo uscire con Alex >>

<< E perché sei ancora qui? >>

Sì, sua madre aveva decisamente poco tatto.

<< Vai via >> ripeté tornando sotto le lenzuola. Poco dopo la porta si richiuse.

 

 

 

<< Lisa >>

Qualcuno le scosse dolcemente una spalla.

<< Lisa, svegliati... >>

La ragazza sbatté le palpebre, momentaneamente accecata dalla luce del tardo pomeriggio che inondava la stanza; si mise a sedere, scostandosi i capelli dal viso; non si era nemmeno resa conto di essersi addormentata.

Quando vide chi l'aveva svegliata però, sbuffò e si distese di nuovo.

<< Sei arrabbiata? >> chiese Alex, incerto.

Per tutta risposta lei si voltò verso il muro, dandogli le spalle.

<< Ok, lo prendo come un sì... >>

Il cd nello stereo era ripartito, e una nuova canzone riempiva le casse: era una demo, parlava di una certa Maria. Lisa si chiese con quante ragazze Alex l'avesse tradita, e sentì una sensazione strana, una tristezza che le saliva dallo stomaco e non la faceva parlare.

Passarono i minuti. La canzone finì, e ripartì Noel.

<< Non dovevo lasciartela registrare >>

Fu lei a rompere il silenzio con un sussurro.

<< Mi dispiace >> mormorò il ragazzo. << Davvero, sono un coglione >>

Si chinò e le baciò i capelli; lei si spostò per fargli spazio sul letto e gli permise di infilarsi sotto le coperte. La abbracciò.

<< Hai un buon profumo >>

<< L'avevo messo per te >>

Ancora silenzio: Alex aveva imparato a sue spese che con una donna incazzata era meglio non discutere.

<< Perché sei qui? >> chiese Lisa piano.

<< Per farmi perdonare >> ammise lui << Lo so che sono un pessimo fidanzato, ma giuro che non succederà più >>

<< Non giurare niente, tanto sappiamo entrambi che lo rifarai >> sussurrò << A volte...a volte sembra che non te ne importi nulla... >>

Eccola, la tristezza era tornata. Alex capì che stava per mettersi a piangere.

<< Ma sì che mi importa, lo sai...Ti amo, non piangere... >>

<< Non sto piangendo >>

Sarebbe morta pur di non mostrarsi debole davanti a lui.

<< Hai ragione >> sorrise Alex accanto al suo orecchio << Sei una donna forte, le donne forti non piangono. Quando saremo famosi scriverò un mucchio di canzoni per te >>

<< Idiota >>

Ormai aveva ceduto.

Lui le baciò l'orecchio, il collo, la guancia, finché la ragazza non si girò per guardarlo, incatenando i loro sguardi e facendo finalmente incontrare le loro labbra.

 

“Quando sarete famosi io sarò solo un ricordo per te...”

 

 

 

 

 

 

 

Ebbene sì: è la prima volta che scrivo qualcosa e – ovviamente – ho fatto un casino, chiedo umilmente scusa. Grazie a quell'anima pia che mi ha fatto notare che i dialoghi non si vedevano, ti devo un favore immenso!

Vi prometto che per le prossime cose che scriverò ( se ne scriverò, visto che faccio un po' schifo :/ ) non ci saranno problemi del genere *giuro*

Grazie a chi legge e a chi recensisce, e scusate ancora per la pessima figura t.t

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > All Time Low / Vai alla pagina dell'autore: ginger_bones