Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Clahp    31/07/2008    3 recensioni
Gli puntai la bacchetta al cuore; lo avevo in pugno. Eravamo a pochi metri di distanza l'uno dall'altro, e con una bella maledizione senza perdono avrei portato a termine la mia missione.
Avada Kedavra, punto, stop.

E una nuova vita.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

 

 

 

 

-Che cosa significa?-, sentii che diceva qualcuno.

 

Perfetto.

 

Era cascato nella mia trappola. Che idiota!

Ma la voce... non era la sua...corsi più in fretta, con gli incantesimi che mi sfrecciavano sopra la testa, cercando di non far rumore.

-E' il vero Marchio? Qualcuno è stato davvero...Professore?-

 

Professore? Ma chi....?

 

-Vai a svegliare Severus-, disse un altro, la cui voce sembrava cos stanca e debole -Raccontagli cosa è successo e portalo da me. Non fare altro, non parlare con nessuno altro e non toglierti il Mantello. Io aspetterò qui.-

 

Accidenti... Cosa era successo? Corsi ancora di più, annaspando; ero ormai a pochi passi dalla porta.

 

-Ma...-

-Hai giurato di obbedirmi, Harry.-

Harry?! Cosa ci faceva Potter lì? E...l'altro...era...Silente? Possibile che fosse stato così sciocco?

 

Feci più rumore ancora, cercando di raggiungere l'aula.

Da lì dentro ora non veniva nessun suono; evidentemente avevano capito che stava arrivando qualcuno.

 

Acc.

 

 Avevo fatto male a correre senza preoccuparmi del rumore delle mie scarpe sul vecchio legno tarlato, ma pazienza; c’ero quasi, ero vicinissimo...sentii una forza potente crescere dentro di me, una forza che cantava vittoria, che mi faceva credere di essere il padrone del mondo.

 

L'avevo fatta a Silente.

            Non poteva essere vero...io, Draco Malfoy, che fregavo così Silente, considerato uno dei più grandi maghi del mondo, che aveva fatto così tante cose per fermare l'Oscuro Signore?

Eppure, Hogwarts era assediata dai Mangiamorte fatti entrare da me. ....stavo per diventare uno dei servi più fedeli del mio Padrone! E a soli sedici anni... papà sarebbe stato così orgoglioso di me...

 

Mi avvicinai sempre di più, sempre di più, annaspando, fremente, tremante, aspettando quel momento...

 

Spalancai la porta e urlai: -Expelliarmus!-

La bacchetta di Silente volò via dalla finestra, proprio come avevo organizzato. Questi era al centro della sala, immobile; aveva anche lui - come me- la fronte imperlata di sudore, e respirava piuttosto violentemente, come se avesse corso, ma non si era difeso, non aveva opposto resistenza, mostrava panico o tensione; era come se se l'aspettasse.

  

A che gioco stava giocando...?

 

Mi guardò con quei suoi occhi azzurri così profondi che, in qualche modo, mi facevano sempre sentire in colpa per ciò che ero diventato, per ciò che avevo fatto, e per ciò che avrei fatto fra qualche minuto -sì, perchè l'avrei fatto, lo avrei fatto.

Mi disse, con la massima calma: -Buonasera, Draco.-

 

Gli puntai la bacchetta al cuore; lo avevo in pugno. Eravamo a pochi metri di distanza l'uno dall'altro, e con una bella maledizione senza perdono avrei portato a termine la mia missione.

Avada Kedavra, punto, stop.

 E una nuova vita.

 

Feci un passo avanti, a petto alto, sicuro di me. Vidi però due scope a mezz'aria, davanti la finestra; una era quella di Silente, che non sapevo per quale strano motivo si trovava in quel momento lì, ma l'altra?

 

Così, chiesi, guardandomi in giro, guardingo: -Chi altro c'è?-

 

Sentivo puzza di Potter; era ovvio che Potter fosse lì, o che perlomeno c'entrasse qualcosa. Ma non era lui il mio obiettivo, questa volta.

