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Autore: Misaki Ayuzawa    18/05/2014    0 recensioni
I personaggi che conosciamo in un contesto diverso dal solito, in una realtà in cui Emma ha potuto vivere felice e spensierata con i suoi genitori nella Foresta Incantata fino a che ...
"Emma si accucciò accanto al padre, il quale stava esaminando, con la mano guantata, delle impronte di coniglio che suggerivano un’andatura frettolosa, a giudicare dalla profondità delle orme.
- Vanno da quella parte.- Sussurrò all’orecchio del padre Emma, timorosa che il coniglio potesse scappare, spaventato, se li avesse sentiti."
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Sulle tracce del coniglio

La bambina dai capelli d’oro correva sempre più velocemente, inseguendo chissà che cosa. Non che poi fosse così importante, Azzurro, o meglio: James, non avrebbe mai smesso di seguire sua figlia, il frutto del Vero Amore e la fonte delle gioie che, da otto anni a quella parte, riempivano le sue giornate, tra un complotto di un mago malvagio e un ballo in onore di un fidanzamento reale.
James preferiva di gran lunga le ore che passava con Emma nella Foresta Incantata, a seguire le tracce dei conigli, nella speranza di trovare IL Bianconiglio. Da quando Emma aveva incontrato quell’altra bambina, Alice, proveniente dallo strano mondo di “Londra Vittoriana”, era stato il suo più grande desiderio scovare quel coniglio col panciotto, l’orologio da taschino e una costante fretta addosso e, poiché Emma non era assolutamente una bambina viziata, James era sempre ben contento, nonostante qualche lamentela da parte della moglie, che ben sapeva i mali che si celavano tra gli alberi della foresta, di aiutarla nelle ricerche.
- Emma, amore, rallenta; credo di aver trovato qualcosa!- Emma interruppe la corsa di botto e si voltò verso il padre, in un turbinio di capelli e gonne. Se c’era una cosa su cui Neve era irremovibile era questa: Emma doveva sempre portare le gonne. Quello era l’unico modo perché potesse imparare a starci comoda.
Come si può ben immaginare, quel maschiaccio della figlia non approvava assolutamente, ma comprendeva l’importanza di saper camminare bene con i vestiti più pomposi: era una principessa, e un giorno sarebbe dovuta diventare una regina.
Tra le altre cose, non era mai stata capace di tenere il broncio alla madre per più di un paio d’ore. Tutti amavano Neve, la sua bontà, la sua generosità! Solo una persona si rifiutava di vederla di buon occhio, ma di certo quella non era il tipo di persona da prendere ad esempio …
Emma si accucciò accanto al padre, il quale stava esaminando, con la mano guantata, delle impronte di coniglio che suggerivano un’andatura frettolosa, a giudicare dalla profondità delle orme.
- Vanno da quella parte.- Sussurrò all’orecchio del padre Emma, timorosa che il coniglio potesse scappare, spaventato, se li avesse sentiti.
- E sono fresche.- Aggiunse James. Poi, gesticolando, ordinò a Emma di andare a sinistra, mentre lui sarebbe andato a destra. Lo avrebbero circondato e preso di sicuro!
La bimba annuì decisa e partì in quarta, mentre James se la prese con comodo. Non voleva assolutamente creare problemi a quella povere creatura, men che meno catturarla. Una volta che Emma l’avesse visto, la sua passione per il Mondo delle Meraviglie sarebbe svanita e sarebbe passata ad un nuovo gioco, o, almeno, così sperava il re!
- Papà! L’ho preso, l’ho preso! E’ così buffo- James poteva sentire la voce della figlia mista al divertimento – E’ così buffo; proprio come aveva detto Alice!-
James procedette nella direzione dalla quale proveniva la voce della bambina, fino a raggiungerla.
Con le labbra volte all’insù, in un genuino sorriso, scompigliò la chioma già scombinata di Emma e la invitò a liberare l’animale.
- Ma papà, ci abbiamo messo così tanto per acciuffarlo … E poi a lui non dispiacerà portarci nel Paese delle Meraviglie, no? – si rivolse direttamente alla creatura candida ansimante e spelacchiata tra le sue mani - Le dispiacerebbe, signor Bianconiglio, portarci a fare un giro nel Paese delle Meraviglie?-
Gli occhietti viola del coniglio guizzarono. Continuava a ripetere “Lasciami andare! Ho fretta! Che ritardo, che ritardo!” ma alla domanda di Emma quel fiume di parole si interruppe.
- Signorina, mi dispiacerebbe moltissimo! Assolutamentissimo! Sono in un ritardo che non si vedeva da quando la testa di Ser Petram fu recisa dal suo corpo prima ancora che esso fosse più vicino di due leghe!-
James corrugò la fronte, non troppo convinto … ma, che diamine!, era un coniglio a parlare!
Emma invece scoppiò in una risata cristallina. – Non credo, signore, che qualcosa del genere possa accadere!-
Ma il coniglio non l’ascoltava più, concentrato com’era sull’orario.
Tutto allora accadde in un attimo: il coniglio mulinò in alto la zampa, creando un vortice porpora nell’aria e, divincolatosi, vi saltò dentro, seguito a ruota da Emma. James aveva tentato di afferrarla ma in un momento aveva capito quel che doveva fare … si gettò a capofitto nel molinello, un attimo prima che questo dissolvesse sotto gli occhi esterrefatti di qualcuno …

Tana del coniglio: Salve signori e signore! Questa è la mia prima ff in questo fandom e, se siete arrivati quaggiù, vi sono molto grata, perchè dovrebbe significare che avete letto il capitolo! Se lo avete fatto e volete dirmi qualcosa, siete i benvenuti a lasciarmi una recensione, di qualsiasi tipo, purchè sia educata. Alla prossima!

  
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