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Autore: Laila    31/07/2008    7 recensioni
- Suvvia maestro, ci sarà stata una delusione ancor più cocente... che questa paragonata non è nulla! - provò ad agganciarlo all'amo la ragazza, approfittando della sua disperazione. - No, hic! Non te lo dirò mai, hic! - ribatté senza remore. Come fosse la quinta essenza della calma, Nabiki mostrò al maestro un reggiseno facendolo dondolare davanti ai suoi occhi lucidi. - Lo vuole?
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Happosai, Nabiki Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-shot di fantasia, i personaggi non sono miei, appartengono a Rumico Takahashi. Ispirata dai pannolini challenge.



Il pannolino.Il ritorno



- Non ti sto estorcendo un solo yen! Te lo chiedo in nome dell'affetto che ci lega! Anche Kasumi è d'accordo... insomma! Sai che lo faccio per una buona causa!

Akane non credeva ad una sola parola, le suonavano tutte terribilmente vuote e prive di fondamento sulla sua bocca. Era come sentire un pessimo arrangiamento musicale e spacciarlo per Beethoven.

Perché aldilà delle sue intenzioni premurose, decifrava fin troppo bene lo sguardo di sua sorella.

Lo sguardo di chi la sa lunga e ti sfida a contraddirla finché non hai perso ogni sicurezza in te stessa e nelle tue risorse. Doveva ammettere però che il bersaglio si era meritato le sue attenzioni. La colpa dell'imprudente era stata quella di rubare le fotografie di punta dalla sua collezione, una mossa a dir poco azzardata...

- D'accordo facciamolo! – sospirò dandosi per vinta, macchiandosi di complicità.

Nabiki l'abbracciò stretta, al massimo della contentezza.

Grazie sorellina! Sei un angelo!

Mezz'oretta dopo, appena prima di cena, Akane aveva sistemato tutti gli scatoloni in soffitta e preparato la sua parte nella messinscena. Sentiva il batticuore per l'ansia da prestazione, ma ci teneva a dare il meglio di sé nella recita.

- Torna qui, maledetto! - a quell'urlo combinato gli ignoti Soun, Happosai e Ranma si precipitarono in camera sua, lasciando a Genma campo libero con la cena.

La finestra era completamente spalancata, la stanza a soqquadro.

- Che succede?! - chiese perplesso il ragazzo col codino, coprendo il mormorio del resto dei presenti.

Tremando Akane indicò il proprio comò di ciliegio, il quale esibiva un corredo di cassetti completamente vuoti, eccezion fatta per dei sacchetti profumati alla lavanda.

- Un ladro, l'ho visto di sfuggita... ha rubato solo la biancheria, tutta la biancheria!

- Che cosa?! - Happosai strinse i pugnetti attorno alla fedele capigliatura rimastagli sopra le orecchie, sotto shock.

Le sorelle si affiancarono ad Akane dando il loro contributo.

- Anche i miei cassetti sono stati svuotati – confessò in tono discreto la maggiore.

- Ho sentito alla radio locale, che non si trova più nessun capo di biancheria femminile nel nostro quartiere! - li informò subito dietro Nabiki assumendo un aria corrucciata.

D'improvviso Soun afferrò il bavero del vecchio: - Sputi il rospo maestro! E' stato lei? - Se così fosse, pensò sorridendo, il comitato del vicinato, mi darebbe un extra, per aver risolto la situazione.

- Deficiente! Non lo vedi che sono qui con voi?! Fossi stato io, a quest'ora starei ballando sopra i miei...

Usufruendo della pipa, spinse in aria il discepolo come fosse un peso piuma e corse rapido nelle sue stanze.

Rabbrividendo tirò all'infuori tutti i cassetti, dal primo all'ultimo... tutti privi di contenuto.

- Nooooooooooooo!!!!!!

Solo allora Nabiki lo afferrò per le spalle.

- Oh, povero maestro... come mi dispiace! Vuole del sake? - e senza aspettare risposta, gliene versò un bicchiere che Happosai scansò, preferendo attaccarsi direttamente alla bottiglia! Gli ci erano volute sette bottiglie per farlo ubriacare come si deve...

