Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: thedgeofbreakingdown    22/05/2014    29 recensioni
Cercò di alleggerire il peso che aveva al petto e che sembrava quasi opprimente mentre si spogliava rimanendo in boxer e infilandosi sotto le coperte.
Grover non era nella sua stanza ma a lui andava bene così. Voleva stare da solo anche se non sapeva bene il perché.
Voleva stare da solo, il cuore impregnato del sorriso che lui considerava il più bello del mondo, la testa carica di una risata che avrebbe ascoltato ventiquattro ore su ventiquattro.
Non pensare a lei -si diceva- non è la cosa giusta, non ci pensare.
Ma come non puoi pensare a una persona che ti è entrata sotto la pelle?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Percy Jackson, Talia Grace
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Beating Heart'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo - You write your name across my heart
It's your name across my heart
Written in gold
A permanent mark, let them grave
It's what we are, more than words,
This love is art.
Poetry emotion, put it right here
Deeper than skin, crystal clear
Let us don't fade, titanium made.
Further here, forever safe.
Selena Gomez, You write your name

 

 

Cara mamma,

è da un sacco di tempo che non ti scrivo, e non sto parlando di giorni, sto parlando di anni.

Mi dispiace tanto, ma la mia vita è stata un po' un casino in questo periodo.

No, non ti preoccupare, a scuola sono sempre la migliore della classe ma ho avuto un qualche problema con il tempo passato, sai com'è.

Comunque, non credo che ti interessi granché ma ci tenevo a dirtelo e scriverti questa lettera mi sta facendo bene. Sarà che maggio e la primavera mettono di buonuomore.

Ho quasi finito il mio primo anno ad Harvard e se dovessi stare qui a scriverti tutto quello che è successo, non farei in tempo per le sette di questa sera e, tanto per la cronaca, sono le dieci del mattino!

In ogni caso, ci tenevo a dirti che adesso sono una persona un po' diversa. E non nel senso che mi sono tinta i capelli o ho preso dieci chili. No, ho ancora il mio fisico e i capelli sono sempre lunghi e biondi, ma finalmente, ho trovato il mio posto nel mondo e ti sembrerà assurdo leggerlo ma credimi, è assurdo anche per me che te lo sto scrivendo, sai?

Ho capito che merito di essere felice e tre idioti mi hanno aiutato in questa mia sorta di lavoro sulla mia persona.

Sai mamma, Robb, il capo di papà, è stato arrestato un paio di mesi fa. Sorpresa, vero? A quanto pare adorava giocare con i bambini e una di loro, finalmente si è decisa a parlare. Aveva solo dieci anni e sono davvero fiera di quella piccola, forse un po' più delusa da me stessa perché non ho avuto lo stesso coraggio, ma va bene così. Sono riuscita anche io a risollevarmi quindi, non ti preoccupare.

A scuola tutto bene, ho il massimo dei voti e Talia, la mia nuova migliore amica, mi porta tutti i sabati in discoteca. Dice che mi sta insegnando a vivere e io non posso che trovarmi d'accordo, stai tranquilla, i nostri ragazzi sono davvero dei grandi.

A già, mamma, mi sono fidanzata.

Si chiama Percy, nome buffo, no? Ho la mezza impressione che non ti piacerebbe, anche se non so bene il perché. Da quello che ricordo di te non ami molto i ragazzi come lui, ma va bene così, alla fine è a me che deve piacere e io credo proprio di amarlo.

A proposito del mio ragazzo, mi sta aspettando da un po' giù nell'atrio e non mi va di farlo aspettare ancora, non se lo merita. A pensarci bene, neanche tu meriti una mia lettera dato che in tutti questi anni non sono praticamente esistita per te, ma mi sto impegnando per essere una persona migliore e, come dicono Talia e Luke:”se fai sentire una persona una schifo, stai diventando automaticamente una persona migliore”.

Non ti giudico per questo, va bene così.

Io ho trovato la mia famiglia e se devo essere sincera, non mi dispiace per niente che né tu né papà ne facciate parte, non avete mai fatto niente per esserlo.

