Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Roxar    13/05/2014    4 recensioni
Dieci coppie di personaggi legate tutte dal comune denominatore della fratellanza.
Dieci fratelli perduti, lontani o mai avuti.
#1 - Sansa/Arya. Nel cuore profondo della Valle, ogni tanto Sansa pensa ad Arya.
#2 - Cersei/Tyrion. Non c’era mai stato amore per quella piccola, infida creatura sghemba.
#3 - Edmure/Catelyn. Cat – buona, dolce, intelligente Cat.
#4 - Daenerys/Rhaegar. Seduta nel cuore della mastodontica piramide di Meereen, Dany lascia scivolare tra le dita una ciocca argentea e pensa a suo fratello.
#5 - Asha/Theon. Ha condotto la flotta, ha sfidato il mare grosso, le burrasche e i temporali, ha sguainato le armi e assassinato decine di uomini per riprendersi suo fratello.
#6 - Jaime/Tyrion. Impiega qualche momento di troppo a riconoscere il gusto acre e nauseabondo sul palato.
#7 - Bran/Rickon. A ricordarglielo più di tutto è, paradossalmente, Estate.
#8 - Lysa/Catelyn. Ammirava la sua amata sorella maggiore.
#9 - Stannis/Renly. Renly torna sempre, nei suoi sogni.
#10 - Jon/Robb. Inginocchiato al cospetto dell’albero diga al di là della Barriera, Jon chiude gli occhi e rivede Robb.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Roxar
Titolo: Brotherhood

Personaggi: Sansa Stark, Cersei Lannister, Edmure Tully, Daenerys Targaryen, Asha Greyjoy, Jaime Lannister, Bran Stark, Lysa Tully, Stannis Baratheon, Jon Snow

Generi: Introspettivo, Triste, Malinconico

Warning: Spoiler quarta stagione, Hurt, Angst

NdA: Una robetta da niente nata, mh, qualche giorno fa, esattamente dopo la 4x05 e completata solo oggi. In sostanza, una raccolta di false drabble legate dal comune denominatore della fratellanza - un tema che, lo confesso, mi è sempre piaciuto da matti.

La scelta delle coppie è tutt'al più dovuta alla casualità, vagamente contagiata dagli ultimi avvenimenti nella serie TV. Sul numero, bene, avrei potuto trovare altri fratelli e sorelle, ma semplicemente non ne avevo voglia. XD

Okay, fine note. I feedback sono sempre apprezzati. :)

Passo e chiudo.

 

 

 

 

____

 

 

 

 

Sansa/Arya – Heartbeat [157]

Nel cuore profondo della Valle, ogni tanto Sansa pensa ad Arya.

Le canzoni giunte alle sue orecchie cantano tutte della sua morte, ma Sansa non ci crede – non vuole.

Allora passa la mano sul petto, indugia proprio sul cuore che, lento e forte, batte sotto il palmo. Ogni battito sussurra il nome di chi ha perso, riesce a sentirlo, in qualche modo. Batte il nome di sua madre, di suo padre e di suo fratello Robb, una campana monotona che non accenna mai a fermarsi. Ma quei sussurri non le parlano mai di Arya, la sua unica, piccola, indomabile sorella. Sa per certo che è da qualche parte, là fuori; sa per certo che non ha paura – Arya non conosce la paura.

Teme che, di punto in bianco, il suo cuore possa iniziare a sussurrare anche il suo nome.

Allora Sansa giace supina sul letto e fissa il soffitto. Per la prima volta dopo molto tempo, prega.

 

 

Cersei/Tyrion – Kinslayer [115]

Non c’era mai stato amore per quella piccola, infida creatura sghemba.

Colpevole, sin dal suo primo respiro.

Colpevole d’averle sottratto una madre quando ne aveva più bisogno, colpevole d’averla resa la donna piena d’odio che è diventata.

Colpevole d’averle strappato a forza un figlio ancora bambino, che ha trovato la morte tra un pezzo di torta e un sorso di vino.

Colpevole anche e soprattutto mentre urla la sua innocenza, mentre porta avanti la sua invettiva contro loro, tutti loro.

Tyrion è oltre ogni redenzione e per la prima volta le preghiere di Cersei non raggiungono la Madre o il Guerriero.

