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Autore: jamesguitar    18/05/2014    4 recensioni
Sospirai. Cosa avrei dovuto fare? Non lo sapevo, cazzo, non ne avevo idea.
"Non so se posso fidarmi"
Tristan aggrottò le sopracciglia, in quel modo angelico che mi faceva uscire di testa.
"Tu puoi sempre fidarti di me."
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley Simpson, Tristan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stay.

Tris. Le sue labbra.
Erano l'unica cosa a cui pensavo da mesi ormai, non riuscivo a distogliere i miei sogni da questo.
Avevo bisogno delle sue braccia intorno a me, dei suoi abbracci, delle sue parole dolci. Delle parole dolci che per tutti sembravano compromettenti, ma che per noi erano solo scherzi da amici.
Si, amici.
Faceva male saperlo, faceva male vedere la gente sognare noi due insieme, e sapere che non sarebbe mai stata la realtà.

"Brad, sei pronto?"
Fu proprio la voce di quell'angelo caduto a chiamarmi dal salotto di casa mia.
"Si, eccomi, arrivo. Sto solo facendo mente locale."
"Oddio, dobbiamo solo andare a Los Angeles"
"Sta zitto Tris!"
Lo sentii ridere, mentre mi lasciai scivolare sul pavimento.
Non so perché lo feci, semplicemente volevo cadere un secondo.
Cadere.

Lo sentivo parlare con mia madre nell'altra stanza del più o del meno, delle cazzate con cui si parla dei genitori degli amici.
Amici.
Era impossibile non soffrire per questa cosa.
"Brad?" Era mia madre stavolta.
"Eccomi, calma"

Uscii dalla mia stanza con la valigia strapiena dei miei strani occhiali da sole, almeno una decina di jeans strappati, e magliette. Avrei voluto dei maglioni caldi, ma a Los Angeles facevano non so quanti gradi.
Dovevamo girare il video di Somebody To You con Demi Lovato, sarebbe stato divertente.
Ma sarei riuscito a divertirmi davvero, con il solito pensiero di Tristan che mi assillava ogni secondo?

"Ehi" mi salutò il biondo, appoggiato ad un tavolo.
"Ehi" dissi.
"Ciao Brad, quando torni fajitas, okay?" Mi disse mia madre.
"Certo mamma, grazie. Ti voglio bene" la abbracciai forte, era sempre stata una donna emotiva, sapevo che le sarei mancato da morire.
Una volta terminati quei saluti lacrimevoli, uscii di casa, seguito da Tristan.

"Stai bene?" Mi chiese, quando entrammo in macchina.
"Io?"
Io sto a pezzi, sono distrutto dal mio amore per te, mi sento bruciare dentro ogni volta che mi guardi, avrei voluto dire.
Ma tutto ciò che effettivamente il mio cervello elaborò fu "Io sto benissimo"
Forse fu meglio così.

Tris mise in moto la macchina, ed uscì dalla via di casa mia.
Ci saremmo dovuti incontrare all'aereoporton con James e Connor, era questo il programma.
"Benissimo? A me sembri un po' meno sorridente del solito"
Quasi gli risi in faccia. Un po' meno sorridente? Era davvero tutto ciò che aveva notato?
"Io non rido se non c'è niente per cui ridere"
"Appunto, questo non è il Bradley che conosco."
Avrei voluto dirgli che non mi conosceva davvero, ma non lo feci. 
"Non so cosa dirti, davvero."

Viaggiammo per qualche minuto in silenzio, finchè Tris non appoggiò una mano sulla mia coscia, facendomi sussultare.
"Sul serio, voglio sapere cosa ti prende"
Sospirai. Cosa avrei dovuto fare? Non lo sapevo, cazzo, non ne avevo idea.
"Non so se posso fidarmi"
Tristan aggrottò le sopracciglia, in quel modo angelico che mi faceva uscire di testa.
"Tu puoi sempre fidarti di me."

"Bene, allora.. Parlerò"
Mi tremava la voce, e le mani non erano in stato migliore. Stavo sudando, me ne rendevo conto. Diamine, non riuscivo a calmarmi un secondo.
"Sto aspettando"
Perchè cazzo doveva parlare? Perchè doveva usare quella fottuta voce rauca che mi faceva uscire di testa?

"Credo di essere innamorato di qualcuno"
Il biondo tirò via la mano dal mio corpo, ci rimasi un po' male, ma ovviamente non dissi nulla.
"Credi?"
"Io.. Amo quella persona. Ne sono profondamente convinto"
"Lei lo sa?"
Arrossii. Avrei dovuto correggerlo con 'lui' o no? Decisi di no.
"Non lo sa nessuno"
"Apparte me" sogghignò.

Risi. Se solo avesse saputo la verità. Peccato che non la avrebbe mai saputa.
"Cosa devo fare? Se fossi in me, cosa faresti?"
Si passò una mano fra i capelli biondi, ammiccando, e fissando la strada. Amavo quando arricciava le labbra in quel modo, le faceva apparire maledettamente invitanti.

