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Autore: Alfred il sanguinario    21/05/2014    0 recensioni
A Belgrado, tre cugini quattordicenni, amanti del giallo e aspiranti detective, leggono sul giornale del misterioso incendio dell'Ospedale Psichiatrico di Pristina.
Spinti dall'innato gusto di scoprire i colpevoli, si recano a Pristina, capitale del Kosovo, nazione nel quale fu combattuta la celebre guerra del '99 fra Serbi e Albanesi.
Quando il coordinatore delle indagini kosovaro, afferma che l'incendio è stato doloso, poi, i tre si getteranno a capofitto alla ricerca di risposte e colpevoli.
In una Pristina ancora ferita dalla guerra del '99, misteri e segreti relativi proprio al conflitto civile, renderanno il lavoro per nulla facile ai tre cugini. Senza contare che qualcuno li sta minacciando, per convincerli a lasciare il caso. Chi è allora quel misterioso persecutore, che dovranno trovare, non più solo per risolvere il caso, ma anche per avere salva la vita e salvare quella delle loro madri e della cagnolina, Lilli, che si renderà ben presto più utile di quanto sembrasse...
Genere: Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Belgrado, 21 Maggio 2014
L’incendio dell’Ospedale Psichiatrico di Pristina riempiva le pagine dei giornali, in tutto il mondo.
Lo osservai attentamente. Nella fotografia si vedevano chiaramente due poliziotti kosovari intenti a riportare l’ordine nella zona, mentre alcune infermiere fuggivano. Lessi accanto che l’evacuazione non era stata per niente facile, naturalmente, perché moltissime infermiere erano fuggite, lasciando i pazienti, per niente in grado di intendere e di volere, soli.
Alcuni erano rimasti lì, a farsi avvolgere dalle fiamme, mentre altri erano fuggiti, ma sicuramente non ordinatamente come previsto.
Nell’articolo c’era scritto anche: “In questi giorni i detective di Pristina si stanno occupando di capire la causa dell’incendio”, aggiungeva poi: “…anche se questo sta creando contrasti con la polizia di Belgrado, proprio per via dell’antica contestazione sulla sovranità del Kosovo”.
Conosceva bene il problema del Kosovo. Sin dalla nascita della Jugoslavia, il Kosovo mirava l’indipendenza da quest’ultima. C’era anche stata la guerra nel ’99 e alla fine aveva proclamato l’indipendenza nel 2008.
Chiamai subito Zlata, mia cugina, nonché compagna di classe al Liceo, nonché compagna di lunghi ed interminabili pomeriggi passati a discutere delle notizie lette sui giornali, come si apprestava a diventare quello.
“Hai sentito, Zlata? L’Ospedale Psichiatrico di Pristina ha preso fuoco.”
“Sì, ho sentito. O meglio, l’ho letto sul giornale.”
“Per me non è stato affatto colposo, ma la polizia non lo scoprirà mai, di questo passo…”
“Per quanto mi riguarda potrebbero anche lasciar lavorare i detective di Pristina” mi disse lei.
“Già. Senti ne vogliamo parlare? Vuoi fare un salto da me?”
“Sarebbe perfetto, Goran. Io e Jelena non stiamo facendo niente, siamo in casa.”
Jelena era sua sorella minore di due anni, quindi anche lei mia cugina. Era l’anima del trio, quella che vedeva sempre un lato positivo in qualsiasi cosa, era molto spiritosa e rideva in qualsiasi occasione. Zlata invece era più riflessiva e attenta alle regole. Quanto a me… non so darmi una descrizione da solo, bisognerebbe chiedere a loro o ai miei genitori.
 
Giunsero a casa mia cinque minuti dopo, con tre cappuccini fumanti in mano. Ci sedemmo subito al tavolo col giornale aperto, e cominciammo a discutere dell’evento a gran voce.
“Mah, qualche infermiera ha perso di vista un paziente e quello ha dato fuoco alla struttura.” disse Zlata.
“A Pristina c’è molta criminalità; si sentono ancora le ferite della guerra… qualche vandalo, magari una band di criminali ventenni, o spacciatori.” dissi io.
“Non escludiamo un incidente…” disse Jelena.
“Non so… c’è qualcosa di strano. Domani sapremo se l’incendio è doloso o colposo.” Disse Zlata.
“Potremmo andare a Pristina, a scoprire qualcosa di più” rise Jelena.
Io però ebbi un’idea. E forse la ebbero anche loro, dopo. E andarci davvero a Pristina? Tante volte sognavamo di scoprire casi misteriosi e sventare assassini. E cosa c’era di più misterioso di un incendio in un ospedale psichiatrico?
Ci guardammo per un minuto, e calò il silenzio più totale. Fu interrotto solo dal ritorno di mia madre e mia zia, con il cane.
“Mamma” disse Zlata “che ne dici di andare a Pristina?”
Non potevamo sapere che sarebbe stato l’inizio di una lunghissima e stranissima avventura. 

Angolo dell'autore: Questo è un brevissimo prologo, tanto per far capire com'era incominciata la storia e introdurre un po' i personaggi... Beh.., spero che la storia vi piaccia e, come al solito, lasicate anche una piccola piccola recensione, per piacere! Grazie a chi lo farà! 
  
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