Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: _alouispanlinson    17/05/2014    0 recensioni
Jenna si è trasferita a New York per continuare il suo addestramento da Shadowhunter nell'istituto. Lì incontra alcuni degli Shadowhunters più famosi, più forti, che hanno affrontato sanguinose guerre e demoni Superiori. Nel suo percorso, affronterà grandi ostacoli, che la spingeranno a crescere, a mettersi in gioco, a rischiare la sua stessa vita per salvare quella di qualcun altro. La spingeranno a diventare una vera e propria Shadowhunter.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4
ELF.
 
 
Image and video hosting by TinyPic


Il folletto si inginocchiò davanti alla regina della corte Seelie.
“Chiedo perdono, mio signora. Chiedo…”
“Smettila, sciocco. Hai osato rubare uno dei miei gioielli più preziosi. Non sai il valore inestimabile di quel piccolo pezzo di diamante.”
Sputò la regina noncurante.
“E per questo…vai punito. Meliorn…”
Lanciò un’occhiata alla fata e, con uno scatto di testa, gli ordinò di far fuori il folletto.
“No! Per favore, mi perdoni!”
Ma Meliorn era già scattato. Il folletto cominciò a correre. Uscì dalla corte, passando dalla tenda ornata da farfalle appese, alcune ancora prese da spasmi. Sentì la risata della regina suonare nell’aria, quasi sgretolando le pareti che lo circondavano. Correva, più veloce che poteva. All’improvviso sentì delle mani sulle spalle. Troppo tardi. Meliorn l’aveva raggiunto ed ora lo stava trascinando di nuovo nella corte. Il folletto battè le mani e, come per magia, scomparve sotto gli occhi di Meliorn, che si guardò intorno confuso e arrabbiato.
Il folletto continuò a correre, stanco. Girava senza una meta. Se il conclave avesse saputo che un Nascosto stava girando senza protezioni, sarebbe morto comunque. Dopo svariati minuti di corsa, si accasciò davanti una porta, ansimando. Usò le ultime forze per suonare il campanello, speranzoso di trovare un nascondiglio.
 
 
 
Jenna aveva il cuore in gola. Non sapeva se per la caduta dalla trave, o per la spaventosa vicinanza dal viso di Zayn. Continuavano a fissarsi, con il fiato corto. Erano a pochi centimetri di distanza.
“Jenna…”
Suonò il campanello. Sbuffando, Zayn adagiò delicatamente Jenna a terra, distogliendo lo sguardo dal suo viso. Senza dire parola, si diresse in fretta verso la porta della palestra. Jenna, sistemandosi i capelli, lo seguì. Si affrettò per raggiungerlo. Erano nel corridoio, nella strada per l’ascensore, e Jenna guardava a terra. C’era un silenzio imbarazzante tra di loro. Arrivati all’ascensore, aspettarono che arrivasse. Lo guardava, confusa, completamente assente. Che stava succedendo? Un secondo prima era preoccupato per lei ed ora non la guardava nemmeno in faccia. Jenna seguì Zayn nell’ascensore e, stufa di quella situazione, sbuffò appoggiando la schiena alla parete. Zayn fissava la porta. Era così fermo da sembrare di marmo, un pezzo di ghiaccio. Finalmente arrivarono alla porta dell’istituto e quando aprirono la porta rimasero scioccati : un folletto era sdraiato a terra, senza sensi.
“Aiutami a portarlo dentro.”
“Zayn, non possiamo portare Nascosti nell’istituto!”
“Per l’Angelo Jenna, guardalo!”
Jenna rimase zitta e prese delicatamente il Nascosto dalle gambe. Lo portarono velocemente nell’edificio e, mentre raggiungevano l’ascensore, Zayn prese il corpo e lo mise su entrambe le spalle, lasciando a mani vuote Jenna.
“Ti aiuto…”
“Ce la faccio.”
La liquidò così, e Jenna era ferita. Perché ora la trattava così?
 