- I miei zuccherini, hic! hic! Le mie creature nelle mani di un forestiero!

- Suvvia maestro, ci sarà stata una delusione ancor più cocente... che questa paragonata non è nulla! - provò ad agganciarlo all'amo la ragazza approfittando della sua disperazione.

- No, hic! Non te lo dirò mai, hic! - ribatté senza remore.

Come fosse la quinta essenza della calma, Nabiki mostrò al maestro un reggiseno facendolo dondolare davanti ai suoi occhi lucidi.

- Lo vuole?

Il maniaco l'agguantò, ma fu percorso da una scossa ad alto voltaggio.

- Se vuole afferrare il reggiseno, prima deve dirmi l'imbarazzante verità... – riprese la diciassettenne versando altro sake nel bicchiere del vecchio.

Docilmente Happosai obbedì - Tutto iniziò quando avevo, avevo, hic! Non ricordo, hic! Ero molto piccolo, hic! Portavo ancora il pannolino,hic! e lo mollavo spesso...

- Vada avanti! - esordì la ragazza col codino, che si era intrufolata nella stanza assieme ad Akane.

- Ricordo che mia ma, hic! Quando mi cambiava, diceva a mio padre, hic! “Ah!ah! Guarda che pistolino, hic! Ce l'ha piccolo come il tuo!”hic! E mio padre a lei: “Disgraziata! Non si dicono certe cose, hic! Davanti al bambino, hic! Potrebbe risentirne in futuro! hic!” E lei allora gli rispondeva, hic!:”Che vuoi che sia? Mica diventerà un maniaco, hic!”Da allora non mi è più cresciuto, hic!hic!ah!ah!ah!

Ranchan e le sorelle erano rimasti immobili, incapaci di riscuotersi mentre il loro maestro era caduto nel sonno sbellicandosi dalle risate.

Poi Nabiki, la prima a riprendersi dalla sconvolgente rivelazione aveva schiaffeggiato Akane, che aveva passato il testimone a Ranchan, e così era finita.

Ma il meglio Nabiki lo aveva riservato per il mattino seguente.

La mezzana infatti, aveva sistemato una bancarella di vestaglie, reggiseni, mutande, tanga, perizomi e collant di tutte le taglie ed i colori possibili, e li stava vendendo ad una folla kilometrica di clienti a prezzi ridicoli.

- Questo è tale quale ad un mio vecchio reggiseno! - controllò Yura, prendendo il capo da sopra un mucchio.

- Ti faccio lo sconto! - le sorrise amichevole Nabiki.

- La mia collezione! Ce l'avevi tu! - gridò il maniaco puntandole il dito contro.

- Maestro! Ben svegliato, dormito bene? - replicò semplicemente quella.

Il vecchietto le si avvicinò repentino, un serpente pronto al morso le avrebbe fatto minor soggezione, se non lo avesse avuto già in pugno.

- Come osi vendere i miei amati zuccherini?

Gli occhi di Nabiki si velarono di lacrime - Ma non capisce? Io l'ho fatto per lei, se queste ragazze comprano reggiseni e tanga, lei avrà qualcosa da rubare stanotte, anziché stare a guardare papà e Genma che giocano a shogi perché non c'è più biancheria nei dintorni...

L'ira del suo interlocutore stemperò, che la trattativa stesse funzionando?

- Poco male, questo malloppo di zuccherini e mio e tornerà subito da papà! - ricominciò lo stupido.

- Certo può riprendersi questa roba quando vuole, ma se lo facesse adesso mi vedrei costretta... - lasciò la frase in sospeso, dirigendosi sicura verso una cliente molto più attempata delle altre.

- Buongiorno Obaba, vuol conoscere una storiella divertente, su un suo vecchio spasimante? - Puntò poi, un'occhiata interdetta su Happosai, o meglio dove l'aveva lasciato in precedenza, ma logicamente ora del vecchio non c'era più traccia.




   
 
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