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Autore: ofarrowsandbows    13/05/2014    1 recensioni
Margot vuole contare le stelle.
Killian Jones e la sua ciurma sono la sua migliore possibilità.
A volte è buffo come degli incontri casuali possano portarti a trovare quello che hai sempre desiderato.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Baelfire, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’unica cosa di cui Margot ha rimpianti è il non aver fatto nulla di concreto per evitare la morte di Milah e quindi anche il dolore del suo capitano.

È mattina, il sole splende alto in cielo, sembra una buona giornata perfino per Spugna, che ultimamente non fa altro che lamentarsi per lo scarso impegno del capitano nel guidare la ciurma.

Margot per certi versi non lo sopporta, parla male di lui alle sue spalle ma poi è il primo a prostrarsi ai suoi piedi. Le persone così non le ha mai sopportate.

Con ancora in mano il suo fedele straccio – ancora si chiede per quanto la storia andrà avanti – vede Killian al timone, un sorriso che sembra partire da un orecchio per arrivare all’altro dipinto sul volto e una strana luce negli occhi.

Peter – un pirata di circa la sua età – le dice che quando una persona è innamorata ha quel luccichio negli occhi perché è felice di vedere la persona che ama.

Margot non ci crede, anzi, lo accoglie come un segnale per far capire qualcosa che non riguarda né il capitano né Milah, ma a volte fare i finti tonti aiuta, quindi semplicemente annuisce e torna alle sue faccende.

Se dovesse buttare fango su Milah, non lo farebbe, considerando che nonostante sia la donna di Killian e potrebbe starsene da qualche parte a far nulla per il tutto il giorno, la aiuta a rimettere a posto la confusione che la ciurma mette in giro per la nave.

Spesso le parla di suo figlio – Baelfire – e Margot l’ascolta quasi come se stesse raccontando una favola, quando invece sono solo eventi accaduti poco mesi prima.

Ascoltandola, Margot capisce di non aver mai avuto delle vere figure genitoriali e che è davvero contenta di aver incontrato Milah sul suo cammino, perché è avventuriera, a volte un po’ pazza, ma non rimpiange mai nulla di ciò che fa, e questo le piace.

Essere giovani ha i suoi svantaggi, però, e Margot questo lo sa bene. Le piace così tanto Milah perché – in un certo senso – ha fatto le stesse scelte e di conseguenza le stesse azioni sconsiderate e immature che ha fatto lei; sono state “soggiogate” dalla stessa persona che ha promesso loro mari e monti e loro – innocenti (ma davvero così innocenti?) e desiderose di avventure – avevano preso subito la palla al balzo senza pensare alle conseguenze.

Milah in fondo era un esempio sbagliato, come tutte le persone presenti su quella nave, del resto. Chi abbandona il proprio figlio, per tutti i pirati dei sette mari?

Nella situazione di Milah, Margot si rende conto che avrebbe agito in maniera totalmente diversa. Avrebbe portato Baelfire con sé, intanto. A tutti i bambini piacciono i pirati in fondo, no?

Probabilmente avrebbe adorato Killian proprio come lo adorano tutti e finalmente avrebbe messo la testa a posto e si sarebbe creato una famiglia. Sarebbe stato l’apice della sua felicità.

Sì, perché a Margot dei fidanzamenti e degli amori importa poco, ma state sicuri che se si tratta di gossip o di far mettere insieme qualcuno, è sempre pronta in prima linea.

***
«Capitano, siete sicuro di non volere una tazza di thè? Il thè fa sempre bene!» dice cercando di nascondere quella tristezza che si è impossessata di lei fin da quando ha visto il corpo di Milah a terra, senza vita.

Killian è senza una mano, lei gli ha fasciato il polso e gli ha dato delle erbe che dovrebbero attutire il suo dolore. Ovviamente non quello che riguarda il suo cuore, per quello non può fare nulla e se ne addolora infinitamente.

«Voglio che tu mi lasci da solo, Margot.»

È un sussurro, quello di Killian, quasi non se ne rende conto, Margot, eppure sbuffa e lo lascia da solo, come ha desiderato il suo capitano, anche se lasciare sola una persona che versa in quello stato è da celebrolesi, e ne è consapevole, ma Margot è stanca, non sa più cosa vuole o deve fare e quindi alla fine sceglie la cosa più semplice, come al solito.

«Per quanto mi riguarda, Killian, avrei voluto aiutarla. Le avevo suggerito di starne fuori, ma non mi ha ascoltata e… mi dispiace così tanto…»

Margot non vuole piangere davanti a Killian, vuole che lui la veda come una persona forte, una leader – proprio come lui – ma alla fine si ritrovano a piangere silenziosamente, entrambi; il silenzio si impossessa della stanza, ma non è un silenzio opprimente, è uno di quei silenzi che fa piacere “sentire” perché ti permettono di riflettere meglio.

«Non ce l’ho con voi, Margot. Non crucciatevi per colpe che non avete, sono sicuro che avete fatto del vostro meglio, ma la mia Milah è impavida, non ha paura di niente e nessuno, nemmeno di…»

La bionda rimane in attesa della fine della frase, ma non arriva niente alle sue orecchie. Le va bene così comunque. Decide di lasciare la stanza per davvero, senza nessuna scena madre o altro, solo con le sue lacrime e la sua amarezza.

«Margot, dì alla ciurma che da questa sera sarò capitano Uncino, e cerco vendetta. Confido nel fatto che la notizia si sparga in tutti i regni.»

Margot – appoggiata allo stipite della porta – ascolta con pazienza, non condivide l’idea del suo capitano, ma gliene parlerà quando si sarà rimesso. Annuisce e sale le scale che portano al piano di sopra.

I pirati sono ancora tutti accerchiati intorno al luogo dove poco prima c’era il corpo di Milah, Margot non capisce cosa diavolo stiano guardando, perché fissino il vuoto con così tanto interesse.

Sbatte un piede sul legno del pavimento e richiama l’attenzione della ciurma.

«Il nostro capitano porterà, da quest’oggi, il nome di Uncino e unico scopo della sua vita sarà, che voi lo vogliate o meno, la ricerca della vendetta per la nostra cara Milah. Chi non è d’accordo con ciò scelga: o la nave o il mare.» dice indicando il mare aperto ed è abbastanza sicura che tutti alzeranno le spade in aria urlando qualcosa del tipo «Per Milah» ma non vuole influire, quindi sta in silenzio, tenendo le braccia conserte, dietro la schiena, l’espressione fiera in volto e l’aria di chi non ha cura del pensiero altrui.
 



ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti, volevo ringraziare “Emma Bennet” con cui mi sto anche tenendo in contatto e boh, è adorabile nonché tanto simpatica :’’)
Questa os era stata scritta ancora prima della precedente, eppure era rimasta chiusa in un angolino dei documenti (?) in attesa di qualche magico/strano evento. Beh eccolo: 73 visualizzazioni. Saranno anche poche per qualcuno, ma per me significano davvero tanto e vi ringrazio per aver speso un po’ del vostro tempo a leggere quello che scrivo, lol. È davvero gratificante, nonostante il silenzio :’)
Niente, ero a un passo dal rendere Margot e Killian canon per una One Time Thing, ma non è stato nemmeno questo il caso, quindi per chi davvero si trovasse a shipparli, abbiate pazienza, perché sarete accontentati!
Spero che vi sia piaciuta anche questa seconda os e come sempre le recensioni sono sempre ben accette, belle o brutte che siano. Un bacione <3
   
 
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