 

-E' la domanda che potrei farti io. O lavori da solo?-, rispose lui; un'ombra del suo solito sorriso apparve all'angolo destro della sua bocca, quel sorriso che mi faceva andare in bestia, ogni volta...

 

 

Perchè... perchè era così sicuro? Forse...forse... sapeva tutto? Piton ci aveva di nuovo giocato?

 

Feci finta di essere ancora sicurissimo di me. Non potevo cedere. Non dovevo cedere.

 

-No. Ho...ho dei rinforzi. Ci sono i Mangiamorte nella sua scuola, stanotte.-, conclusi, con un ghigno. Sì, questa non se l'aspettava.

 

Te l'ho fatta, vecchio rimbambito...

            Vero...?

 

-Bene bene. Molto bene, davvero...Hai trovato un modo per farli entrare, allora?-. Sorrise.

 

-Sì....e proprio sotto il suo naso, e non se n'è nemmeno accorto!-, dissi, ridendo una risata cattiva ...ma qualcosa mi diceva che davvero, quella risata, non mi apparteneva.

 

-Ingegnoso...Eppure, perdonami...dove sono adesso? Non li vedo.-, disse, estremamente curioso - e lo era, assolutamente, anche in un momento così.

Mentre parlava, si appoggiò al muro dell'aula, poichè sembrava davvero stanco.

 

-Hanno incontrato alcuni della sua guardia. Stanno combattendo di sotto. Non ci metteranno molto...Io sono venuto avanti. Io...ho un compito da svolgere.-, sentenziai.

 

Sì. Dovevo farlo. Cosa me ne fregava, poi, se Silente era così debole e totalmente inerme? Stava annaspando sul muro dell'aula, e non aveva voluto proteggersi, ma perchè? E dov'era Potter?

 

Lui avrebbe ucciso tutta la mia famiglia, la cosa più importante per me, o probabilmente la sola cosa importante per me, e, volente o nolente, dovevo farlo.

 

Ma il preside interruppe i miei pensieri, dicendo, sempre con quell'estrema calma così soprannaturale, sebbene scivolasse sempre di più lungo il muro:

-Bè,allora devi sbrigarti, mio caro ragazzo.-

 

Sorrise, di nuovo.

 

-Draco, Draco, tu non sei un assassino.-, disse, con l'aria di uno che la sa lunga.

 

Lui...lui...cosa ne sapeva? Non sapeva niente...non sapeva niente, niente, delle cose che avevo passato, delle cose che avevo fatto, delle cose che avevo dovuto fare...

 

-Lei non sa di che cosa sono capace...Lei non sa che cosa ho fatto!-, dissi, urlando, perdendo il controllo, con gli occhi di fuori...

 

-E invece sì. Hai quasi ucciso Katie Bell e Ronald Weasley. E' tutto l'anno che, con crescente disperazione, tenti di uccidermi. Perdonami, Draco, ma sono stati deboli tentativi...così deboli, in verità, che mi chiedo se tu ci metta davvero tutto te stesso...-

 

Che idiota...era ovvio che volessi ucciderlo... Stava solo disperatamente cercando di mettermi in difficoltà, ma non me l'avrebbe fatta, non stavolta.

 

-Ma certo! E' tutto l'anno che ci lavoro, e stanotte...-

 

 

Da qualche parte, nelle profondità del castello, udii un urlo soffocato. Mi irrigidii e mi voltai di scatto; dovevo sbrigarmi, o...

 

-Qualcuno sta dando proprio battaglia. Ma stavi dicendo... sì, sei riuscito a far entrare i Mangiamorte nella mia scuola, cosa che, lo devo ammettere, ritenevo impossibile.. Come hai fatto?-, esclamò, alzando un sopracciglio, come se stesse parlando ad un bambino di due anni. Mentre parlava, scivolava sempre più giù lungo il muro.

 

Non risposi; in verità non avevo sentito che parzialmente. Cosa stava accadendo lì sotto...? E se avessero visto, una volta saliti, Silente vivo e io che non l'avevo ancora ucciso, cosa mi avrebbero fatto? Anzi, cosa avrebbero fatto alla mia famiglia? Ero paralizzato dal terrore, e il cuore mi pulsava talmente forte che, nel silenzio soprannaturale di quel momento, mi parve di sentire solo il suo battito, lento, monotono.