Oggi, ai margini della Sala del Trono, è lo Sconosciuto che Cersei sta supplicando.

 

 

Edmure/Catelyn – Motherhood [159]

Cat – buona, dolce, intelligente Cat.

Cat e i suoi lunghi capelli rossi, Cat e tutte le responsabilità che le premevano sulle spalle, Cat e il giorno in cui abbandonò le ridenti, tiepide Terre dei Fiumi per inoltrarsi nel gelido Nord.

Edmure ricorda quella volta in cui, cadendo, una pietra recise il suo ginocchio nudo, giù al fiume, e il sangue iniziò a ruscellare dallo squarcio, raccogliendosi in una pozza scura sotto i propri piedi. Catelyn aveva asciugato ogni sua singola lacrima e si era presa cura di lui, pulendo e disinfettando e bendando il taglio. Di quei momenti ricorda i suoi occhi azzurri, pieni del consueto amore materno – madre, ancor prima di esserlo.

Edmure chiude gli occhi e sa che nessuno ha medicato lo squarcio nella gola di Catelyn.

Stringe i denti mentre sa che della sua buona, dolce Cat non resta altro che un cadavere abbandonato in un fiume, a cui è stato elargito un rosso, crudele sorriso.
Perdonami.

 

 

Daenerys/Rhaegar – Unknown [157]

Seduta nel cuore della mastodontica piramide di Meereen, Dany lascia scivolare tra le dita una ciocca argentea e pensa a suo fratello.

Non il folle, sciocco Viserys, consumato dalla sua stessa ambizione, ma Rhaegar, il fratello tanto famoso e tanto sconosciuto. Non c’è che una punta di affetto nei suoi pensieri, mitigati per lo più da un pressante senso di curiosità.

Le canzoni che cantano di lui parlano di un principe malinconico, inchiodato alla tristezza, che scelse l’amore, tradendo il dovere, squarciando il reame.

Cantano di un valoroso guerriero, armatura nera fregiata di rubini rosso scarlatto, caduto per mano di un altro uomo che scelse l’amore, innescando la guerra.

Suo malgrado, non ha mai provato nostalgia per quel fratello mai conosciuto. Ma adesso, regina di una città così lontana da casa, Daenerys darebbe un pezzo di sé per sentire il peso della sua mano sulla spalla, per conoscere quel fratello mai amato e mai conosciuto.

 

 

Asha/Theon – Gone [122]

Ha condotto la flotta, ha sfidato il mare grosso, le burrasche e i temporali, ha sguainato le armi e assassinato decine di uomini per riprendersi suo fratello.

Ha peccato di ingenuità, adesso lo riconosce. Era convinta che ci fosse ancora qualche speranza per quel ragazzo strappato al mare e cresciuto come un lupo.

Ma è bastata una singola occhiata alla sua figura sgualcita ed emaciata rannicchiata come un cane – tra i cani – per guardare alle cose da una prospettiva diversa – giusta.

Il mostro di Bolton ha scavato troppo in profondità, ha lasciato troppi segni su quel corpo vuoto che un tempo era Theon.

Era.

Salendo sulla barca, Asha non si volta. Non si è lasciata nulla alle spalle.

Mio fratello è morto.

 

 

Jaime/Tyrion – Doomed [126]

Impiega qualche momento di troppo a riconoscere il gusto acre e nauseabondo sul palato.

Paura.

Jaime ha paura. Paura di quella spada troppo vicina al collo di Tyrion, paura di doversi congedare da lui, paura di un mondo in cui di Tyrion non resterebbe altro che un ricordo infangato da un crimine mai commesso.

Ha paura, perché Tywin ha promesso misericordia e mai nessun Lannister ha vantato una tale pregevole virtù.

Ma è terrorizzato adesso che Tyrion scatena la sua rabbia contro i presenti, contro tutti, reclamando infine un verdetto per singolar tenzone.

Non c’è altro che shock e rifiuto e dolore nei suoi occhi, oppressi da una lucida cortina di lacrime. Una filtra dalle palpebre calate bruscamente, striscia sulla pelle e mormora il suo nome.

Tyrion.

 

 

Bran/Rickon – Echo [116]

A ricordarglielo più di tutto è, paradossalmente, Estate.

