"Nessie..."
Chi è? Chi mi sta chiamando?
"Nessie..."
Chi sei? Come fai a conoscere il mio nome?
Fatti vedere!
"Sono quì" continuava quella voce che veniva dalle mie spalle.
Mi voltai ma non vidi nulla. C'era solo il buio e in lontananza due splendidi occhi verdi.
<< Non ho voglia di scherzare, quindi dimmi chi sei e finiamola quì!>>
"Stai tranquilla, ci incontreremo molto presto. Più di quanto tu possa immaginare" e sentii quella voce affievolirsi e diventare sempre più distante.


<< Aspetta!>> gridai svegliandomi.
Avevo il fiatone e il cuore che batteva all'impazzata.
<< Amore, che cos'hai?>> sussurrò mia madre accarezzandomi delicatamente i capelli. << Sembri turbata>>
Deve essere arrivata di corsa in camera nel sentirmi urlare.
La guardai negli occhi e poggiai una mano sulla sua guancia per mostrarle tutto.
Era un "dono" che possedevo fin da quando sono nata. Ognuno in famiglia ne aveva uno.
L'espressione sul volto di mia madre diventava sempre più preoccupata man mano che vedeva le varie immagini che le mostravo.
Una volta che le immagini furono terminate, mi accarezzò una guancia.
<< Non sarà niente di preoccupante, tesoro. Stai tranquilla>>
<< Ne sei sicura?>>
Lei mi guardò attentamente prima di rispondere: << Non lo so>>


Dopo essermi vestita e pettinata, scesi giù per la colazione.
Essendo metà umana e metà vampira, potevo mangiare quello che volevo ma a differenza dei miei familiari io preferivo il cibo umano.
Finita la colazione, uscii per andare a scuola e, approfittando del fatto che per strada non passava anima viva, utilizzai la velocità vampiresca.
Arrivata lì, mi avvicinai alle mie amiche e ci mettemmo a chiacchierare in attesa che la campanella suonasse. Ma c'era qualcosa di diverso, qualcosa di strano.
Mi sentivo osservata.
Decisi di voltarmi per dare voce ai miei sospetti e non mi sbagliavo.
Qualcuno mi stava fissando e quando lo notai sussultai.
Era un ragazzo dagli occhi verdi, occhi che io avevo già visto. Erano gli stessi occhi che avevo visto in sogno quella notte.


Quando le lezioni furono terminate, avevo mille pensieri per la testa e se mio padre li avesse saputi si sarebbe preoccupato a morte.
A volte, avere un padre capace di leggerti nel pensiero è davvero orribile perchè non puoi mai pensare liberamente.
Ma decisi comunque di confidarmi, era giusto che lui sapesse.
Una volta entrata in casa, cercai mio padre.
<< Sono in cucina, tesoro>>
Avrà sicuramente avvertito il mio pensiero.
Entrata in cucina:
"Ti devo dire una cosa"
<< Lo immaginavo. Dimmi tutto>>
Come avevo fatto quella mattina con la mamma, mostrai il sogno anche a lui.
Dopo avergli mostrato tutto, mio padre sospirò.
<< E' successo?>> domandò ed io annuii.
"L'ho visto a scuola prima che suonasse la campanella"
<< Mmm... non sembra un tipo pericoloso, ma tu stai sempre attenta ok?>>
<< Si>>


Il giorno seguente, non riuscivo a concentrarmi sulle lezioni. Pensavo ancora a quel tizio.
Sentivo che se mi fossi avvicinata a lui, sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato la mia esistenza per sempre.
All'uscita da scuola, stavo per tornare a casa ma mi fermai.
Qualcosa mi spingeva ad andare nella radura dei miei genitori. Qualcosa mi attirava verso quel luogo.
Mi diressi alla radura e mi fermai al centro.
<< Sapevo che saresti venuta>>
La voce del sogno!
Mi voltai all'istante. Era meglio se non lo facevo.
Era un ragazzo dai capelli scuri, occhi verdi e la pelle esattamente come la mia.
Era un ibrido come me.
Ero convinta che gli unici ibridi fossimo io e Nahuel.
Nell'esatto momento in cui lo guardai, avvertii qualcosa dentro di me.
Era la stessa sensazione di cui mi avevano parlato i miei familiari e Jake.
Poi, notai il suo sguardo.
Era lo stesso sguardo che aveva mia madre quando guardava papà e quello che Jake aveva quando era con Leah.
Avevo semplicemente trovato la mia eternità.





Ok, sinceramente non so come abbia fatto questa storia e venire fuori ma non ho potuto fare a meno di metterla su carta ^^
Non è una Renesmee/Jacob ma spero che vi piaccia lo stesso!
Bacioni e alla prossima!