Vidi, con la coda dell’occhio, che il vecchio non scivolava più: aveva trovato stabilità.

 

-Forse ti conviene continuare la tua missione da solo. E se i tuoi rinforzi sono stati fermati dalla mia guardia? Come avrai capito, stanotte ci sono anche i membri dell'Ordine della Fenice. E del resto non hai veramente bisogno di aiuto...- si guardò le vecchie mani e spalancò le braccia -...Non ho la bacchetta, al momento... Non posso difendermi.-, e sorrise di nuovo, questa volta per prendermi in giro, sì.

 

Dannazione. Aveva ragione, aveva perfettamente ragione...

 

Ero sconvolto. Non mi mossi parlai, e, intanto, le mie orecchie replicavano il battito assordante del mio cuore, come se ci fosse solo lui, quella notte.

 

 Io...cosa potevo fare? C'era tutto l'Ordine della Fenice che combatteva contro di noi... e ora..?

 

 

No, non volevo ucciderlo...io..ero stato così idiota, così stupido, così... Ma io...! Non avevo scelta! Dovevo, dovevo farlo...!

 

-Capisco. Hai paura di agire finché loro non sono con te.-, disse, seccamente, questa volta. Era fermo, e la sua voce atona.

 

 

-Io...io...io non ho paura! Dovrebbe averne lei!-, urlai, più a me stesso che a lui, alzando la bacchetta verso la sua gola; ma egli non aveva il minimo terrore, mentre io stavo iniziando a sudare freddo, mentre il mio cuore pulsava sempre più follemente.

 

-Perchè? Non credo proprio che mi ucciderai, Draco. Uccidere non è neanche lontanamente facile come credono gli innocenti...-, guardò il soffitto, come se non si rendesse conto della situazione nella quale stavamo.

 -Quindi, dimmi, mentre aspettiamo i tuoi amici...come li hai fatti entrare? Sembra che ci sia voluto molto tempo, a trovare un modo.-, disse, guardandomi dritto negli occhi, e sospirò.

 

 

Le sue parole, così calme, così rassicuranti, erano come frecce di fuoco per me. Chiusi gli occhi, rilassai il braccio che portava la bacchetta, deglutii e respirai a fondo.

 

Riaprii gli occhi, e lo scrutai torvo. Perchè mi faceva quell'effetto parlare con lui? Era come se mi conoscesse da tempo, come se avesse saputo come io fossi veramente; eppure, nessuno lo sapeva, forse neanch'io, a volte.

O forse era solo una cosa chiamata coscienza - che anche in me doveva esistere - che stava facendo capolino...

 

Come se non potessi evitarlo, risposi, tranquillamente.

            -Ho dovuto aggiustare quell'Armadio Svanitore rotto che nessuno usava da anni. Quello nel quale si è perso Montague l'anno scorso.-

 

-Aaaaah.- Il suo sospiro fu quasi un gemito. Chiuse gli occhi per un momento, stancamente.

 

"Ora starà pensando che oltre a tutti i suoi guai ci si aggiunge pure un ragazzino di sedici anni che vuole ucciderlo.", pensai. Come poteva quell'uomo così anziano, con quella lunga barba argentea, quel vestito tutto macchiato di sporcizia, di fango, di acqua sporca, quegli occhiali di traverso, avere tutta quella forza? La luna illuminava la sua figura controluce, piccola e debole, che aveva ricominciato ad accasciarsi sempre più giù lungo il muro, lottando per rialzarsi e darsi forza, ma che creava al contrario un'ombra, sul vecchio pavimento della torre, alta e possente.

Mi fece un po' pena, ma repressi subito questo sentimento, o almeno ci provai.

 

Riaprì gli occhi, e mi guardò, sempre con dolcezza, quella dolcezza che mi faceva arrabbiare con lui... e con me stesso.

