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Autore: Lys3    18/05/2014    1 recensioni
Tutti a Capitol City amano gli Hunger Games. Tutti tranne Leo.
Lui è diverso, lo è sempre stato fin da piccolo, ma nessuno comprende le sue ragioni. E in un mondo così grande, così forte, lotterà nel suo piccolo per far valere le sue idee in una società travagliata da questi Giochi mortali.
Martia era una ragazza come tante altre. Questo prima di vincere gli Hunger Games. Ora lotta per non perdersi nei suoi incubi, per mantenere la sua famiglia che sta cadendo verso l'oblio e per dare a sé stessa una speranza di una vita migliore.
Dal testo:
“Siamo diversi. Apparteniamo a due mondi diversi. E questa cosa non cambierà mai. [...] Vuoi un ragazzo che ti salvi dagli Hunger Games, non uno il cui padre ha progettato la tua morte.” [...]
“Ti sbagli. Tu mi salvi dagli Hunger Games. Mi salvi dagli Hunger Games ogni volta che mi guardi, ogni volta che mi stringi la mano, ogni volta che mi sorridi. Ogni singola volta in cui tu sei con me, mi sento libera di nuovo, come se nulla fosse mai accaduto. [...]”
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Nuovo personaggio, Strateghi, Tributi edizioni passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 
La signora Hampfit stringeva il foglio di carta tra le mani con una forza inaudita e cercava di asciugarsi le lacrime che le rigavano le guance prima che potessero bagnare la foto.
 
Ciao mamma,
Siamo nel 13 e tutto va bene. Avevi ragione, qui ci hanno accolto a braccia aperte nonostante tutto. Siamo arrivati con grande fatica con tutte le guardie ai confini del Distretto e tutti gli imprevisti nei boschi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e solo grazie a te.
 
Ricordava ancora lo sconforto nel vedere il cadavere di suo figlio steso per terra. Poi la notizia della sua morte solamente inscenata che le aveva procurato non pochi dubbi. Era stata una madre così pessima da costringerlo a fuggire? Era forse più importante quella ragazza di lei?
 
Vorrei dirti grazie, ma non trovo le parole. Senza di te Dylan, Erik, Monika, Liz e lo stesso Sam rischiavano di finire negli Hunger Games. Ma tu li hai salvati, ci hai salvati tutti. Senza contare che hai concesso a Dylan una delle cose più belle del mondo: una mamma.
Sono stato troppo duro con te, forse. Magari in un’altra realtà saremmo andati d’accordo, in un posto senza Hunger Games, senza morte… Senza papà.
 
Ma la cosa a farla sentire ancora peggio era stata il rifiuto di suo marito nel voler aiutare Leo. Era strisciato di soppiatto in cucina e le aveva raccontato del Distretto 4, della relazione che il loro figlio aveva con Martia, della telefonata di aiuto e del suo rifiuto.
“Ma… E’ solo un ragazzina…” aveva protestato lei.
“Una ragazzina che doveva morire negli Hunger Games” protestò suo marito.
Solo allora si era accorta del mostro che aveva sposato, della crudeltà di quella società e degli Hunger Games, e solo allora capì di averne fatto parte. Cosa aveva quella ragazza di diverso dagli altri Tributi morti? Niente. Ma ora che l’aveva conosciuta, ora che sapeva che era così importante per suo figlio non voleva che morisse, non voleva più gli Hunger Games, non voleva più essere la stessa persona di prima.
 
Prometto che ti scriverò ogni qual volta sarà possibile, anche se credo che le lettere faranno fatica ad arrivare lì. Ci sono una decina di persone che si recano a Capitol City grazie a un patto segretissimo con il Presidente, ma non sono disposti a fare nessun favore se non per soldi. Non ti dispiace accollarti le spese, vero?
 
Doveva salvare quella ragazza.
All’oscuro di suo marito, ordinò a uno staff di medici di recarsi lì, fare il possibile per curarla e di non badare a spese. Aveva inoltre fatto consegnare una lettera a suo figlio, nella quale rivelava la verità sul Distretto 13, cosa che era saputa solo da poche persone e che aveva scoperto frugando tempo prima tra i documenti del marito. Ma tutto doveva rimanere segreto.
Così i medici si presentarono fingendo di dichiarare la morte della ragazza e obbligando gli altri al trasloco e tutti si sarebbero trasferiti nel 13, fingendo di essersi spostati dalla parte opposta del Distretto 4.
Era tutto calcolato.
Ma dopo la notizia dei medici che Martia era viva, non aveva più avuto notizie e temette che li avessero scoperti nell’attraversare i boschi o nello scavalcare la recinzione. Alla fine, però, la lettera era arrivata e con essa una foto che inquadrava tutta la famiglia: Leo e Martia al centro, abbracciati, con il figlio Dylan tra le braccia; accanto a loro un ragazzo che doveva certamente essere Sam; davanti a loro i due piccoli Erik e Monika.
 
Va tutto bene, mamma. Ed è solo merito tuo.
Il nostro segreto è nelle tue mani e in quelle della giovane Mags che, come al solito, non sta mai alle regole e curiosando per casa ha scoperto tutto. Sappiamo di essere al sicuro con voi.
Mi mancherai, così come mi mancherà Verin e Lana.
E’ vero quando dicono che l’amore di una madre è immenso, e tu l’hai appena dimostrato in un modo che non credevo possibile.
Ti voglio bene.
Leo.




E così signori e signore si conclude questa storia. Mi ha fatto piacere condividerla con voi, anche se, come tutte le cose, mi dispiace sia finita e non faccio altro che domandarmi se poteva essere realizzata in maniera migliore. Mi scuso per il ritardo di questo epilogo, ma con un mese all'esame di stato sono proprio in una situazione in cui le fan fiction sono i miei ultimi pensieri. Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e più in generale della storia. Spero di incontrarvi di nuovo su questo sito. Arrivederci :)

 
  
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