Nobody said it was easy
Cammini lentamente in mezzo alle macerie, i piedi che non lasciano tracce nella polvere.
Il tuo viso sono visibili i segni della stanchezza, dell’agonia e della rabbia che la Guerra ha regalato.
Alzi gli occhi al cielo: occhi vuoti, spenti, che non riescono a vedere nulla oltre alla distruzione.
Ormai trattenere le lacrime è difficile. Non hai mai pianto. E adesso che tutti desiderano ricominciare da capo le loro vite, affamati di cambiamento, ora più che mai devi resistere e mostrarti forte. Sebbene di forza te n’è rimasta poca dopo quanto successo.
Il numero dei morti è ormai incalcolabile. Sei consapevole del fatto che molte di quelle vittime erano persone che ti stavano a cuore. Amici, compagni di scuola, conoscenti o purtroppo, nel caso di Fred, parenti.
Erano tutti troppo giovani per andarsene. Eppure è successo.
Distesi per terra, con gli occhi vitrei e inespressivi, sembravano fiori strappati per capriccio da una bambina e lasciati appassire per terra, dimenticati.
Una lacrima scivola sulla tua guancia, solcando lo strato di fuliggine. Non ci sei riuscita. Tanto, presto o tardi, saresti ceduta comunque.
Nemmeno nei tuoi pensieri più angosciosi e malinconici tutte quelle persone a te care erano morte. Ma, come hai potuto vedere, non sempre le persone più coraggiose e carismatiche riescono a trionfare. In una Guerra nessuno viene risparmiato.
Nessuno ha detto che sarebbe stato facile. Nessuno ha detto che loro ce l’avrebbero fatta.
Le tue gambe cedono e ti ritrovi a terra. Le tue lacrime incontrano la polvere.
E ora, piangi, tremi, barcolli, sei a pezzi, distrutta, vuota. Ma nonostante questo, ancora viva.
Forza, Ginny. Alzati e combatti, di nuovo. Sorridi, la vita va avanti. Nulla è perduto.