 

Ti voglio bene nonostante tutto,

tua Annabeth

 

 

Annabeth poggiò la penna accanto a sé e sorrise soddisfatta piegando il foglio prima bianco e adesso carico delle sue parole.

Si sentiva quasi svuotata da un peso scrivendo quella lettera alla madre, stava quasi meglio e il suo sorriso era ancora più largo del solito.

Si, negli ultimi mesi Annabeth sorrideva ancora di più, il che era un bene perché Percy lo diceva sempre che era più bella quando sorrideva.

Si alzò dalla sedia comoda sgranchiendosi le gambe e stirando le braccia sopra la testa. Si lisciò la maglietta bianca davanti allo specchio e sorrise alla sua immagine riflessa.

Strinse la base dalla coda bionda e alta prima di infilarsi le chiavi della stanza nella tasca posteriore degli skinny jeans e chiudersi la porta alle spalle.

Corse lungo il corridoio, i passi attutiti dalla moquette e schivò un paio di ragazze che uscivano dalle loro camere in quel momento salutandole frettolosamente, senza mai fermarsi.

Scese le scale di corsa e poi lo vide in lontananza. Lo vide che dava le spalle alla porta in vetro e guardava il giardino davanti a sé, le mani infilate nelle tasche dei jeans strappati, i capelli neri e scomigliati, i muscoli rilassati.

Annabeth saltò gli ultimi sei gradini, cercando quasi di far fronte all'euforia che le faceva venir voglia di gridare e corse ancora aprendo le porte e saltando sulla schiena di quel ragazzo meraviglioso che rise passandole le mani sulle cosce e abbassandosi un po'.

Voltò il capo verso di lei con un sorriso e Annabeth rise ancora lasciandogli un bacio all'angolo delle labbra per poi posizionarsi davanti a lui, i piedi ben saldi a terra.

Percy le allacciò le mani sui fianchi avvicinandola a sé e lei intrecciò i polsi dietro al collo, fregandosene della maggior parte dei ragazzi che li guardavano dal prato perché, alla fine, esistevano solo loro due.

- Come va? – domandò Percy baciandole il naso.

- Adesso alla grande – rispose Annabeth facendolo ridere e spingendolo a sfiorare le sue labbra con le proprie.

Percy slegò le braccia dalla sua vita per cercare le dita di Annabeth e intrecciarle con le sue, sfiorando l'anello che lei non toglieva mai.

Alla fine, Annabeth gli aveva raccontato tutto, gli aveva raccontato tutto dei suoi dodici anni, gli aveva raccontato di Robb dalla prima all'ultima cosa e un bel po' di cioccolata e fazzoletti dopo, questo aveva spinto Percy a fare ricerche su di lui con l'aiuto di Luke. Ricerche abbastanza dettagliate perché potessero informare la polizia della California di un uomo di altezza media e di cinquant'anni che passava troppo tempo dentro un asilo.

Una bambina poi aveva parlato e si poteva dire che il passato di Annabeth fosse solo.. tale, appunto.

Certo, le cicatrici erano rimaste ma la rendevano solo più forte e questo, con ogni probabilità era un gran bene.

- Smettetela di fare bambini in cortile, voi due!

E sia Percy che Annabeth sorrisero voltandosi verso il suono di quella voce che avrebbero riconosciuto tra mille.

Talia venne loro incontro verso sinistra, il braccio destro allungato dietro di sé mentre teneva le dita intrecciate a quelle di Luke che la seguiva schivando ragazzi e salutando chiunque. Aveva sempre quel sorriso malandrino sulle labbra, gli occhi azzurri brillavano e i capelli biondo sabbia erano scompigliati come al solito.

Fratello.

E Percy quasi dovette trattenersi per non andare lì ad abbracciarlo. Luke era davvero il fratello maggiore che non aveva mai avuto. Luke era una delle cose migliori che gli potessero capitare nella vita, ne era certo.

- Dopo questo, non sarai mai la madrina di mia figlia – le rispose Percy appena furono abbastanza vicini e Annabeth rise poggiandosi al suo petto e lasciandosi avvolgere dal riparo migliore del mondo che costituivano le braccia del ragazzo che amava.

