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Autore: imperfectjosie    16/05/2014    8 recensioni
Sognavi un angelo che ti accarezzava e il mondo che spariva. Volevi solo quella panchina e quell'aria che ci sfiorava.
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« Sasuke? Adesso me lo daresti quel bacio? »
Ti riferisci chiaramente all'episodio in cui quell'usuratonkachi mi ha sigillato nello stanzino dell'Accademia, prendendo il mio posto. Mi accorgo, navigando fra quegli assurdi ricordi, di trovarmi finalmente a casa. Un mezzo sorriso si affaccia alle mie labbra. Mi sposto un pelo, giusto per vedere un velo lucido sui tuoi occhi e due gote meravigliosamente rosate.

|Sasuke/Sakura|
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Fandom: Naruto (after!Shippuuden)
Pairing: Sasuke/Sakura
Rating: Giallo

Note: Sulle note di "Il sogno di una bambola" dei Modà, parte questa FF. A questa storia tengo particolarmente, mi piacerebbe vederla recensita almeno una volta, non importa se in negativo o in positivo. Ho tirato fuori tutto ciò che di tenero ci può essere in Sasuke. Storia di panchine, parole non dette, passato e nuove sensazioni. Minna! Divertitevi :3 (©gif: Regi-chan)


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La panchina della redenzione.
Ovvero, quando il cuore di Sasuke cominciò a battere.


 

Bambola, dolce bambola, sognatrice per una notte.
Tu che meriti bene, tu che stanotte tremavi,
mi ascoltavi e sognavi.
Sognavi un angelo che ti accarezzava e il mondo che spariva.
Volevi solo quella panchina e quell'aria che ci sfiorava.
Io parlavo e tu mi ascoltavi, ma senza parlare.
E sapevi, anzi pensavi che fosse finzione.
Ma non sapevi e non immaginavi, quanto eri...


“Questa panchina profuma ancora di ricordi e lacrime”
Mi fermo a pensare, seduto su ciò che rimane del mio passato qui a Konoha. Nella mia mente le cose sono tutte più semplici, perché lascio spazio alle emozioni, eppure nessuno mi deve vedere in questo stato. Abbasso la testa, portandomi entrambe la braccia sulle ginocchia e fermando il flusso dei ricordi con il solo ausilio delle mani. I capelli si confondono tra il buio della notte, sono certo che a nessuno verrebbe in mente di venire a cercare un nukenin alle due del mattino. Piego le labbra in un sorriso amaro. Ho aiutato a mandare all'Inferno Madara, l'Hokage mi ha riabilitato a ninja di Konoha, un jonin. Io, Sasuke Uchiha, mi dovrò occupare di tre marmocchi. E dico “dovrò” perché l'allenamento inizierà solo la prossima settimana. Sono nervoso. Perchè sono nervoso? Di certo non voglio far male a dei bambini, so di essere cambiato. So che Naruto lo ha capito. Questa è la panchina dove l'avevo adagiata anni fa, prima di abbandonare la Foglia. Qui ha pianto, qui mi ha supplicato in ginocchio di non andarmene e nel caso, di portarla insieme a me! Perchè mi amava, perché era disposta a qualsiasi cosa pur di continuare ad avermi nella sua vita. Invece adesso? Adesso cosa prova per me? Come mai non mi ha rivolto neppure una parola dalla fine della guerra? Mi osserva, lo posso percepire con gli occhi di Itachi, eppure non si avvicina, non si espone. Sakura, cos'è che non mi dici? Stringo forte alcuni ciuffi color pece tra le mani.
« Sasuke-kun? »
E a quel suono, alzo in fretta la testa.

 

...bambola fragile e bella,
sul tuo naso una perla, somigliava a una stella.
Ma tu che ne sai di me?
Di quello che ho visto e che ho fatto?

Ma stanotte tu no, tu non vuoi saperlo,
vuoi sognare un momento, anche un piccolo istante e pensare al presente,
cancellare il mio dentro, e farmi tuo per un solo momento.