"Sono innamorato anch'io, in realtà."
Sentii un tonfo. Probabilmente era stato il mio cuore, frantumato in mille pezzi, sparso nel vuoto immenso della mia anima.
"Ah si?"
"Si, ma nemmeno lui lo sa."
Lui. Aveva detto lui.
"Lui?"
"Si Brad, sono gay. Non ti da fastidio, vero?"
"No, certo che no."

Non sapevo cosa fare, a quel punto. Non ne avevo idea. Mi sentivo stupido a non avergli detto di essere gay, ma ormai era troppo tardi.
"Posso sapere chi è?"
Forse sbagliai a chiederlo, perchè si girò di scatto verso di me, come se fosse allarmato.
"Nah, meglio di no"
"Uhm, okay"

Ero terribilmente in imbarazzo. Non avevo idea di cosa dire, la situazione di era tesa più di quanto volessi.
"Sei innamorato innamorato?" Chiesi, senza nemmeno pensarci. "O è una cotta del cavolo?"
Tris rise, quasi amaramente, e gettò leggermente la testa all'indietro. Dio, se era bello.
"Innamorato perso. Hai presente quando senti che per una persona rischieresti tutto? Quando senti che non amerai mai nessun altro?"
"Si, si, capisco. È così anche per me."

Che cazzo. Questa faceva male. Perfino di più del suo pensiero fisso, dei suoi abbracci amichevoli. Era una rivelazione più dolorosa di ogni cosa.
"E la ragazza fortunata ad averti chi è?"
Mi passai una mano fra i ricci.
"Ragazzo, è un ragazzo"
Un peso si sollevò dal mio petto, o almeno una parte, quando mi sorrise.
"Due outing insieme, wow"
Risi, appoggiando la testa al finestrino.



Non riuscimmo a dire altro.
Si sentì un boato, forte. 
Dei vetri rotti.
Un dolore alla testa.

Vedevo rosso, non sapevo cosa fare. Oddio, cosa stava succedendo? Provai a muovere una gamba, ma era bloccata. Bloccata da.. Cosa? L'airbag. Cazzo.
Finalmente la mia vista si schiarì, ma il dolore non se ne andò.
Tris era appoggiato al suo sedile, la macchina era capovolta. Aveva gli occhi chiusi.

Il mio primo istinto fu urlare, ma non ci riuscii. Non avevo fiato.
Tirai la gamba con tutte le forze che avevo, e finalmente riuscii a liberarmi.
Strisciai nella macchina piena di sangue. 
Sentivo l'ambulanza, i medici. Sentivo tutto, anche se un po' ovattato. 
La testa faceva male. Tanto.

Mi concentrai su Tris, privo di sensi.
Lo scossi, finchè un minimo respiro non fuoriuscì dalle sue labbra.
"Tris!" Finalmente riuscii a gridare. "Tris, parlami!"
"B-Brad.."
"Ci sono, okay? Sono qui. Devi farcela, i medici stanno arrivando, va bene?"
"Io.. Cazzo, fa male.."
"Si, si, lo so! Dio Tris, ti prego, resisti!"

Stavo piangendo, era inevitabile. Tristan aveva un grosso taglio sul torace, respirava a scatti.
Oddio.
"Brad.."
"Si, Tris?"
"Ti prego, resta."
Singhiozzai, fissandolo. Sarebbe sopravvissuto? Il pensiero di una vita senza  di lui mi uccideva. Non riuscivo a fermare le lacrime che rigavano le mie guance, come potevo farlo?

"Io resto, ma tu resisti, va bene?"
"Ci sto provando, bluesman."
Cristo. Bluesman.
"Tristan! Ti prego, devi.. Respirare, okay?! Non va bene come lo stai facendo!"
Ero disperato, adesso. Quasi non respirava più, non avevo idea di cosa fare.
Perchè cazzo l'ambulanza non si sbrigava?

"Brad. Non. Non.. Non posso.."
"Certo che puoi! Per favore.."
"È vero che profumi di paradiso, lo sai?" Mi interruppe.
Stavo piangendo come un ossesso ormai, il suo sorriso quasi spento mi esasperava.
"Oddio, devi resis.."
"Sta zitto e ascolta, cazzo."
Mi sorprese. Non poteva essere un addio. Non poteva.
"Okay."

"Ti amo" disse. La sua voce era sempre più rauca, e smisi di amarla in meno di due secodi. "Ti amo e sei tu quello per cui avrei rischiato tutto. Sappilo, ti prego.."
Ti amo.
Lo aveva detto davvero? Suonava come un addio, però. Non andava bene, dannazione.

"Tris, anche io.."
Ma era troppo tardi.
Il suo cuore aveva cessato di battere.


#ANGOLOAUTRICE
Sono. fottutamente. sadica.
lo so, miei cari. mi scuso per i vostri feels(?) 
non so che altro dire, quindi alla prossima, miei cari lettori.

-jamesguitar
  
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