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Autore: Elinor92    14/05/2014    4 recensioni
Storia OutlawQueen. Se non avete visto il finale di stagione è meglio che non leggiate.
:)
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lady Marian, Regina Mills, Robin Hood
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A broken ice heart

Regina li guarda di nuovo. Sembrano così felici di essersi ritrovati. Lacrime di gioia scorrono lungo il viso di Robin, per depositarsi lungo i capelli di Marian. La stringe a sé, troppo a sé per i suoi gusti. Ma Marian è la madre di Roland, sua moglie. Il cuore le si spezza, tanti piccoli frammenti che vagano all’interno del suo petto. Vorrebbe solamente piangere ma sa che lì, davanti a tutti, non può permettersi di farlo. Lei è la Regina Cattiva, non può dimostrarsi debole.
“Tu! Tu hai fatto questo!” dice arrabbiata a Emma. È tutta colpa sua.
“Volevo solo salvarle la vita” replica lei, con sguardo veramente dispiaciuto. Ma a Regina non serve il suo dispiacere, lei le ha rovinato la sua seconda opportunità di essere felice.
“Sei proprio come tua madre. Non pensi mai alle conseguenze.”
“Non lo sapevo.” Cerca di difendersi lei ma Regina non le da il tempo di terminare.
“Ma certo che non lo sapevi. Beh, spera proprio di non aver portato nient’altro indietro.” Replica Regina, lo sguardo ferito e pieno di rabbia.
Si volta e fa per andarsene quando Mr Gold la chiama.
“Regina, abbiamo bisogno del tuo aiuto.” E indica l’esterno. Una piccola bufera di neve proprio sopra il granaio.
“Stai scherzando, vero?” replica lei, la voce incrinata. Si odia per questa debolezza, ma non potrà reggere ancora a lungo nella stessa stanza con Robin.
“La Salvatrice ha creato il problema, la Salvatrice lo risolverà.” Dice con rabbia prima di scomparire in una nube viola.
Si ritrova a casa. La schiena pressata contro la porta di ingresso. Calde lacrime iniziano a scorrere lungo le sue guance. Lei si è aperta con lui. Lei si è fidata di lui. Ma adesso cosa le restava? Un cuore infranto e nessuno che la amasse. La sua unica opportunità di essere felice era sfumata. Lei non avrebbe mai visto la felicità. I cattivi non meritano il lieto fine.
Una sensazione di gelo le attanaglia il cuore.
“Gold, che cos’è quello?” chiede Emma subito dopo la scomparsa di Regina.
“Un problema. Un problema enorme. E se non lo fermiamo in tempo, Regina potrebbe essere in pericolo. Un cuore spezzato è il luogo ideale per far attecchire il ghiaccio più profondo.” Risponde Gold, enigmatico come sempre.
“Ma chi è?” sbotta Snow, stringendo a sé il suo bambino, mentre David li stringe entrambi con fare protettivo.
“Elsa. La regina delle nevi.”
Robin si sente in colpa. Regina è in pericolo e tutto questo per colpa sua. Marian è al suo fianco, tiene in braccio Roland. Un sorriso dipinto sul volto.
“Dobbiamo andare.” Dice Gold rivolto a Emma e Killian. “Belle tu rimani qua.” Continua, baciando dolcemente la moglie. “Voglio saperti al sicuro.”
Belle lo guarda dispiaciuta ma alla fine annuisce. “Fai presto. Sarò al banco dei pegni ad aspettarti.”
Stavano lasciando il locale, seguiti da un testardo Henry, quando una voce li ferma.
“Aspettate, vengo anch’io.” Dice Robin, lanciando uno sguardo alla moglie e al figlio.
“Non andartene, ti ho appena ritrovato.” Mormora Marian, inconsapevole del sentimento nato tra Robin e la Regina Cattiva.
“Lei è la Regina Cattiva, che ti importa?”
“Non è cattiva.” Replica Robin, stringendo i pugni.
“Si, che lo è.”
“No, tu non sai cosa le è successo. Tu non sai perché lo è diventata. Lei non è cattiva.” Replica lui nuovamente.
“Regina è tanto buona.” Dice Roland, ancora in braccio a Marian. “Lei mi ha salvato da un mostro!” Certe cose, i bambini non le dimenticano.
Marian stringe ancora più forte a sé il bambino. Adesso capisce perché Robin voglia aiutarla. Ha salvato il loro bambino.
“Vengo anch’io allora.” Mormora lei facendo scendere il bambino dalle sue braccia.
“Sarebbe meglio..” inizia a dire Robin.
“Lei ha salvato nostro figlio. Dobbiamo aiutarla.”
Nel mentre Roland si avvicina a Fra Tuck, seduto a un angolo del bancone. Vede il suo amico confuso e disperato. È contento che Marian sia nuovamente fra loro, ma sa che adesso per Robin le cose saranno difficili. Lo aveva visto. Aveva visto il cambiamento avvenuto in lui da quando ha conosciuto la Regina Cattiva. Li ha visti insieme. Anche un cieco avrebbe capito che quei due si amavano. Sapeva che Robin doveva aiutare Regina, sapeva che Marian non avrebbe desistito dal voler andare con lui. L’unica cosa che poteva fare era prendersi cura di Roland fino a quando loro non fossero tornati.
“Andate, penserò io a lui.”
“Guardate!” esclama Henry indicando una scia ghiacciata lungo la strada.
“Seguiamola!” grida il ragazzo lanciandosi, imitato poi dal gruppo di adulti.