Talia si portò una mano al cuore, la treccia scompigliata che gli cadeva su una spalla e che accompagnava l'espressione fintamente oltraggiata, arricchita dagli occhioni blu elettrico sbarrati, – dopo questo, hai ferito i miei sentimenti, Percy Jackson, lo giuro.

Luke la guardò fintamente compassionevole, – povera la mia piccola..

Talia si votò verso di lui, la fronte aggrottata in un'espressione assolutamente scettica, – come mi hai chiamato?

Luke roteò gli occhi con un sorriso, – stai zitta, razza di stupida – e le prese il volto tra le mani baciandola pochi attimi dopo con quel po' di violenza che la fece comunque ridere mentre gli stringeva la t-shirt bianca.

Percy e Annabeth andarono verso il pick-up del moro. Avevano deciso di andare in spiaggia tutti assieme per quel fine settimana. La mamma di Percy aveva una casa a Montauk e con un po' di fortuna, sarebbero anche riusciti a vederla nel negozio di caramelle che gestiva a New York.

Percy poggiò i fianchi un po' più su dello sportello e affondò le mani nelle tasche dei jeans che portava con lo sguardo perso nel vuoto e la mente che pensava, forse troppo.

Magari è cambiata.

Magari non mi vuole.

Magari si è trasferita.

- Testa d'Alghe – lo chiamò dolcemente Annabeth poggiandosi alle sue gambe e sistemandogli le mani sul petto mentre si avvicinava a lui. I suoi occhi grigi si incatenarono in quelli verdi del moro che le sorrise a labbra chiuse, leggermente assente. – Lo sai che andrà tutto bene a prescindere da ciò che succederà, vero? – gli domandò inclinando un po' il capo.

Percy si costrinse a sorridere, ignorando la guerra nel suo petto. Annuì un paio di volte e si passò una mano tra capelli togliendola dal fianco della bionda, – lo spero – soffiò e Annabeth si sporse verso di lui lasciandogli un bacio sulla guancia.

Intrecciò le dita con le sue e lasciò che le loro labbra si sfiorassero leggermente mentre parlava, – ti prometto – sussurrò, – che andrà tutto bene. Lo giuro Percy, andrà tutto bene.

- Ti amo – le sussurrò lui baciandola sulle labbra pochi secondi dopo, tenendola dolcemente con le mani grandi che le coprivano i fianchi e la schiena. Annabeth strinse la presa sulla sua t-shirt azzurra con un sorriso un po' ebete sul bel volto. – Tu mi ami? – domandò a pochi millimetri dal suo viso.

Annabeth si inumidì le labbra senza staccare gli occhi da lui, – tu scrivi il tuo nome dentro il mio cuore, Testa d'Alghe. Amarti è riduttivo.

E mai Annabeth aveva trovato frase più adatta. Mai Annabeth avrebbe potuto pensare a frase più corretta che potesse coronare la sua vita.

Talia, Luke e Percy, quei tre idioti che le avevano insegnato il vero significato della parola vivere, scrivevano il loro nome dentro il suo cuore continuamente.

Quei tre idioti che le avevano insegnato a vivere incidevano il loro nome dentro il suo cuore ogni secondo, ogni istante, lasciandole la cicatrice più bella del mondo.

Quei tre idioti erano entrati nel suo cuore, erano entrati in quel ghiaccio che nessuno era mai riuscito a sciogliere, scaldandolo come mai prima d'ora.

Quei tre idioti le avevano insegnato ad amare, le avevano insegnato cosa volesse dire non essere soli e cosa volesse dire avere degli amici che non ti abbandonano mai. Amici che, inersorabilmente, sono il tuo cuore.

E Percy sorrise per le troppe parole che non volevano saperne di uscire dalla sua bocca, per le troppe parole che -lo sapeva- anche Annabeth avrebbe tanto voluto dirgli. Ma alla fine, cosa meglio di quei baci imperdibili che potevano dire tutto e niente allo stesso tempo?

E Annabeth avvicinò le labbra alle sue con un sorriso mentre Percy si sporgeva verso di lei perché quei pochi centimetri che li dividevano, erano decisamente troppi.