 

-Molto astuto...ce n'è una coppia, immagino.-

 

-L'altro si trova da Magie Sinister, formano una specie di passaggio. Montague mi ha detto che quando ci è rimasto chiuso in quello di Hogwarts era come intrappolato in una specie di limbo. Non riusciva a farsi sentire da nessuno, ma a volte ascoltava quello che succedeva a scuola, e altre volte quello che succedeva nel negozio, come se l'Armadio viaggiasse dall'una all'altro. Alla fine è riuscito a Materializzarsi e venirne fuori, anche se non aveva mai dato l'esame. Per poco non ci lasciava le penne. Hanno pensato tutti che fosse una bella storia, ma io sono stato l'unico a capire cosa significasse...nemmeno Sinister sapeva...l'unico a capire che si poteva raggiungere Hogwarts attraverso gli Armadi, se avessi aggiustato quello rotto...-, dissi, tutto d'un fiato, sentendomi sempre più importante...

 

-Molto bene. Così i Mangiamorte passando da Sinister sono riusciti a entrare nella scuola per aiutarti... Un piano astuto, un piano molto astuto... E, come hai detto tu, proprio sotto il mio naso..-

 

Sì, sì, sì! Te l'avevo fatta, vecchio scemo! -Esatto! Proprio così!-

 

E ora ti ucciderò, pensai, risoluto, deciso.

 

-Ma ci sono stati dei momenti in cui non eri più sicuro di riuscire a riparare l'Armadio, vero? E sei ricorso a mezzucci volgari e sconsiderati come mandarmi una collana maledetta che è finita nelle mani sbagliate...avvelenare un idromele che aveva pochissime probabilità di essere bevuto da me...-

 

-Sì... , ma lei non ha capito comunque chi c'era dietro,no?-, lo schernii.

 

 -A dire il vero sì. Ero sicuro che fossi tu.-

 

Cosa?

 

-E allora...allora...perchè...non mi ha fermato?-, chiesi, incredulo.

 

-Ho provato, Draco. Il professor Piton ti tiene d'occhio per mio ordine e....-

 

Povero sciocco. Pensava ancora che quel traditore di Piton fosse dalla sua? Ma come aveva fatto a fidarsi di un ex-Mangiamorte, di un Serpeverde, di un pozionista che bramava così tanto le Arti Oscure, di un traditore? A volte il grande cuore di Silente mi sbalordiva; in tutti, diceva sempre, c'era qualcosa di buono… forse, lo vedeva anche in me?

 

Scacciai quest'ultimo pensiero, da troppo tempo dominante in me, e lo interruppi, dicendo: -Non esegue i suoi ordine, povero sciocco. Ha promesso a mia madre che...-

-Naturalmente è quello che ha detto a te, Draco, ma...-, mi interruppe a sua volta; sembrava una cosa che ripeteva continuamente, dal tono con cui lo diceva. Di certo Potter era stato il primo a sospettare di me e di Piton...

-Fa il doppio gioco, stupido vecchio, non lavora per lei!-, risposi, alzando la voce e venendo in avanti.

Sospirò; era abituato a sentir dire che Piton era un traditore, ma non sapeva quanto ciò fosse vero...

-Dobbiamo rassegnarci a dissentire su questo punto, Draco. Si dà il caso che io mi fidi del professor Piton...-

-Bè,allora sta perdendo colpi!-, sogghignai.

Che bastardo, quel Severus... -Piton mi ha offerto aiuto... perchè vuole la gloria tutta per sé...perchè vuole partecipare... 'Che cosa stai combinando?!' 'Sei stato tu con la collana, è stato stupido, avrebbe potuto far saltare tutto quanto' ... Ma io non gli ho detto cosa facevo nella Stanza delle Necessità: domani si sveglierà e sarà tutto finito e non sarà più il prediletto del Signore Oscuro, non sarà nulla in confronto a me, nulla!-, e risi, risi, risi davvero.

 

Il prediletto del Signore Oscuro...suonava bene...

 

Già...ma a quale costo? Uccidere vite innocenti che si sacrificavano per il bene altrui? No, no...

 

Non era giusto... Non lo era. Feci un passo indietro, e sudai ancora di più, guardandomi intorno, confuso, solo...

