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Autore: OIVALF96    19/05/2014    0 recensioni
La vita di Sam 'lo spacciatore',un ragazzo americano che triste,stufo della sua vita monotona e dei suoi amici decide di partire per un'avventura a New York. Occorrenti: sigarette,cartine,filtri,accendino,si parte!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era scesa la sera. Il freddo era aumentato,e indossavo quei vestiti presi in ospedale. Che sfortuna,avevo perso tutto scappando. Non tanto per l'erba,che sara stata sicuramente sequestrata,ma i miei soldi,il telefono...tutto cio che avevo era rimasto li. Dovevo trovare un modo per avvertire la mia ragazza. Camminai e camminai,in mezzo a quegli enormi grattacieli. Intorno a me tutto era fortemente illuminato. Non sapevo cosa fare,quando la fortuna busso alla mia porta. Rividi quei cinque ragazzi che avevano il super-hasish,ma stavolta erano di piu. Saranno stati una ventina di ragazzi e ragazze. Speravo che si ricordassero di me. Cosi fu. Passai la serata con loro,raccontandogli che cosa mi fosse accaduto. Si misero tutti quanti a sentire la mia storia,la fuga dall'ospedale. Alcuni mi dissero che avevo sbagliato,era inutile che fossi fuggito. Ma ormai era fatta. Fumammo e bevemmo anche. Dopo qualche ora alcuni sene andarono. Rimanemmo in 4,3 maschi e una ragazza. Non mi disse come si chiamava realmente,mi disse di chiamarla 'Candy'. Era molto piu fattona di me,si fumava 10 grammi al giorno,mi racconto'. Rimasi stupito,neanche ci credetti. Le chiesi se mi avrebbe fatto rollare una bomba e mela diede. Era un bel cimettone verde. Che bello. Mi chiesero cosa avrei fatto ora. «Penso che domani mattina andro' alla stazione e tornero' a casa» Risposi.Pero dentro di me non ne ero convinto. Sarei rimasto di piu,o forse no. In testa avevevo solamente tanta confusione. Mi feci prestare un cellulare e chiamai l'unico numero che sapevo a memoria,quello di Mike. Ci parlai per una decina di minuti. Lui pensava fossi gia tornato a casa con mio padre,che appena e'stato chiamato dall'ospedale era partito per venirmi a riprendere. Eppure sono stato in quell'ospedale ben 2 giorni,quindi se era venuto,era arrivato tardi. Mike mi disse anche che mio padre non ci stava a casa,quindi,dov'era finito? Ero sicuro si trovasse a New York,per cercarmi. Dissi a Mike di non preoccuparsi,che sarei ritornato presto. Ma il suo tono era strano,come se non gli importasse nulla,nulla del mio incidente,nulla del fatto che mi trovassi a New York. Ma probabilmente erano tutti miei film mentali. Dopo un'oretta rimasi da solo con Candy. Tiro fuori quel super-hasish. Lo rollo lei. Rollava bene,le sue mani erano veramente sexy,per quanto delle mani possano esserlo. Fumammo molto lentamente. Stavamo seduti sull'angolo di un grande marciapiede,la mia testa era appoggiata alla sua spalla. Tenni gli occhi chiusi per alcuni minuti. «Ti sei addormentato?» Mi chiese. Le risposi che ero stanco. Si alzo' di scatto e mi allungo il braccio. «Hey,ragazzo,dammi la tua mano e andiamo sul ponte di brooklyn». Andai con lei. Stavamo sul bordo,vedevo le macchine passare a gran velocita' accanto a me. Il vento provocato da esse faceva muovere i miei capelli avanti e indietro. La ragazza si mise in piedi sul bordo del ponte e si butto'. Fortunatamente ero molto vicino a lei e riuscii a prenderla con una mano e a tirarla un po su,abbastanza per farla tenere da sola. Stava scivolando. Non voleva aggrapparsi,voleva morire. Non so il motivo. Le dissi di darmi la mano,ma lei si rivoltava e guardava in basso. Era molto alto,era veramente molto alto. Dovevo assolutamente persuaderla a non buttarsi,e cosi le parlai del dolore che avrebbe sentito. «Le tue ossa si frantumeranno in mille pezzettini e avrai ancora qualche momento di vita per soffrire il dolore». I suoi occhi si spalancarono. «Quindi,se non vuoi che cio' accada,dammi quella cazzo di mano». Mela diede e la trassi in salvo. Stava veramente allucinata. Le chiesi spiegazioni. Mi disse che aveva un vita di merda,mi disse che i genitori erano mporti quando lei era ancora piccola e ha sempre vissuto sola. Non cela faceva piu'. Mi disse anche che 2 anni prima era rimasta incinta,ma siccome aveva ancora 16 anni,il figlio gli fu tolto e il padre,lei neanche sapeva chi fosse. Candy si faceva chiamare,ed avevo capito il perche'. Aveva cancellato se stessa,e si era lasciata andare alle droghe. Non solo erba e fumo,come me,lei si prendeva di tutto. Poveraccia. La accompagnai al suo appartamento,che si trovava poco distante da li. Rimasi a dormire da lei,ma non ci feci assolutamente nulla. Nemmeno un bacio. Appena arrivammo ci mettemmo a dormire. La mattina seguente,lei non ci stava. C'era un biglieto con scritto 'Ti devo la vita,grazie e addio'. Probabilmente non voleva trovarmi a casa sua quando fosse tornata,e cosi mene andai. Gli lasciai scritto il mio numero,non so il perche' lo feci. Mi incamminai verso la stazione. Sarei voluto rimanere a New York,ma non ne avevo piu' motivo. E non sapevo cosa mi aspettava una volta tornato a casa. Mi avrebbero arrestato? Ma dovevo ritornare,non avevo nessun altro posto,se non la mia casa.
   
 
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