Ricorda le notti trascorse nel Dono di Brandon, quando Rickon rotolava tra i due metalupi, le gambe premute contro il pelo folto di Cagnaccio e il visetto contratto dal freddo affondato nel pelo di Estate che, di tanto in tanto, gli elargiva una leccata ruvida e tiepida, come una madre avrebbe fatto con il proprio cucciolo.

Adesso, di Rickon non resta che l’eco della sua risata nelle orecchie, spesso sovrastato da quello del suo pianto – ho dovuto farlo, Rickon. Dovevo proteggerti.

L’eco di un suono che rimbalza di fiocco di neve in fiocco di neve, rammentandogli eternamente ciò che ha lasciato indietro mentre, passo dopo passo, Bran avanza.

 

 

Lysa/Catelyn – Different [125]

Ammirava la sua amata sorella maggiore.

Catelyn.

Amica. Sorella. Madre.

Ma poi il suo cuore aveva deciso di seguire sentieri tutti suoi, bracci di mare che convergevano tutti attorno ad un unico nome, come i raggi di una ruota.

Rivale.

Perché negli occhi di Petyr non c’era altro che benevolenza per lei e amore per Cat.

E perfino adesso, che di Cat non resta che un cadavere putrefatto, che Petyr è finalmente suo, la minaccia dello spettro di sua sorella aleggia intorno alla figura snella ed elegante di Sansa.

Ma ora Lysa ha qualcosa che prima non aveva; adesso ha Petyr e mentre osserva la ragazzina costruire un castello di neve giura a se stessa che la storia non si ripeterà per la seconda volta.

 

 

Stannis/Renly – Regret [177]

Renly torna sempre, nei suoi sogni.

È un fantasma dal corpo bucato da parte a parte, con il sangue rappreso sull’elaborato, elegante farsetto e gli occhi fiammeggianti che urlano la sua colpa.

Assassino, sussurra a mezza voce. Mi hai ucciso. Hai ucciso tuo fratello. Sangue del tuo sangue.

E poi la scena cambia. Renly è nuovamente un bambino che sfreccia per i corridoi di Capo Tempesta, un mantello troppo grande sulle spalle e una spada di legno in pugno. E Stannis è nuovamente un adolescente che sorride non visto dell’entusiasmo del fratellino – il suo preferito.

Ma all’improvviso la spada sfolgora e diviene puro acciaio e il viso del Renly bambino sorride sardonico mentre la lama si conficca profondamente nelle proprie viscere. Quando la prima goccia di sangue tocca il pavimento e il suo tonfo suona come un tuono, Stannis si risveglia bruscamente e il fuoco che gli brucia dentro non è quello del Dio Rosso, ma quello della vergogna. Del rimorso.

E può giurarlo, il fantasma di Renly ammicca dall’oscurità; un sorriso perlaceo carico di oscure promesse.

 

 

Jon/Robb – Summertime [231]

Inginocchiato al cospetto dell’albero diga al di là della Barriera, Jon chiude gli occhi e rivede Robb.

L’antica invidia si lega inestricabilmente ad un soffocante senso di mancanza e rimpianto e l’orrore cala a fasciarli entrambi. Le canzoni giunte sino all’ultimo confine del mondo sono sporche di sangue e tradimento. Di gole recise e teste di lupo cucite su un corpo umano.

Si domanda che cosa ne sia stato del corpo di suo fratello, se qualcuno si sia preso la briga di riportarlo a Grande Inverno, così da lasciarlo riposare accanto al loro padre.

Ne dubita. Non hanno avuto compassione di lui, non più di quanto ne abbiano avuta per lady Catelyn, abbandonata a marcire tra le acque fangose di un fiume.

Ricorda giorni più tiepidi, giorni di una lunga estate trascorsi nel cortile, il pomeriggio animato dai continui clak clak delle loro spade di legno.

Per un attimo si illude di essere nel Parco degli Dèi di Grande Inverno, che non appena rientrerà al castello Robb lo sfiderà, Arya si getterà di peso tra le sue braccia, Sansa lo fisserà con la solita, gelida compostezza e Bran e Rickon gli ronzeranno intorno come piccoli cuccioli desiderosi di attenzione.

Ma quando riapre gli occhi è il gelo della Barriera ad accoglierlo, carico dei suoi oscuri presagi.

Di Robb e dei suoi fratelli non resta altro che una canzone cantata in estate.

   
 
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