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Autore: Alaska__    14/05/2014    2 recensioni
{ Long • Settantatreesimi Hunger Games • OCs • Dave Likin - Distretto 4 }
PROLOGO: “Ma in fondo”, pensò, ricominciando a camminare, “tutti noi tributi abbiamo qualcosa in comune: siamo stati trattati come delle marionette, guidati da fili invisibili e da mani malvagie, che ci hanno impedito di vivere liberamente la nostra adolescenza. Ci hanno tolto l'infanzia, la felicità. Ci hanno tolto tutto. Ma prima o poi ce lo riprenderemo”.
Cosa sarebbe successo se Alex non si fosse offerto al posto di Dave per partecipare ai settantatreesimi Hunger Games?
Drizzle and Hurricane è una what if?, ma può essere letta tranquillamente anche da chi non ha mai sentito parlare di Hurricane of fire.
Come sempre, attenzione al rating. A lui piace cambiare.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate, Vincitori Edizioni Passate
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Premessa: questa long è una what if? della mia storia Hurricane of fire. Il protagonista - Dave - è il migliore amico di Serena, tributo femmina del Distretto 4 durante gli "originali" settantatreesimi Hunger Games, narrati in HOF. Nella fanfiction originale, lui veniva estratto per partecipare ai Giochi insieme a Serena, ma viene sostituito da un volontario. 
Molti dei fatti presenti in questa storia rimandano ad Hurricane of fire, ma può tranquillamente essere letta senza conoscere la prima.
Buona lettura. ~

 



 

PROLOGO
 

 « Ciao, Quattro »

 

Si fece strada tra gli alberi e gli arbusti, spostando qualcuno di questi ultimi con il suo tridente. Camminava guardingo, con la sua arma stretta in una mano e la rete da pesca nell'altra. Il tridente – per quanto avesse tentato di pulirlo – era ancora sporco di sangue, l'ennesimo che era stato versato a causa sua.
“Non sono un assassino”, si ripeté ancora. Era il pensiero che più gli tornava alla mente, in quei giorni. In lui combattevano due forze contrastanti, una benigna e una maligna. Quella benigna gli suggeriva che non era colpa sua – in fondo, aveva ucciso solo per legittima difesa. Quella maligna, nera e infida parte che si annidava nel suo animo, però, lo accusava, non gli dava pace giorno e notte, mentre i volti dei tributi caduti lo cercavano nel sonno, tra un incubo e l'altro.
Ventidue tributi erano già morti. Altri due stavano combattendo per sopravvivere. Lui stava combattendo per sopravvivere.
Dave Likin non era un assassino, ma avrebbe ucciso ancora per vincere e per tornare a casa. Aveva tante ragioni per farlo: dimostrare a tutti che Capitol City non poteva ingannarlo, la sua famiglia, il Distretto 4 e il suo mare, Serena. Glielo aveva promesso. Le aveva giurato, prima di partire, che avrebbe vinto per lei. Così come lo aveva detto ad Anya prima che morisse tra le sue braccia.
Il pensiero della ragazza del Distretto 7 lo costrinse a chiudere gli occhi e a prendere un bel respiro. L'immagine di lei a terra, con la testa immersa in una pozza di sangue, era ancora vivida nella sua mente.
Ricordava bene come i suoi capelli bianchi erano diventati rossi – rossi come i suoi. Avevano qualcosa in comune, finalmente. Lui e Anya erano agli antipodi, l'una bianca, l'altro rosso; lei tormentata da una triste storia alle spalle, lui con un'infanzia relativamente serena. Fino ai suoi undici anni, almeno.
“Ma in fondo”, pensò, ricominciando a camminare, “tutti noi tributi abbiamo qualcosa in comune: siamo stati trattati come delle marionette, guidati da fili invisibili e da mani malvagie, che ci hanno impedito di vivere liberamente la nostra adolescenza. Ci hanno tolto l'infanzia, la felicità. Ci hanno tolto tutto. Ma prima o poi ce lo riprenderemo”.
Giunse in una radura. Ormai era l'unico posto asciutto, lì. Era tutto sommerso dalle acque. L'ultimo atto di furbizia degli Strateghi, per far sì che i due ultimi rimasti si incontrassero per combattere.
Dal folto degli alberi emerse una figura. Capelli biondi, molto alto, ghigno sadico in volto: il ragazzo del Distretto 1.
«Ciao, Quattro», lo salutò sprezzante, prima di attaccarlo. 

 



"Tell me, would you kill to save your life?
Tell me, would you kill to prove you're right?
Crash crash... burn, let it all burn,
this hurricane is chasing us all underground".

-Thirty seconds to Mars, "Hurricane"


 


Paola's corner

Lo so che pubblico e scrivo troppo.
Lo so.
Però questa idea mi frullava nella mente già da un bel po' e ci tenevo a scriverla. Se puoi sognarlo, puoi farlo. [ -cit ]
Quindi io ho deciso di mettermi al computer e scrivere, scrivere di Dave nell'Arena.
Perdonate il mio sadismo. 
Non so quanto sarà lunga, come sempre parto con un'idea e scrivo di getto. Era nata come una one-shot ed è diventata una long o mini-long. 
Perdonate le note stringate, ma devo fuggire!
Hope you like it!
Paola. 

   
 
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