 

 

 

All'inizio questa cosa mi era piaciuta, essere ricordato per sempre come Draco Malfoy, il prescelto del Signore Oscuro, colui che ha battuto Potter e ucciso Silente, ma ora...

 

Ora, era diverso. Vedevo Silente, un povero vecchio, accasciarsi su un muro, cercando di farmi ragionare, o forse di prender tempo, per qualcosa che era, perchè lo era, giusto.

Pensavo a Potter, così tanto tormentato dal Signore Oscuro, orfano, infelice, ma che si batteva per qualcosa che era giusto, lo era...

Pensavo a Paciock, cresciuto con sua nonna, perchè i genitori erano divenuti pazzi per colpa di... noi (e quanto mi suonava strano quel 'noi') Mangiamorte... a Black,che aveva vissuto quella vita così infelice, latitante per tredici lunghi anni, e poi morto cercando di proteggere l'unica persona alla quale teneva davvero... mentre io, invece, avevo, in un tempo passato, pensato di avere tutte le cose del mondo, ma solo in quel momento mi accorsi che non era così. Chi aveva mai tentato di proteggermi disperatamente? Chi mi amava davvero? C'era qualcuno di cui potevo fidarmi incondizionatamente?

 

No. Non c'era.

 Io, che avevo tutti i soldi del mondo, non avevo la cosa più importante. Ma oramai (come dicono i Babbani...? Ah, sì...) ero sulla bicicletta e dovevo pedalare, o ci sarebbero state delle conseguenze su mia madre, l'unica persona che era davvero per me importante, e anche, sì, su mio padre, ma di lui non me importava più niente, era stato lui la causa di tutto... O, forse, usavo la scusa di mio padre per non capire che la colpa era tutta mia? Non lo sapevo.

 

Perchè mio padre aveva dato retta al Signore Oscuro? Perchè era stato così sciocco da essere soggiogato, raggirato da un vigliacco che doveva mandare un sedicenne così ingenuo ad uccidere il suo rivale più potente, oltre Potter?

 

-Una vera gratificazione. A tutti noi piace essere elogiati per il nostro duro lavoro... Ma tu devi aver avuto qualche complice... qualcuno a Hogsmeade, qualcuno che ha consegnato a Katie la...la... aaahh...- Chiuse di nuovo gli occhi e chinò il capo, stancamente. Una morsa mi strinse il cuore, ma non vi potei porre rimedio.

 

-Ma è ovvio...Rosmerta. Da quanto tempo si trova sotto la Maledizione Imperius?-

 

 -C'è arrivato finalmente, eh?-, dissi, ostentando sicurezza.

 

Di sotto si levò un altro urlo. Più intenso. Mi si ghiacciò il sangue nelle vene; mi girai verso la porta, per l'ennesima volta, come se essa potesse darmi una mano, e poi tornai a fissare Silente.

 

Riprese, come se non fosse stato interrotto. -E così la povera Rosmerta è stata costretta ad appostarsi nel suo stesso bagno per passare quella collana alla prima studentessa di Hogwarts che fosse entrata sola? E l'idromele avvelenato... , naturalmente Rosmerta è riuscita ad avvelenarlo prima di mandare la bottiglia a Lumacorno, convinta che dovesse essere il mio regalo di Natale... Sì, perfetto...perfetto...il povero signor Gazza non ha pensato di dover controllare una bottiglia di Rosmerta... Dimmi, come facevi a comunicare con lei? Credevo avessimo sotto controllo tutti i canali da e per la scuola...-, mi chiese, sempre con spiccata curiosità, come se fosse una situazione normale.

 

-Monete stregate-, dissi, con la bacchetta che tremava nella mia mano... non potevo smettere di parlare... come se parlarne avesse potuto espiare tutte le cose che avevo fatto, così, magicamente...

-Io ne avevo una e lei un'altra, e potevo inviarle dei messaggi...-

 

-Non è il sistema usato l'anno scorso dal gruppo che si faceva chiamare Esercito di Silente?-, disse, scivolando sempre più in basso, annaspando, ma sempre calmo.

