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Autore: _Atlas_    19/05/2014    4 recensioni
Era il secondo anno che Virginia Potts lavorava per Tony Stark e in quel lasso di tempo si era promessa di licenziarsi almeno una quarantina di volte, promesse che alla fine non aveva mai mantenuto, per la buona pace domestica.
Quella mattina del dodici giugno però, ne era certa: avrebbe dato le dimissioni, senza nessun’ ombra di ripensamento.

[Pre-Pepperony / Pre-Iron Man]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Virginia - Pepper - Potts
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Di litigi e soprannomi
 
 
 
 


Da quando aveva assunto come assistente personale l’efficientissima Virginia Potts, la vita del miliardario e playboy più famoso d'America aveva subito un brusco cambiamento.
Aveva innanzitutto riscoperto quanto fosse fastidioso avere alle spalle una persona che gli ricordava ogni cinque minuti quale fossero i suoi obblighi e doveri, sensazione che non provava più almeno dalla fine della sua adolescenza. Anche il numero di rimproveri giornalieri era curiosamente salito vertiginosamente e il che, ogni tanto, gli faceva venire il dubbio di aver assunto una severa madre castigatrice piuttosto che una semplice assistente personale.
Comunque, due settimane erano state più che sufficienti per fargli capire che non era proprio il caso di licenziarla, anzi, suo malgrado aveva dovuto ammettere che era esattamente quel genere di donna da cui si sentiva attratto (in campo lavorativo, ovviamente), e non un'assistente fiacca e noiosa che faceva a comando tutto quello che le veniva richiesto, anche se la cosa gli avrebbe senza dubbio portato numerosi vantaggi.
Quello che Tony però non sapeva (o meglio, che faceva finta di non sapere) era che in genere era proprio la segretaria in questione che desiderava licenziarsi, soprattutto dopo aver litigato pesantemente con lui per uno dei suoi tanti capricci e megalomanie.
Era il secondo anno che Virginia Potts lavorava per Tony Stark e in quel lasso di tempo si era promessa di licenziarsi almeno una quarantina di volte, promesse che alla fine non aveva mai mantenuto, per la buona pace domestica.
Quella mattina del dodici giugno però, ne era certa: avrebbe dato le dimissioni, senza nessun’ombra di ripensamento.
«Le è andato di volta il cervello per caso?!» esclamò la donna entrando a passo di marcia nel laboratorio.
Tony, che stava smontando qualche pezzo d’auto, si voltò di scatto.
«Potts, mi ha fatto prendere un colpo! Che cos’ha?»
«Io? Niente, figuriamoci. È lei che ha sicuramente MOLTI problemi» disse Virginia avanzando verso di lui con aria minacciosa.
«Ehi, stia lontana...mi spaventa» si allarmò l’uomo arretrando di qualche passo.
«Fa bene ad essere spaventato perché in questo preciso momento non rispondo a nessuna delle mie azioni.»
«Posso sapere cosa succede?»
«Il soggiorno della sua villa è ridotto a un campo di guerra, ecco cosa succede.»

Tony rimase perplesso per qualche istante, non riuscendo proprio a capire quale fosse il problema.
«E la cosa la disturba? Non è il soggiorno di casa sua.»
«No, certo, ma ci sono le MIE cose sparse ovunque: documenti, i SUOI documenti che si rifiuta quotidianamente di firmare e a cui deve pensare la sottoscritta. Ci sono le MIE agende personali imbevute di vino, birra e chissà quali altri superalcolici...»
«... la birra non è un superalcolico, andiamo.»
«Non importa, NON MI INTERESSA. Faccia riordinare tutto, non ho intenzione di lavorare in una villa conciata a mo' di bordello solo perché lei la sera ha voglia di divertirsi.»
«Cosa? Io sto lavorando, non ho assolutamente tempo di "riordinare". Lo faccia lei» disse Tony sventolando una mano per aria e tornando al suo lavoro.
Virginia pensò di aver capito male. Sì, aveva sicuramente capito male.
«Come ha detto?» chiese con un filo di voce.                   
«Ho detto: lo faccia lei, è la mia assistente personale» ripeté Tony con arroganza.
Ok, no, aveva capito benissimo.
«Spero stia scherzando» disse infatti.
«No, non scherzo affatto. Se proprio non vuole farlo chiami l'impresa di pulizie, anche se dubito che a quest'ora...»
«Io non ci penso nemmeno a riordinare la SUA villa, né tanto meno chiamare qualcuno solo perché LEI è troppo impegnato a non fare assolutamente niente!» esplose la donna non riuscendo a reprimere la rabbia.
Anche Tony iniziò a scaldarsi: «Sto lavorando, mi pare di averglielo detto. E poi per me il soggiorno può anche rimanere così, è lei che si fa problemi a lavorare con un po' di disordine in giro...»
«Un po'? Solo un po'? Signor Stark, farà meglio a trovarsi un'altra assistente, o una domestica, se preferisce. Io me ne vado.»