 
“Quello stronzo!”
“Calmati, Liam, per favore.”
Harry si avvicinò al ragazzo con passi lenti, esitanti. Sapeva che Liam era incontrollabile se arrabbiato. Quest’ultimo si morse il dorso della mano per scaricare i nervi e per evitare di sputare qualche parolaccia in faccia ad Harry.
“Cazzo!”
Diede un calcio alla gamba del tavolo, lo stesso su cui erano poggiati i fianchi di Harry pochi istanti prima.
“Liam...”
Harry abbassò lo sguardo a terra, ormai sconfitto. Era avvilito, riusciva a percepire il dolore e la rabbia del ragazzo sulla sua pelle, quasi fossero suoi. Liam appoggiò i gomiti sul piano del tavolo, boccheggiando.
“Và via, Harry.”
“Cosa?”
L’aveva ferito. Liam rimase di schiena di fronte a lui, senza dire altro. Sto solo cercando di aiutarlo e questo è il ringraziamento, pensò. Trascinò riluttante i piedi fino alla porta, girandosi un’ultima volta. Abbassò lo sguardo a terra scuotendo la testa e, chiudendosi la porta alle spalle, lasciò la stanza stringendo i pugni lungo i fianchi. Doveva ammetterlo, però : Liam irato gli ricordava sé stesso. Proprio il giorno prima Harry stava letteralmente sputando veleno addosso a quel Nephilim. Sbuffò una risata ironica, raggiungendo la sua stanza.
“Fottuto Nephilim.”
Non si disturbò nemmeno di chiudere la porta. Troppa fatica, pensò. Raggiunse la porta del bagno osservandosi la mano : era ancora sporca di sangue. La ripulì soffermandosi sulle nocche, ormai rovinate dai molteplici pugni sferrati a muri, sacchi, persone. Soprattutto persone. Dalla sua bocca uscì un gemito di lamento, mentre passava delicatamente un dito su una ferita ancora aperta.
 
 
 
Zayn varcò la porta dell’infermeria per la decima volta per controllare il Nascosto. Più volte l’aveva osservato : piuttosto basso, labbra fine e ciglia lunghe.
“Mi dici cosa c’è che non va?”
Si girò di scatto trovando Jenna a braccia incrociate, appoggiata allo stipite della porta, con sguardo interrogatorio.
“Non so di cosa tu stia parlando.”
Disse, lasciando un panno umido che aveva nella mano su un piccolo tavolo.
“Perché ti stai comportando in modo strano? Insomma…non mi rivolgi la parola.”
Le si spezzò la voce a fine frase, distruggendo quella maschera di sicurezza che aveva indossato. Zayn sbuffò passandosi una mano tra i capelli neri, tirando leggermente le punte.
“Non è colpa tua…lascia stare, davvero.”
Si diresse verso di lei a grandi passi, soffermandosi proprio a poca distanza dal suo petto.
“Se ho fatto qualcosa…”
“Non hai fatto niente,”
Disse, scuotendo leggermente la testa.
“Smettila di pensarlo. Sono solo molto stressato. Stavi per romperti la faccia e di colpo mi ritrovo un Nascosto nell’infermeria dell’Istituto, oltretutto privo di sensi.”
 
 
 
A Jenna scappò un sorriso.
“Ma non è successo, fortunatamente.”
Lanciò uno sguardo sopra la spalla di Zayn, proprio sul lettino del Nascosto.
“Se non ci fossi stato io…”
“Oh certo, ora comincia ad elogiarti per il tuo atto da Super-man.”
Alzò gli occhi al cielo, ridendo.
“Sarei un perfetto Super-man, no?”
Zayn drizzò la schiena poggiando i pugni sui fianchi, assumendo una posa teatrale.
“Sei patetico.”
Diede una piccola spinta sulla spalla del ragazzo e scoppiarono entrambi a ridere, riempiendo il solito silenzio tra le pareti del corridoio. I grandi dipinti raffiguranti l’angelo Raziel e gli Strumenti Mortali coprono il muro rosso carminio ormai rovinato dagli anni. Jenna concentrò il suo sguardo su un quadro coperto da prati sconfinati, sormontato da un cielo azzurro come il mare e due alte torri.
“Idris…”
Sussurrò, quasi non volesse lasciar trasparire quel senso di malinconia che incombeva su di lei. E’ strano, pensò. Quasi non si accorse del braccio di Zayn che sfiorava il suo. Si irrigidì leggermente, ma non spostò lo sguardo dal dipinto.
“Ci sei mai stata?”
Jenna scosse la testa abbassando lo sguardo sulle sue scarpe. Si sentiva vuota, come se fosse sempre appartenuta a un posto mai conosciuto. E’ questo il sentimento che provava. Gli mancava quella che riteneva casa, quella dove poteva essere sé stessa. Un tipo di malinconia particolare, quella che ti fa desiderare qualcosa che non hai mai avuto, facendotene sentire la mancanza.
“Ti ci porterò, un giorno.”
Jenna alzò la testa di scatto, facendo spuntare un sorriso sul suo viso.
“Promesso?”
“Promesso.”
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: _alouispanlinson