Quieto vivere
Conosceva Sherlock da poco più di un mese eppure gli era chiaro.
Per il quieto vivere non bisognava dargli addosso.
Né infastidirlo, o fissarlo, o.. parlargli, ecco.
Lestrade lo aveva capito.
Eppure, quando il cellulare gli vibrò per tre volte consecutive, non riuscì a trattenersi.
“Chi ti scrive?”
“Nessuno.”
“Cosa ti scrive?”
“Indovinelli.”
Lestrade lanciò un’occhiata al professore, quindi alle teste ciondoloni degli altri studenti e alla fine si strinse nelle spalle: indovinelli per combattere la noia, niente di male.
Per il quieto vivere avrebbe potuto e dovuto chiudere lì l’argomento.
“Posso leggere?”
“No.”
Lestrade arricciò le labbra, combattuto, e si sporse ugualmente oltre la spalla di Sherlock.
“Cos’è duro, fremente e incapace di attendere ancora?”
Il viso di Lestrade si oscurò, preso completamente in contropiede.
Sherlock rispose al messaggio e un bip risuonò dalla destra dell’aula.
La risatina di Jim gli arrivò chiaramente all’orecchio e Lestrade sospirò, colpevole.
Per il suo quieto vivere avrebbe dovuto farsi gli affaracci suoi.
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Drabble partecipante al Drabble Day...
... anzi, al Drabble Weekend, del gruppo ‘We are JohnLOCKed’ di fb.
Per il prompt e l’idea, ringraziate Noruwei. <3
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