E Annabeth si inclinò verso di lui, poggiandosi al suo petto per non cadere e portandogli una mano al collo mentre quelle labbra che riuscivano ogni volta a stordirla, facevano il loro dovere alla perfezione, come al solito.

E Annabeth sorrise, godendosi le mani gentili di Percy alle quali ormai aveva fatto l'abitudine e delle quali aveva bisogno ogni secondo, che le cingevano la schiena e i fianchi dolcemente.

E alla fine, sorrisero un po' entrambi mentre schiudevano le labbra in sincrono, quasi fosse un comune accordo.

E certo, ne avrebbero voluto parlare, avrebbero voluto parlare e dirsi tanto e niente allo stesso tempo ma baciarsi, senza dubbio, era decisamente più importante.

 

Annabeth salì in camera leggermente confusa. Era certa che Percy le avesse preso altro oltre a quel maglione che già adorava e che si sarebbe messa il giorno seguente.

Si passò una mano tra i capelli biondi e si chiuse la porta della loro stanza alle spalle sedendosi sul letto e abbandonando le mani sul grembo, con un sorriso. Era stato il Natale migliore di sempre senza il benchè minimo dubbio e si perse nei ricordi di quel pranzo all'insegna del divertimento prima che la porta si potesse aprire, interrompendo il flusso di pensieri.

Percy entrò nella loro stanza con un sorriso, un braccio dietro la schiena e un sorriso imbarazzato che, agli occhi di Annabeth (e di chiunque) lo rendeva ancora più bello.

Si sedette sul letto accanto a lei e le prese il mento con la mano libera lasciandole un bacio sulle labbra piene e facendola sorridere, prima di intrecciare le dita alle sue.

Buon Natale, piccola” e la baciò ancora prima di mostrarle il braccio che teneva nascosto dietro la schiena, “regalo aggiuntivo”. E gli occhi di Annabeth brillarono. Allungò una mano verso il palmo di Percy ma lui lo ritrasse con un sorriso, “ah-ah. Te lo aprirò io” e le lasciò un bacio sulla guancia davanti a quell'espressione così buffa e dolce.

Sistemò la scatolina in velluto blu davanti al viso di Annabeth e poi la aprì piano, mostrando il suo interno: era un anello semplice, argentato e Annabeth si portò una mano sulla bocca per evitare di piangere dalla felicità.

Percy le mostrò un sorriso e poi lo prese delicatamente tra due dita posandolo sulla mano della sua ragazza. Annabeth lo prese delicatamente tra l'indice e il pollice, osservandolo e scorgendo, inciso all'interno, una scritta in un bel corsivo elegante, “Save” lesse, prima di guadardarlo curiosa, “perché?” domandò, la fronte lievemente corrugata, un sorriso che non voleva abbandonarle il volto.

Percy le prese delicatamente l'anello tra le dita e glielo infilò nell'anulare sinsitro con delicatezza, tenendo lo sguardo sulle mani della sua ragazza, quasi incapace di sostenere quegli occhi grigi e penetranti.

Appena ebbe infilato l'anello del tutto, si decise a guardare Annabeth negli occhi, le sorrise ancora e si bagnò le labbra, beandosi della vista di quel volto stupendo, il volto di chi ha pianto e ora sorride.

Le guardò le sfumature di quegli occhi grigi, le guardò le ciglia lunghe, le sopracciglia perfettamente arcuate. Le guardò i capelli biondi e lunghi che -non riusciva a capirne il motivo- aveva sempre trovato perfetti, senza il minimo difetto.

Guardò quella ragazza che scriveva continuamente il suo nome sul suo cuore, ogni singolo secondo. Annabeth Chase scriveva il suo nome nel cuore di Percy Jackson e il moro dovette serrare i pugni per un secondo, cercando di far fronte a emozioni talmente belle che non riusciva neanche a spiegarsele.

Intrecciò di nuovo le dita a quelle di Annabeth che lo osservò con un sorriso curioso sulle labbra.

