Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
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Autore: ofarrowsandbows    18/05/2014    0 recensioni
Macy torna a casa Hill dopo aver passato diversi anni a Central City, per finire gli studi universitari. Quando torna a casa, un misterioso incidente avviene nella città da poco lasciata, Maria prende quindi in mano la situazione e ne approfitta per introdurla nell'attività, ma Macy è una fan di Rising Tide e dello S.H.I.E.L.D. non ne vuole proprio sapere.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Skye, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Macy sostiene spesso di essere la parte più sana della famiglia, considerando ciò che fanno i suoi genitori per lavorare, di come lei è nata e perché il suo primo nome è Coburn, che non è minimamente un nome femminile.

Non che si lamenti, studiare per diventare antropologa forense non le dispiace per niente, anzi, non aspetta che la laurea per poter finalmente esercitare in pieno la sua professione e ritrovarsi sulle scene del crimine – e dettare ordini, perché se c’è una cosa che ha preso da mamma Maria, è proprio quella di volere a tutti costi avere tutto sotto controllo – e quindi visto che non avrebbe alcun capo, poter controllare ogni minimo dettaglio che la povera vittima le “offre” in modo da farle risolvere il caso.

L’unico rammarico di Macy è non aver acquistato la vista di suo padre Clint, ma del resto non si può avere tutto dalla vita, quindi, per uno strano scherzo del destino, è cresciuta sentendosi dire costantemente che somiglia a sua madre, solo con i capelli di quello strano biondiccio scuro, come suo padre.

Nel complesso, qualcuno le dice, non sembra nemmeno malaccio, se non fosse per il fatto che dorme sì e no sei ore al giorno e quando non studia cerca di capire perché fino ai quindici anni è stata cresciuta dalla bambinaia Angelina.

Un bel mistero da svelare sarebbe stato anche quello riguardante il fatto che suo padre non vivesse nella residenza Hill, ma altrove, con una certa vedova nera di nome Natasha Romanoff.

Quando aveva chiesto a sua madre come mai vivessero da sole, Maria aveva semplicemente detto che non lo volevano un figlio e che non stavano nemmeno insieme, venti anni prima, che erano giovani e lei pure un po’ ubriaca.

Dopo quella storia, Macy aveva pensato che le cose da una botta e via era meglio non farle, giusto per non arrivare a quarant’anni, con un figlio o una figlia con metà dei suoi anni e un “compagno” che è a sua volta impegnato con un’altra persona.

Dire che il tutto sia imbarazzante è poco, ma del resto le famiglie moderne sono complicate per principio, basta vedere le serie tv.

Peccato – pensa Macy – che non abbia fratelli o sorelle, perché sarebbe stato davvero epico vedersi sballottolati da una casa all’altra – sempre vuote, ovviamente – fare ciò tutto ciò che passava loro per la testa e poi incolpare l’amico immaginario.

Tutte queste cose le aveva fatte da sola, ad eccezione per l’amico immaginario. Nessuno le aveva mai chiesto nulla in quanto ai casini che aveva combinato.

Riguardo all’istruzione non si è mai lamentata, però. Nonostante la poca – inesistente – presenza genitoriale, Maria e Clint avevano comunque provveduto a farle frequentare le migliori scuole, e così era stato anche per l’università.

Central City era diventata così la sua finestra sul mondo. Beh, in realtà era solo il luogo più lontano dagli affari riguardanti il lavoro dei genitori.

Ancora oggi che sa tutto, Macy crede che con l’avvento della guerra di New York e la scoperta dei supereroi e cose varie, i suoi avrebbero dovuti darsi una fottuta calmata; alla fine scuote sempre il capo, pensando che probabilmente venti anni prima una fottuta calmata se l’erano data, dopo una qualche guerra a lei sconosciuta, e poi beh, il resto è storia.

A Central City, Macy ha conosciuto Iris West, una simpatica ragazza che aspira a diventare reporter e successivamente, dopo diverse uscite, ha incontrato Barry Allen.

Barry rimaneva e rimane tuttora un mistero, per Macy; sì, entrambi sono patiti per la scienza, la chimica e guarda caso finiranno per fare un lavoro simile, ma comunque non può fare a meno di pensare che un orologio da taschino – lei glielo infilerebbe su per le orecchie ma questa è un’altra storia – è quello che ci vuole per farlo rinsavire magari arrivare in orario agli appuntamenti, per una volta.

Appuntamenti con Iris, per essere precisi. Macy sa che c’è del tenero tra loro, anche se continuano a nascondere il tutto sotto un falso alone di sorrisi e confidenze da amici.

Come detto precedentemente, per Macy Central City rappresentava e rappresenta l’inizio dei giochi, perché proprio nel periodo in cui è indecisa se ritornare a casa per le vacanze estive o meno, l’anonima attivista di Rising Tide smette di essere anonima e chissà come, finisce nello S.H.I.E.L.D.

A Macy casa sua non è mai mancata, ma ora che ha terminato gli studi non può di certo fare finta di non avere famiglia.

Quando torna a New York, Clint e Maria la aspettano sorridenti sul vialetto di quest’ultima, Natasha sta più in disparte rispetto ai due, le braccia conserte e l’espressione severa in volto.