******************************************************************************************************************************************************************************* La sensazione di ghiaccio si fa più forte. Anche le sue lacrime erano fredde. Troppo fredde. Vede la brina lungo le pareti, lungo i pavimenti, lungo i suoi stessi vestiti. Asciuga le lacrime con gesto arrabbiato. Apre la porta. Lo spettacolo dinanzi ai suoi occhi è strabiliante. Tutto il giardino è ricoperto di candida e fredda neve.
“Chi sei? Cosa vuoi da me?” chiede cercando di capire chi abbia fatto tutto ciò. Una palla di fuoco rosso brillante già formata nella sua mano.
“Sono un’amica. Elsa è il mio nome” dice una giovane donna avvicinandosi. Tutto è ghiaccio in lei. I capelli brillano al sole, così come scintillante è il vestito azzurro che indossa. Ad ogni passo che fa, la neve si trasforma in ghiaccio, creando una sorta di tappeto.
“Non mi pare di conoscerti.” Risponde Regina.
“No, non mi conosci. Ma io conosco te, o almeno conosco ciò che il tuo cuore prova.”
Regina sorride.
“e cosa ci sarebbe, se è lecito saperlo?”
“Solitudine, tristezza, gelo. Nessuno al mondo che ami te, o che metti te al primo posto.”
Regina fa una smorfia di dolore. Elsa aveva ragione. Robin aveva sua moglie. Henry aveva Emma. E lei chi aveva? Nessuno.
“Io posso aiutarti.” Dice la donna.
“Tu aiutare me? E perché?” replica Regina.
“Perché, per colpa di Rumpelstilskin, so cosa si prova. Perché lui mi ha tolto il mio lieto fine.”
“E cosa c’entro io?” chiede Regina, non capendo perché quella donna si fosse rivolta a lei.
“Tu potresti aiutarlo a sconfiggermi. E io non posso permetterlo. Perciò ti aiuterò a non sentire mai più dolore. Per l’intera eternità.” Dice la donna con un sorriso glaciale.
Regina capisce bene cosa la donna stia dicendo. Lei fra poco morirà, ma non le importa. Non ha nulla per cui vivere adesso.
“Non ti ostacolerò, ma promettimi di non fare del male a mio figlio. Ti prego.” Dice Regina, l’amore di una madre vince sempre su tutto.
“Va bene.” Concorda l’altra. “E adesso veniamo a noi, Vostra Maestà.”
Elsa, la Regina delle Nevi, si avvicina a Regina, e con mossa decisa rimuove il cuore dal petto di quest’ultima. Un dolore sordo attraversa il petto di Regina che inesorabilmente scivola verso terra.
“Mamma” grida una voce. Regina alza lo sguardo. Vede il suo bambino gridare e correre verso di lei.
È ancora viva, anche se provata dal dolore. Perciò scaglia un incantesimo per bloccare il gruppo che si sta avvicinando a lei. Fissa lo sguardo sui volti dei presenti, tranne che su Robin. Non riesce a guardarlo. Fa troppo male, anche senza cuore.
“Mamma, ti prego.” Mormora Henry, con le lacrime agli occhi.
“Ti amo, Henry.” Risponde semplicemente lei, facendo un ultimo sorriso verso di lui.
“Abbiamo un patto, ricordi?” dice infine Regina rivolgendosi a Elsa.
“Tuo figlio sarà salvo.” Replica Elsa, per poi soffiare un vento gelido sul cuore della strega.
Dolore. Ecco cosa mostrano i suoi occhi, prima di diventare vitrei, freddi come il ghiaccio che ricopre il suo cuore.
Elsa scoppia a ridere, lasciando cadere il cuore a terra, e scomparendo in una nuvola azzurra, come il suo ghiaccio.
Il gruppo è libero dall’incantesimo di Regina. Henry corre piangendo da sua madre.
“Mamma, no, mamma.” Dice cercando di rianimare il corpo esanime di Regina. È fredda, più fredda della neve che li circonda.
Robin cade a terra. Tutto ciò che ha provato Regina in quegli ultimi secondi lo ha provato anche lui. Porta la propria mano al suo petto. Ha sentito la morsa del freddo attanagliare anche il suo di cuore. Capisce soltanto adesso di amare lei. Lei e soltanto lei. L’arrivo di Marian, sembra un evento tanto lontano, anche se avvenuto non meno di una mezzora prima.
“Robin che succede?” chiede Marian vedendo le lacrime solcare il viso dell’uomo.
Robin non risponde, si muove verso Regina come un’automa, ricade lentamente vicino al suo corpo. Emma allontana Henry, il ragazzo è distrutto.
“Ti prego, non lasciarmi, io ho bisogno di te.” Mormora Robin prima di cingere Regina tra le braccia.
“Io ti amo.” Dice con la voce rotta dal pianto. “Io ti amo” torna a ripetere prima di posare le sue labbra calde su quelle gelide di lei.
Un tiepido vento lo investe. Regina torna a respirare. Il suo cuore si sciogle e brilla di rosso. Niente più macchie nere a offuscarlo. Pian piano Regina apre i suoi occhi. Lo sguardo bruno di lei è confuso, confuso ancora di più dallo sguardo azzurro di Robin.
“Cosa… cosa è successo?” chiede Regina, ancora tra le braccia del ladro.
“è successo che ti amo.” Risponde lui prima di riprendere a baciarla.



Angolo dell'autrice: Salve a tutti i coraggiosi che si sono avventurati sino a qui. beh, non so nemmeno io che dire. Mi spiace, so che Regina è totalmente OOC ma i miei feelings mi impediscono di ragionare appieno. Se voleste lasciare una recensione, positiva, neutra o negativa, che sia, sarà sempre bene accetta.
Il mio cuoricino #OutlawQueen prevedo che sanguinerà ancora a lungo. Perciò sopportatemi! Bye! :)
  
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