Percy sorrise ancora nel toccare l'argento freddo dell'anello e poi, i suoi occhii verdi si fissarono in quelli grigi di Annabeth. Gli sguardi quasi si incatenarono mentre il resto del mondo scompariva, lasciando solo loro due, “perché ti amo” e quello, pensò Annabeth senza il minimo dubbio mentre rideva e si lanciava sopra di lui con talmente tanto impeto da farlo ridere e sdraiare sul materasso, fu il Natale migliore di sempre.

Aveva una mezza idea di dirglielo, ma le braccia di Percy le allacciarono la schiena e le sue labbra sfiorarono le sue.

Lo avrebbe fatto, glielo avrebbe detto ma, in quel momento, aveva decisamente altro a cui pensare.


Angolo Autrice: 
Ehiiila<3
Oh gesù, l'ultimo "ehiila<3" di questa storia è anche l'ultimo angolo autrice.. da una parte, sono contenta di star pubblicando questo capitolo: la storia è finita, loro stanno bene e Annabeth ha scritto quella lettera alla madre che mi ha gasato un sacco stendere eppure, questo vuol dire che smetterò di scrivere dei miei Percy e Annabeth, del sarcasmo di Talia e delle battute di Luke.. sono un po' triste se devo essere sincera perché, se già Percy e Annabeth avevano scritto il loro nome sul mio cuore con i libri di zio Rick, scrivere una storia tutta mia su di loro e senza dubbio un'altra musica che mi ci ha fatto affezionare ancora di più ahahah
In ogni caso, tengo davvero moltissimo a quest'epilogo e mi piacerebbe specificare un paio di cose:
- nel corso della storia, Percy non sa assolutamente nulla di quello che è successo ad Annabeth, nell'epilogo accenno al fatto che alla fine lei glielo abbia raccontato;
- ho voluto inserire il ricordo di Natale, quando Percy da ad Annabeth l'anello perché trovo che sia stato talmente importante quel gioiello per lei, che meritava di venir descritto ahahah
- non so se ci avete mai fatto caso ma tutti i fatti ecclatanti accadono nei capitoli che hanno a che fare col numero cinque: capitolo 1, Percy Annabeth si incontrano. Capitolo 5, si scopre che Annabeth non è vergine. Capitolo 10, Percy recupera Annabeth da sotto la pioggia e lei inizia a fidarsi realmente di lui. Capitolo 15, il loro primo bacio alla festa. Capitolo 20, la loro prima volta. Capitolo 25, Annabeth fa finalmente i conti col suo passato una volta per tutte. Questo perché ho una sorta di fissazione con il numero cinque ahahha
Mi fa un po' strano sapere che appena avrò postato le ultime gif mettero la bandierina su completa, dico davvero ahahaha
Quello che mi consola è che ci sono tanti Missing Moment che potrebbero essere scritti quindi, questa storia non sarà mai del tutto finita^.^
E adesso, passiamo ai ringraziamenti che sono senza dubbio d'obbligo:
Grazie a quelle stronze delle mie amiche che mi hanno sempre incoraggiato a continuare, anche quando avevano l'ispirazione sotto ai piedi;
Grazie a zio Rick per aver creato Percy e Annabeth, Talia e Luke senza i quali questa storia non sarebbe mai stata scritta;
Grazie a Selena Gomez che con la canzone:"You write your name" ha saputo darmi l'ispirazione per questa storia e ha saputo rappresentare in pochi versi, l'amore tra Percy e Annabeth;
e infine, grazie a voi.
Grazie a voi per le recensioni sempre positive e dolcissime anche se i capitoli erano infinitesimi e di passaggio.
Grazie a voi per il supporto che mi avete dato, probabilmente senza neanche accorgervene sul serio.
Grazie a voi che avete imparato ad amare Percy e Annabeth e perché no, anche un po' me.
E per concludere, grazie a voi che siete riusciti a scrivere il vostro nome sul mio cuore senza neanche rendervene conto.
Alla prossima,
Lo prometto! Una long è già in corso anche se non ha come protagonista la Percabeth nonostante ci sia ahaha
Vi adoro,
Love yaa<3
x


                

  
Leggi le 29 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: thedgeofbreakingdown