Macy, dal finestrino del suo taxi, la guarda e non può fare a meno di chiedersi perché diavolo debba sempre fare la guasta feste musona della situazione.

Scuote il capo e nota – come diavolo ha fatto a non notarlo prima? – Thor, Steve e Tony appollaiati dietro un lato della porta, Coulson all’altro lato e della gente mai vista prima al centro. Come fanno a stare tutti lì ammassati?

Sono tutti – o quasi – impazienti di sapere cosa ha fatto a Central City, se ha fatto nuove amicizie e se ha un ragazzo. Macy è quasi tentata dal pensare che gli alieni abbiano invaso la grande mela e abbiano sostituito i suoi genitori con delle persone – paradossalmente parlando – più umane.

«Scusate, ma sono stanca. Ne parliamo domani, okay?» dice spiazzando tutti, anche Natasha. Mentre sale le scale può sentire Maria farfugliare qualcosa del tipo “dove ho sbagliato?” e “pensavo sarebbe stato carino per lei avere i suoi genitori riuniti almeno una volta…”  e allora si pente di aver trattato tutti di merda, ma comunque la sua testardaggine ha la meglio, e camera sua adesso non le sembra tanto male, con tutto quel rosa, le collezioni di barbie sulle mensole più alte e i libri ed i cd su quelle più basse. I cuscini sono a terra e il letto è tutto sfatto, qualcosa le fa pensare che in quei tre anni di assenza sua madre avesse agito in casa come se fosse morta o robe simili.

«Agghiacciante.» asserisce ad alta voce, senza pensarci, per poi notare – attraverso i vetri della finestra – che qualcuno la stava osservando dalla porta.

«Non credevo che tua madre potesse mostrare un lato... come quello di prima. Cioè è già abbastanza strano immaginare Maria Hill a letto con Clint Barton, considerando quante volte lo rimprovera in cinque minuti…»

«Lo rimprovera da vent’anni, a dire il vero.»

«Sì, lo immaginavo. Comunque sono Skye.» dice la mora porgendole la mano, Macy la stringe, esitando un po’ e tentando di ricordare quell’unico fottuto avvertimento di sua madre…

non accettare caramelle dagli sconosciuti? No, quello l’aveva detto la bambinaia ad Halloween.

non guardare il mio arco e le mie frecce? No, quello lo aveva detto Clint, forse però non era nemmeno rivolto a lei.

non mischiare le mie tinte o sarà l’ultima cosa che farai? Nemmeno, quella era l’unica frase che Natasha le aveva rivolto in venti anni di vita.

Non divulgare informazioni compromettenti sulla tua famiglia o informazioni personali riguardanti il tuo status. Se sei costretta, dì solo informazioni di livello 1. Hai capito tutto Cobie?

Macy rabbrividisce al ricordo di sua madre, che per rendere meno insenato il suo primo nome, lo aveva accorciato in un “vezzeggiativo” che alle orecchie della bambina – cinque o sei anni – suonava ancora più schifoso.

Informazioni di livello 1. Non sa nemmeno quali cazzo siano, le informazioni di livello 1, così si ritrova a improvvisare, sperando di non dire niente di compromettente.

«Coburn. Evita le domande, ti prego. Mia madre doveva aver bevuto anche il giorno in cui decise di far scegliere il nome a mio padre, altrimenti potrei spiegarlo solo come una punizione per essere arrivata prima di tutti gli altri spermatozoi.»

Skye ride portandosi una mano sul volto e una sulla pancia, Macy non può fare a meno di pensare che sia svalvolata, perché il suo discorso voleva essere nulla tranne che serio.

«Non dovrò chiamare zii anche te e Ward, vero? È imbarazzante, soprattutto perché non sono imparentata con nessuno di voi.»

Skye scuote il capo un po’ disgustata, e Macy pensa che quello è lo stesso modo in cui vuole far vedere quanto le importa di Barry, anche se poi, nel profondo, darebbe la sua vita in una guerra apocalittica per lui. Con ogni probabilità scapperebbero nella prima biblioteca aperta e leggerebbero a velocità supersonica – uno dei due potrebbe anche riuscirci – il loro libro preferito, giusto per morire spappolati dai feels, ma comunque felici.

«Ho visto i Fitzsimmons per dieci minuti e ho già capito che si amano. Ho naso per queste cose e tu e l’agente Ward finirete per stare insieme, te lo dico io.» dice con nonchalance per poi sbloccare svogliatamente il cellulare, dopo aver sentito un trillo, probabilmente un messaggio.

"Mi dispiace disturbarti, sarai con tua madre magari, ma ho una brutta notizia, Macy, e credevo che ti sarebbe interessato. Barry è in ospedale, dicono che sia messo male. Non voglio che tu torni qui alla velocità della luce, era solo un avviso. Richiamami quando puoi, ti voglio bene."

In una frazione di secondo, Macy recepisce il messaggio di Iris come una bastonata e sì, è tentata dal tornare a Central City, anche volando se fosse necessario.