Due occhi così brillanti e verdi, da riuscire a brillare anche alla tenue luce di questo lampione.
« Sakura. »
E' appena un mormorio, ma tu mi sorridi, prendendo posto accanto a me.
« Non venivo qui da quando te ne sei andato, lo sai? Quando mi sono svegliata quel giorno, ho passato l'intero pomeriggio stesa su questa panchina, a domandarmi dove avessi sbagliato. »
Non mi sono confuso, il tuo animo non è cambiato affatto. Non riesco a mascherare un mezzo sorriso. Ti avvicini a me e questa volta non faccio nulla per impedirlo. Perchè non ho più dodici anni, perché non sei più una bambina e la tua presenza mi fa battere forte il cuore. Cuore stanco, saturo di ogni mancanza, di ogni perdita. Tu e Naruto siete la mia luce.
« All'epoca credevo te ne fossi andato per colpa mia! » commenti divertita. E il tuo sorriso imbarazzato si trasforma presto in una sincera risata. Devo avere un'espressione parecchio assurda, me ne rendo conto da solo. Ma come ti è venuto in mente che la causa del mio abbandono fossi tu? Anzi, saresti stata la mia scusa per restare.
« Sakura, senti... » comincio. Il timbro di voce è cupo, ma non te ne curi. Sbatti le palpebre più volte e osservandoti mi rendo conto di quanto tu sia diventata bella. La pelle chiara gioca con la luce e le ombre, creando un contrasto che mi piacerebbe toccare con mano.
« Mi odi? » azzardo incerto. Non so come mi è uscita, non sono bravo in queste cose.
E' Naruto quello espansivo e sentimentale. Io combino solo disastri. E di solito, attacco per uccidere. Strabuzzi gli occhi sorpresa, regalandomi il sorriso più bello che io abbia mai visto. E arrossisco.

 

Poi d'un tratto sospiri, mi guardi e provi a parlare.
Hai paura di dar fine al tuo sogno.
Ma non ti interessa, vuoi scoprire che cosa stai vivendo e dici
“Domani non ricorderai niente, sei solo un sognatore.”
Io ti sposto i capelli e ti rispondo che chi non sogna, non fa sognare,
e che stanotte scriverò per te, dolce bambola sognatrice di una notte.
Ed eccomi qui, come promesso, cercando brividi ed emozioni,
che possano farti tremare e poi, e poi scaldare il tuo fragile corpo,
che è così bello, da accarezzare, da proteggere e amare.
Bambola, dove sei?
Voglio averti.

Ma a quest'ora dormirai e riposerai.

 

Hai visto cosa mi fai?
Sei sorpresa ma anche felice della reazione che hai suscitato in me. Sto cambiando, mi sto lasciando andare e riesco a capirne il motivo. Sei tu. La voglia che sento di stringerti e baciarti, di averti e proteggerti. Distrattamente mi domando se quel dobe mi abbia attaccato qualche microbo amoroso o roba del genere. Sento il tuo corpo alzarsi, la panchina vibra nel preciso istante in cui mi avvolgi il collo con entrambe le braccia. Sussurri al mio orecchio.
« Come potrei odiarti? Lo sai che ti amo. »
Sgrano gli occhi all'inverosimile, aggrappandomi alla tua schiena. Profumi di buono.
« Sasuke, io so che persona sei. So il dolore che hai sofferto quando tutto il tuo mondo è crollato. E capisco, come Naruto, il bisogno che hai sentito di vendicarti verso il Villaggio. Ma è acqua passata, e oltretutto non eri neppure tu. Sei stato accecato dall'odio e dalla vendetta. Il dolore era semplicemente troppo da sopportare. E sei esploso. Ma non pensare che tutto questo modifichi i sentimenti che provo per te. »
Mi irrigidisco quasi immediatamente. Sakura? Sei sicura che meriti tutto questo?
« Sei cambiata. »
E' tutto quello che riesco a risponderti. Il resto lo tengo per me. Ma so che sei sempre stata l'unica a leggermi la mente, a riuscire a capire oltre ogni parola secca, ogni frase all'apparenza fredda e distaccata. Tu sai come sono in realtà. Mi conosci. E per questo, mi ami.
« Sasuke? Adesso me lo daresti quel bacio? »
 

Questa notte di vento e di odori e di colori strani, deve rimanere tua e mia,
ricordo particolare che non si può cancellare.
E tu bambola mia, troverai uno spazio nel tuo cuore, da colorare col mio colore,
ed uno spazio nella tua mente da riempire con il sogno,

il sogno di una bambola. Il sogno di una... bambola.

