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Autore: Rowena Ollivander    31/07/2008    3 recensioni
Nel giorno del compleanno di Harry Potter, una fan fiction dolcissima sulle coppie più belle in assoluto.
Fra lacrime e sorrisi due dichiarazioni d’amore insolite.
Quando qualche istante prima Ginny era apparsa, dalle scale del dormitorio, in Sala Comune e le aveva chiesto di salire, aveva capito subito che c’era qualcosa che non andava. Brutto segno, pensò Hermione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Direi che è superfluo dire che questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.
Volevo soltanto precisare che il “solo” del titolo si riferisce sia ai maschi che alle femmine di questa fanfiction. Buona lettura!
    

    Stay with me - Non lasciarmi più solo

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world…

Chasing Cars - Snow Patrol

Prologo

Hermione stava percorrendo con una certa apprensione la distanza che la separava dal dormitorio femminile del quinto anno.
Quando qualche istante prima Ginny era apparsa, dalle scale del dormitorio, in Sala Comune e le aveva chiesto di salire, aveva capito subito che c’era qualcosa che non andava. Così si era alzata dal divano e dopo aver scavalcato Harry seduto in terra accanto a lei e superato Ron seduto sulla poltrona, con i quali stava studiando, aveva seguito l’amica che però sembrava essersi già dileguata.
Brutto segno, pensò Hermione.
Bussò due volte. Nessuna risposta. Decise di non indugiare oltre ed aprì piano la porta - Ginny tutto a p…- Hermione non riuscì a finire la frase. Ginny era sedute sul suo letto e la stava guardando con gli occhi pieni di lacrime - Sempre lui? - le chiese con premura, rimanendo sulla porta. La piccola Weasley annuì e tornò a fissare le mani che teneva in grembo. Hermione sospirò e chiuse la porta.
Era la quarta volta in cinque giorni che la vedeva così e solo perché durante la settimana al martedì Hermione non era stata niente bene ed era sicura, Ginny non aveva voluto impensierirla ancora di più con i suoi soliti problemi.
Si sedette affianco a lei e le prese le mani - Io non… io non… io non ne posso più, Hermione. È troppo. Non ce la faccio. Non ce la faccio. - La più grande le passò un braccio dietro la schiena e la abbracciò tirandola a sé. Ginny singhiozzò forte non smettendo un attimo di piangere. Hermione sapeva che quello che stava per dire non sarebbe servito a nulla, glielo aveva già detto tante volte, ma una volta di più non le costava niente - Perché non parli con lui, Gin? - le sussurrò. Ginny si alzò a sedere e guardò l’amica negli occhi - Ma come… come posso? Che diritto ho io di sconvolgergli la vita?- - Oh dai, Gin, non gli sconvolgeresti di certo la vita…- - E invece sì! - ribatté la rossa sdraiandosi appoggiando la testa sul cuscino - Ha già fin troppi problemi, con che coraggio… che diritto ho io di impensierirlo ancora di più?! Non posso…- Copiose lacrime ricominciarono a scenderle sul viso e lei si girò per non farsi vedere da Hermione. Quest’ultima non disse niente. Semplicemente si sdraiò accanto alla sua amica abbracciandola da dietro la schiena.
Capiva. Capiva e basta. E questo Ginny lo apprezzava più di mille parole.
Entrambe ferme in silenzio a fissare un punto imprecisato della stanza, solo i singhiozzi di Ginny in sottofondo ed il suo sospiro prima delle parole - Quando lo vedo io… non so più cosa fare. È come se tutto intorno a me smettesse di esistere e rimane lui… lì davanti a me. Non sento più niente vedo solo lui e nel momento in cui sto per andargli vicino, qualcosa… qualcosa mi blocca. Penso a tutte le volte che lo vedo da solo in un angolo con gli occhi fissi a pensare ad un futuro del quale si sente responsabile, perché non è solo il suo ma anche il vostro, che siete la sua famiglia. E allora decido che tacere e sopportare è la cosa migliore. Perché se lo facessi… se andassi davvero da lui… non sopporterei di dargli un motivo per preoccuparsi di me, non in un momento come questo. Però mi manca così tanto… È stupido perché non l’ho mai avuto, ma la sensazione è quella…-
Hermione non disse nulla. Sapeva di poter riuscire a capire solo a metà quello che provava Ginny; le parole non bastavano, ma dai suoi occhi si vedeva quanto sentimento ancora c’era dentro quell’anima abbandonata in un amore inconfessabile. Lei non sarebbe mai riuscita a resistere. Una situazione così, era sicura, l’avrebbe uccisa. Ma in qualche modo lei soffriva lo stesso molto a vederla così. Le faceva venire in mente quanto il mondo fosse stato ingiusto ad aver condannato Ginny ad un amore che forse non avrebbe mai potuto vivere e aveva invece offerto a lei la possibilità di raggiungerlo e goderne appieno prima dell’ipotetica imminente fine. Lei avrebbe potuto dichiararsi e vivere l’amore della sua vita, ma semplicemente aveva paura, paura di un rifiuto; mentre sapeva che la sua amica avrebbe dato tutto per essere al suo posto. Si sentiva così… egoista. Ginny le aveva detto tante volte di non pensare a queste cose perchè, sicuramente sarebbe successo anche e lei se fosse stata nella sua stessa situazione e non la biasimava affatto perché aveva paura - Io non riuscirei nemmeno ad essere così lucida al tuo posto! - le diceva sempre. Però non era così semplice. Ogni volta che lo vedeva voleva gettarsi tra le sue braccia, a ogni volta qualcosa la tratteneva ed inevitabilmente tutti i discorsi fatti con Ginny le tornavano alla mente. E lei si sentiva così… stupida…
La porta del dormitorio si aprì pian piano e ne spuntò Harry che subito non notò dove fossero le due ragazze - Hermione, va tutto ben…? - Quando le vide così, si paralizzò sull’ingresso; l’unico movimento, istintivo, che riuscì a fare fu quello immediato di chiudere la porta dietro le sue spalle.
Non sapeva cosa fosse successo ma desiderò ardentemente la sofferenza di chiunque avesse voluto far loro del male.
Hermione si mise a sedere strofinandosi gli occhi - Harry… Sì, sì non ti preoccupare, è tutto a posto…- Harry la guardò preoccupato - Sei sicura? Posso fare qualcosa? - chiese scrutando la figura di Ginny. Non aveva mosso un muscolo da quando lui era entrato; non era nemmeno sicuro che si fosse accorta della sua presenza perché non le vedeva il volto. Ma Ginny se ne era accorta eccome, il suo cuore aveva fatto un guizzo ed i suoi occhi erano andati istintivamente alla ricerca della sua figura sulla porta, anche se non poteva vederlo bene perché non aveva nessuna intenzione di muoversi.
- Non credo che… - tentò Hermione - Fammi solo provare… Puoi anche non dirmi niente. Voglio solo provare a farti stare meglio. Ti prego… - Harry si era rivolto direttamente a Ginny, guardandola con supplica ed infine aveva guardato Hermione. Lei lo guardò insicura per poi girarsi e mostrare la stessa espressione alla sua amica, che dopo qualche secondo di riflessione, la guardò annuendo. Hermione le sorrise debolmente. Adesso o mai più Ginny, pensò; si voltò verso Harry ed allo stesso modo annuì a lui. Lo ringraziò con gli occhi, lui parve capire perché le sorrise e l’ultima cosa che vide prima di chiudere la porta verso di sé fu Ginny che si sedeva sul letto stropicciandosi gli occhi per cercare di nascondere il pianto.

  
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