Autore
originale: Mai
Kusakabe
Traduzione: Lilian Potter
Disclaimer: Tutti i diritti ad
Eiichiro Oda;
nessuno scopo di lucro.
LIFE AS A WHITEBEARD PIRATE
Slice of life 1: Soprannome
Edward
Newgate ruotò il palo, la parte restante del suo bisento che aveva
rotto nella
battaglia precedente, nei dintorni, spedendo volando un gruppo di
sfortunati
marines dritti nell’oceano.
Gli
uomini intorno a lui esitavano visibilmente, alcuni addirittura facendo
un
passo indietro, aggrappandosi alle loro armi, nonostante la maggior
parte di loro
avessero già esaurito le pallottole.
Sentì
delle urla provenienti dal ponte e con la punta degli occhi vide le
indiscrete
fiamme blu caratteristiche dell’abilità del ragazzino.
Marco
era un adolescente che era stato un mozzo in una nave pirata nemica una
settimana fa, quando entrambe le navi, sia quella che quella di cui
Newgate
faceva parte, avevano combattuto con quelle che potevano essere
classificate
unicamente come tragiche conseguenze. Le due navi avevano ricevuto
sostanziali
danni, sufficienti a farle affondare. I due possessori di frutti del
diavolo
erano scappati su una barca. O, più accuratamente, Newgate era scappato
su una
barca, e nell’allontanarsi dalla nave che si inabissava era stato
incapace di
trovare qualche compagno di ciurma vivo, e un uccello blu era salito a
bordo, trasformandosi nel moccioso. I
due avevano riconosciuto che l’altro non era parte della propria ciurma
ma,
dopo essersi scambiati qualche insulto e minaccia, avevano deciso di
cooperare.
Newgate aveva una barca e Marco aveva salvato una all’apparenza
eccellente
cassa di cibo, quindi era sembrato semplicemente logico stare assieme.
Avevano
navigato senza meta, incapaci di trovare qualche isola nella vasta
Grand Line
senza un log pose a guidarli, fino a un’ora fa quando il moccioso era
tornato
da una delle sue ricognizioni in volo annunciando di aver avvistato una
nave.
Una nave della marina.
I
marines non avevano neppure pensato che potessero essere una minaccia,
e i due
pirati non avevano pianificato di attaccarli, solo di chiedere aiuto,
approfittando del fatto che nessuno di loro era un criminale ricercato.
Allora
qualcuno a bordo, probabilmente l’adesso morto commodoro che era stato
al
comando della nave, aveva deciso che sembravano dei criminali e aveva
ordinato
di farli affondare.
Newgate
era stato veramente impressionato e sorpreso quando il ragazzino aveva
incassato tutte le palle di cannone senza riportare nessuna ferita e
allora,
quando Marco era volato nella nave, i marines avevano dato fondo
praticamente a
tutte le loro munizioni per cercarlo di mandarlo fuori. Quando l’oceano
tremò
sotto di loro, ci furono terrificanti urla.
-Ehi,
Babbo! Ho preso alcune cose!- arrivò l’urlo di Marco prima che
atterrasse di
fianco a lui. ‘’Babbo’’ era come il moccioso aveva cominciato a
chiamarlo da
quando Newgate aveva iniziato a chiamarlo ‘’figlio’’. Ovviamente, non
era
questo che aveva in mente quando aveva rivelato il suo sogno di avere
una
famiglia, ma Newgate aveva realizzato che Marco era un figlio che gli
piaceva
avere.
-Log
pose?- Marco annuì. –Cibo?-
-Sì,
e qualche mappa, un den den mushi, e tutto il resto. Siamo pronti a
partire.-
Newgate
si guardò intorno, i marines che non avevano veramente cercato di
attaccarli
durante la corta conversazione e il ponte distrutto dovuto ai pochi e
piccoli
terremoti che aveva deciso di infliggergli.
-E
loro?-
Marco
rise e gli dedicò un sorriso beffardo.
-Non
saranno in grado di seguirci, ho rotto il loro timone, ma se vuoi
ucciderli…-
Ci
furono dei guaiti alla proposta di Marco, e vari uomini si affrettarono
ad
allontanarsi da loro. Newgate rise.
-Nah,
andiamo.-
Edward
Newgate posò la mano sul suo mento, soddisfatto nel sentire la
leggerezza della
pelle sotto le sue dita. Era stato veramente fastidioso, durante i loro
giorni
alla deriva, non avere neppure un coltellino. Fortunatamente adesso
erano ben
riforniti di qualsiasi cosa avessero bisogno prima della loro prima
fermata e,
grazie alle sorprendentemente buone abilità di navigazione di Marco,
erano
anche ben messi sulla loro strada per la prossima isola.
Una
risatina catturò la sua attenzione verso suo figlio e unico altro
occupante
della loro piccola barca, e trovò il ragazzo che guardava dritto verso
di lui,
il giornale in mano.
-Cosa?-
chiese l’uomo, sollevando un sopracciglio in direzione di Marco, che
ridacchiò
ancora.
-Potresti
aver voglia di farti ricrescere la barba, Babbo.- e sollevò un pezzo di
carta
che si rivelò essere uno degli avvisi di taglia che venivano col
giornale.
Edward
Newgate, Barbabianca, scoppiò a
ridere.
-Col
cavolo che me la faccio crescere di nuovo.- affermò, ridendo ancora, e
aggiunse: -Anche se non mi dispiacerebbero dei baffi.-
‘’SOPRANNOME’’;
FINE.
CONTINUA
CON: ‘’GIORNO
LIBERO’’.
Ed ecco per quale
motivo Edward
Newgate è diventato Barbabianca! xD
Benvenuti
su questa nuova e prima raccolta di slice of life! Se questa prima
storia vi è
piaciuta, sono sicura adorerete le prossime. Gli amanti dei Pirati di
Barbabianca saranno sicuramente entusiasti. Ad ogni modo, essendo una
raccolta
di storie autoconclusive, non ci sono date di aggiornamento; è
possibile
che arrivino in occasioni particolare o
su richiesta di premi traduzione vinti dai lettori. La raccolta è
composta da
one-shot e flashfic.
Ancora
una volta, auguri a MAI KUSAKABE!
E
in suo onore, v’invito a lasciare un piccolo commento (:
Grazie
a chiunque leggerà e recensirà.
P.S.
In realtà non pianificavo di pubblicare nient’altro per oggi, ma mi è
venuta
voglia di tradurre. Perdonate eventuali errori, è stato un lavoro
improvvisato
e rapido; per qualsiasi incoerenza segnalate pure (: