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Autore: Deb    20/05/2014    2 recensioni
Uther Pendragon stava per morire, Gaius l’aveva annunciato: soltanto la magia avrebbe potuto salvarlo e Merlin ci voleva davvero provare, voleva davvero salvarlo. [...]
«Potrai salvarlo?» Chiese Arthur, preoccupato.
Merlin gli sorrise cercando di confortarlo, «ci proverò, mio signore». [...]
«È pronto», esclamò Rupert attirando l'attenzione delle due ragazze.
Quando si voltarono però, fecero soltanto in tempo a vedere Giles scomparire e la padella cadere a terra producendo un rumore irritante per le orecchie.

{Merlin/Buffy Crossover}
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù, Un po' tutti, Uther | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Premessa: la fanfiction riprende l'episodio 04x03, nel quale Uther muore. Merlin cerca di salvarlo, ma non poteva sapere che sotto al letto, Morgana avesse fatto mettere un talismano affinché Uther morisse se qualcuno avesse tentato di salvarlo con la magia.


King Uther Pendragon? No, I’m just a watcher


Capitolo I




Uther Pendragon stava per morire, Gaius l’aveva annunciato: soltanto la magia avrebbe potuto salvarlo e Merlin ci voleva davvero provare, voleva davvero salvarlo. Non per Uther, ma per Arthur. Non si sentiva ancora pronto a perdere suo padre, il suo mentore, anche se Merlin sapeva bene che Arthur sarebbe stato un Re decisamente migliore del predecessore.
Non poteva però vederlo in quello stato, soffriva troppo. Merlin doveva decisamente fare qualcosa.
Avrebbe provato a salvare Uther Pendragon, per Arthur. Soltanto per lui.
Gaius aveva raccomandato uno stregone di sua conoscenza, il suo principe non poteva sapere che fosse il suo servo camuffato da vecchio.
«Potrai salvarlo?» Chiese Arthur, preoccupato.
Merlin gli sorrise cercando di confortarlo, «ci proverò, mio signore».

Buffy Summers era alla ricerca di una casa. Non era passato molto tempo da quando Sunnydale era stata distrutta ed ancora doveva decidere cosa fare della sua vita.
In quel periodo, lei, Willow e Giles, risiedevano in un appartamento che aveva l'odore del suo osservatore.
Si erano momentaneamente spostati in Gran Bretagna, nazione di nascita e residenza di Rupert.
Dawn era partita per l'università e sperava con tutte le sue forze che riuscisse a stare lontana dai guai; cosa non semplice visto che sua sorella era un magnete per i pericoli.
Xander, invece, aveva deciso di andare in giro per il mondo, dopo essere caduto in depressione per la morte della donna che amava.
«Rupert, qui c'è una bocca dell'inferno?» Domandò Buffy, seduta comodamente sopra il tavolo della cucina intenta a leccare il cucchiaio che, pochi istanti prima, era stato affondato dentro il barattolo della nutella.
«No», rispose con un sospiro. Che il suo osservatore fosse stanco di lei?
«Allora perché siamo qui?»
«Buffy, dovresti essere... contenta. Hai sempre lavorato sodo. Certo, sbuffando e chiedendo continuamente di riposarti, ma hai sempre tenuto testa a tutto e tutti, ora... ora goditi una vacanza, te la meriti», Rupert le sorrise amichevolmente.
Buffy voleva davvero bene a Giles, era come un padre per lei. Non che non avesse un padre, ma non lo sentiva mai ed in passato era scappato con la sua segretaria. Rupert era la persona più vicina ad un genitore che potesse avere in quel momento, così annuì sorridente, «hai ragione. Dovrei rilassarmi invece di pensare a future apocalissi».
In quel momento entrò in casa Willow, la sua migliore amica nonché la strega più potente del mondo. In passato aveva vissuto dei momenti difficili, come quando era intenzionata a distruggere il mondo, ma aveva le sue ragioni. Si sentiva persa ed era in cerca di vendetta, le avevano ucciso la sua ragazza e Buffy comprendeva quanto potesse essere distruttivo.
«Buonasera», esclamò appoggiando la borsa e il giaccone sull'appendiabiti. Aveva il sorriso sul viso, Willow. «Sono andata alla congrega, vi porgono i loro saluti».
La congrega era situata in Inghilterra e Willow ve ne aveva preso parte soltanto due anni prima, quando doveva disintossicarsi dalla magia dopo essere diventata una strega in cerca di vendetta intenzionata a distruggere la Terra.
«Hai ripreso a frequentare i corsi?» Domandò Giles, cominciando a tirar fuori le padelle per preparare la cena.
«No, sono andata soltanto a fare un saluto».
Buffy scese dal tavolo con un balzo e cominciò a chiacchierare con la sua migliore amica del più e del meno. Adorava Willow ed era il suo punto di riferimento. Non c’era mai stato un attimo in cui avesse dubitato di lei in tutti quegli anni. Certo, avevano avuto i loro diverbi di tanto in tanto, ma era davvero la sua ancora.
«È pronto», esclamò Rupert attirando l'attenzione delle due ragazze.
Quando si voltarono però, fecero soltanto in tempo a vedere Giles scomparire e la padella cadere a terra producendo un rumore irritante per le orecchie.
«Fortuna che dovevo godermi una meritata vacanza», sbuffò Buffy raccogliendo la propria cena da terra.
«Secondo te qualche demone l'ha rapito?», tirò ad indovinare Willow piegando la testa di lato per osservare meglio la scena.
«Non ne ho idea. È scomparso proprio davanti ai nostri occhi, deve essere per forza...»
«...un incantesimo. Hai ragione», la bloccò, finendo per lei la frase.

Era trascorsa una mezz'ora da quando l'anziano Merlin aveva pronunciato l'incantesimo.
Vi erano stati dei momenti di panico, come quando il Re aveva smesso di respirare ed Arthur aveva già puntato il dito verso lo stregone per incolparlo della dipartita del padre.
Fortunatamente per Merlin, Uther aveva deciso di ritornare nel mondo dei vivi.
«Ragazze, allora venite a tavola o no?!»
Sia Arthur che Merlin – che aveva ripreso le proprie sembianze dopo che il Re si era stabilizzato – inarcarono le sopracciglia sorpresi. Cosa stava dicendo?
«Padre, come vi sentite?» domandò Arthur stringendogli una mano.
Uther lo osservò un attimo, poi si guardò intorno.
«Pa... padre?» disse il Re, con il panico nella voce.
Merlin avrebbe voluto portarsi una mano sul viso per nascondere la sua preoccupazione, forse qualcosa era andato storto.
«Chiama Gaius», ordinò al suo servo, quasi rassegnato.

Morgana batté un pugno sul muro. Doveva dare sfogo alla sua frustrazione.
«Come fa ad essere ancora vivo? Come?» Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Aveva fatto tutto come doveva essere fatto, aveva messo il talismano sotto al letto, quindi Uther sarebbe dovuto morire non appena qualche mago avesse utilizzato la magia pur di salvarlo.
Cosa era andato storto? Perché Uther Pendragon era ancora vivo?
Morgana doveva assolutamente trovare un altro modo per distruggerlo, ci era andata così vicino quella volta che la prossima, sicuramente, sarebbe stata quella giusta e finalmente avrebbe visto suo padre e Re di Camelot abbandonare quel mondo una volta per tutte.


   
 
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