Il cervello di Tony registrò la frase con mezzo secondo di ritardo.

 
*
 
 
Virginia Potts aveva deciso che quella volta era stato troppo, decisamente troppo.
Era  impossibile per ogni essere umano dotato di un pizzico di sanità mentale dividere la giornata con uomo così arrogante, egocentrico ed esibizionista come lo era Tony Stark.
Stava buttando alla rinfusa in una borsa alcuni vestiti, quei pochi che aveva deciso di portare nella villa in caso di necessità; sebbene vivesse in un modesto appartamento poco distante da Malibu, Tony le aveva comunque lasciato una stanza per gli ospiti, per ogni evenienza.
Stava appunto riprendendosi i suoi vestiti quando qualcuno bussò alla porta.
«Potts» si sentì chiamare, ma Virginia decise di non rispondere.
«Potts» Tony la richiamò alzando la voce, dopodiché aprì la porta.
Si guardarono per qualche istante senza dire nulla, poi la donna tornò ai suoi vestiti.
«Avanti, non diceva sul serio. Vero?» le chiese spezzando il silenzio.
«Si trovi un’altra, io ho chiuso.»
Tony le si avvicinò e tentò di poggiarle la mano su una spalla ma Virginia si scostò all’istante.
«Non si azzardi a toccarmi» gli disse gelida.
«Potts, mi dispiace. Per favore. Non dicevo sul serio, non avevo nessuna intenzione di offenderla» si arrese alla fine l’uomo, cercando di mettere su il migliore degli sguardi da cucciolo abbandonato.
«Non se ne vada» aggiunse.
La giovane lo osservò palesemente seccata.
«Non faccia quell’espressione da cane bastonato, con me non attacca.»
Tony rimase in silenzio, poggiato sullo stipite della porta. Si era scusato, per uno come lui era anche troppo, ma aveva davvero paura che se ne andasse.
«Perché lei è così? chiese infine Virginia scuotendo la testa e  lasciandosi cadere le braccia lungo i fianchi.
Tony si strinse nelle spalle, non sapendo cos’altro fare, ma gli era parso di sentire una nota di rassegnazione nella sua voce, così accennò un sorriso e parlò: «Rimane?»
Virginia alzò gli occhi al cielo, esausta «Mi dia un buon motivo.»
L’uomo abbassò gli occhi, ci pensò su e per una volta disse la verità.
«Perché ho solo lei» mormorò senza osare guardarla.
Virginia invece lo osservò con un pizzico di rabbia, rabbia che provava anche per se stessa perché ancora una volta stava cedendo a quegli occhi e stava dimenticando la sua promessa.
«Come persona è un disastro totale, lo sa?» gli disse.
«Già, mi sto abituando all’idea.»
«Se vuole che resti, le cose devono cambiare» disse ancora, sapendo già che nulla sarebbe cambiato di una virgola e che lei avrebbe fatto meglio ad armarsi di una buona dose di pazienza e comprensione, e magari anche qualcosa di più pericoloso, nel caso ce ne fosse stato bisogno.
Tony sentì l’entusiasmo avvolgergli il petto e fece un enorme sorriso.
«Affare fatto allora! Lei è proprio un peperoncino, Potts. Ehi!»esclamò poi, come se avesse appena avuto il miglior colpo di genio di sempre «Pepper, le piace come nome?»
Virginia aggrottò le sopracciglia, «Pepper?»
«Pepper Potts, esatto. Sono un genio, lo ammetta.»
Virginia – Pepper- sbuffò.
«Sarà meglio che vada a …»

«…a sistemare il salotto, lo so. A dopo, Pepper» le disse facendole l’occhiolino e scomparendo dalla stanza.
 

 
 
 

 
NdA24 marzo 2018
Questa storia nasce dopo l'ennesima lettura de “Il gioco dell'angelo”, di Carlos Ruiz Zafòn e gran parte dei dialoghi presenti sono presi da lì, a parte qualche consistente modifica qua e là.
Ho cercato di sistemare la storia cambiando la costruzione di qualche frase, ma la trama è rimasta intatta. Ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito :)
 

_Atlas_
 
   
 
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