 

Aaaah. L'Esercito di Silente. Piccoli insulsi luridi bastardi.

 

-Si, ho preso l'idea da loro-, dissi, ridendo, ghignando come un pazzo. Gliel'avevo fatta, di nuovo... Sparai parole avvelenate, con tutta la cattiveria che avevo in corpo: -Ho preso l'idea di avvelenare l'idromele da quella Mudblood della Granger, l'ho sentita dire in biblioteca che Gazza non sa riconoscere le pozioni, e...-

 

-Ti prego di non usare quel linguaggio davanti a me.- Mi interruppe, fermo, secco; non c'era ironia nel suo sguardo, poichè quella era una cosa sulla quale davvero non passava sopra.

 Stupido vecchio...mi dettava ordini quando ormai lo avevo in pugno..ma non si rendeva conto di ciò che avrei fatto...

 

Risi; una risata cattiva, diabolica, perversa. Che idiota ero stato. Lo dovevo uccidere! Gli puntai di nuovo la bacchetta davanti, la mano tremante.

 

-Le importa se io dico 'Mudblood' quando sto per ucciderla?-, dissi, levando per un attimo la bacchetta da lui, giocandoci, alzando un sopracciglio come in segno di superiorità, di sfida.

 

Tentò di rialzarsi, tuttavia sdrucciolò ancora più giù. -Sì.- rispose, la voce sempre più debole, ma decisa. -Ma quanto a uccidermi, Draco, stai lasciando passare molti lunghi minuti. Siamo soli. Sono indifeso oltre le più rosee previsioni, e non hai ancora agito...-

 

La mia bocca si contorse involontariamente, uno scatto d'ira pura mi rapì... Alzai la bacchetta e... la riabbassai, perchè il vecchio stava per parlare.

 

-Ora, per tornare a stanotte, non capisco bene com'è andata...Sapevi che avrei lasciato la scuola? Ma certo...-, che deficiente, si risponde da solo, pensai.- Rosmerta mi ha visto andare via e ti ha informato con le tue monete...-

 

-Già-, gongolai. -Però pensava che stesse solo andando a bere qualcosa, che sarebbe tornato dopo poco...-

 

-Bè, ho bevuto qualcosa...e sono tornato..in un certo senso..-, borbottò. Alzai un sopracciglio, come per voler chiedere cosa avesse voluto dire, ma lui non me ne diede il tempo, e continuò.

 -Così hai deciso di tendermi una trappola?-

 

-Abbiamo deciso di mettere il Marchio Nero sopra la Torre e di costringerla a tornare subito per scoprire chi era stato ucciso,- ribattei. -E ha funzionato!-, aggiunsi, raggiante.

 

-Bè, sì e no...Ma devo dunque dedurne che non è stato assassinato nessuno?-

 

-Qualcuno è morto-, dissi, facendo salire inconsciamente la mia voce, di solito amabilmente strascicante, di un'ottava. Ero felice, forse. Forse.

 -Uno dei suoi...non so chi, era buio, ho scavalcato il corpo... Devo aspettare il suo ritorno, solo che la sua fenice si è intromessa...-

 

-Sì, ha quest'abitudine..-, disse, sorridendo. Come faceva a sorridere in un momento come quello? Odiavo la sua ironia, anche nei momenti più pericolosi, come quello, riusciva sempre a trovare il modo di ridere, di vedere positivo, di tirare su il morale, sempre, sempre...

Si stava solamente prendendo gioco di me, quel vecchio stronzo...

            E io ero stato al suo gioco come un idiota, io...

 

BUM! Sentii un'altra esplosione, poi altre urla, più alte che mai...dovevano essere vicine...stavano arrivando...

 

-Resta poco tempo, a ogni modo-, riprese Silente. -Quindi consideriamo le tue alternative, Draco.-

 

Come si permetteva! Io...io..stavo per ammazzarlo...e...

 

-Le mie alternative! Sono qui con una bacchetta... Io...io...io sto per ucciderla...-, tremai

 

-Mio caro ragazzo, smettiamo di prenderci in giro. Se fossi in grado di uccidermi, l'avresti fatto subito dopo avermi disarmato, non ti saresti fermato a questa piacevole chiacchierata....-

 

Benissimo...io..io non sapevo ucciderlo? Levai la bacchetta, pronto a colpire, e...