 

Ti riferisci chiaramente all'episodio in cui quell'usuratonkachi mi ha sigillato nello stanzino dell'Accademia, prendendo il mio posto. Mi accorgo, navigando fra quegli assurdi ricordi, di trovarmi finalmente a casa. Un mezzo sorriso si affaccia alle mie labbra. Mi sposto un pelo, giusto per vedere un velo lucido sui tuoi occhi e due gote meravigliosamente rosate.
« Non vedo perché no. »
E capisci al volo il significato della frase.
Ti apri in un sorriso estasiato. Il verde è più intenso, il tuo equilibrio meno stabile. Mi avvicino, saggiando la consistenza di queste labbra rosse e delicate. Sono morbide e gustose. Ti chiedo l'accesso, stuzzicando l'entrata con la lingua. Con un mugolio di piacere, mi lasci tutto lo spazio di cui ho bisogno. Timida, ti avvicini a me, stringendo la casacca da jonin con forza, mentre le nostre lingue danzano un ballo che a mio avviso dovrebbe essere proibito.
« Mmmffh »
Un gemito strozzato, nel momento in cui sforzo maggiormente la presa sul tuo corpo allacciando le mani ai tuoi fianchi, come fossero ancore di salvezza. Vorrei di più, molto di più, ma non mi azzardo a pretendere altro per adesso. Ci stacchiamo, reclamando ossigeno con violenti spasmi polmonari.
« Karin potrebbe uccidermi per questo! »
Non lo so, ma la cosa è palesemente esilarante, e per questo non riesco ad impedirmi di ridere sfacciatamente. Una vera risata, forse non credevi che ne fossi capace. Mi guardi con un misto di stupore e gioia.
« Sasuke? Posso dormire da te, stanotte? »
Mi blocco, osservandoti negli occhi. Sei seria, tremi vistosamente, ma non c'è traccia di ironia nella tua voce. Deglutisco, ricordandomi che l'indomani ho appuntamento nello studio di Tsunade, così, per evitare di venire frainteso mi alzo, costringendoti così a fare lo stesso. Ti abbraccio, stuzzicandoti l'orecchio sinistro con il mio respiro.
« Domani devo andare dall'Hokage, vuole parlarmi. Ma di notte sarò libero, sai dov'è il mio appartamento? »
E' il fascino degli Uchiha, ci sono nato. Non è di certo colpa mia! Sento il tuo capo annuire mestamente. Non posso guardarti in viso, ma sono certo che quelle gote abbiano ripreso il colorito tendente al rosso che tanto mi fa sghignazzare. Sei così fragile, così delicata e timida, che non posso fare a meno di trovarti eccitante. Il mio corpo reagisce immediatamente e te ne accorgi. Sussulti, spostandoti per osservarmi.
« C-Certo, s-so dove vivi ora, non è molto lontano dall'appartamento di Naruto »
A quel nome, sbuffo, spostando la testa di lato con stizza.
« Tzk. Quell'imbecille! Sempre tra i piedi! »
Sasuke, sei geloso?
Stai zitta, dannata coscienza. Dov'eri quando stavo per sterminare il Villaggio?

Sembri accorgerti del mio diverbio mentale e ti affretti a sorridermi, posando una mano leggera sulla mia guancia e aiutandomi così a rilassare i muscoli del viso.
« Vai a riposare, domani lasciami la finestra aperta. »
Maliziosa, incredibilmente sfacciata. Seducente. Mi apro in un ghigno compiaciuto, ma tu non abbassi la guardia neppure per sbaglio. Anzi, mi sfidi, sorridendomi a tua volta. Mocciosa. Un'adorabile, irriverente e provocante mocciosa.
Senza neppure regalarmi un'ultima frase, ti volti, dirigendoti lentamente verso l'uscita del parco. Non riesco a cancellarmi questo dannato ghigno dalla faccia. Sollevi un braccio in segno di saluto e ti ascolto proferire le ultime parole di questa assurda nottata.
« Buona notte, Sasuke-kun. »
Buona notte, Sakura. Non te l'ho mai detto e di certo non mi sentirai mai pronunciarlo, ma sono sicuro di amarti. Ninja d'elite. Stanotte, ho potuto guardare attentamente nel tuo cuore e sono certo che anche tu sei riuscita a fare lo stesso. Perciò, anche se questo maledetto orgoglio mi impedisce di parlare, non hai davvero bisogno di nessuna inutile parola.


END.

  
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