Strappati dal proprio mondo, come piccoli e indifesi uccellini portati via dal nido dalle grinfie del gatto affamato di dolore e morte.
Esattamente così successe anche a lei, in una mite giornata di neve, mentre leggeva davanti al caldo e accogliente caminetto si addormentò. I soffici e corti capelli marrone/rossicci posati sul grande cuscino color smeraldo.
La piccola sognò, sognò il Mondo del Libro, fatto di boschi e piante mai viste, di colorati giocolieri e scuri briganti, popolato da animali fantastici e, purtroppo, visibili solo in sogno:
Esseri alti e bassi, lunghi e stretti, magici e/o alati… ma tutti inesistenti… o almeno questo era ciò che la bimba, chiamata Jane, credeva.
 
 

 
Correre, doveva correre.
Non importa dove, non importa quanto lontano, solo una cosa la spingeva a quella corsa frenetica fra piante e arbusti bassi: La Libertà.
Esserini alati, armati da  piccoli archi e ancor più piccole spade, inseguivano la piccina dai piedi scalzi.
Blu, viola, verdi e rosse esse erano ed i quattro elementi rappresentavano:
Le blu possedevano lunghi e fluenti capelli corvini, ali possenti simili a pinne pronte a solcar l’aria ed infine il corpicino esile dotato di branchie e d’indaco colorato.
Le Fate d’Acqua, fra tutte, sono caratterizzate dalla quiete tipica del loro elemento, ma potevano essere anche bellicose, quasi quanto le loro cugine della terra e del fuoco.
Quest’ultime avevano sgargianti e fluttuanti capelli d’incendio, corpi agili di luce colorati, mentre quelle che la terra rappresentavano di verde son ricoperte e di terra ed erba secca i capelli possiedono.
Ed ultime, non che meno interessate a far guerra, le Fate del Vento:
Ali di farfalla brillanti di mille colori possedevano, capelli che di nuvole sembrano e occhietti vispi e curiosi che ogni dì una nuova realtà scoprivano.
Sembravano esseri dolci e carini n’è vero?
In quale storia loro non sono piccole e gentili creature?
In questa.
I piccoli esserini erano dotati di lunghi e affilati dentini capaci di squarciare senza la minima difficoltà il copertone di un trattore.
Esattamente come lei li aveva descritti: “…esserini subdoli dall’aspetto ammaliatore…”
Sì, proprio queste parole usò per loro.
Jane odiava quelle piccole bestiole avide d’oro e pietre preziose, sempre pronte a dar battaglia e torturare chiunque ci si avvicinasse, ma lei non poteva lasciarlo lì.
Era impossibile sopravvivere senza di lui!
La bimba svoltò bruscamente verso destra, mandando gli esseri contro un possente tronco di betulla, scivolando sul muschio che ricopriva le nodose radici e, con una leggera spinta del vento, ripercorse la strada da cui pochi istanti prima stava scappando…perché?
Per salvarlo.
Si malediceva per aver creato tali creature, ma di certo non avrebbe pensato di dover vivere lei stessa con loro!
Correva disperatamente…
Correva verso il nido delle fate per salvare il cuore… il Cuore dei Draghi.



Angolino Autrice:
Ciau, allora se state leggendo significa che, o vi è piaciuto o siete stufi di leggere xD
So che il capitolo è corto ma è un bozzetto, mi piacerebbe ricevere da voi dei consigli su come migliorare questa storia, se vi interessa o fa pena, come renderla più divertente...!! ^^
Grazie a chiunque recensirà, un bacione.
Ice98