 

 

Un sospiro, e non seppi più trattenermi.

 

Abbassai la testa, tentando di non accasciarmi al suolo. Piansi. Lacrime amare solcavano il mio viso... Tirai fuori tutta la mia frustrazione, tutta l'angoscia, tutto il dolore che nell'ultimo anno avevo provato, in quelle poche lacrime, che a me parvero poche, ma forse proprio poche non furono.

 

Che stupido.

 

 Avevo sognato di poter gabbare Silente, di poterlo uccidere, ma era lui che aveva gabbato me...

 

Lui mi guardò con maggior dolcezza. Gli facevo pena. E io facevo pena a me stesso; anzi, mi facevo proprio schifo.

 

 

All'improvviso, rialzai la testa e urlai: -Io...io....Io non ho alternative! Devo farlo! Lui...lui mi ucciderà! Ucciderà tutta la mia famiglia!-

 

Lui rimase serio, impassibile, debole, come all'inizio della conversazione, ma allo stesso tempo il suo sguardo mi infondeva una grande forza.

-Mi rendo conto della gravità della tua posizione. Perchè credi che non ti abbia affrontato prima d'ora se no? Perchè sapevo che saresti stato ucciso se Lord Voldemort avesse compreso che sospettavo di te.-

 

Sussultai a quel nome. Voldemort...

 

-Sapevo della tua missione, ma non ho osato parlartene nel caso che usasse la Legilimanzia contro di te. Ma ora possiamo parlar chiaro... non è stato fatto alcun male, non hai ferito nessuno, anche se devi solo alla fortuna se le tue vittime sono sopravvissute... Io posso aiutarti, Draco.-, disse, avvicinandosi; ma la sua voce si stava facendo sempre più fioca.

 

Silente mi voleva aiutare anche se sapeva che lo dovevo uccidere? Una persona così o è pazza o ha un grande cuore, e sulla prima ero piuttosto d'accordo, ma io non meritavo tutta quella pietà...

 

-Non può, invece...-, alzai la testa, anche se avevo gli occhi ancora arrossati e le guance bagnate. La bacchetta nella mia mano tremava violentemente, così come il resto del mio corpo... Mi asciugai il viso in modo talmente violento che mi feci male, ma lo sentii neanche.

-Nessuno può aiutarmi. Mi ha detto che...che se non lo faccio mi ucciderà. Io...non ho scelta.-, dissi, più a me stesso che a lui.

 

-Passa dalla parte giusta, Draco.-

 

 Alzai violentemente la testa. Cosa...?

 

Egli aveva un sorriso dolce, e intorno a c'era una specie di aura, un qualcosa di luminoso, o magari io avevo semplicemente le visioni: non piangevo veramente da tanto tempo.

 

-Possiamo nasconderti meglio di quanto tu possa immaginare. E, cosa più importante, manderò dei membri dell'Ordine da tua madre stanotte, per nascondere anche lei. Tuo padre per ora è al sicuro ad Azkaban... Quando verrà il momento potremo proteggere anche lui. Passa dalla parte giusta, Draco.

            Tu non sei un assassino.-

 

No..io..non potevo...

 

Ma quanto l'avrei voluto, davvero.

 

-Ma... sono arrivato fin qui, no?-, dissi, lentamente, respirando. -Credevano che fossi morto, e invece sono qui...e lei è in mio potere...Ho la bacchetta in pugno... Lei è qui, a chiedermi pietà...-, dissi, riprendendo a sperare...ma sapevo che non reggeva, perchè non ero io a chiedere pietà...

 

-Oh, no, Draco.-, ribatté lui. -E' la mia pietà, non la tua, che conta adesso.-, disse, nuovamente, in modo secco.

 

Aveva ragione...io...cosa avevo fatto...? Avevo quasi ucciso due innocenti...e tutti quelli che avevo tormentato, torturato, ben sapendo ciò che stavo facendo...