Il tempo di scendere le scale per annunciare la sua decisione di ripartire alla madre, che Macy vede tutti gli “invitati alla cena” agitarsi, Maria spippola freneticamente al cellulare e i Fitzsimmons hanno già iniziato a parlare a macchinetta, tempo cinque secondi che tireranno fuori Biancaneve e i sette nani.

«Che sta succedendo?» domanda guardandosi intorno, cercando di carpire i discorsi confusi degli Avengers e… Coulson intima a tutti di stare calmi come Steve Carell in quell’episodio di The Office. Ancora una volta, tutto ciò che pensa si riassume nella parola agghiacciante.

«Abbiamo un problema, Cobie.»

«Mamma, è Macy!»

«Stanotte è avvenuto un fatto strano che si era ripetuto anni prima, in circostanze nettamente differenti.»

«…quindi?»

«Quindi devo chiederti una cosa, Coburn. Una cosa importante.»

Macy sbuffa perché cazzarola, quel nome fa proprio schifo, ma cela la sua “rabbia” – sia benedetto lo zio Bruce e quella roba anti stress che sembra yoga ma non lo è – e ascolta sua madre, che è sul punto di una crisi di nervi e potrebbe scoppiare da un momento all’altro.

«Devi tornare a Central City.»

«Mi vuoi fuori dai piedi? Perfetto, tanto già me ne volevo andare, questo falso clima di famiglia unita mi fa venire l’orticaria.»

Maria fa un respiro profondo, rimproverando la figlia silenziosamente, ma con quello sguardo adirato che soprattutto suo padre conosce bene.

«Voglio che tu vada a Central City in veste di agente S.H.I.E.L.D. Coburn, e che trovi colui o colei, o coloro, non importa, trovali tutti, quelli che si trovavano nei dintorni dello S.T.A.R. Labs. È una questione di vitale importanza, una di quelle persone potrebbe essere un nuovo supereroe, un nuovo Avenger, addirittura. Trovalo e portalo qui.»

Macy inarca esageratamente le sopracciglia, ha sentito due acronimi strani di cui conosce solo il nome e ora sua madre le sta chiedendo di diventare una delle spie di cui Rising Tide dice sempre di stare lontano e cercare informazioni nel luogo in cui Barry lavora.

«Forse ti serve qualcuno più qualificato, non so nemmeno quale sia il significato di S.H.I.E.L.D., mamma.»

«Forse invece mi serve soltanto che tu creda nel tuo istinto.»

Macy abbassa lo sguardo velocemente per poi posarlo sugli altri, Natasha e Grant non sono d’accordo con sua madre, e lei concorda con i due, quindi sono tre ad uno. Tornare nella sua stanzetta ora le sembra qualcosa che addirittura potrebbe salvarle la vita.

«Non sarai sola. I Fitzsimmons, Skye e l’agente Ward verranno con te. Coulson ti spiegherà cosa devi fare.»

«Ah beh...» asserisce sarcastica Macy «Allora sono a posto.»

Butta un occhio su suo padre, seduto su quel divano di pelle bianco che lei aveva sempre detestato perché troppo grande per due persone – una perché tanto c’era sempre e solo lei in quella stupida casa – e può quasi giurare di aver visto una scintilla di rimpianto nei suoi occhi azzurri.
 
 

ANGOLO AUTRICE
Hello guys! Sono approdata anche in questo fandom e tipo lo adoro, come succede tutte le volte, lol. Stavolta invece di iniziare una long, come al solito, ho optato per una OS, così se dovesse scemare l’interesse non quell’imbarazzante “non completa” sul blocco notes. Well, questo è un cross-over di dimensioni stratosferiche, lol, abbiamo gli Avengers e lo S.H.I.E.L.D. che comunque sono Marvel di per sé, shippo senza ritegno Maria e Clint e ho trovato una foto bellissima in cui sembra perfino che Maria sia perdutamente innamorata di lui, sembra uno sguardo amorevole, sì. – non è vero ma il mio cuore non vuole sentire ragioni (?) – comunque c’è un quadro familiare davvero carino, lol. Inoltre ci sono anche il team della serie tv, Skye si presenta brevemente e ah, guest star gli aggeggi super tecnologici dei Fitzsimmons ahah :’’) poi vabbè, per concludere, direttamente dai Comics della DC (?) abbiamo Barry Allen – non so come farò a sopravvivere fino al pilot, il trailer mi ha emotivamente distrutta, lol – e Iris West. Gli eventi qui narrati sono quindi circa all’inizio della serie, credo. Beh comunque, passiamo alla “protagonista”. Spero non sia troppo Mary Sue verso la fine e che si sia capito che Maria ha semplicemente approfittato del fatto che Macy – o Coburn come vi pare, lol – conosca bene la città per introdurla nel mestiere. Il nome Coburn – è veramente un nome maschile comunque – è un nome scozzese e riguarda il fuoco e l’ardere, mentre Macy – secondo un sito inglese – è un nome di origini francesi e significa arma. Penso di aver terminato, lol. Come sempre se vi va di farmi sapere cosa ne pensate le recensioni sono bene accette xD un bacione <3
   
 
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