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Autore: 4ever_young    21/05/2014    3 recensioni
Cosa succede se tutto d'un tratto perdi i tuoi genitori e la migliore amica di tua madre ti prende sotto la sua ala protettrice? E cosa succede se questa ha un figlio poco più grande di te col quale sei cresciuta ma, per via del suo cambiamento di carattere hai deciso di allontanare? E se nelle nuova scuola tutto fosse diverso? perché in fondo da New York a Los Angeles ci sono parecchi chilometri di distanza. Riuscirà Samantha a iniziare di nuovo dopo la scomparsa dei suoi genitori?
P.S è la prima storia che pubblico perciò accetto qualsiasi tipo di consiglio per migliorare la mia scrittura.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Oggi è il grande giorno, andrò a vivere dalla migliore amica di mia madre, dopo le varie pratiche da fare sono finalmente stata affidata a Molly, la conosco da quando sono nata, lei e mia mamma erano inseparabili e dopo la perdita di quest'ultima insieme al marito hanno deciso di prendersi cura di me. I miei genitori sono morti quasi da 5 mesi in un incidente stradale.

«Vieni cara, andiamo, è arrivato il momento di ricominciare» dice affettuosa Molly. Io acconsento e ci dirigiamo verso la macchina di Albert, il marito.

Circa tre anni prima la famiglia Scott si era trasferita a Los Angeles per via del lavoro di Albert ma comunque era rimasta a contatto con la mia di famiglia.

La famiglia Scott è una famiglia per certi versi ricca infatti vive in una villa immensa in cui sono stata si e no due volte con i miei genitori quando siamo venuti a trovarli.

Appena arrivati ad accoglierci oltre ai maggiordomi vi sono anche i figli della casa, sono due maschi uno di 5 anni e l'altro di 18, poco più grande di me.

Jason, il più piccolo mi è molto affezionato e infatti appena mi vede mi salta addosso; mentre con Ethan non ho un bel rapporto, anche se quando eravamo piccoli eravamo inseparabili ma poi crescendo lui è diventato un gran puttaniere e ho preferito allontanarmi da lui per evitare di finire nella sua trappola, anche perché era dannatamente bello e ora che lo vedo dopo quasi un anno lo è ancora di più.

«Oh guarda chi c'è, sei cresciuta puffetta.» disse con un sorrisetto imbecille, odio quel soprannome stupido. Me lo aveva dato quando eravamo piccoli e mi chiama così solo perché non sono tanto alta.

«ciao anche a te troglodita.» risposi senza dargli tanta importanza.

«ragazzi riuscirete a sopravvivere insieme senza uccidervi?» chiese retorico Albert.

«Eppure da piccoli eravate inseparabili e io e tua madre speravamo un giorno di vedervi sposati» aggiunse Molly ricordando i vecchi tempi.

«eh, bleah, sposata con lui? Mai!»

«su una cosa siamo d'accordo, visto mamma?» disse lui per poi girarsi per andarsene ma fu fermato da Albert che gli disse «Ah Ethan, Samantha verrà a scuola con te, perciò l'accompagnerai tu!»

«Cosa? Ma io devo passare a prendere anche i ragazzi!»

«beh e quindi? Tanto devi passare a prendere solo John e Al perciò c'è posto anche per Samantha.»

«Posso prendere tranquillamente la metro, non c'è bisogno che vada con lui.»

«non se ne parla ti accompagna Ethan.»

Sbuffammo all'unisono, poi Ethan se ne va, credo sia andato in camera sua mentre Molly mi mostra la casa.

«Vieni cara, ti mostro la casa.»

Appena entrati ho notato subito l'arredamento molto casual ma ben assortito, il salone è immenso e più o meno al centro vi sono due divani in pelle, uno nero e uno bianco, con di fronte un TV al plasma molto grande affiancato da cinque file da una parte e dall'altra di CD.

«I CD sono in ordine alfabetico e incollonati per genere, puoi usufruirne quando vuoi.»

la ringrazio e proseguiamo il giro turistico e arriviamo in cucina, un immensa cucina in muratura e al centro della stanza un tavolo non molto grande, credo lo usino quando non ci sono ospiti.

Continuiamo il giro e mi mostra il bagno e la camera da letto sua e di Albert per poi passare al piano di sopra.

«Questo piano è solo per voi, te, Jason e Ethan, la tua camera è quella di fianco a quella di Ethan e di fronte c'è il bagno, vieni ti faccio vedere.»

Mi fa vedere la camera di Jason che stava giocando ai videogiochi e il bagno con tre lavabi, credo siano uno a testa.

«I lavandini sono uno a testa, prima ne avanzava uno, ora è tuo, ho fatto liberare tre scaffali per le tue cose, ne avete tre per uno.»

Annuii e poi la seguii in quella che sarà la mia camera.

Appena entrata quello che salta all'occhio è l'enorme letto a baldacchino che è appoggiato al muro; di fianco al letto vi è una scaletta verticale che porta a una sorta di terrazzetto dove, Molly mi ha appena spiegato c'è la scrivanie, il comuter e un televisore. Le pareti di un azzurro tamponato fanno risaltare una porta che non ho notato subito, di un giallo intenso.

«Quella porta a cosa collega?» chiedo a Molly.

«Oh questa» dice aprendola «è la porta della cabina armadio, ci sono già alcuni vestiti». Entrai dentro quella stanzetta dove gli abiti eleganti, vestitini e cose così erano separati dai vestiti per tutti i giorni e dalle scarpe, è bellissimo. Me ne sono innamorata immediatamente e con le lacrime agli occhi, un po' per l'emozione un po' per la nostalgia abbraccio Molly in un abbraccio caloroso.

«Grazie per tutto quello che stai facendo per me, so che le mie parole non potranno mai ricompensare quello che stai facendo ma sono dette col cuore, grazie infinite Molly, mamma non poteva chiedere di più che un'amica come te!» dissi.

Dopo poco sciogliamo l'abbraccio e lei mi lascia sistemare le mie cose; non ci vuole molto, non ho portato tanto dalla mia vecchia casa, solo tutte gli album fotografici, qualche vestito e alcuni ricordi dei miei genitori, come la collana che papà regalò alla mamma per il loro fidanzamento che ormai portavo al collo senza mai separarmene e le loro fedi che custodivo ben strette.

Appena ho finito di mettere a posto le mie cose vado a farmi una doccia quando ad un certo punto....

  
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