 

Abbassai la bacchetta, questa volta del tutto. Mi asciugai ciò che era rimasto del mio pianto, ma più delicatamente, ora.

 

Niente ripensamenti, sì...

 

 

-Lei...io...-, dissi, avanzando verso di lui, sorridendo davvero.

 

Ma prima che potessi dire altro, prima che potessi difendermi, sentii che la porta si era aperta e uno Schiantesimo colpirmi.

 

Fui sbalzato via, e andai a cozzare contro il muro della sala, battendo violentemente la testa. Chiudendo gli occhi, vidi tre Mangiamorte che arrivavano. E sarebbe arrivato anche quel traditore di Piton, ne ero certo....

 E mentre li richiudevo, come se quel balzo fosse durato un'eternità, pensai all'unico uomo che aveva mai avuto pena per me, che si era preoccupato anche quando io volevo fargli del male, che mi aveva dato un'altra possibilità...

 

 

Addio, Silente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

**************************************

 

 

 

Eddddunque.

, se siete arrivati sin qui, volete che avete finito la ff!^^ Yattaaa! XD

 

Veramente, l'ho scritta due anni fa, ma una sera avevo voglia di rivederla un po', per cui mi sono messa a correggerla, stilisticamente parlando.^^

 

Spero davvero vi piaccia, ci ho messo veramente un sacco a scriverla, per non dire quanto a rileggerla e rileggerla...^^'

 

Ho sempre odiato Draco, ma in *questo* passo l'ho amato profondamente: amo le personalità contorte e assolutamente non piatte, ma profonde e spesso contraddittorie, come Draco, in effetti, in questo pezzo è. Spero di essere riuscita a comunicarvi questa sua coscienza molto complessa e conflittuale, davvero^^

 

Ovviamente, i commenti sono *mooooooooolto* apprezzati, anche quelli negativi =D Non abbiate paura a dirmi che vi fa schifo come è scritta o come mi dovrei dare all'ippica, anzi ù_u Le critiche costruttive sono la migliore cosa, dato che io *ehm* vorrei davvero diventare una scrittrice di fantasy, un giorno. ^/////^

 

Piccole note qui e lì: ho mantenuto i nomi italiani, anche se mi fanno deciuisamente schifo ù_U

Ma non ho potuto mantenere "mezzosangue" come insulto, non potevo proprio >_< Dunque, per chi non lo sa, "mezzosangue" si traduce con "halfblood", ed indica i nati da padre/madre Babbano o tutti e due i genitori Babbani, ma per offendere veramente qualcuno gli si dice "mudblood", ovvero "fango" e "sangue", che si potrebbe anche tradurre "sanguesporco" ("fangosangue" fa proprio schifo, effettivamente XD°), ma la Salami ha deciso di tradurre ambedue i termini nello stesso modo, per cui non si capisce assolutamente se uno stia insultando o meno una persona... Ma che bei traduttori che ci siamo scelti, ? ._.' Anche se, dal sesto libro in poi, per ovviare a 'sto gran casino, hanno deciso di tradurre "mudblood" con "sporco/a mezzosangue", ma ormai il danno era fatto... -.-

 

Poi: ho cercato di rendere il lessico più vario e meno ripetitivo possibile, spero si sia notato ^_^ E scusatemi se non ho usato 'sta grande varietà di sinonimi, ma ho il vocabolario di italiano sepolto sotto quintali di libri (ho traslocato ^_^) e non lo trovavo, quindi non mi è stato possibile cambiare più di tanto... ^^' Mi scuso veramente per gli errori di grammatica, se mai ce ne fossero vi prego di farmeli notare: io li odio con tutta me stessa, davvero, ma posso capire che ogni tanto scappi qualche i o qualche h... xD. Scusatemi davvero, spero comunque che non ce ne siano (dopo tre letture non mi pare di averne notati, ma non si sa mai xD).

 

 

Comunqueee, grazie per aver letto questa piccola one-shot! ^_^ E viva tuuuutte voi fangirl pazze di Draco, yuuuu-uuuh! XD

 

 

Clahp    

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Clahp